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martedì 14 marzo 2017
Lo stato è il dottor Jekyll o il signor Hyde?
di Jeffrey Tucker
È tutto finito sui titoli dei giornali. Trump deve abbandonare i suoi interessi commerciali, altrimenti potrebbe usare il suo nuovo potere in modi loschi. Quindi deve costruire un muro tra il suo business ed il servizio pubblico. Da parte sua ha giurato di ripulire Washington, vale a dire, bonificare la palude, perché tutto il sistema è ovviamente corrotto. Infatti le elezioni stesse erano una lotta su chi fosse più corrotto, con rivelazioni quotidiane sui conflitti d'interesse, gli insabbiamenti, le menzogne, le accuse, le smentite, e così via.
Tutte queste accuse presumono un certo ideale: un settore pubblico incontaminato che non serva gli interessi clientelari, ma la cittadinanza. Fin da quando è esistito lo stato, sono esistiti coloro che volevano purificarlo dai suoi eccessi e dalle sue corruzioni, liberarlo dai suoi parassiti, e purificarlo da ogni macchia di peccato proveniente dall'interesse privato. Lo stato dovrebbe servire il popolo con un occhio al bene comune, dichiarano, e dovrebbe essere parte della soluzione al problema del male nel mondo, e non contribuire al problema stesso.
Lo stato, anche data la sua dimensione gigantesca, dovrebbe essere buono e questo significa anche moralmente buono, altrimenti non può sperare di essere efficace. Ma c'è un problema: nessuno è d'accordo su come debba essere questa bontà. La sinistra si scandalizza se uno stato saccheggia le nazioni estere, spia la vita privata dei suoi cittadini e scatena la polizia contro innocenti, ma chiede allo stesso stato di saccheggiare i proprietari di immobili e spiare la loro vita commerciale. La destra è disgustata da uno stato che spende miliardi per finanziare i fannulloni, ma vuole che lo stesso stato sperperi miliardi in appalti militari e sicari.
Se solo potessimo separare il bene dal male!
Naturalmente non c'è accordo su ciò che costituisca il bene e il male, ma sia sinistra che destra continueranno a martellare sul perché devono cambiare quello che a loro non piace e spingere lo stato a fare quello che a loro piace. Però è un compromesso instabile, e quindi entrambe le parti lavorano costantemente per spingere in qualche modo lo stato a fare cose buone (secondo la loro ottica) e non cose cattive (secondo la loro ottica).
Ora passiamo alla metafora letteraria.
Il romanzo di Robert L. Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, non parlava solo di una persona la cui personalità cambiava a causa di una pozione che beveva. Il dottor Jekyll era un idealista e un cittadino onesto, un pilastro della comunità, un modello di gentiluomo vittoriano. All'interno era tormentato dall'ipocrisia. Era infastidito dalla costante presenza della tensione tra il bene e il male che viveva dentro di lui. Cercava di separarli l'uno dall'altro in modo che il dottor Jekyll potesse perseguire motivazioni pure in tutto quello che faceva, mentre il suo alter ego potesse compiere opere malvagie senza sporcare il buon nome del dottore.
Il dottor Jekyll trova il modo grazie ad un processo scientifico che però non riesce a rivelare del tutto, il quale coinvolge alcuni sali particolari. Beve la pozione e si trasforma incredibilmente in un'altra persona: più bassa, più pelosa e più primitiva in emozioni e desideri – l'incarnazione del male. Il signor Hyde è un personaggio ripugnante che non prova alcun rimorso ed importuna tutti. Alla fine commette anche un omicidio.
Beve la pozione di nuovo e si ritrasforma nel dottor Jekyll. Ma c'è un intoppo: mentre il signor Hyde è puro male, il dottor Jekyll non è pura bontà. È lo stesso mix di tensioni che era prima.
Perché non possiamo eliminare il male?
Ebbene, l'esempio del dottor Jekyll è una buona descrizione dei risultati della maggior parte delle leggi di uno stato. Sebbene siano create per superare le vecchie forme del male, creano invece nuovi ostacoli e rafforzano il male in quanto tale rendendo la cosa pubblica meno diffidente nei suoi confronti. Uno stato che viene percepito come giusto, potrebbe essere più pericoloso di quello che viene guardato con sospetto. Talvolta lo stato corrotto può effettivamente essere migliore di uno buono, se questo significa che le leggi ingiuste possono essere aggirate attraverso tangenti e regalie.
Ogni tot. anni, ad esempio, molte grandi città eleggono un sindaco che promette di fare piazza pulita dei cattivi e riportare in auge il bene. Il proprietario di un bar mi ha detto che teme sempre questi cambiamenti, perché significa codici assurdi e requisiti delle licenze applicati fino in fondo. In un sistema corrotto, c'è bisogno solo di corrompere alcuni poliziotti e burocrati. Con uno stato buono, invece, bisogna tirar fuori decine di migliaia di dollari per gruppi di pressione, avvocati e specialisti legislativi al fine di mantenere viva la propria attività.
Ho incontrato di recente persone che m'hanno detto le stesse cose in Brasile. La gente mi dice che le tangenti che la polizia chiede sono in realtà piuttosto abbordabili, e sono una soluzione di gran lunga migliore rispetto all'essere trascinati in tribunali burocratici con stuoli di avvocati tutt'intorno. È molto più facile spendere qualche soldo e togliersi il pensiero. Solo pochi anni fa era comune mantenere la tangente tra i propri documenti, in modo che quando la polizia li chiedeva poteva subito prenderla. Ma anche questo è stato reso illegale. Ora le tangenti sono più difficili da dare e richiedono accorgimenti più sottili.
Il signor Hyde non può essere contenuto
Nel libro di Stevenson, il signor Hyde diventa più forte col passare del tempo rispetto al dottor Jeykll. Mentre una volta la trasformazione era provvisoria, alla fine diventa quasi permanente, mentre il lato buono del dottor Jekyll sembra restringersi e diventare meno presente.
Lo stesso vale per uno stato buono. Una volta che lo stato viene riformato, il passo successivo è ovvio: uno stato pulito che fa cose meravigliose, incontaminate dalle pratiche nefaste, dovrebbe essere libero di estenderle con più libertà ed efficacia. E forse è per questo motivo che le riforme statali nell'ultimo secolo e mezzo hanno espanso lo stato piuttosto che ridurlo. E quando uno stato si allarga a macchia d'olio, le cose non finiscono mai bene; attira sempre più male e finisce per espandere la corruzione piuttosto che restringerla.
Lo stesso vale per i gruppi di pressione che hanno un interesse selettivo nelle attività dello stato. La Destra ritiene che lo stato dovrebbe provvedere alla difesa comune, ma così facendo chiude un occhio sugli orribili abusi che si verificano in tempo di guerra. La Sinistra ritiene che lo stato dovrebbe ridistribuire la ricchezza e, quindi, finge di non accorgersi che ciò richiede un aumento della violenza contro la proprietà e sovvenziona le peggiori tendenze della natura umana.
Al crescere dello stato, la sua capacità di fare del male si espande ad un ritmo molto più rapido. Qualunque sia il vero bene che lo stato potrebbe essere in grado di fare, viene fagocitato dai crescenti livelli di corruzione, concussione, tangenti, violenza, leggi arbitrarie, e tutto il resto che cercava di scacciare.
Basta riflettere sui salvataggi del 2008, o sulla recente proposta di una spesa per infrastrutture. In teoria questi programmi possono solo fare del bene; in realtà finiscono sempre per generare quantità sorprendenti di male, e finiamo per guardarci in faccia sbigottiti poiché credevamo che non sarebbe potuto succedere.
Un altro esempio lo ritroviamo nella linea di politica industriale che sta gradualmente emergendo nell'epoca Trump. Trump e Pence hanno minacciato la Carrier con dazi sui suoi prodotti se le sue fabbriche dovessero trasferirsi in Messico. Ma attraverso i negoziati, e qualche accordo sottobanco, quasi 1,000 posti di lavoro sono stati salvati. Questo è un bene, giusto?
Espandete queste minacce, questi subdoli ricatti, questi incentivi per fare ciò che i politici vogliono, queste promesse di benessere per il paese nel suo complesso, e vi ritroverete un problema: spingere per il bene scatenerà sicuramente nuove forme di male.
Ecco la vera lezione da apprendere quando si dice che lo stato può essere purificato, come ammette anche il dottor Jekyll: "Ho capito che il fardello della nostra vita è destinato a restare per sempre sulle spalle dell'uomo, e quando si cerca di scrollarlo di dosso, ritorna più pesante e più terribile che mai."
Ciò di cui abbiamo bisogno non è più bontà per lo stato. Abbiamo solo bisogno di molte meno opportunità che il dottor Jekyll beva la pozione e governi.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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