Bibliografia

martedì 20 settembre 2016

L'ultimo deposito d'oro conosciuto





di Frank Holmes


L'oro è uno degli elementi più rari al mondo e costituisce circa 0,003 parti per milione della crosta terrestre. Se prendessimo tutto l'oro estratto — 186,000 tonnellate, dai lingotti a Fort Knox fino ai gioielli da sposa in India — e lo fondessimo in un cubo, si adatterebbe perfettamente ai confini di una piscina olimpionica.

La rarità del metallo giallo, ovviamente, è uno dei motivi principali per cui è così altamente valorizzato in tutto il mondo e, per la maggior parte della storia, riconosciuto e utilizzato come moneta. A differenza del denaro fiat, di cui possiamo sempre stamparne di più, c'è solo tot. oro recuperabile nel mondo. E nonostante gli sforzi degli alchimisti, non possiamo ricreare in un laboratorio la sua chimica praticamente unica. Il solo modo per acquisirne di più è quello di scavare.

Ma per quanto tempo ancora?

L'analista di Goldman Sachs, Eugene King, ha stimato che abbiamo solo "20 anni di riserve d'oro conosciute ed estraibili."

La parola chiave qui è "conosciute". Se la proiezione di King si rivelerà accurata, e l'ultima pepita d'oro "conosciuta" verrà estratta dalla terra nel 2035, ciò non significherà necessariamente la fine delle miniere d'oro. L'esplorazione sicuramente continuerà come sempre, anche se ad un costo molto più elevato.

(In realtà, il nostro inseguimento insaziabile di oro potrebbe portarci nello spazio, visto che il presidente Barack Obama a novembre ha firmato una legge che permette l'estrazione di minerali commerciali su asteroidi e sulla luna. Infatti si dice che molti asteroidi vicini alla Terra contengano migliaia di miliardi di dollari in metalli preziosi ed altri minerali. Ma questa è una discussione per un'altra volta.)

Probabilmente vedremo un aumento di fusioni e acquisizioni, come ho detto la scorsa settimana a Daniela Cambone di Kitco News. Credo che fino a quando non avranno risultati affidabili, le società a media capitalizzazione potrebbero essere divorate dalle Barricks e Newmonts del mondo.

Un'altra conseguenza dell'ultima pepita conosciuta? Il prezzo dell'oro potrebbe arrivare ad un picco di prezzo mai immaginato. Il mio collega Jim Rickards nel suo libro “The New Case for Gold,” prevede $10,000 l'oncia. Il fondatore di GoldMoney, James Turk, prevede $12,000 l'oncia. Non c'è davvero alcun modo per sapere quanto in alto possa arrivare l'oro.

Quello che sappiamo è che la produzione globale di oro si è contratta sin dal 2013. L'anno scorso potrebbe essere stato il punto di svolta, però, in linea con la previsione del CEO di Goldcorp, Chuck Jeannes, secondo cui l'oro stava per raggiungere il picco.

"Non ci sono molte nuove miniere che vengono scoperte e sfruttate", ha detto al Wall Street Journal nel 2014, aggiungendo che questa sarebbe stata una notizia "molto positiva" per il prezzo dell'oro.

Quest'anno, nel secondo trimestre, l'offerta mineraria era del 2% in meno rispetto allo stesso periodo nel 2015, secondo le stime preliminari effettuate da Thomson Reuters GFMS. Alcuni analisti si aspettano che la produzione mondiale scenda del 3% nel 2016, dopo sette anni consecutivi di crescita.




Si prevede che verranno intrapresi pochi nuovi progetti ed espansioni quest'anno, scrive Thomson Reuters, "e quelli nel breve termine sono piuttosto modesti in scala, quindi la nostra opinione è che l'offerta miniera globale sperimenterà una tendenza al ribasso pluriennale nel 2016."

Infatti se guardiamo ai progetti degli ultimi due o tre anni, noteremo che sono di grado inferiore, nel senso che non producono quasi quanto i vecchi depositi in oro.




La verità è che quando si tratta di scoprire nuovi giacimenti d'oro, i frutti più in basso è probabile che siano stati già colti. Sono finiti i giorni in cui qualcuno poteva inciampare su un pezzo d'oro in fondo ad un fiume, come capitò a James Marshall nel 1848, scatenando la corsa all'oro in California. Ogni anno la ricerca di oro diventa sempre più difficile — per non dire più costosa — cosa che richiede strumenti e tecnologie sempre più sofisticati, tra cui l'imaging sismico 3D, la direzione di perforazione e la gravimetria aerea. (Un metodo come il "fracking dell'oro", tuttavia, sembra una realtà improbabile in tempi brevi.)

Ad aggravare il problema c'è il fatto che si sta allargando il numero di anni tra la scoperta di un nuovo deposito e la produzione, a causa dell'incremento delle valutazioni di fattibilità, della conformità, delle licenze e di altro ancora, e questo prima che una pepita possa essere estratta. Il tempo di vita medio delle miniere d'oro è vicino ai 20 anni, anche se a volte può essere di più, a seconda della giurisdizione. Questo mette in evidenza la necessità di una riforma della politica in tutto il mondo per rimuovere molte delle barriere che ostacolano un'estrazione responsabile.




In The Goldwatcher, il libro che ho scritto insieme a John Katz, ho sottolineato l'importanza di conoscere in quale stadio di sviluppo del ciclo di vita di una miniera ricada un progetto, poiché ciò ha una forte influenza sulla performance del titolo. Investire, come con la vita, verte tutto su come gestire le aspettative.




Questo molto probabilmente significa che continueremo a vedere sempre meno scoperte importanti, o quelle che producono più di un milione di once. Come potete vedere qui sotto, le nuove scoperte d'oro hanno raggiunto un picco nel 1995. La spesa per l'esplorazione ha raggiunto un picco quasi 20 anni dopo, quando il prezzo per oncia in media era di $1,600.




Con l'oro ora che viene trattato sopra i $1,340 l'oncia, in crescita del 26% per quest'anno, molti investitori si aspettano che i produttori inizino ad aumentare la spesa per l'esplorazione e la produzione (o dividendi).

Invece la maggior parte delle aziende è in modalità di riduzione dei costi, utilizzando questa opportunità per ripagare i debiti e liquidare i beni. Secondo la Reuters, i produttori di oro nordamericani sono riusciti ad abbassare i loro livelli di debito del 30% sin dalla fine del 2014.

Parlando su Mining.com il CEO di Newmont Mining, Gary Goldberg, ha detto che la sua azienda, la seconda produttrice d'oro più grande al mondo, è una delle poche che sta attualmente costruendo nuove miniere — nello specifico il progetto Merian in Suriname e il Long Canyon in Nevada. A causa della mancanza di nuove miniere, l'offerta scenderà del 7% da qui al 2021.

La domanda per il metallo giallo, d'altra parte, dovrebbe rimanere forte durante questo periodo, contribuendo a sostenere ulteriormente i prezzi.

Nel frattempo, l'oro continua a trovare sostegno da parte della politica monetaria globale e dei bassi rendimenti dei titoli di stato. La scorsa settimana la Banca d'Inghilterra ha tagliato i tassi come parte di un pacchetto di stimolo, cosa che ha indebolito la sterlina inglese dell'1.5% e ha dato al metallo giallo una scossa.

Questi guadagni sono stati cancellati a seguito dell'ultimo rapporto sul lavoro negli Stati Uniti, cosa che ha scatenato un rally nei titoli del Tesoro USA. Ciò contribuisce all'idea secondo cui l'oro e il debito pubblico sono inversamente proporzionali, un componente chiave del Fear Trade.




Quando prezzato nelle valute locali di Stati Uniti, Canada, Sud Africa o Australia — quattro dei più grandi paesi produttori di lingotti d'oro — il metallo giallo fa segnare un rialzo, cosa che ha aumentato i profitti dei minatori. Le gold stock, misurate mediante il NYSE Arca Gold Miners Index, si sono apprezzate del 128.92% negli ultimi 12 mesi.




Nella prima metà del 2016, l'afflusso verso le commodity è stato il più forte sin dal 2009. L'oro e altri metalli preziosi rappresentano circa il 60% della nuova moneta, cosa che ha spinto gli asset under management legati alle commodity al di sopra dei $235 miliardi. Barclays crede che il 2016 potrebbe essere l'anno migliore mai registrato per gli ETF legati all'oro e per altri fondi, con molti gestori di grandi hedge fund, da Stan Druckenmiller a Paul Singer a Bill Gross, che tessono le lodi del metallo giallo.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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