lunedì 9 maggio 2016

Alla ricerca della verità storica analizzando l'estremismo





di Gary North


Questa settimana il New Yorker ha pubblicato un articolo sulla John Birch Society.

Parla del missionario dimenticato in Cina, John Birch. Solo per questo motivo, l'articolo merita d'essere archiviato nei vostri file di Evernote. L'articolo fornisce anche una discreta sintesi dell'influenza che la JBS ha avuto sul movimento conservatore, soprattutto negli anni '60.

L'autore è un professore d'università. Dice d'avere un poster della campagna elettorale di Goldwater sulla parete del suo ufficio.

Ho diversi motivi per aver affisso un manifesto "Vota per Goldwater" su una parete del mio ufficio. Serve come promemoria della mia passione politica in giovane età (avevo tredici anni il giorno prima che Lyndon Johnson schiacciasse il senatore dell'Arizona alle urne), e rende omaggio a quei candidati franchi, libertari e anti-comunisti. Inoltre rappresenta una micro-aggressione nei confronti di quei colleghi -- tutti loro -- che considerano la visione del mondo di Goldwater più ripugnante che antica.

Ho votato per Goldwater. È stato l'unico candidato repubblicano per la presidenza che io abbia mai votato. È stato l'unico personaggio politico nel XX secolo che abbia allontanato un importante partito politico dall'establishment. Donald Trump potrebbe rivelarsi il secondo.

È interessante notare che Phyllis Schlafly s'è costruita la sua reputazione grazie al suo famoso libro del 1964 in cui discuteva del perché la gente avrebbe dovuto votare per Goldwater: A Choice, Not an Echo. È anche un'entusiasta sostenitrice di Trump.

La sintesi dell'articolo sulla vita di John Birch si basa su una recente biografia, attesa da tempo: John Birch: A Life, di Terry Lautz. L'ha pubblicato la Oxford University Press. Birch era un missionario fondamentalista in Cina. È stato ucciso e poi mutilato dai rivoluzionari comunisti cinesi nel 1945.

Robert Welch lo designò come "la prima vittima nella terza guerra mondiale tra i comunisti e il mondo libero." In quanto a simbolismo, ci siamo. Ma erano i prigionieri occidentali nei campi di concentramento sovietici a meritare tale definizione. Purtroppo non sappiamo i loro nomi.

L'articolo discute della relazione tra la JBS, William F. Buckey, Goldwater e i media liberal. È un pezzo preciso, per quanto possa ricordare anche io come studente conservatore al college (1960) e fresco sostenitore di Goldwater.

Ma trascura di citare che l'attacco dei media nei confronti della JBS, arrivò in contemporanea con un attacco alla Nation of Islam -- i cosiddetti Musulmani neri. I media definirono entrambi i gruppi "nidi di estremisti". Questo accadde nei primi mesi del 1962. Il documento chiave nei confronti dei musulmani è stato il libro di C. Eric Lincoln, The Black Muslims in America (1961).

Questa valutazione centra il bersaglio:

. . . più i conservatori mainstream minimizzano l'influenza dei Bircher, più i media liberal e i politici tendono a sovrastimarli -- e a condannare i conservatori moderati per non distanziarsi sufficientemente dalla JBS. Quella che Mulloy definisce la "straordinaria capacità della JBS [...] nell'attirare l'attenzione su di sé e sulle sue cause e attività", calza meglio agli avversari liberal dei Bircher piuttosto che a quest'ultimi.

Larry Abraham era un organizzatore per la JBS nei primi anni '60. Una volta mi disse che ogni volta che i media lanciavano un attacco, otteneva nuove reclute. Gli dicevano questo: "Non pensavo esistessero altre persone che la pensassero come me fino a quando non ho letto di questo attacco". Diceva che in quegli anni non c'era miglior modo per reclutare nuovi adepti.

Ciò che disturba i liberal e i repubblicani, è questo: l'estremismo. Odiano l'estremismo, e infatti dovrebbero odiarlo. L'estremismo sconvolge il consenso, e ogni establishment poggia sul consenso.

Le seguenti parole pronunciate da Goldwater alla Republican National Convention del 1964, lanciarono il guanto di sfida al liberalismo:

Vorrei ricordarvi che l'estremismo nella difesa della libertà non è un vizio! E lasciate che vi ricordi anche che la moderazione nel perseguimento della giustizia non è una virtù!

I media lo misero alla gogna per queste parole. Non gliele hanno mai perdonate. Eppure quelle parole risuonarono nelle orecchie di milioni di noi nel 1964, e ancora oggi risuonano. Sono le parole più belle che Harry Jaffa abbia mai scritto. . . ideali per confutare il neo-conservatorismo di Jaffa, il quale è diventato parte dell'establishment americano.

L'articolo manca di quello che io considero il punto cruciale nella storia della John Birch Society. L'autore ne è vagamente a conoscenza, e lo dimostra con questa frase: "Col passare degli anni, Welch ha iniziato a fissarsi sugli Illuminati del XVIII secolo." Non capisce la natura monumentale di questo cambiamento di posizione.



COSPIRAZIONI CRIMINALI

Prima del 1964, Welch e altri conservatori consideravano il movimento comunista come una vasta cospirazione criminale. È stato sicuramente criminale. Spesso dimentichiamo la misura in cui lo è stato sin da quando è nato. Lenin e Stalin erano dei rapinatori di banche. Usavano la refurtiva per sostenere il partito. Se non fosse stato per il Web, quasi nessuno l'avrebbe saputo. Questo fatto è stato lasciato cadere nel dimenticatoio sin dall'inizio. Ma oggigiorno se sapete cosa cercare, i dettagli probabilmente sono da qualche parte su Wikipedia. Questa storia non fa eccezione.

In un certo senso, i comunisti non erano cospiratori. Erano chiari su quello che progettavano di fare per quanto riguardava il ribaltamento della società capitalista occidentale. Tuttavia le radici del movimento comunista passavano sempre in secondo piano, e raramente venivano discusse. Perché la Lega dei Giusti ingaggiò Marx ed Engels nel 1847 per scrivere il loro trattato anonimo del 1848? Perché fece pressione sui due autori affinché consegnassero il trattato in tempo (cosa che non riuscirono a fare)? Perché nel 1848 era tanto sicura che ci sarebbero state rivoluzioni in tutta l'Europa occidentale? Chi faceva parte della Lega dei Giusti? Dove prendeva i suoi soldi? Ma soprattutto, perché questo tipo di domande raramente appare nei libri di testo? L'unico libro accademico che ne parla è quello di James Billington, Fire in the Minds of Men: Origins of the Revolutionary Faith (1980), che considero il più importante libro di storia sull'Europa del XIX secolo. S'addentra nelle trame cospirative del movimento rivoluzionario più di qualsiasi altro libro accademico. Traccia l'origine delle sue radici: giornalismo, società segrete e occultismo. La sua tesi non è mai trapelata nei testi universitari sulla storia europea.

Ecco la domanda: per il comunismo esisteva qualcosa di più importante rispetto agli scritti di Marx, Engels e Lenin? Cosa s'intende con "importante"?

Robert Welch cambiò le sue opinioni alla fine del 1964 con il suo libro, More Stately Mansions. In questo libro, tornò al manoscritto del 1798 di John Robison, Proofs of a Conspiracy. Riguardava gli Illuminati bavaresi.

Welch si convinse che gli Illuminati bavaresi, non il partito comunista, erano stati di fondamentale importanza per lo sviluppo delle cospirazioni di sinistra. Poi, passo dopo passo, arrivò alla conclusione che la cospirazione della sinistra negli Stati Uniti per unire l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti, non si basava sull'ideologia comunista della sinistra. Si basava su una motivazione molto più profonda, il movimento mondiale che lui e altri conservatori hanno etichettato come Nuovo Ordine Mondiale. Il suo interesse si spostò dal partito comunista a David Rockefeller.

Dopo il 1971 il mio amico Gary Allen è diventato lo scrittore principale sulla rivista della Birch Society, American Opinion. Il suo libro, None Dare Call It Conspiracy (1970), l'ha aiutato a raggiungere tale posizione. Era, in sostanza, il libro di Larry Abraham, come si può vedere sulla copertina rigida della prima edizione. Egli era il co-autore. Ha svolto la maggior parte delle ricerche. Allen era lo scrittore. (Dopo il 1979 Allen s'è basato sulle ricerche di Sam Wells. Nessuno menziona mai Sam Wells. Pochi lo conoscono. Se c'è una persona che non ottiene mai credito per aver influenzato il punto di vista dei conservatori riguardo il complotto americano, questa è Sam Wells. Iniziate da qui.)

Nel primo libro importante sul Council on Foreign Relations, The Invisible Government di Dan Smoot (1962), l'autore si avvicina a quel tema che in seguito è diventato dominante nell'estrema destra: il finanziamento della sinistra americana. Il finanziamento scorreva dagli interessi bancari di New York.

Il libro che ha guadagnato più attenzioni grazie a questo tema, è stato Tragedy and Hope (1966) di Carroll Quigley. Quest'ultimo dedicò circa 20 pagine per descrivere come i Morgan avessero finanziato la sinistra americana. Non discusse affatto degli interessi bancari dei Rockefeller. Una volta Murray Rothbard suggerì in privato il motivo per cui Quigley aveva avuto accesso a tanti documenti segreti: i Rockefeller stavano cercando di pareggiare i conti con i Morgan. I documenti diedero forma al pensiero di Quigley. Questo è il tipo di tesi preliminare che vorrei perseguire. Ma come?

Quigley era professore alla Georgetown University. Insegnò storia a Bill Clinton. Il suo libro non aveva quasi nessuna nota a piè pagina. È famoso solo per le 20 pagine sugli interessi bancari dei Morgan. A parte ciò è stato ignorato. In seguito la McMillan, il suo editore, mandò fuori stampa il libro. Questo fatto smorzò la carriera di Quigley. Potete acquistare il libro in edizione pirata.

A lungo la destra americana ha focalizzato la sua attenzione sul tentativo dell'establishment americano di stringere un qualche tipo d'accordo con l'Unione Sovietica. Inizialmente lo riteneva parte dell'impegno dell'estrema sinistra nei confronti dell'establishment americano. Non gli è mai venuto in mente che l'establishment americano stesse cercando di sfruttare il lavoro a basso costo e le materie prime a buon mercato dell'Unione Sovietica. In altre parole, l'establishment stava tentando d'approfittarsi dei comunisti. (I puntini da unire qui si trovano nelle pubblicazioni segrete dell'US-USSR Trade and Economic Council [USTEC]. Erano coinvolte le più grandi imprese in America. Poche biblioteche hanno mai avuto queste pubblicazioni sui loro scaffali.)

L'estrema destra, rappresentata da Gary Allen e Larry Abraham, credeva che ci fosse una cospirazione di fondo su entrambi i lati della cortina di ferro. In altre parole, c'era qualcosa dietro il sipario da ambo i lati. Per dirla in termini familiari, c'erano piccoli uomini dietro il sipario, sebbene non fossero poi così piccoli. Erano potenti, ricchi e influenti. Erano i cosiddetti poteri forti.

Questa è l'essenza di tutte le teorie della cospirazione. C'è sempre una mano nascosta dietro gli eventi del giorno. È come una serie di marionette.

Il pericolo delle teorie della cospirazione non è che indeboliscono il consenso. Il pericolo è questo: possono diventare variazioni secolari o occulte dell'agostinismo e del calvinismo. Sostituiscono alla figura di Dio le varie cospirazioni. Divinizzano un qualche gruppo. Tutto questo conduce a ciò che R. J. Rushdoony definì mentalità da becchini. Come quelle vittime a cui si dice di scavare la propria fossa prima d'essere fucilate, gli appassionati delle cospirazioni divinizzano i loro nemici. Abbandonano la speranza.



L'ASSASSINIO DI KENNEDY

L'articolo sulla Birch Society ci fornisce un classico esempio di come funzionano le teorie della cospirazione. Prendiamo in considerazione l'assassinio di Kennedy. Mi ricordo chiaramente la versione iniziale dei media mainstream. Probabilmente alcuni gruppi di destra hanno sparato al presidente. Poi, quando è diventato chiaro che era stato Oswald, la versione dei media mainstream è cambiata: era stato il clima d'opinione a Dallas. In qualche modo, il clima d'opinione aveva spinto un marxista di terz'ordine a premere il grilletto. L'autore scrive:

Per cinquant'anni è aleggiata la convinzione che l'estrema destra era stata indirettamente colpevole dell'assassinio di Kennedy. Da "The Death of a President" (1967) di William Manchester a "Dallas 1963" (2013) di Bill Minutaglio e Steven L. Davis, la tesi è stata quella di un clima d'odio creato dai conservatori estremi -- in particolare dal Generale Edwin Walker, un residente di Dallas e forse il più famoso Bircher dopo Welch -- che ha in qualche modo portato all'uccisione del Presidente. A quanto pare non importa se Lee Harvey Oswald, un disertore in Unione Sovietica, avesse sposato il marxismo sin da quando era un adolescente, o se sette mesi prima di uccidere Kennedy, Oswald, con lo stesso fucile, avesse quasi ucciso Walker. Siamo tenuti a credere che ad aprile stesse sparando all'odio; a novembre, invece, stava sparando per odio.

Ci sono più teorie della cospirazione associate all'assassinio di Kennedy che a qualsiasi altro evento nella storia moderna. Mentre i conservatori hanno le loro teorie, la sinistra è stata generalmente la fonte della maggior parte di queste teorie, a cominciare da Rush to Judgment (1964) di Mark Lane. Una teoria vuole che sia stato Lyndon Johnson l'organizzatore. Un'altra, invece, pone sotto i riflettori la CIA. Un'altra ancora la mafia di Chicago. Alcune persone dicono che Oswald non avesse nulla a che fare con l'assassinio. Alcuni dicono di sì. Ma il problema più grande è sempre stato questo: il coordinamento dei colpi da dietro il presidente e dalla collinetta erbosa di fronte a lui. Come si sono potuti coordinare quei colpi nel giro di pochi secondi? Da un punto di vista tecnico mi sembra il più importante argomento contro le teorie della cospirazione riguardo JFK.

William Marina aveva un dottorato di ricerca in storia. Era un conservatore hardcore. Era l'unico storico di professione a Dealey Plaza al momento della sparatoria. Si buttò a terra non appena sentì gli spari. Trascorse gran parte della sua carriera a studiare l'assassinio di Kennedy. Non credo esista uno storico professionista che abbia una comprensione più esauriente di Marina riguardo questo caso. Ma, purtroppo, s'è sempre rifiutato di scrivere il libro che ha sempre detto che avrebbe scritto. La sua teoria era che Oswald avesse agito da solo. Pensava che Oswald avesse fatto un tentativo quando sparò al generale Walker. In altre parole, sosteneva più o meno quello che sosteneva la Commissione Warren.

Il mio punto è questo: chi o che cosa motivò Oswald? Marina pensava che fosse semplice auto-esaltazione. Credeva che Oswald volesse diventare famoso. Non pensava che ci fossero gruppi dietro Oswald. In altre parole, secondo lui non c'erano fili che manovravano Oswald.

Ma la vera domanda è questa: le cose sono quello che sembrano? Il teorico della cospirazione ritiene che le cose non sono quello che sembrano.



BURATTINI E BURATTINAI

Ciò che cambiò nella John Birch Society dopo il 1964, fu la teoria di Robert Welch riguardo coloro che muovono i fili dei burattini. I principali burattinai non erano più all'interno del Cremlino. Non era il Cremlino che manipolava l'establishment americano. Qualcosa di più sinistro rispetto al Cremlino o all'establishment americano stava in qualche modo manipolando gli eventi. Era come sbucciare una cipolla. Cosa c'è al centro? Non un'altra cipolla: nient'altro che bucce.

Diversi gruppi hanno i loro burattinai. Tutti i gruppi giungono alla stessa conclusione, anche se non per quanto riguarda gli stessi burattinai: "L'indagine finisce qui. Non serve ricercare fili che vanno ancora più in alto. Non serve unire altri puntini. Il resto dei puntini è casuale; non c'è bisogno di unirli." Ma c'è sempre qualcuno che vuole unire più puntini.

Gli archetipi delle teorie della cospirazione guardano al mondo dello spionaggio. I membri non si fidano mai di nessuno. Sono sempre alla ricerca di decisori sinistri dietro l'ultima azione segreta. Il manifesto di questa mentalità è stato James Jesus Angleton. Era sempre alla ricerca di una talpa nella CIA. Ma forse ce n'era più di una. E forse la CIA era più un fardello che un beneficio, il che è il mio punto di vista. La mia opinione è questa: l'unica cosa buona della CIA è stata Julia Child.



COSÌ TANTI PUNTINI, COSÌ POCO TEMPO

Penso che valga sempre la pena unire più puntini... con la clausola dell'economista: ad un certo prezzo. Ad un certo prezzo ogni ricercatore esaurisce tempo e denaro per rintracciare eventuali "più puntini". Ma deve arrivare ad un qualche tipo di conclusione. Non vuole ammettere d'essere a corto di soldi, tempo e passione. Quindi imposta una sorta di conclusione: in tal modo e non oltre.

Ci sono sempre più puntini da trovare. Ma non tutti portano a qualcosa di significativo. Non tutti lasciano una traccia.

La mia regola d'indagine è questa: seguire quelle che Lenin definiva le cinghie di trasmissione del potere. Io uso questi criteri:
  1. Seguire la confessione di fede.
  2. Seguire il denaro.
  3. Seguire i media.

È sempre possibile trovare altre cose da seguire. La rete della vecchia guardia è in realtà una rete. Guardate ai legami familiari. Ma se volete capire la motivazione, dovete seguire la confessione di fede, i soldi e i media. In cosa dicono di credere i gruppi di pressione? Come fanno a finanziare il loro reclutamento? Dove prendono i finanziamenti?

In ultima analisi, la confessione di fede è fondamentale. Questo è ciò che motiva gli uomini a sacrificare le loro vite, i loro portafogli e il loro onore. Quando qualcuno dice di credere in qualcosa, e conserva questa confessione per anni e le sue azioni pubbliche sono coerenti con quanto dice, dovremmo prendere sul serio quello che dice. Penso che sia un errore cercare d'unire i puntini se quello in cui si crede, e per anni si cerca costantemente d'applicarlo alla propria vita, è in qualche modo un inganno. Questo può essere il caso tra le spie, ma queste ultime sono sui gradini bassi lungo la scala del potere.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. Ciao
    Si comincia a crescere quando non si crede più a babbo Natale ed alla befana.
    Da adulti ci si comincia a svegliare quando ci si comincia a porre delle domande.
    È il modo in cui si comincia a discernere la realtà dalla messinscena.
    Le risposte è bene cercarsele da sé. Anche se costa. Ma ne vale la pena. Per liberarsi.

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    1. Ciao Dna.

      Il tuo commento mi ha portato alla mente le ultime elezioni di Londra. Il neo-eletto sindaco è stato presidente della Fabian Society. Inutile dire come le maggiori storture a livello economico e sociale di oggi, abbiano profonde radici in questa filosofia di stampo prettamente socialista. Se quello che abbiamo letto oggi riguarda gli USA, questo articolo, invece, si occupa dell'Inghilterra e dei relativi movimenti lobbysti che ne costituiscono il sottosuolo.

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    2. Ciao Francesco.

      Questo commento chiarisce meglio le ultime considerazioni di North sulla confessione di fede.
      Ma mi lascia molto perplesso.
      Abbiamo bisogno di introdurre la metafisica per corroborare la teoria economica austriaca? Tutto può essere, pure che i sociopatici delle elite si siano ammantati di una religiosità satanica per giustificare le proprie miserie. Certo, molte corporations hanno loghi sfacciatamente allusivi. Certo, i nazionalsocialisti tedeschi avevano anche un aspetto esoterico. Alla fine, se i comunisti mangiassero davvero i bambini può essere argomento di discussione?
      Ma, in ogni caso, attenzione ad affrontare argomenti così scivolosi. Il Bene esiste quanto il Male, si tratta di capire se questa eterna lotta origini dalla fragilità del nostro essere o da un piano trascendente la materia.
      Ma, attenzione, perché anche il serpente libertario "Don't thread on me" ha tre spire interpretabili come 999 o 666 luciferino. E, forse, per questo motivo, chi lo ha notato ha preferito associare al "Principio di non aggressione" l'istrice libertaria, più simpatica ed attrezzata, ma meno allusiva al tentatore di Eva.
      Insomma, a me basta riuscire a comprendere che, quando qualcosa arriva top-down sul mio percorso, è meglio se mi paro le chiappe. Viceversa, che tutto ciò che davvero parte down-top è più gestibile al mio livello individuale perché assai meno pretenzioso e pericoloso.

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