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giovedì 2 giugno 2016
La valanga delle passività non finanziate
di Gary North
Vorrei iniziare con quello che considero il fatto fondamentale della vita economica moderna: il valore attuale delle passività non finanziate del governo degli Stati Uniti.
L'economista a cui questo tema è molto caro è il Prof. Laurence Kotlikoff della Boston University. Ogni anno aggiorna la stima. Ad oggi è circa di $210,000 miliardi.
Dovete capire che questo non è il valore futuro delle passività non finanziate del governo federale. Questo è il valore attuale di tali passività non finanziate. Questo è ciò che il governo federale dovrebbe mettere da parte oggi ed investire per ottenere rendimenti che le facciano passare da "non finanziate" a "finanziate".
Le passività non finanziate sono un problema che affronta ogni altro governo occidentale, incluso il Giappone. Questo è un problema internazionale. La risposta di tutti i governi è la stessa: ignorano il problema.
Questa cifra -- $210,000 miliardi -- è così grande che impedisce a chiunque a Washington di discuterne pubblicamente. È così evidente che questo problema non può essere risolto, che nessuno si preoccupa di discuterne. Perché qualcuno dovrebbe discutere di un problema che di per sé non può essere risolto? Quindi, nessuno ne discute. Ogni anno ottiene un po' di visibilità nei media alternativi, ma secondo Washington non è un tema politico serio.
È l'argomento politico più importante di tutti, semplicemente perché i numeri indicano l'inevitabilità di un default. Non esiste un forse. Washington non ha intenzione d'affrontare questo problema.
Ci piace dire che Washington calcerà il barattolo. Anch'io ho usato questo modo di dire e anche un sacco di giornalisti finanziari. Il problema è che questo modo di dire è fuorviante.
La metafora non affronta l'elemento fondamentale del problema, vale a dire, il progressivo aumento delle dimensioni del barattolo. Inoltre non trasmette il concetto che il barattolo tornerà indietro e schiaccerà la persona che l'ha calciato. Stiamo calciando il barattolo su per una collina e il barattolo continua a diventare più grande. Ma questo fatto è assente nella metafora iniziale.
Ciò che manca è la grande discontinuità. Calciare il barattolo sembra come un'azione continua che può andare avanti all'infinito. È andata avanti così a lungo che praticamente tutti credono che il governo federale possa continuare a calciare il barattolo a tempo indeterminato.
Preferisco una metafora diversa. Preferisco la metafora della valanga.
LA VALANGA
Quello che sta accadendo è simile a quello che accade sulle Alpi.
Il manto nevoso diventa sempre più grande. L'elettorato dovrebbe sapere che ci sarà una valanga, ma nessuno in politica dice agli elettori che ci sarà una valanga. Tutti a Washington negano che ci sarà una valanga. Eppure il manto nevoso diventa più grande, giorno dopo giorno.
Quasi nessuno abbandona il villaggio che si trova appena sotto il manto nevoso. Quasi tutti in paese concordano sul fatto che il manto nevoso ancora non rappresenta un grosso problema. Un giorno lo sarà, ma non ancora.
Tra gli economisti, solo gli Austriaci dicono che il manto nevoso si staccherà e cadrà giù per la montagna. Ogni altra scuola d'opinione economica dice che il cambiamento è sempre marginale la maggior parte delle volte. Ogni altra scuola dice che le eccezioni sono inevitabili, ma possono avvenire solo in seguito. Molto più avanti nel tempo.
Le altre scuole di pensiero economico credono sempre che sia possibile ritardare il Grande Default attraverso la politica fiscale, la politica monetaria, la regolamentazione e altre forme d'intervento statale. Gli economisti, come gruppo, non riescono mai a prevedere le recessioni in tempo. Gli economisti della Scuola Austriaca tendono ad essere più precisi in questo senso. Una volta ogni tanto c' hanno azzeccato. Hanno sicuramente visto giusto riguardo la recessione 2008-9.
Gli economisti Austriaci ritengono che, ad un certo punto, un cambiamento marginale sarà equivalente ad un colpo di pistola nella valle ai piedi del manto nevoso. Il suono scuoterà il manto nevoso. Gli economisti Austriaci non ci dicono chi impugna l'arma da fuoco, o il bersaglio a cui è puntata, ma sono convinti che qualcuno ha un'arma da fuoco e quando premerà il grilletto, il suono sarà sufficiente da scuotere il manto nevoso.
Per gli economisti Austriaci il problema politico è praticamente uno solo: mettere fine al costante accumulo del manto nevoso, cosa che rappresenta l'unica strada per arrivare ad una sicurezza di lungo termine. Questa tesi non richiede solo un bilancio federale equilibrato, ma un bilancio in attivo. Il Congresso deve sciogliere il manto nevoso mediante una riduzione del debito federale, ma soprattutto una riduzione delle passività non finanziate di previdenza sociale, Medicare e Medicaid. L'unico modo possibile per evitare una valanga è quello di sciogliere il manto nevoso ai margini.
Sappiamo tutti cos'è probabile che accada. Il processo di scioglimento rimuoverà il manto nevoso. Se il destino del deficit federale è quello di diventare in attivo, dovrà esserci una massiccia diminuzione della spesa federale. Dovrà esserci anche una diminuzione delle imposte, in questo modo avremo una crescita economica in misura sufficiente da soddisfare le passività. Ma c'è il rischio che questa strategia possa essere equivalente al colpo di pistola sopra citato.
Gli economisti Austriaci, che non sono sul libro paga delle università e che quindi non hanno paura delle polemiche, dicono anche che il governo federale dovrebbe abrogare il Federal Reserve Act del 1913. Stiamo parlando di una grande discontinuità, di uno scioglimento del manto nevoso che secondo gli economisti mainstream non rappresenterà affatto un colpo di pistola; sarà l'equivalente di un obice. Questo è il motivo per cui non nessun'altra scuola d'opinione economica crede che le banche centrali, in tutto il mondo, dovrebbero essere eliminate.
Nei libri di testo di storia economica americana, il più grande cattivo dal punto di vista economico è sempre la stessa persona: Andrew Jackson. Egli pose il veto sul disegno di legge per estendere la durata della Seconda Banca degli Stati Uniti oltre il limite dei 20 anni, 1816-1836. Nel 1832 Henry Clay e i Whig nel Congresso approvarono una legge per estendere la vita della Banca, e Jackson pose il veto. Il Congresso non poteva ignorarlo. Clay e i Whig incentrarono la loro campagna elettorale del 1832 su questo tema. L'elettorato rielesse saggiamente Jackson e, nel 1836, la Banca degli Stati Uniti perse il suo sostegno come istituzione supportata dallo stato. In quello stesso anno, il governo federale non aveva debiti. Quello fu l'unico anno nella storia americana in cui non c'era debito federale.
Nei libri di testo Jackson è definito un ignorante in economia.
La Federal Reserve è la terza incarnazione di una banca centrale americana. È osannata nei libri di testo. È intoccabile come il Piano Marshall, il G. I. Bill of Rights, l'imposta sul reddito, la previdenza sociale e il Medicare.
DAI CAMBIAMENTI MARGINALI ALLA DISCONTINUITÀ
Qualsiasi programma per ridurre le dimensioni del manto nevoso, è probabile che rappresenti il colpo di pistola che scatenerà la valanga. Questa è l'opinione di tutte le scuole di pensiero economico. Credo che sia anche quella della maggior parte degli economisti della Scuola Austriaca.
Tutti gli economisti della Scuola Austriaca dicono che la recessione del 1921 sia stata una recessione "buona". Gli economisti della Scuola Austriaca affermano che qualsiasi tentativo da parte della banca centrale di reflazionare l'economia al fine di rinviare una recessione, porterebbe a qualcosa di paragonabile alla crisi del 1929. Purtroppo questo è esattamente quello che è successo. È quello che fece la Federal Reserve dopo il 1925. Inoltre gli economisti della Scuola Austriaca direbbero che qualsiasi programma come quello di Herbert Hoover, il quale ostacolava la diminuzione dei prezzi e si basava su un grande deficit federale, produrrebbe qualcosa di simile alla crisi del 1929. In altre parole, lo stato deve stringere la cinghia. Se non la stringe, è come se premesse il grilletto della sopra citata pistola. La valanga sarebbe, quindi, una conseguenza alquanto scontata.
Altre scuole d'economia negano questa tesi. Vogliono rinviare la recessione. Non vogliono passare per il 1921, perché non pensano che sia possibile passare attraverso il 1921 senza rischiare di finire come nel 1929. Guardano le dimensioni del manto nevoso e concludono giustamente che non v'è alcun modo per sbarazzarsene senza causare una valanga.
Gli economisti Austriaci non vogliono parlare di come sia errato aver paura d'innescare una grave recessione. Gli economisti Austriaci sanno che ci dovrà essere una recessione. Ma se vengono abolite tutte le politiche che hanno aiutato ad ammassare il manto nevoso, allora la valanga scenderà a valle. Quali sono queste politiche? FDIC. Previdenza sociale. Medicare. Indennità di disoccupazione. Tutti i sussidi federali. Salvataggi di qualsiasi tipo. Spesa pubblica clientelare. Tutte queste cose dovranno essere abolite al fine d'evitare un altro 1929. In altre parole, i cambiamenti marginali solo in una zona non funzioneranno. Ci sarà un Grande Default, e questo è necessario per ripristinare la libertà e la crescita economica di lungo termine.
Nessuno vuole posare la pistola: un bilancio in attivo e l'abolizione della Federal Reserve. Il problema è che il manto nevoso continua a crescere.
Gli economisti non-Austriaci dicono che se il bilancio sarà in pareggio, il manto nevoso si trasformerà in valanga. Se la Federal Reserve e le altre banche centrali smetteranno definitivamente d'inflazionare, il manto nevoso del debito si trasformerà in valanga. Gli economisti non-Austriaci sono consapevoli che alla fine il colpo di pistola causerà una valanga, ma fanno tutto il possibile per assicurarsi che nessuno prema il grilletto. Nessuno favorisce politiche come tagli di bilancio, meno tasse e una base monetaria stabile.
Gli Austriaci ritengono che dovrebbe esistere una legge che abolisca il Federal Reserve Act del 1913. Ciò è considerato rivoluzionario. Non vi è alcun dubbio al riguardo; è davvero rivoluzionario. Trasformerebbe il manto nevoso in valanga? Penso di sì.
La domanda non è se ci sarà una valanga o meno. La domanda è la seguente: quanta neve aggiuntiva si accumulerà prima che la valanga scenderà a valle?
Una domanda molto meno rilevante è questa: quando ci sarà la valanga?
Perché questa è una domanda meno rilevante? Perché possiamo vedere l'accumulo del manto nevoso, anno fiscale dopo anno fiscale. Non vi è alcun dibattito sull'accumulo del manto nevoso.
Le altre scuole di pensiero economico ritengono che gli stati e le banche centrali riusciranno in qualche modo a contenere il manto nevoso, ritardando così la valanga. Anche l'opinione pubblica ci crede. Anche gli investitori ci credono. Visto che non si può scappare dal villaggio, perché non c'è altro posto dove andare, si sceglie di credere che gli sforzi dello stato per contenere il manto nevoso avranno successo.
Non vi è alcun modo per fermare questa inevitabilità. Avete una sola speranza: uscire dal villaggio almeno una settimana prima che la valanga scenda giù. Giusto per essere sicuri, sarebbe saggio andarsene con un anno d'anticipo. Non si può mai sapere.
Il massiccio aumento delle passività non finanziate rappresenta il cuore dell'inevitabile crollo dell'ordine presente. Le passività non finanziate travolgeranno tutti i governi occidentali.
Il manto nevoso del debito federale continua ad accumularsi. Non c'è modo di fermare tale accumulo senza premere il grilletto della pistola, situazione che innescherà una valanga.
Washington non ha intenzione di premere quel grilletto. Washington non ha intenzione di fermare l'accumulo del manto nevoso. Né qualsiasi altro governo nazionale ha intenzione di fare una di queste due cose.
Così, il manto nevoso continua ad accumularsi.
Hillary Clinton ha scritto un libro, o ha semplicemente prestato il suo nome, intitolato, It Takes a Village.
Ad un certo punto sarà meglio andarsene dal villaggio. Come? Cessando di essere dipendenti dalle promesse del governo degli Stati Uniti.
CONCLUSIONE
Ritardare la valanga è una metafora migliore rispetto al calcio del barattolo. Calciare il barattolo non trasmette l'ingigantimento di quest'ultimo; né trasmette il fatto che la persona che lo calcia si trova su una collina sempre più ripida; e che ad un certo punto il barattolo lo schiaccerà come un rullo compressore.
Il presupposto è che il Congresso sarà sempre in grado di calciare il barattolo un po' più a lungo. Il Congresso l'ha fatto per così tanto tempo che la popolazione e praticamente tutti gli economisti non-Austriaci, credono che sarà in grado di farlo per sempre. Il giorno della resa dei conti fiscali li coglierà alla sprovvista.
Il manto nevoso diventerà più grande. È qualcosa che tutti capiscono. È più facile trasmettere l'inevitabilità della valanga rispetto a quella del barattolo che schiaccia la persona che l'ha calciato.
Ma a seconda di quale metafora si scelga, sarebbe saggio accettare l'inevitabilità della grande inversione: il Grande Default. O gli assegni smetteranno d'essere recapitati (default), oppure il dollaro non comprerà nulla (iperinflazione). Questo processo, seppur con tutti i ritardi di questo mondo, avrà fine. Chiunque è dipendente dai programmi del governo federale in un momento di crisi economica, scoprirà di trovarsi lungo la traiettoria della valanga.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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