Bibliografia

mercoledì 4 gennaio 2017

Attenzione: la Russia sta accumulando oro, non solo testate nucleari

Oltre all'oro parliamo anche un po' d'argento, il metallo spesso dimenticato. L'anno scorso l'argento ha performato bene: da un minimo di $13 l'oncia si è attestato a $17 l'oncia, con picchi anche a $20 l'oncia in estate. Se dovessi basarmi su un'analisi dettata dalla domanda e dall'offerta, non commetterei un azzardo dicendo che l'argento ha potenziale per salire ulteriormente. La Zecca degli Stati Uniti, ad esempio, ha dovuto arrestare la produzione per diverse volte a causa di un eccesso di domanda e per carenza di metallo fisico. Quindi mentre la domanda sale, l'offerta diminuisce a causa anche della chiusura di diverse miniere. La maggior parte dell'argento estratto, in realtà, viene ottenuto come sotto-prodotto dall'estrazione di altri metalli, come rame, zinco, piombo. Negli ultimi 3 anni hanno chiuso parecchie miniere collegate a suddetti metalli, quindi anche l'offerta d'argento ne sta risentendo. Nel 2015 la mancanza d'argento di nuova estrazione s'è fatta sentire, visto che sono state intaccate riserve e inventari nell'ordine di circa 130 milioni di once. E l'anno scorso, invece, l'offerta è diminuita di un altro 9% circa. Nemmeno prezzi più alti dell'argento potranno colmare la carenza dell'offerta nel breve termine, perché questo può essere colmato solo da nuove miniere, e ciò richiede tempo e grandi spese in conto capitale. Inoltre gli investimenti totali mondiali in argento hanno un valore totale di circa $50 miliardi, mentre quelli nell'oro circa $3,000 miliardi. Immaginate se solo una frazione di quest'ultimi si spostasse nei primi; i prezzi dell'argento schizzerebbero alle stelle. Quindi tenete un occhio di riguardo nei confronti dell'argento.
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di Byron King


Lo scorso fine settimana CBS News ha trasmesso un segmento su 60 Minutes intitolato “Risk of Nuclear Attack Rises.” La storia descriveva come nuove tensioni geopolitiche tra Russia e Stati Uniti stiano riaccendendo la vecchia guerra fredda. Entrambe le parti stanno aumentando le loro rispettive posizioni sulla prontezza nucleare.

Il pezzo apparso su 60 Minutes faceva riflettere. Mostrava immagini di bombardieri B-52 e missili balistici sottomarini, insieme alla narrazione del giornalista David Martin. C'erano anche rare interviste con alti ufficiali militari statunitensi che gestiscono il complesso nucleare. Tutto sommato, il segmento era ben prodotto.

[...] La Russia non ha bisogno di un nuovo arsenale di armi nucleari per infliggere gravi danni agli Stati Uniti. I semi del nostro destino collettivo, se non calamità, sono già stati seminati. Tutto quello che la Russia deve fare, è continuare lungo il sentiero che sta già percorrendo.

Il mio punto è che l'arma più potente della Russia non sono le sue testate nucleari. "L'arma" in più nell'arsenale geopolitico della Russia è il suo oro, insieme alla valuta nazionale, il rublo.

[...] Proprio come gli Stati Uniti utilizzano il simbolo del dollaro ($), il Regno Unito utilizza il simbolo della sterlina (£) e l'Unione Europea utilizza il simbolo dell'euro (€), la Russia sta per esportare il proprio simbolo in tutto il mondo.
Permettetemi di darvi alcuni retroscena. La Russia prende sul serio la sua valuta. Proprio l'altro giorno Jim Rickards ha scritto che "la Russia è pronta per un ritorno alla grande sulla scena economica. Obbligazioni e azioni russe, nonché la valuta, il rublo, ne beneficeranno." Jim ritiene che presto la Russia vedrà una "forte inversione di tendenza", e che tale inversione andrà a beneficio del rublo.

I russi hanno un affetto culturale profondo per il loro rublo. Questo affetto risale a molti secoli fa, al tempo del Rus di Kiev, culla della nazione russa. All'interno della storia recente, la Russia ha emesso monete da 10 rubli d'oro, soprannominate "chervontsy".

Anche durante i giorni del comunismo, le autorità monetarie emettevano monete d'oro da 10 rubli, pur senza l'immagine dello zar Nicola II. A molte persone influenti in Russia — comuniste o meno — non dispiaceva vedere l'oro e i suoi simboli nella moneta nazionale, non importa quale fosse la colorazione politica del governo.

Dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, la Russia è caduta nel caos monetario. L'inflazione è andata fuori controllo, portando immense sofferenze in tutto il paese. È una lunga storia, ma la Russia ha lavorato due decenni per uscire dal pantano monetario in cui era finita. Un elemento chiave della ripresa è stato quello di ricostruire il rublo.

Oggi la Banca di Russia, banca centrale della nazione, non fa mistero circa la sua missione. Quando si tratta di politica monetaria, il sito web della banca russa dichiara:

La politica monetaria costituisce parte integrante della politica dello stato e ha lo scopo di migliorare il benessere dei cittadini russi. La Banca di Russia attua la politica monetaria nel quadro dell'inflation targeting e considera una priorità la stabilità dei prezzi, sia pure una sostenibile ma bassa inflazione. Date le peculiarità strutturali dell'economia russa, l'obiettivo è quello di ridurre l'inflazione al 4% entro il 2017 e di mantenerla in tale intervallo nel medio periodo.

Non c'è niente di strano qui. Non ci sono messaggi confusi. Tutto il giorno, tutti i giorni, il valore della valuta russa è "parte integrante della politica di stato". Ciò significa che il rublo è tanto parte del kit di strumenti del governo russo quanto l'esercito, la marina o l'aeronautica, compresi quei missili nucleari che sono stati discussi nel segmento 60 Minutes.

Proprio come la Russia ha costruito il suo arsenale militare in questi ultimi anni, ha anche accumulato riserve auree. Di seguito è riportato un grafico che mostra le riserve d'oro russe tra il 1994 e il 2015:




Si noti il ​​costante aumento delle riserve auree sin dal 2006. La variazione annua è stata costantemente positiva e mostra un trend di crescita significativo. Questo grafico dimostra una chiara politica statale per aggiungere una notevole quantità di metalli preziosi alla base complessiva degli asset monetari statali. La maggior parte dell'oro estratto in Russia rimane in Russia. Il governo della Russia sta convertendo rubli in oro.

E la Russia ha notevolmente aumentato le proprie riserve auree nel corso dell'anno passato.

A luglio dell'anno scorso, la banca centrale della Russia ha aggiunto 200,000 once d'oro alle sue riserve. L'aumento mensile delle riserve auree russe — 200,000 once — è pari a circa l'intera produzione annua delle miniera d'oro di Barrick Gold in Nevada.

A questo stesso ritmo — 200,000 once al mese — in soli cinque mesi la Russia dovrebbe aggiungere alle sue riserve auree l'equivalente di tutta la produzione annua di Barrick in Nevada.

In questo momento — o forse sarebbe meglio dire, "per ora" — le riserve auree russe sono inferiori a quelle di diverse altre nazioni importanti. Attualmente occupano il settimo posto nel mondo.

Ma c'è uno sforzo da parte delle autorità politiche e monetarie russe per potenziare le riserve auree del paese. Non c'è nulla di casuale. L'oro fa parte del piano nazionale della Russia.

Nel suo libro del 2011, Currency Wars, Jim immaginava "cosa sarebbe successo se" Russia e Cina avrebbero unito le loro riserve auree per formare una valuta coperta dall'oro e, quindi, fare concorrenza al dollaro. Prendete le attuali riserve russe di circa 1,500 tonnellate e aggiungetele a quelle cinesi, che superano le 1,800 tonnellate (o almeno così dicono i cinesi — probabilmente sono di più). Stiamo parlando di 3,300 tonnellate d'oro, o circa la stessa quantità in possesso della Germania.

Ora immaginiamo che nei mesi a venire gli Stati Uniti perdano il controllo del processo decisionale all'interno del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Il loro blocco sull'oro mondiale svanirà. Quindi cerchiamo di considerare la reale possibilità che Russia e Cina possano esercitare un controllo indiretto (o anche diretto) sulle riserve auree del FMI, ammontanti a 2,800 tonnellate.

Tra l'oro russo, cinese e del FMI ce ne sono 6,100 tonnellate, potenzialmente in concorrenza con il tesoro degli Stati Uniti da 8,100 tonnellate. Tale situazione non fa ben sperare per il futuro del dollaro. E Jim aveva previsto gravi problemi per il dollaro.

La morale della favola è possedere oro e argento — comprarlo mentre è ancora possibile, perché alla fine raggiungeremo un momento in cui non si potrà più.

Nel frattempo, possedere azioni nel settore minerario è la chiave per preservare la propria ricchezza.

Alla fine, non sono tanto preoccupato per le armi nucleari della Russia. Non credo che la leadership della Russia sia abbastanza folle da iniziare una guerra nucleare.

In questo momento sono più concentrato sull'oro della Russia.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. Nel frattempo apprendiamo che la Germania negli ultimi due anni ha velocizzato il ritmo del rimpatrio delle proprie scorte d'oro in Francia E New YorK: Bundesbank brings home gold faster than planned -Weidmann.
    Considerando quello che è successo nell'ultimo periodo al mercato dell'oro, viene da chiedersi come mai tanta "urgenza". Se poi si da uno sguardo al cuore del mercato dell'oro, e in particolare a quello facente parte del paper market, scopriamo che gli artifici contabili usati per mascherare quella che è a tutti gli effetti una frode, stanno lentamente giungendo al pettine.

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    1. E c'è di più!
      Quella moneta virtuale (ma sì, quella usata solo per scopi illeciti... come la difesa del proprio patrimonio) si avvicina alla soglia pericolosa di parità con l'oro.
      Tuu is megl che (y)uan!

      Riccardo Giuliani

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    2. Quella moneta virtuale li spero che venga nuovamente azzerata, sarà che sono completamente a favore dei metalli, ma non trovo il senso di pagare per un unità di quella moneta virtuale li la stessa cifra di un oncia di quel metallo.....e io la penso come Rebuffo in questo articolo:
      http://www.rischiocalcolato.it/2013/11/il-bitcoin-e-gia-morto-e-mi-dispiace-ma-non-sara-lui-a-spazzare-via-le-banche-centrali-anzi-sta-accadendo-esattamente-il-contrario.html

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  2. ALL'ATTENZIONE DI FRANCESCO:

    Vorrei sottoporre all'attenzione di Francesco un qualcosa che mai nessuno ha sollevato:
    io sono anche un collezionista numismatico, monete romane repubblicane e imperiali, un pò di tempo fa mi stavo ammirando una mia moneta, precisamente un aureo di Adriano e mi si è accesa una lampadina: l'aureo pesa esattamente 7,28 grammi di oro al 100% (a inizio impero era oltre i 9 grammi...ma anche qui l'inflazione.....), in quel periodo un sesterzio erano circa i 2 euro di adesso (sotto Traiano precisamente, sotto Adriano qualcosina in meno dovuta alla solita inflazione - sotto Augusto erano circa 3 euro, appunto 120 anni prima), dunque 1 aureo corrispondeva a 100 sesterzi, in pratica: 1 aureo varrebbe 100 sesterzi per 2 euro......ovvero 200 euro circa di ora....dunque 200 euro erano i 7,28 grammi di oro.....ai più arguti questa cosa dice che? una sterlina di oggi sono 7,98 grammi ma è purezza 917 dunque la quantità di oro puro è 7,32 grammi, attualmente l'oro è sui 35,7 euro grammo, dunque: 7,32x35,7=261,32 euro.....due cose si notano: l'aureo con un peso simile alla sterlina di oggi (un caso?) dopo 1900 anni HA LO STESSO POTERE D'ACQUISTO DI OGGI.....qui ci vorrebbe un articolo dedicato a questa cosa......1900 anni fa quanto valeva un dollaro?un euro?un bitcoin? quanto varrà tra 1900 anni un dollaro?un euro?un bitcoin?

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    1. Salve Emanuele.

      Salve Emanuele.

      Non è un caso se il Mogambo Guru ripeta ossessivamente nei suoi articoli che quella che ha esposto lei in questo commento è verità da 2,500 anni. Comunque quello da lei sollevato è un argomento che è stato affrontato su queste pagine in un precedente articolo.

      Per quanto riguarda la sua ultima domanda, ecco un grafico che mostra, ad esempio, il valore del dollaro in oro dal 1780 fino ad oggi.

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