Bibliografia

mercoledì 2 novembre 2016

Lavora o muori





di Doug French


La Federal Reserve ci sta fornendo una scelta – lavorare per sempre, o morire prima di rimanere a corto di denaro.

Il New York Times ha raccontato la storia di Judith Lister, 71 anni, che sta insegnando scuola dell'infanzia a Pahrump, Nevada. Sebbene alla signora Lister piaccia insegnare, ammette di non poter vivere con gli assegni della previdenza sociale e ha bisogno della pensione da insegnante, che ancora non può incassare per altri tre anni.

Paula Span del Times spiega che la signora Lister non è sola: "Negli ultimi 16 anni l'occupazione è aumentata non solo tra la fascia d'età 65- 69 anni (quasi un terzo ora lavora), ma anche tra coloro aventi un'età tra i 70-74 anni (circa un quinto). Nella popolazione oltre i 75 anni, la proporzione che ancora lavora è aumentata all'8.4% rispetto al precedente 5.4%."

Per gli anziani che vogliono lavorare, o devono lavorare, è grandioso quando riescono a trovare un posto di lavoro. Le prospettive della signora Lister sono, e continueranno ad essere, radiose. Il Nevada è così a corto di insegnanti che quest'anno il governatore dello stato, Brian Sandoval, ha dichiarato lo stato di emergenza, il quale consente ai distretti scolastici di prendere misure drastiche (per gli standard di governo): per esempio, permettendoli di assumere insegnanti autorizzati in altri stati prima che ottengano una licenza in Nevada, o assumere insegnanti oltre i 70 anni.

Tuttavia gli anziani che non riescono a trovare un lavoro, a volte cercano una rapida uscita.

Secondo Healthline, i tassi di suicidio tra i baby boomer sono aumentati del 40% a causa dello stato in cui versa l'economia. "I nostri risultati suggeriscono che dovrebbe aumentare la consapevolezza tra i dipartimenti delle risorse umane, i programmi di assistenza ai dipendenti, le agenzie locali e statali per l'occupazione, i consulenti di credito — insomma tutti coloro che entrano in contatto con persone affette da crisi economiche personali," ha detto Julie Phillips, professore di sociologia alla Rutgers University. "Così come forniamo consulenza durante le emergenze, come i disastri naturali, probabilmente dovremmo fare lo stesso durante le crisi economiche."



Addio al pensionamento

Il crollo finanziario ha decimato le finanze di molti individui. Secondo il Center for Retirement Research presso il Boston College, "le famiglie ancora al lavoro ma in via di pensionamento, hanno visto scendere i saldi mediani combinati 401(k)/IRA da $120,000 nel 2010 a $111,000 nel 2013," e "circa la metà di tutte le famiglie non ha affatto asset 401(k)."

Ma le politiche della ZIRP e della NIRP delle banche centrali non solo stanno mettendo gli individui tra l'incudine e il martello, stanno devastando i fondi pensione e le assicurazioni. William Watts scrive questo su MarketWatch:

I fondi pensione e le assicurazioni sulla vita "necessitano di rendimenti decenti, e quindi perseguono strategie di investimento ad alto rischio che potrebbero in ultima analisi indebolire la loro solvibilità. Questo non solo comporta rischi per il settore finanziario, ma può compromettere la pensione sicura dei nostri cittadini," ha detto il segretario generale dell'OCSE Angel Gurria.

Il California Public Employee Retirement System (CALPERS) ha appena annunciato che ha guadagnato lo 0.61% durante l'ultimo anno contabile. Stiamo parlando di una cifra del 7.5% inferiore a quella che ha promesso avrebbe pagato ai suoi pensionati. Attualmente è finanziato al 68%, ammesso che possa guadagnare il suddetto 7.5% da un anno a questa parte.

Il CALPERS non è il solo, infatti ci sono molti piani pubblici e privati ​​che sono praticamente sommersi. Per quanto riguarda la previdenza sociale, la sua relazione annuale indica che "gli Amministratori proiettano che i fondi fiduciari combinati si esauriranno nel 2034." Dopo di che gli Amministratori ritengono che il fondo potrà pagare "circa i tre quarti dei benefici in programma fino alla fine del periodo di proiezione nel 2090."

Il guru del mercato obbligazionario, Bill Gross, scrive nella sua relazione mensile che "il ritorno offerto su risparmi/investimenti, sia che si tratti di un deposito presso una banca, di Treasuries/Bund, o premi di rischio estremamente bassi, è inadeguato rispetto al trend storico (così come a quello matematico definito rischio durazionale)." In altre parole, i risparmiatori, sofisticati o meno, sono bloccati in un ambiente in cui il rischio non è remunerato.



Meno di zero

Con il 40% del mercato del debito sovrano europeo con redimenti inferiori allo zero e Janet Yellen che pondera sulla stessa cosa per gli Stati Uniti, quello che stanno facendo le banche centrali non solo è senza precedenti, ma pericoloso. Tuttavia, tra la gente comune le macchinazioni delle banche centrali non ispirano discussioni. Nel frattempo, la maggior parte delle persone crede di essere molto esperta di finanza, mentre gli studi e i numeri dimostrano che il cittadino medio è ignorante nei campo monetario e in quello degli investimenti.

Jeff Sommer scrive nella sua rubrica "Your Money" e parla degli studi FINRA riguardanti l'alfabetizzazione finanziaria. Sono state poste sei domande facili sulla finanza a 25,000 persone e la maggior parte di loro non ne ha azzeccata una. Infatti alla domanda "Come rispondono i prezzi delle obbligazioni quando i tassi di interesse salgono?" non ha saputo rispondere il 72% degli intervistati.

La conoscenza può essere un problema, ma l'autostima no. "Gli americani tendono ad avere una percezione distorta della loro conoscenza finanziaria", ha detto lo studio. Più di tre quarti degli intervistati ha valutato la propria conoscenza finanziaria "molto elevata". Anche dopo il crollo finanziario, il 67% dei partecipanti allo studio ha valutato il proprio know-how in finanza come "molto elevato".

"L'economia globale è stata alimentata dal credito – la sua espansione negli Stati Uniti a partire dai primi anni '70 è stata di 58 volte – cioè, ora abbiamo $58,000 miliardi di credito totale, mentre nel 1970 ne avevamo solo $1,000 miliardi," spiega Gross. Il risultato è un'economia a crescita lenta, costellata da boom e bust che hanno lasciato devastazione nei portfoli finanziari e nei risparmi.

Possiamo guardare al Giappone come esempio della letalità del keynesismo. La Banca del Giappone ha appena annunciato il suo ventiseiesimo piano di stimolo degli ultimi venti anni. Nel frattempo, il paese continua ad avere uno dei più alti tassi di suicidio nel mondo sviluppato. Non è un caso se i numeri hanno iniziato a salire dopo il crollo finanziario gioapponese nel 1998 e il numero è salito ancora una volta dopo il crollo nel 2008, come ci fa sapere la BBC.



Suicidarsi

La fascia d'età dove sono in più rapida crescita i suicidi è quella dei giovani. "In Giappone è diventato il killer degli uomini d'età compresa tra i 20 e i 44 anni", riferisce Rupert Wingfield-Hayes. Uno dei motivi principali è che "quasi il 40% dei giovani in Giappone non è in grado di trovare un lavoro stabile" nonostante la BOJ stia tenendo il suo tasso di riferimento allo 0% sin dal 1999.




Qui, in America, i baby boomer stanno invecchiando in un momento pericoloso. Il rischio di suicidio è più elevato tra la popolazione maschile oltre i 65 anni. "Perdono amici continuamente. I loro farmaci per il cuore e la pressione sanguigna [possono] causare sintomi di una maggiore depressione," dice Lara Schuster Effland, una terapeuta clinica. Dice anche che la perdita di denaro a causa di decisioni finanziarie sbagliate, la mancanza di risparmi o previdenza sociale, e le malattie croniche, stanno impattando in modo negativo sulla qualità della vita.

Alla Lister piace insegnare ai bambini, perché le "mantiene il cervello impegnato. Mi collega ad una generazione più giovane." E, dopo che smetterà con l'insegnamento, potrebbe provare con le vendite immobiliari.

Lord Keynes disse: "Nel lungo periodo siamo tutti morti". Avrebbe dovuto aggiungere "o abbastanza fortunati da avere un lavoro."


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. A Lord Keynes mi sarebbe piaciuto che qualcuno gli avesse augurato l'immortalità....

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  2. Come dice l'indomabile apache gdb: ci sta sempre una scelta. Perciò, se proprio al suicidio si deve arrivare, esaurite anche le ultime risorse morali tipo la tigna, beh, cercherò di portarmi all'inferno quanti più responsabili della mia futura miseria. Ed a forza di leggere e riflettere i responsabili li conosco benissimo.
    :P

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