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martedì 22 novembre 2016
Inflazione a doppia cifra e aumento dei prezzi dell'oro
di James Rickards
L'inflazione a doppia cifra non è uno sviluppo lineare. Quello che voglio dire è che l'inflazione non va semplicemente dal due per cento, al tre per cento, al quattro, al cinque, al sei. È davvero difficile passare da due a tre, il che è in definitiva ciò che vuole la FED.
Si sta addirittura dimostrando estremamente difficile arrivare fino a due. La spesa per i consumi personali (PCE) è il deflatore di prezzo, parametro monitorato dalla FED. Attualmente è a circa 1.6-1.7%, ma è bloccata lì. Non va da nessuna parte. La FED continua a provare tutto il possibile per farla arrivare a due con la speranza di arrivare a tre. Il problema si pone una volta arrivati a tre, poiché la tappa successiva non è a quattro, ma otto, e poi dieci. In altre parole, c'è un grande salto.
La ragione è che non è puramente una funzione della politica monetaria, è una funzione parziale della politica monetaria.
È anche una funzione della psicologia comportamentale. È molto difficile convincere la gente a cambiare le proprie aspettative, ma se accade, è difficile convincerli a cambiarle di nuovo.
L'inflazione può davvero andare fuori controllo molto rapidamente. Quindi tra cinque anni a questa parte, potremmo avere un tasso d'inflazione a doppia cifra? È possibile, sebbene non lo stia prevedendo. Se ci sarà, accadrà molto rapidamente. Vedremmo una lotta nel passaggio dal due al tre per cento, e poi un salto fino a sei, e poi a nove o dieci. Questo è un altro motivo per cui è consigliabile avere un'allocazione in oro. Perché se e quando questi sviluppi si metteranno in moto, l'oro sarà inaccessibile.
A questo punto, mi viene spesso chiesto: "Come puoi dire che il prezzo dell'oro salirà a $10,000 senza conoscere gli sviluppi nell'economia mondiale, né le azioni che saranno intraprese dalla Federal Reserve?"
Non è un numero a casaccio. Non lo butto là solo per ottenere attenzioni, eccetera. È il prezzo implicito dell'oro. Ognuno dice che non si può avere un gold standard, perché non c'è abbastanza oro. C'è sempre abbastanza oro, è il prezzo che cambia.
Questo fu l'errore commesso da Churchill nel 1925. Il mondo non ripeterà lo stesso errore. Non sto dicendo che torneremo ad avere un gold standard. Sto dicendo che se si avrà qualcosa come un gold standard, sarà fondamentale avere un prezzo giusto. A questo proposito, Paul Volcker disse la stessa cosa.
La domanda analitica è: si può avere un gold standard se si ha il prezzo giusto, ma allora qual è questo prezzo? Qual è il prezzo che l'oro deve raggiungere affinché possa sostenere il commercio globale e i bilanci delle banche, senza ridurre l'offerta di moneta? La risposta è $10,000.
Io uso M1, ma è possibile scegliere un'altra misura (ci sono diverse misure riguardanti l'offerta di moneta). Io uso un 40% ci copertura. Un sacco di persone non sono d'accordo. Gli Austriaci dicono che dovrebbe essere al 100%.
Storicamente è stata al 20%. Se si prende M1 globale delle principali economie, lo si moltiplica col 40% e poi si divide per la quantità di oro ufficiale nel mondo, il risultato è circa $10,000 l'oncia.
Se si usa una copertura del 100%, utilizzando sempre M1, si otterrà come risultato $25,000 l'oncia. Se si utilizza M2 con una copertura al 100%, si otterrà come risultato $50,000 l'oncia. Se si utilizza una copertura del 20% con M1, si otterrà come risultato $5,000 l'oncia. Tutti questi numeri saranno diversi in base agli input. Ma, giusto per essere chiari, io sto usando M1 dell'economia più importante del mondo, il 40% di copertura, e l'offerta d'oro ufficiale di circa 35,000 tonnellate.
Modificate l'input e cambierete l'output. Non sono numeri inventati.
Ecco perché parlo di $10,000 l'oncia. Val anche la pena notare che non c'è bisogno di avere un gold standard, ma se ci sarà, questo sarà il prezzo.
Quindi la domanda successiva sarà: torneremo a vedere un gold standard? Questa è una funzione della perdita di fiducia nelle valute delle banche centrali. È già successo tre volte: nel 1914, nel 1939 e nel 1971. Non dimentichiamo che nel 1977 gli Stati Uniti emisero titoli di stato denominati in franchi svizzeri, perché nessun altro paese voleva i dollari. Il Tesoro degli Stati Uniti poi prese in prestito in franchi svizzeri, perché la gente non voleva i dollari, almeno non ad un tasso d'interesse che il Tesoro non era disposto a pagare.
Le cose andavano molto male allora, e questo tipo di crisi avviene ogni 30 o 40 anni. Anche in questo caso, possiamo rivolgere lo sguardo alla storia e vedere quello che è successo nel 1998. Wall Street salvò un hedge fund per salvare il mondo. Cos'è successo nel 2008? Le banche centrali hanno salvato Wall Street per salvare il mondo. Cosa succederà nel 2018?
Ogni piano di salvataggio diventerà più grande di quello precedente. Sì, vengono attuati salvataggi, basati sulla strategia del "troncamento". Sì, gli stati non scompariranno senza combattere. I policymaker troncheranno una crisi finanziaria globale, ma poi alzeranno l'asticella. Come? Le "armi" della banca centrale.
Il governatore della Banca d'Inghilterra, Mark Carney, sta parlando di tagliare i tassi d'interesse nel Regno Unito. Ha trascorso due anni a prendere in giro i mercati su un rialzo dei tassi, e ora ha intenzione di tagliarli. Ciò a dimostrazione che c'è qualcosa di grosso in ballo. C'è qualcosa di più grande rispetto alle banche centrali che è necessario analizzare.
Se la prossima crisi sarà più grande di quella precedente, e secondo me lo sarà, e le banche centrali saranno a corto di proiettili da sparare, da dove proverranno i soldi? Come pensate che inietteranno liquidità nel mondo? Risposta: il FMI stamperà una massiccia quantità di DSP. Sarà inflazionistico? Ovviamente sì.
Se inondate i mercati di DSP, solo due cose potranno accadere. O funzionerà e sarà altamente inflazionistico, cosa che porterà l'oro a $10,000 l'oncia; o non funzionerà, nel qual caso si tornerà ad un gold standard e l'oro andrà lo stesso a $10,000 l'oncia.
Saluti,
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
The road to ruin.
RispondiEliminaIn altri tempi si chiamava "La sòl dell'avvenire".
Riccardo Giuliani
Vorrei tornare a commentare questo articolo perché le idee all'interno di questo pezzo di Zerohedge, Gold & Basel 3: A Revolution That Once Again No One Noticed, richiamano alla memoria i concetti elaborati da Rickards. In precedenza l'oro era classificato come riserva di terza categoria (al di sopra del quale c'erano petrolio e bond USA) nei bilanci delle banche ed il suo peso era per il 50% del suo valore, ma adesso, secondo le nuove norme di Basilea 3, è ritornato in prima categoria. Questo significa due cose: possibilità nel breve termine da parte delle banche di iniettare nuovo credito in base a tale rivalutazione (per ogni dollaro in oro le anche ne possono creare 20-30 in oro sintetico), nel lungo termine il prezzo dell'oro salirà drasticamente a riflesso delle misure monetarie.
RispondiEliminaIn questa ottica acquista un senso la volontà di Russia/Cina di posizionarsi in anticipo rispetto alle altre nazioni e il recente dimenarsi da parte dell'Italia riguardo le sue riserve d'oro.