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martedì 19 aprile 2016
TUTTI gli uomini sono creati uguali?
di Bill Bonner
WATERFORD – Siamo seduti in un ristorante vicino al porto di Waterford.
Qui si radunavano migliaia di emigranti disperati per partire alla volta dell'America.
Ma durante la carestia in Irlanda e in Scozia, il passaggio attraverso l'Atlantico era più un biglietto per una tomba in acqua che per una vita migliore.
I tassi di mortalità arrivavano fino al 30% – facendo guadagnare ai vascelli il nome di "navi bara".
Se gli emigrati riuscivano ad arrivare negli Stati Uniti o in Canada, le loro prospettive miglioravano. I loro figli o nipoti sarebbero potuti diventare presidente. O, come il vostro scrittore, almeno avere la possibilità di visitare di nuovo Waterford.
Ma torniamo negli Stati Uniti, dove le paghe non agricole sono aumentate di 211,000 unità a novembre... aggiungendosi ai 271,000 posti di lavoro creati ad ottobre.
E la FED di Janet Yellen s'è attenuta al suo piano di voler iniziare a normalizzare i tassi d'interesse.
Nel frattempo dall'Europa arriva la notizia che Mario "Whatever It Takes" Draghi ha deluso gli investitori. L'ultimo pacchetto di stimolo del presidente della Banca Centrale Europea è stato meno stimolante rispetto a quello che gli investitori speravano.
È stato come un bambino che si aspetta una nuova bici per Natale. E poi, guardando sotto l'albero la mattina di Natale, tutto quello che trova è un maglione e un libro. Il povero ragazzo rimane avvilito per il resto della giornata.
Il Dow ha lasciato per strafa 252 punti – o circa 1.5 punti percentuali.
È questo il problema con le misure di stimolo fasulle. Bisogna continuare a stimolare... o i bambini viziati restano di cattivo umore.
Ma cambiamo argomento...
Yuval Harari, professore di storia presso l'Università Ebraica di Gerusalemme, ritiene che l'idea secondo cui tutti gli uomini sono creati uguali sia un "mito".
È il genere di narrativa condivisa – non basata su alcuna realtà oggettiva – che tiene insieme la società moderna.
Oggi scaveremo negli archivi per saperne di più su questo argomento...
"È in gran parte una questione di dimensioni... Infatti tutto potrebbe essere ridotto ad una questione di dimensioni", ha detto un lettore ieri.
Stavamo parlando del modo in cui funzionano le cose... e del perché c'è una grande differenza tra il modo in cui le persone interagiscono abbastanza bene nei piccoli gruppi e il modo in cui sembrano perdere il controllo in quelli grandi.
"Sì," ha continuato il nostro amico, "una volta che si va oltre ciò che è comunemente noto come 'dimensione dell'uomo', le cose perdono tutto il loro significato."
È una domanda che ci ha lasciato perplessi per anni: com'è possibile che un uomo abbastanza intelligente possa benissimo destreggiarsi nel traffico senza uccidersi, ma chiedete allo stesso uomo la sua opinione sul riscaldamento globale, la guerra alla povertà, o l'istruzione pubblica... e quello che otterrete è una quantità immensa di sciocchezze assurde?
Abbiamo detto molte volte che c'è tanta differenza tra una riunione cittadina nel New England e il governo federale degli Stati Uniti. La dimensione della riunione cittadina nel New England è una cosa che il cervello umano è preparato ad affrontare.
Nel corso della riunione cittadina, un uomo può sapere chi è un deficiente e chi è un imbroglione.
Ma quando si tratta di politica nazionale, lo stesso uomo è completamente mal equipaggiato per fare la stessa distinzione – come un meccanico che si presenta con un paio di forbici... o un veterinario con una chiave inglese.
Egli ignora i fatti... l'innocenza delle procedure... ed è completamente impotente davanti ai controlli. Non riesce a distinguere i conniventi dagli imbranati onesti. Non ha punti di riferimento significativi.
Cosa può fare questo povero diavolo se non ricorrere a miti, bugie e semplificazioni?
"Se non combattiamo i comunisti in Vietnam", diceva nel 1965, "dovremo combatterli in California!"
"Se vogliamo una popolazione più istruita, dobbiamo spendere di più per l'istruzione pubblica", diceva nel 1975.
"Se non ci opponiamo all'Impero del Male, conquisterà il mondo", diceva nel 1985.
"Se investiamo in un portfolio bilanciato di titoli, nel lungo periodo faremo sempre soldi", diceva nel 1995.
Cosa può fare?
Sostituisce la conoscenza e l'esperienza con slogan vuoti. Sostituisce le prove dettagliate con ampie generalizzazioni categoriche. Cifre precise e calcoli complicati lasciano il posto alle statistiche e alle medie.
Il mondo che vede in TV diventa il suo mondo – un mondo in cui i dettagli sono sbiaditi e sostituiti da caricature e medie nazionali.
Si dà luogo ad una nuova comprensione delle cose. Le norme non sono impostate secondo l'esperienza individuale, ma secondo la radiodiffusione nazionale in cui le particolarità sono eliminate... i colori sbiaditi e la conoscenza reale si perde nell'etere.
Invece di parlare il suo dialetto, l'uomo parla la lingua franca del telegiornale della sera. Invece d'indossare gli abiti che gli piacciono, si veste per soddisfare le apparenze. Invece dei suoi pensieri, la sua mente è piena di fanatismo nazionalistico, miti e truffe.
All'aumentare della dimensione del suo mondo, le sfumature e le particolarità locali perdono il loro fascino.
L'uomo comincia a vedere sé stesso e il suo mondo in termini nuovi. Non è più importante se la sua casa è confortevole e attraente secondo i suoi standard; ora dev'essere accettabile in termini nazionali.
Egli si rende conto che molte persone vivono in abitazioni "scadenti". E lo standard non è certo una cosa che l'uomo può impostare da sé. Invece lo standard è impostato da persone senza alcuna conoscenza dettagliata.
Si tratta di uno standard basato su medie... generalità... e incentivi di cui è completamente all'oscuro.
Quanti piedi quadrati a persona? Quanto riscaldamento? Quanta aria condizionata? In che modo questi standard s'adattano alla National Builders’ Association e alla Steamfitters Union?
Poi, per fare in modo che tutte le case soddisfino i loro standard, vengono imposte delle norme – regolamenti edilizi... regole urbanistiche... materiali standard.
Il proprietario non si chiede più: questa casa è abbastanza sicura per me? Ora la domanda è: questa casa soddisfa gli standard di sicurezza moderni?
Probabilmente per gli standard odierni anche il Re Sole, Luigi XIV, viveva in alloggi scadenti.
Anche l'istruzione assume un nuovo aspetto...
Non è sufficiente imparare le cose; i ficcanaso sono incapaci nell'organizzare l'apprendimento individuale. Ciò che possono organizzare è "l'Istruzione".
Gli insegnanti non devono preoccuparsi dei singoli studenti, e nemmeno dei curricula locali. Tutti devono imparare la stessa cosa. E devono impararla allo stesso modo.
Il mondo può essere infinitamente complesso. Ma nel programma istruttivo nazionale, i dettagli devono essere scansati – come il lavoro dettagliato nel restaurare una vecchia casa – in modo che tutto ciò che rimanga sia misurabile, standardizzato, quantificato e assegnato da burocrati che potrebbero non aver mai incontrato un singolo studente in tutta la loro vita.
E la formula per il miglioramento è sempre la stessa: gli standard dell'istruzione non sono all'altezza? Bisogna spendere più soldi!
Chi se ne frega se qualcuno sta davvero apprendendo qualcosa! La cosa fondamentale è che tutti gli studenti digeriscano lo stesso sproloquio in modo da lasciare il recinto scolastico con gli stessi pregiudizi e le stesse illusioni. Gli stessi miti. Lo stesso racconto.
Il taglialegna nel New Hampshire o il coltivatore di cavoli in California scoprono presto che non solo vivono in un tugurio "scadente" e che sono "ignoranti", ma anche che sono "poveri".
La povertà è sempre una misura relativa... ma rispetto a che cosa?
Un uomo può essere perfettamente felice con il suo destino. Può non avere acqua corrente, riscaldamento e soldi. Immaginatelo a curare il suo giardino, a dare da mangiare ai suoi polli e ad aggiustare il suo tetto. Nel bosco può anche costruire una distilleria per trasformare i frutti della terra in distillati ancor più prelibati.
Infatti, in base a tutto ciò che conta per lui, potrebbe benissimo affermare di vivere una vita ricca, confortevole e piacevole. Ma al crescere della scala di confronto, i dettagli che rendono la sua vita così gradevole scompaiono nello sciacquone della statistica.
Scopre di trovarsi al di sotto della "soglia di povertà". Scopre d'essere "svantaggiato" e "non privilegiato". Può anche consolarsi sapendo che ha "diritto" ad un "alloggio decente."
Forse si qualificherà per entrare nel programma dei buoni pasto.
L'idea d'essere "povero" potrebbe non aver mai sfiorato la sua mente prima. Potrebbe vivere in una parte del mondo dove ognuno è povero quanto lui... e tutti sono perfettamente felici nella loro povertà.
Ma ora questo sortilegio lo perseguita come una maledizione. La povertà sembra qualcosa da cui debba fuggire... qualcosa da cui debba uscire... qualcosa per cui qualcuno debba fare qualcosa!
La sua nuova coscienza lo ha trasformato in uno scontento. Il pover'uomo – precedentemente felice nei suoi dettagli ingenui – è ora infelice nel suo ruolo da provinciale povero.
Ecco la cosa peggiore: la TV e l'opinione popolare lo inducono a pensare che è l'opinione che gli altri hanno di lui – non il suo punto di vista – quella che conta davvero.
Nel giro di pochi mesi, ha dimenticato quanto era contento.
Lo spettacolo pubblico lo ha trasformato in un idiota.
Si vede in TV come un povero disgraziato. I giornali nazionali dicono che ha bisogno d'aiuto. Lo prendono in giro per come parla. E ora gli agenti federali sono nei boschi alla ricerca della sua distilleria!
In tutto il mondo i costumi locali, gli stili, i modi, gli accenti, stanno scomparendo. Con l'aumento della scala, con l'espansione dell'economia di mercato a livello globale, le persone vengono omogeneizzate, livellate.
Il loro cibo, la loro musica, i loro vestiti – tutti vengono mescolati tra loro, standardizzati... e come mescolare i resti nei barattoli di vernice – si finisce con l'avere il grigio.
Le variazioni regionali resistono solo nella forma folkloristica.
Che andiate a New Orleans, Nashville, o Vienna, sentirete la stessa musica, troverete le stesse mode negli stessi negozi e mangerete lo stesso hamburger del McDonald. Un investitore a Mumbai parla la stessa lingua di uno di New York.
Ma sono le particolarità degli investimenti che fanno la differenza tra il fallimento e il successo. Queste sono cose che i media finanziari mondiali non possono deturpare... il tipo di conoscenza precisa, dettagliata e particolare di cui si ha realmente bisogno per il successo negli investimenti.
Invece ciò che l'investitore ottiene è una formazione scolastica pubblica: non sa niente... e pensa di sapere tutto.
E dal momento che tutti gli investitori sanno più o meno la stessa cosa – vale a dire, tutti condividono le stesse illusioni e le confondono con la saggezza – i mercati tendono a riflettere le mode popolari come se fossero gli ultimi blue jeans della stagione.
Lo stesso fenomeno lo ritroviamo nella politica estera di una nazione.
Un uomo sa perfettamente che dev'essere in grado di difendersi. Intorno alle colline del New Hampshire può reputare basso il rischio di un attacco, e così andare disarmato. Ma passeggiare tra i vicoli di Manchester potrebbe essere un tantino diverso.
All'aumentare delle dimensioni, diventa più difficile giudicare il rischio.
Dategli un po' di telegiornale... e sarà pronto ad andare in guerra contro gente che non ha mai incontrato, in luoghi in cui non è mai stato, per ragioni che non potrà mai capire.
Anche in questo caso, l'uomo viene confuso dalle dimensioni delle cose. Non può conoscere i fatti, le persone, o addirittura la teoria. Non sa in cosa si sta immischiando, ma è pronto a pagare con la vita.
Anche nelle questioni personali, come la salute, l'uomo si ritrova vittima delle dimensioni.
Il suo stato di salute conta poco; ciò che conta sono le statistiche. È sopraffatto dagli slogan e dai pregiudizi dei media nazionali.
Pesa troppo? Fa abbastanza esercizio? Mangia abbastanza frutti di mare? Dovrebbe fare un check-up ogni anno; cosa dicono le statistiche? Che cosa gli dicono i giornali?
Le chiacchiere sulle dimensioni non si fermano neanche davanti alla porta della camera da letto. Può aver goduto di una vita sessuale soddisfacente, ma ora deve vedersela con i confronti... le medie... le aspettative statistiche sulla stampa nazionale.
Lo sta facendo abbastanza spesso? Lo sta facendo abbastanza bene?
Prima queste questioni erano personali e private. Aveva l'abitudine d'impostare i propri standard. Ma ora non esiste qualcosa come una questione privata. Non c'è quasi più niente di privato, personale, dettagliato, locale e importante che non ceda alla standardizzazione su larga scala.
Non sa più ciò che conta davvero e fa riferimento solo allo spettacolo pubblico... da quanto spesso la gente fa l'amore a che tipo di mal governo c'è in Iraq.
Ora siamo tutti uguali.
Viviamo nelle stesse case. Mangiamo lo stesso cibo. E soffriamo delle stesse illusioni di tutti gli altri.
Se siamo infelici, è perché la TV dice che dovremmo esserlo.
Solo ora siamo tutti uguali...
Saluti,
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Ciao Francesco.
RispondiEliminaDal titolo pensavo di andare a parare sulla controversa uguaglianza dei punti di partenza di Einaudi. Invece, Bonner parla della omologazione mentale che rende gli individui conformisti e prevedibili. Il pensiero unico, il politicamente corretto che è il primato della politica nella testa della gente.
E così, dalla risorsa scarsa che è l'individuo in quanto unico e diverso da tutti gli altri, si arriva agli aggregati ed agli enti collettivi spersonalizzanti. Dai consumatori fino alle uniformi.
articolo che tocca il cuore della liberta, passando fintamente per l eguaglianza. qui emerge il conflitto tra thoerau ed il capitalismo: la liberta di crescita, ma anche la liberta dalla crescita. avere tutti lo stesso traguardo è assenza di liberta di scelta individuale. e l eguaglianza di punti di partenza ha senso solo se il traguardo è lo stesso per tutti. gia la domanda se tutti gli uomini sono creati uguali è senza senso, mancando la definizione di "uguali". qual è il sinonimo: idenitici? parole vaghe, senza significato in assenza di precisazione e contesto. per questo l enunciato del titolo non ha senso. né lo ha eguaglianza dei punti di partenza. è una cosa giustissima, se è la corsa dei 100 mt. ma la iberta no, quella te la cerchi, ed è tua. e basta. ci sta sempre una scelta.
RispondiEliminaCiao gdb.
EliminaHo sempre pensato che tutti i discorsi sull'uguaglianza equivalgano ad entrare in una scuola e, classe per classe, mettere una busta di plastica sulla testa degli studenti più in gamba per ridistribuire in modo equo l'intelligenza.