Bibliografia

giovedì 3 novembre 2016

Il Brexit non rappresenta la fine dell'UE





di James Rickards


Non credo che il Brexit rappresenti la fine dell'Unione Europea. O la fine dell'euro come moneta. In passato sono stato molto rialzista nei confronti dell'Europa e dell'euro. Anche se la valuta fluttua, tutte le altre stanno fluttuando, e l'euro è passato ad essere trattato da 140 alla fine del 2013 fino a 105 a gennaio 2015, così la gente ha detto: "Oh, sta raggiungendo la parità." E io invece ho detto: "No, non raggiungerà la parità"; e infatti non l'ha raggiunta. Ha rimbalzato un paio di volte, tornando ai circa 110 di oggi, $1.10.

Ora la cosa importante da capire è che l'Unione Europea non è un progetto economico. Ha un sacco di problemi economici? Assolutamente sì: dalla Grecia al Portogallo, ora le banche italiane, eccetera, ma si tratta di un progetto politico.

Quando pensate all'Unione Europea, chiedetevi: "Esiste la volontà politica di tenerla insieme?" Chiaramente non c'è nel Regno Unito. Se ne sono andati, ma potrei scrivere un libro a parte sul motivo per cui il Regno Unito non è mai andato d'accordo con l'UE. Se il Brexit avesse invece riguardato i Paesi Bassi o l'Italia o la Spagna o qualche altro paese, avrei avuto una visione molto più pessimistica nei confronti dell'Europa, ma non è andata così. Era il Regno Unito, e quest'ultimo rappresenta una sorta di mondo a parte.



Il Regno Unito era l'eccezione

Prima di tutto, non ha mai aderito all'euro. Il Regno Unito è la più grande economia europea, e lo è stata senza aderire all'euro. Gli altri paesi che non hanno aderito all'euro o sono alla periferia o stanno cercando di unirsi, ma non hanno ancora soddisfatto i criteri. Ci sono alcune circostanze particolari.

Il Regno Unito era l'eccezione. È un grande paese che non si è mai unito ed è l'unico che poteva permetterselo. Tanto per cominciare perché non era affatto predisposto. Vorrei parlare della differenza culturale e dei sistemi giuridici, non solo della geografia, sebbene anch'essa ricopra un ruolo importante.

Ovviamente Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Italia e altri grandi paesi hanno un sistema legale che trae le sue origini dalla fine dell'Impero Romano, passando poi per il codice di Giustiniano, Carlo Magno e il codice napoleonico del tardo XVIII secolo-inizio XIX secolo. È quello che si chiama un sistema di diritto definito code of law.

Al contrario del Regno Unito, che ha il common law e che è stato esportato in Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda e in tutto il mondo anglofono. Il common law e il code of law sono completamente differenti. Non solo le regole sono diverse, è proprio la mentalità che è diversa.

In un code of law, quello presente nell'UE, l'idea è che se hai un problema, basta scrivere una regola. Se tale regola non risolve il problema, basta scriverne un'altra. Se quest'ultima ancora non risolve il problema, allora basta scriverne un'altra ancora e così via. Continuare a scrivere regole fino a risolvere il problema, e se non viene risolto, basta scrivere un'altra regola. Questo è il punto di vista nell'UE.

Il common law è diverso. Sì, anch'esso ha leggi, norme e regolamenti. Probabilmente troppi, ma i giudici hanno poteri equi e il common law garantisce molto più spazio ad una figura decisionale ad hoc designata ad ottenere giustizia.

Potrebbe esserci un caso in cui sotto il ferreo diritto dei contratti, qualcuno può aver torto. Un giudice lo guarderà e dirà: "Sai che non è davvero giusto. Sì, lo so cosa dice la legge, ma questo non è il risultato giusto. In realtà è veramente ingiusto, irragionevole." I giudici hanno la possibilità di aggiustare le cose per ottenere il risultato giusto.

In Europa, non potrebbe accadere una cosa del genere. In Europa, si può scrivere un'altra regola. Si potrebbe dire: "Se succede qualcosa di brutto, cerchiamo di scrivere una regola." Questo è, in realtà, un buon modo per capire la BCE, perché quando Janet Yellen parla del doppio mandato della FED, l'occupazione e la stabilità dei prezzi, sono solo parole. Hanno la loro agenda, i propri obiettivi economici, eccetera.

Quando Mario Draghi parla del suo mandato, non sono solo parole. Le prende alla lettera. È un legalista e non permetterà certe cose, perché non sono consentite ai sensi dell'atto costitutivo. Questo divario tra il common law da un lato e le regole dall'altro, è un grosso problema. Corre fino alla metà del Canale della Manica, ed è una delle ragioni per cui la popolazione del Regno Unito s'è ribellata all'Unione Europea; troppe regole.

L'immigrazione è stato un altro grande problema. La questione dell'immigrazione nel Regno Unito non riguardava i rifugiati siriani. Riguardava, invece, i polacchi. Riguardava persone provenienti dalla Polonia che lavorano come bambinaie, commercianti, aiuti domestici, ecc. Questo era il problema dell'immigrazione. Non erano i siriani, erano i polacchi. Queste persone provengono da una cultura europea basata sulle regole.

L'Europa è solida. L'abbandono del Regno Unito è un grosso problema economico. È un grosso problema per il Regno Unito e causerà scosse di assestamento, che stiamo già osservando. Una delle scosse di assestamento non sarà il crollo dell'Unione Europea. Non sarà la fine dell'euro. Infatti mi aspetto che l'euro diventi più forte.

Se vi state chiedendo se ci sarà una crisi, sì, ci sarà. Pensate alla Grecia. Nel 2011 e 2012, Krugman, Stiglitz, Roubini, Zero Hedge, cosa dicevano? "L'Europa è destinata a rompersi. La Spagna uscirà dall'UE. La Grecia verrà buttata fuori. La Germania andrà per la propria strada." Io invece dicevo: "Sciocchezze, non accadrà niente di tutto questo", e infatti non è successo.

Londra odia l'euro. Gli inglesi non capiscono gli europei, come non li capiscono gli americani, per i motivi che ho citato. Bisogna andare in Germania, in Italia, in Spagna, e nei Paesi Bassi e parlare con quelle persone. Parlare con le persone, parlare con le élite e gli altri, e leggere i giornali locali; ed è così che si impara a conoscere l'Europa.

La mia previsione per l'Europa: ci sarà una crisi. Ci sarà assolutamente una crisi, proveniente probabilmente dal sistema bancario italiano e da Deutsche Bank. Probabilmente riceveremo più notizie sul Portogallo. Probabilmente continueremo a sentir parlare di Grecia. Non sto negando nulla di tutto ciò. Tutto ciò causerà volatilità. Quando qualcuno guarda a quello che sta accadendo e dice, "A-ha, l'Europa cadrà a pezzi," non credetegli.

Mi è stato chiesto: "Prevedi un piano di salvataggio per il sistema bancario italiano che possa troncare qualsiasi crisi, o prevedi possibilità di ricadute al di là di qualsiasi controllo?"

La risposta è sì, c'è sempre questa possibilità. Questo fatto è importante in modo da carpire il modo migliore per fare previsioni.

Il risultato non è scolpito nella pietra e non lo sappiamo quale sarà. Un sacco di gente pensa che esista un certo risultato, e pensa che il lavoro dell'analista sia quello di lavorare per comprendere quale possa essere. Non è il modo corretto di pensare e non è il modo in cui facciamo le cose. Io dico una cosa diversa: c'è una certa gamma di possibili risultati.

Uno è che ci sarà un cosiddetto soft landing, e tutto andrà bene. Ci saranno un po' di turbolenze e alcuni brutti titoli di giornali, ma alla fine le cose andranno in ordine. L'altra prevede una soluzione presa in ritardo, e tutto va fuori controllo catapultandoci di nuovo al 2008.

Direi che tutte e due le possibilità sono possibili. Il modo in cui si presenta un'analisi è quello di svegliarsi ogni giorno, o nel mio caso stare sveglio fino alle 3 del mattino, e guardare i dati per aiutarvi a capire quale sia il percorso verso cui siete indirizzati, e comprendere inoltre che si possono avere transizioni di fase in cui si passa da un percorso all'altro molto rapidamente.

Ecco il modo più semplice per spiegarlo: mi capita di trovarmi nel Connecticut e so che tutti i ristoranti lungo la strada verso Boston sono tutti McDonald's, e tutti i ristoranti verso Philadelphia sono tutti Burger King. Non so perché le cose stanno così, ma è vero. Se mi bendate e mi portate in macchina e mi permettete di sbirciare, e vedo un McDonald's, so che sto andando a Boston e non a Philadelphia.

Il punto è che se siete a conoscenza della situazione Burger King/McDonald's, non c'è bisogno di arrivare a Philadelphia o Boston per sapere dove state andando. Lo si può capire lungo la strada. Per rispondere alla domanda, "Questa situazione potrebbe andare completamente fuori controllo e finire come il 2008?", la risposta è si. Non è quello che prevedo in questo momento, ma sto dicendo che si tratta di una possibilità concreta. Questa è la ragione per cui è necessario essere esposti all'oro, avere più denaro del solito, e prestare molta attenzione a quello che sta succedendo.

La previsione più probabile sarebbe un peggioramento delle cose, più titoli di giornale e più caos tra il primo ministro italiano e il cancelliere tedesco. Non finirà così male come la Grecia, ma sta prendendo questa piega, con entrambe le parti che si rimpallano accuse.

Ricordate, un sacco di queste accuse sono solo per lo spettacolo. Sono solo per i giornali, perché c'è un collegio elettorale locale. Il primo ministro italiano non può apparire come uno zerbino nei confronti del cancelliere tedesco, e il cancelliere tedesco non può apparire come una persona che non adotta una linea dura. Quando si incontrano a porte chiuse, lavorano insieme come abbiamo visto nel caso della Grecia.

Mi aspetterei alcuni titoli brutti, un po' di volatilità e alcuni altri segnali di pericolo dalla crisi bancaria italiana. Alla fine, mi aspetto che riusciranno a troncarla. Troncamento, eccola la differenza tra una valanga e una crisi finanziaria. Le dinamiche sono le stesse e la matematica è la stessa.



Non si può fermare un disastro naturale

La differenza è che nei sistemi naturali, le cose vanno così. Non si possono fermare. In uno tsunami o un terremoto, nessuno si ferma e dice: "Adesso lo fermo io." Si scappa. Si tenta di raggiungere la sicurezza, ma nessuno si ferma e cerca di arginare un terremoto. Non si può fermare una valanga.

Non si può fermare un disastro naturale. È possibile troncare un disastro causato dall'uomo, il che significa mercati dei capitali, mercati azionari, eccetera, una crisi bancaria. La domanda è: si agisce in tempo? Lo si vede che sta arrivando? Si è in possesso della strategia giusta? Si agisce in tempo, o troppo tardi? Queste sono le variabili, ma si può smorzare una crisi sistemica nel mondo finanziario se si dispone di abbastanza potere, o se non è più grande del vostro bilancio.

La mia tesi sulla prossima grave crisi finanziaria globale è che sarà qualcosa di più grande rispetto al 2008; ma non è qualcosa che sto prevedendo proprio in questo momento, è qualcosa che accadrà e sarà più grande delle banche centrali. Nel 2008 queste ultime sono riuscite in qualche modo ad arginare la cosa. L'hanno troncata con $10,000 miliardi tra garanzie, stampa di denaro e swap di valute. La prossima sarà più grande, ma non ci siamo ancora arrivati.

La crisi del sistema bancario italiano ha il potenziale per andare completamente fuori controllo, peggio del 2008? La risposta è si. Sto monitorando i dati, ma non me l'aspetto ancora. Mi aspetto che saranno in grado di troncarla, il che significa bail-in o bail-out. Probabilmente sarà un mix, ma le banche più grandi verranno probabilmente salvate, e alcuni piccoli agnelli sacrificali vedranno probabilmente il bail-in.

La Merkel dovrà assecondare il primo ministro italiano, perché non può difendere Deutsche Bank. Non può dire agli italiani che devono implementare il bail-in, se poi ci sarà un bail-out per Deutsche Bank. Gli italiani diranno: "Se salvate la vostra banca più grande, noi salveremo la nostra banca più grande, quindi non ci dite che non possiamo farlo."

Mi aspetto volatilità, titoli di giornale critici, ma alla fine riusciranno ad attuare un soft landing.



Il Brexit non rappresenta la fine dell'Europa o dell'euro

Non sarà la fine dell'Europa e dell'euro, ma vorrà dire volatilità e potrebbe significare una botta alle azioni statunitensi. Potrebbe diventare una brutta situazione, come quella dell'agosto 2015, o del 2011, quando per la prima volta spuntò il caso Grecia. È quella che io chiamo volatilità non direzionale, il mercato azionario va giù di sette o dell'otto per cento, poi risale del dieci per cento. In realtà non andrebbe da nessuna parte. È come essere sulle montagne russe. Lo stomaco finisce praticamente in gola, ma poi ritorna al punto di partenza.

Non credo che le cose andranno fuori controllo a questo giro, ma potrebbero. È come la meccanica quantistica, pensando a tutto nello spazio condizionale, dove si hanno due o tre risultati, e non sapete bene quale sarà finché non avrete ulteriori osservazioni.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. Buon post, fa riflettere.
    Non sono convinto di una cosa: Rickards dice che l'euro non si romperà (almeno non subito) ma al contrario si rafforzerà.
    A mio parere questo farebbe inceppare il mercantilismo europeo, tedesco in primis; quanto potrebbe durare?
    Chi sarebbe disposto a far rivalutare la propria moneta?

    Riccardo Giuliani

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  2. Ottimismo della volontà contro pessimismo della ragione. In genere, si dice così. Ma qui sembra ottimismo della ragione contro pessimismo della (mia) volontà.
    Vedremo. Cmq la socialdemocrazia eurocontinentale è economicamente insostenibile laddove la libertà e la responsabilità economiche individuali non fanno parte del dna culturale di alcuni popoli in certi territori.
    E queste differenze culturali sono molto importanti. Solo con la coercizione potranno restare insieme culture e mentalità così diverse.

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  3. oddio, mi pare un oroscopo. ed un bel po ondivago. l europa è un progetto politico? e che progetto sarebbe? e di chi? chi l ha progettata potrebbe scassarla, all occorrenza? qual è il ruolo della gb ed il rapporto con gli usa? e soprattutto cosa succede in america? che pensate che renzie non abbia le spalle coperte dopo il viaggio in usa?


    https://www.youtube.com/watch?v=g4KdGT__ZgY

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    1. Chi va con l'anatra zoppa finisce a zoppicare.

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    2. Cmq, tra le righe dell'ex analista della CIA, si legge che salvare il sistema prevale sulla rovina di alcuni individui, pochi o meno che essi siano.
      Ecco, questo è il prezzo del sistema. La parte superiore della piramide pesa più della base.

      Per un libertario individualista è inaccettabile.

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    3. Ogni sistema prevale a scapito di altri.

      Anche in un regime che godesse di una vasta libertà troveremmo sempre qualcuno che non si adatta né che ne capisce l'importanza.

      Quindi bisogna vedere solo due cose:
      1) il sistema è nato senza troppa violenza?
      2) se sì, quanto durerà?

      Riccardo Giuliani

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