mercoledì 28 settembre 2016
La dipendenza dei mercati dalla cocaina monetaria
di David Stockman
Il mercato azionario statunitense, sfoggiando una serie di record di fila, "non ha molto senso," ha detto Marc Lasry alla CNBC. Egli condivide l'opinione del miliardario Larry Fink.
"Tutti sono un po' sorpresi," ha detto Lasry, co-fondatore di Avenue Capital che ha $11.3 miliardi di asset in gestione. "Ma il mercato ci sta dicendo che cosa succederà il prossimo anno [o] nei prossimi due anni."
Mentre metteva in discussione l'andamento delle azioni, Lasry ha detto a "Squawk Box" che il mercato sta segnalando un'economia statunitense più forte del previsto, con un tasso di crescita nel range del 2-3%.
Ah, il vecchio mito di un mercato che elabora le informazioni, determina i prezzi e sconta il futuro. A quanto pare nessuno ha detto a Lasry che un mercato sulla base di questi principi fondamentali non esiste più.
Le prospettive per una crescita economica o per gli utili aziendal,i non sono migliorati dai minimi dei mercati dopo il Brexit. I nuovi massimi dei mercati sono solo l'ennesima festa del casinò dopo l'ennesima partita di cocaina monetaria — elicottero monetario.
Ma questi festaioli avranno bisogno di qualcosa di più forte rispetto alla semplice speranza "dell'elicottero monetario" per evitare l'annientamento quando la truffa delle banche centrali andrà infine a gambe all'aria. Infatti tale conclusione è scontata, perché l'elicottero monetario è una misura disperata.
Non c'è davvero niente di nuovo, tranne più della solita monetizzazione aggressiva del debito pubblico che è in corso da quasi due decenni. Cioè, non fa alcuna differenza se le banche centrali acquistano debito pubblico dagli inventari dei 23 primary dealer e altri speculatori del mercato, o direttamente dal Tesoro degli Stati Uniti.
In entrambi i casi stiamo parlando di uno scambio di "qualcosa per niente". Infatti "l'elicottero monetario" è solo una truffa disperata scaturente dalla piccola combriccola di banchieri centrali che ha portato il sistema finanziario sull'orlo del baratro, e sta ora cercando di illudere il casinò affinché creda che c'è un altro coniglio da poter tirare fuori dal cappello.
Non hanno nulla del genere. Questo perché ci vogliono due elementi per ballare il tango nel gioco dell'elicottero monetario. I pianificatori monetari centrali non eletti possono attivare la stampante monetaria quantunque vogliano, e "sorprendere" e gratificare continuamente i giocatori del casinò con un altro lotto di droghe monetarie inaspettate.
Questo è stato esattamente il modello dei vari cicli di QE e l'infinita marea di scuse per prolungare la ZIRP fino al novantesimo mese di fila. La salita delle medie azionarie, naturalmente, è stato il risultato di iniezioni di liquidità, non l'attualizzazione delle nuove informazioni su economia e profitti.
Al contrario, l'elicottero monetario richiede che giochino anche i rappresentanti eletti del popolo. Cioè, il Congresso e la Casa Bianca devono generare grandi espansioni incrementali del deficit fiscale — in modo che le banche centrali possano acquistare direttamente dallo scaffale del Tesoro degli Stati Uniti, e quindi accreditare al governo crediti evocati dal nulla.
A dire il vero, i cinici direbbero — nessun problema! Quando mai i politici hanno rifiutato la possibilità di prendere in prestito e spendere, e quindi essere applauditi piuttosto che castigati?
Ma questo presuppone l'esistenza di un governo funzionante e politici spogliati dai loro timori circa il debito pubblico. Ma non sono queste le condizioni che trasformeranno l'elicottero monetario in un vero e proprio disastro — almeno negli Stati Uniti.
Indipendentemente dal fatto che il vincitore di novembre sia Hillary o Donald, una cosa è certa: non ci sarà nessun governo funzionante nel 2017. Washington sarà il luogo di una rissa politica assordante e paralizzante.
Il deficit di bilancio attuale concluderà l'anno a più di $600 miliardi, sulla base del recente rallentamento nella raccolta erariale. E questo significa che il deficit del 2016 sarà superiore di un terzo rispetto ai $450 miliardi dello scorso anno.
Inoltre quando il nuovo Congresso si riunirà il prossimo febbraio, le proiezioni di bilancio racconteranno una verità spaventosa e innegabile. Cioè, la nazione si sta rapidamente dirigendo verso deficit annuali da miliardi di dollari nel quadro della politica esistente, prima ancora dell'impatto di una grave recessione.
Deficit in ascesa prima ancora di un massiccio programma di stimolo fiscale e monetario spaventeranno a morte i politici conservatori, e anche gran parte dell'elettorato. E questa situazione sarà aggravata dalla prospettiva che la successiva ed enorme emissione di obbligazioni del Tesoro sarà acquistata direttamente dalla FED.
Gli sciocchi come Bernanke non hanno fatto i conti con il puro e semplice buon senso. In realtà, al di fuori del pensiero di poche decine di accademici keynesiani e dei banchieri centrali, l'idea stessa dell'elicottero monetario è ritenuta dalle persone più sensibili come assurda, offensiva e spaventosa.
Anche se Wall Street non ne parla, ci sarà un continuo dibattito al Congresso e alla Casa Bianca per mesi e mesi. Probabilmente non c'è possibilità che qualcosa che assomiglia anche lontanamente all'elicottero monetario di Bernanke, possa essere convertito in legge e diventare effettivo prima del 2018.
I tipi e le tipe ancora nel casinò dopo le imminenti elezioni aspetteranno pazientemente la prossima dose di cocaina monetaria da un processo di governance che è sprofondato nel pandemonio e nella paralisi?
E poi perché qualcuno dovrebbe pensare che il mercato azionario sia in realtà in attesa di una ripresa economica? Gli utili degli ultimi dodici mesi dell'indice S&P 500 sono stati di $87 per azione, e anche se per il resto dell'anno non vi sarà un ulteriore deterioramento rispetto al declino del 5% di questo trimestre, gli utili per il 2016 arriveranno a malapena a $89 per azione.
Ciò significa che il mercato oggi ha chiuso a circa il 24X degli utili potenziali per l'indice S&P 500. Cosa cambierebbe, quindi, se il PIL l'anno prossimo crescesse al 2-3%?
Anche se ciò dovesse accadere, senza dimenticare le turbolenze in Cina, Giappone, zona Euro, Medio Oriente, nel mercato del petrolio e numerose altre situazioni, come questo potrebbe innescare un rimbalzo degli utili?
Escludendo picchi dei margini di profitto, non c'è modo che gli utili del prossimo anno raggiungano i $95 per azione, che rappresenterebbero ancora il 23X.
Ciononostante, tale numero sconterebbe ancora quelli che sarebbero 102 mesi di espansione economica entro la fine dell'anno 2017. Anche questo risultato improbabile, dato che il ciclo economico è stato ora messo fuori legge, finirebbe senza alcun dubbio con una recessione e un crollo ciclico degli utili non molto tempo dopo.
Ma ecco il punto: non c'è "attualizzazione" coinvolta nell'attuale follia del mercato azionario, perché non c'è una remota possibilità di un break-out che potrebbe compensare la crescita tiepida del PIL e delle vendite.
In breve, il mercato non sta trattando su un rimbalzo del PIL, la crescita dei ricavi e un'impennata dei margini di profitto già elevati. È solo strafatto a causa della dose di cocaina monetaria che in breve tempo terminerà il suo effetto.
Saluti,
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Nel 1929 bastò il fallimento di una piccola banca austriaca, Creditanstalt, per mettere in moto la Grande Depressione. Oggi Deutsche Bank è di gran lunga più grande della Lehman e con una parco derivati venti volte superiore al PIL tedesco. Un'altra crisi sta arrivando, come anche Commerzbank sta gridando. I problemi eruttati prorompenti nel 2008 non sono stati affatto curati, anzi i loro danni sono stati moltiplicati: manipolazione dei tassi d'interesse, manipolazione del denaro fiat, manipolazione dei segnali di mercato.
RispondiEliminaFanno ridere i cretini, nostrani e non, che gongolano ciarlando della (reale) ipocrisia della classe dirigente tedesca, tifando per la caduta della DB.
EliminaBimbetti che scambiano una bomba atomica per fuochi d'artificio.
Non ho paura tanto di un default quanto piuttosto del ciarpame umano con cui si dovrebbe successivamente riprendere un percorso di civiltà.
Riccardo Giuliani