giovedì 17 novembre 2016

La chimera di una moneta “stabile”





di Frank Hollenbeck


Sin dal XIX secolo, gli economisti hanno sempre predicato che il valore del denaro, o il suo potere d'acquisto, doveva essere stabile o relativamente stabile. David Ricardo, nel 1817, disse: "Una moneta, per essere perfetta, deve essere assolutamente invariabile nel valore."

Secondo questo punto di vista, il denaro come unità di conto deve essere equivalente ad un metro di misura, una distanza immutabile. Nel corso dell'ultimo secolo, questa visione del denaro ha portato gli economisti a suggerire che i prezzi, i quali riflettono il potere d'acquisto del denaro come misurato da un indice dei prezzi, dovrebbero essere stabili e che le banche centrali dovrebbero interferire attivamente con l'economia di mercato per portare stabilità a tale indice. La banca centrale statunitense ha essenzialmente seguito tale politica sin dal 1913. La stabilità dei prezzi è inscritta nel Trattato di Maastricht, e l'obiettivo di un 2% d'inflazione per l'IPC rappresenta una variante di questo punto di vista largamente diffuso.

Tuttavia, questa politica è stata in gran parte responsabile della grande depressione iniziata nel 1929 e della grande recessione iniziata nel 2008. È responsabile della crescita delle disuguaglianze di reddito e delle distorsioni economiche di massa del secolo scorso. Se non si riconoscono gli errori del passato, si è condannati a ripeterli!

Il potere d'acquisto del denaro è determinato, come la maggior parte delle cose in un sistema capitalista, dalla domanda e dall'offerta. Cambiamenti nella domanda di moneta (si pensi agli spostamenti della curva) sono causati essenzialmente da due forze:

La prima è rappresentata dalle valutazioni soggettive degli individui riguardo il valore di beni e servizi, le quali si riflettono nella vasta gamma di prezzi relativi in ​​un'economia capitalistica. Dal momento che queste valutazioni soggettive sono in continua evoluzione, lo saranno anche i prezzi e il potere d'acquisto della moneta. Alcuni prezzi saliranno, altri scenderanno, e il potere d'acquisto complessivo del denaro varierà in un intervallo che può essere grande o piccolo a seconda delle variazioni di tali valutazioni soggettive. (Si veda qui.)

La seconda è l'espansione o la crescita di un'economia capitalistica. Un semplice esempio per chiarire questo punto: supponiamo di avere $10 da spendere per 10 mele; le forze di mercato normalmente genereranno un prezzo d'equilibrio di $1 per ogni mela. Se raddoppiamo il numero di mele, il prezzo della singola mela scenderà a 50 centesimi e il potere d'acquisto del denaro raddoppierà. Nel corso degli ultimi due secoli, la crescita della produzione di beni e servizi avrebbe dovuto portare ad un aumento continuo e significativo del potere d'acquisto della moneta. Questo, invece, non è accaduto.

Questi cambiamenti che si verificano dal lato della domanda sono desiderabili, in quanto riflettono una regolazione del sistema capitalistico in base ai prezzi relativi e assoluti i quali vanno a soddisfare i bisogni più urgenti della società. Anche se l'offerta di moneta fosse perfettamente stabile, dovremmo prevedere un potere d'acquisto o valore del denaro variabile e, soprattutto, dovremmo lasciare che vari. Qualsiasi tentativo di contrastare questi cambiamenti auspicabili causerà la distorsione dei prezzi assoluti e relativi, così come quella dei tassi d'interesse. Questa interferenza causerà una cattiva allocazione delle risorse economiche, creando un divario sempre crescente tra ciò che la società vuole e ciò che viene prodotto. Più si tenta di contrastare queste forze, maggiore sarà il divario e più durerà l'aggiustamento necessario per riallineare la produzione con la domanda. Cercando di mantenere i prezzi stabili dal 1921 al 1929 e prima del crollo del 2008, il settore bancario centrale ha interferito con queste due forze: variazioni dei prezzi relativi e tendenza naturale del valore del denaro ad aumentare.

L'offerta di denaro proviene da tre fonti. La prima è l'estrazione mineraria, se il denaro è una merce, come l'oro. La seconda è il settore bancario che crea denaro dal nulla attraverso la riserva frazionaria. La terza è la contraffazione legale avallata dagli stati (valute fiat), o influenzando indirettamente la capacità delle banche di creare denaro dal nulla.

L'economia non ci guadagna nulla dalle variazioni nell'offerta di moneta. Non esiste alcuna quantità ottimale di denaro, dal momento che qualsiasi somma di denaro andrà bene. Tuttavia, i cambiamenti nell'offerta di denaro andranno ad alterare i prezzi assoluti, i quali, a loro volta, cambieranno la quantità domandata di denaro; e dal momento che il denaro entra nell'economia andando a beneficio dei primi destinatari e a scapito dei destinatari ultimi, verranno alterati indirettamente anche i prezzi relativi e la domanda di moneta. Pertanto la migliore offerta di denaro è una che non si muove.

Di solito i sostenitori di un potere d'acquisto stabile citano la necessità di contrastare sia l'estrazione supplementare d'oro (sotto un gold standard) sia le modifiche (aumento o diminuzione) nella massa monetaria. Ciò che questi sostenitori sembrano non comprendere, è l'impossibilità di separare o identificare i cambiamenti provenienti dal lato dell'offerta e le modifiche provenienti dal lato della domanda. Si verificano simultaneamente. Qualsiasi tentativo di contrastare i cambiamenti dal lato dell'offerta andranno inesorabilmente ad interferire con i cambiamenti che si verificano dal lato della domanda. I tentativi odierni di contrastare le forze deflazionistiche (qui e qui), le quali hanno luogo durante la fase bust di un ciclo economico, sono una politica sbagliata perché i banchieri centrali ignorano i fattori sottostanti che determinano il valore del denaro.

Nei primi anni del XX secolo, i sostenitori di una moneta sonante persero la battaglia intellettuale nei confronti di quelli che sostenevano una moneta stabile. Solo gli economisti Austriaci sono rimasti a difendere la moneta sonante.

La moneta sonante è un mezzo di scambio che consente ai prezzi assoluti e relativi di funzionare più efficientemente nell'allocazione di quei beni e quelle risorse che meglio soddisfano le esigenze più urgenti della società. Il suo potere d'acquisto è determinato dai mercati, ed è indipendente dagli stati e dai partiti politici. Il denaro sonante non ha bisogno d'essere stabile. Per essere perfetto, dovrebbe essere determinato esclusivamente da fattori che influenzano la domanda di moneta.

Il gold standard è la cosa più vicina ad una moneta sonante. Il grande vantaggio di un gold standard è quello di limitare notevolmente la capacità dello stato di ricorrere alla contraffazione legale. Questo vantaggio oscura i pochi difetti dell'oro come mezzo di scambio. Eppure, sotto un gold standard, l'offerta di moneta potrebbe ancora variare notevolmente. Le banche potrebbero comunque creare sostituti del denaro che non sono al 100% coperti dall'oro. Lo stato potrebbe anche influenzare l'offerta di moneta attraverso la creazione di sostituti del denaro non coperti e attraverso la sua influenza sul settore bancario. Quando nel 1913 venne creata la banca centrale degli Stati Uniti, l'obbligo di riserva medio è passato da circa il 21% al 10%, cosa che causò un aumento dell'offerta di moneta. Tuttavia, durante quel periodo, gli USA avevano un gold standard.

Inoltre, l'estrazione dell'oro ne influenza l'offerta. Normalmente un aumento dell'offerta di qualsiasi merce è un beneficio per la società, dal momento che si preferisce l'abbondanza alla scarsità. Ma in questo caso, il valore dell'oro è determinato principalmente dal suo ruolo come mezzo di scambio e non come merce.

Questo dovrebbe portare gli economisti Austriaci a sostenere la creazione di un mezzo di scambio la cui offerta è ancora più stabile di quella dell'oro: una moneta mondiale basata sulla tecnologia della blockchain. Se le criptovalute diventassero denaro a tutti gli effetti (ad esempio Bitcoin), la contraffazione sarebbe impossibile poiché non esisterebbe nulla in una criptovaluta da contraffare. Le banche non gestirebbero depositi, dal momento che quest'ultimi si troverebbero in wallet virtuali. Ciò porrebbe essenzialmente fine alla riserva frazionaria (qui e qui) e alla capacità delle banche di creare denaro dal nulla. Che dire della contraffazione legale? Tutti i sistemi monetari richiedono che gli stati giochino secondo le regole. Il gold standard terminò quando lo stato rinnegò il suo contratto sociale di giocare secondo le regole.

Una riforma monetaria a favore di una moneta sonante potrebbe aumentare considerevolmente la crescita economica, così come ridurre significativamente il ruolo dello stato e delle banche nella nostra economia.

Una moneta stabile è una chimera. Non ha portato stabilità all'economia mondiale. Non ha contrastato l'instabilità proveniente dai depositi bancari. Ha, invece, inasprito i cicli boom e bust. Per funzionare in modo efficiente, il capitalismo ha bisogno di una moneta sonante, non di una moneta stabile.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. Grazie per aver diffuso questo pensiero! Uno dei migliori tuoi messaggi!!!
    Vincenzo Fiandanese

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