mercoledì 7 dicembre 2016
Spesa per infrastrutture ed elicottero monetario: due pessime idee
di David Stockman
La chiave per ripristinare la prosperità di Main Street non passa per un finanziamento delle infrastrutture, come invece continuano a sostenere i banditi della Beltway.
Ciò si tradurrà in uno spreco di capitale, cattivi investimenti, ridotta efficienza economica ed un settore pubblico nettamente più ingombrante. La banca da tenere d'occhio, infatti, è la banca centrale della nazione.
Fin a quando la massiccia intrusione della FED nei mercati finanziari non viene eliminata attraverso l'abolizione del Federal Open Market Committee e degli acquisti di debito pubblico, non c'è praticamente alcuna prospettiva per riaccendere il vigore e la crescita del capitalismo negli Stati Uniti.
Ciò significa, quindi, che una spesa da cinquecento miliardi di dollari per infrastrutture, come quella che Trump ha tirato fuori dal cilindro, rappresenta un'idea molto pericolosa. Andrebbero ad aggiungersi ai $35,000 miliardi di debito pubblico e metterebbero i politici della Città Imperiale nella condizione di rastrellare quantità prodigiose di voti di scambio.
In realtà, hanno disperatamente bisogno del contrario — un doloroso processo di ridimensionamento fiscale che è inevitabile se venisse impedita la bancarotta nazionale. Peggio ancora, far aumentare un debito pubblico già monumentale a fronte di una crescita nominale del PIL che è bloccata sotto la barriera del 3%, sarebbe quasi suicida.
Andrebbe ad aumentare il rapporto tra debito pubblico e reddito nazionale — già indirizzato verso il 150%. Alla fine Donald Trump conosce bene il debito ed i suoi pericoli quando sfugge di mano, ma non sa quasi nulla di crescita economica ed infrastrutture pubbliche.
La mania delle infrastrutture pubbliche, al contrario, è solo l'ennesimo spreco della Beltway che ha già portato l'entroterra statunitense sull'orlo della rovina.
Né il cosiddetto elicottero monetario rappresenta un tipo di risposta concreta.
"L'elicottero monetario" non è affatto una sorta di novità nella linea di politica monetaria. Si tratta di una vecchia razionalizzazione che in realtà equivale ad una monetizzazione del debito pubblico — vale a dire, acquisto di titoli di stato con credito della banca centrale.
È il massimo quando si persegue la strategia "qualcosa in cambio niente". Questo perché i titoli di stato vanno a finanziare l'acquisto di risorse economiche reali, come ore di lavoro, contratti, o dighe e portaerei. Dal punto di vista tecnico, l'elicottero monetario è esattamente la stessa cosa del QE.
Ma non è questo il vero motivo per cui l'elicottero monetario è così ripugnante: in realtà il nostro politburo monetario cospirerebbe e si coordinerebbe apertamente con la Casa Bianca e Capitol Hill per seppellire le future generazioni sotto montagne di debiti pubblici.
Lo farebbero accettando di generare deficit fiscali incrementali — come se l'attuale debito pubblico dello zio Sam da $19,000 miliardi non fosse già sufficiente — che sarebbero abbinati ad un aumento degli acquisti di obbligazioni da parte della FED. Ciò equivale non solo ad insegnare ai bambini come giocare coi fiammiferi; equivale ad appiccare incendi fiscali in tutto il paese.
Ci sono alcune appendici aggiuntive e senza senso a questa teoria, ma il suo crimine principale contro la democrazia e la razionalità economica dovrebbe essere evidente: una presa di potere da parte del settore bancario centrale come mai prima d'ora, perché insinuerebbe i nostri banchieri centrali non eletti nel cuore stesso del processo fiscale. Inutile dire che i legislatori hanno delegato i poteri cruciali — spesa, tassazione ed indebitamento — al ramo del governo che è eletto, e non perché erano idealisti sferzati da una fede ingenua nella prudenza democratica.
Al contrario, lo hanno fatto perché la decisione di spendere, tassare e prendere in prestito è l'essenza stessa del potere statale. Non vi è alcuna possibilità di democrazia — nel bene e nel male — se questi poteri fondamentali vengono rimossi dal controllo popolare. Eppure questo è esattamente ciò che farebbe l'elicottero monetario. Sulla base delle sciocchezze keynesiane riguardo il divario tra la piena occupazione, o "PIL potenziale", e la produzione e l'occupazione effettiva, il FOMC imposterebbe essenzialmente un obiettivo per il deficit federale.
Ad un certo livello c'è da aspettarsi che i rappresentanti eletti dal popolo sfrutterebbero questa copertura per deficit sempre più grandi e la possibilità di sguazzare in tagli fiscali mirati e aumenti di spesa.
Non esiste un singolo hard-core del New Deal che avesse potuto immaginare uno schema migliore per il pump priming. Eppure l'elicottero monetario trasforma l'idea intrinsecamente pericolosa del debito fiscale in una vera e propria frode monetaria, e questa prospettiva è sicuro che scatenerà i timori per quanto riguarda il debito pubblico, anche tra i politici di oggi.
Alla fine il cosiddetto "elicottero monetario" è solo una truffa attuata dalla piccola congrega di banchieri centrali che hanno portato il sistema finanziario sull'orlo del baratro, e stanno ora cercando di far credere al casinò che hanno più conigli da tirare fuori dal cappello.
E invece no. Ecco perché l'elicottero monetario non verrà approvato, neanche nella Città Imperiale, e, cosa ancora più importante, perché ci vogliono entrambi i rami dello stato affinché venga approvato. A differenza della ZIRP e del QE, l'elicottero monetario richiede rappresentanti eletti del popolo per essere approvato, ad esempio, come procedura d'urgenza.
Il Congresso e la Casa Bianca devono generare grandi espansioni incrementali nel deficit fiscale — in modo che le banche centrali possano acquistare direttamente dal Tesoro degli Stati Uniti e quindi accreditare fondi apparsi dal nulla sui conti del governo presso la Federal Reserve.
Ma questo presuppone l'esistenza di un governo funzionante a Washington e che i politici siano guariti dalle loro paure del debito pubblico. Ma l'elicottero monetario causerà un disastro gigantesco — almeno negli Stati Uniti.
Indipendentemente dal fatto che il vincitore di novembre sia Hillary o Trump, c'è una cosa certa: non ci sarà nessun governo funzionante nel 2017. Washington sarà il luogo di una rissa politica assordante e paralizzante — come nessuna nella storia degli Stati Uniti.
La realtà di deficit rapidamente in ascesa, anche prima di un massiccio programma di stimolo fiscale, spaventerà a morte i politici conservatori e anche gran parte dell'elettorato.
Gli sciocchi come Bernanke non hanno fatto i conti con il semplice buon senso: al di fuori del pensiero di gruppo di poche decine di accademici keynesiani e banchieri centrali, l'idea stessa dell'elicottero monetario è assurda, offensiva e spaventosa.
Anche se Wall Street tende a smorzare i toni, ci sarà un dibattito acceso, esteso e paralizzante al Congresso e alla Casa Bianca per mesi e mesi. Non vi è praticamente alcuna possibilità che qualcosa di vagamente simile alla versione dell'elicottero monetario di Bernanke possa essere convertito in legge e diventare effettivo prima del 2018.
In assenza di un nuovo ciclo di stimolo monetario, come l'elicottero monetario, il mercato azionario non sarà in grado di evitare la fine che fa spesso Wile E. Coyote.
Saluti,
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Non mi convince.
RispondiEliminaChe sia folle non ho dubbi. Che non venga implementato perché folle, non ne sarei così sicuro.
La politica dello status quo al potere bada al sodo ed all'immediato. Tanto nel lungo periodo...
Se al Potere conviene, non vedo ostacoli di sorta.
Restano i vecchi consigli: ricordate la natura effimera del fiatmoney. Convertitelo in ciò che ha più valore per voi. Possibilmente, cose durevoli, la formazione dei figli, per esempio.
Cmq sia, qualcosa che possiate rivendere.