martedì 12 aprile 2016

Perché i capitalisti sono ripetutamente “ingannati” dal ciclo economico?





di Frank Shostak


Secondo la teoria Austriaca del ciclo economico (ABCT) l'abbassamento artificiale dei tassi d'interesse da parte della banca centrale, porta ad una cattiva allocazione delle risorse perché le imprese s'impegnano in vari progetti di capitale che — prima dell'abbassamento dei tassi d'interesse — non erano considerati realizzabili. Questa cattiva allocazione delle risorse è comunemente descritta come boom economico.

Come regola generale, gli imprenditori scoprono il loro errore una volta che la banca centrale — che è stata determinante nell'abbassamento artificiale dei tassi d'interesse — inverte la sua posizione, cosa che a sua volta porta ad un arresto dell'espansione del capitale e ad un bust economico.

Secondo l'ABCT l'abbassamento artificiale dei tassi d'interesse tende una trappola agli imprenditori, attirandoli in attività commerciali insostenibili che si scoprono tali sola una volta che la banca centrale restringe la sua posizione monetaria.

I critici dell'ABCT sostengono che non vi è alcun motivo per cui gli imprenditori dovrebbero cadere ancora e ancora preda di un abbassamento artificiale dei tassi d'interesse.

Gli imprenditori dovrebbero imparare dall'esperienza, sostengono i critici, e non cadere nella trappola prodotta da un abbassamento artificiale dei tassi d'interesse.

Correggere le aspettative annullerà o neutralizzerà l'intero processo del ciclo boom/bust, il quale viene messo in moto dall'abbassamento artificiale dei tassi d'interesse.

Di conseguenza i critici dell'ABCT sostengono che tale teoria non sia una buona candidata a spiegare i moderni fenomeni di ciclo economico. Secondo un critico dell'ABCT, Gordon Tullock:

Si potrebbe pensare che gli imprenditori siano indotti in errore in base al ciclo di Rothbard e che non riescano ad anticipare il successivo innalzamento del tasso d'interesse. Che possano continuare a commettere quest'errore, però, sembra improbabile. Rothbard e altri Austriaci sostengono che di norma gli imprenditori sono ben informati ed elaborano giudizi corretti. Per lo meno si potrebbe supporre che un imprenditore ben informato ed interessato a questioni importanti riguardanti il mondo dell'imprenditoria, leggerebbe Mises e Rothbard e, di conseguenza, anticiperebbe l'azione dello stato.

Anche Mises stesso aveva ammesso la possibilità che in futuro gli imprenditori non avrebbero risposto alla politica monetaria allentata, impedendo in tal modo la messa in moto del ciclo boom/bust. Nella sua risposta a Lachmann (Economica, Agosto 1943), Mises scrisse:

Può essere che gli imprenditori in futuro smetteranno di reagire all'espansione del credito rispetto a come facevano in passato. Può essere che eviteranno di usare il denaro facile per le loro operazioni, perché terranno a mente la fine inevitabile del boom. Alcuni segni lasciano presagire un tale cambiamento. Ma è troppo presto per fare una dichiarazione positiva.



Le aspettative contano?

Secondo i critici dell'ABCT, se gli imprenditori dovessero anticipare che l'abbassamento artificiale dei tassi d'interesse rischia d'essere seguito in futuro da un atteggiamento più ristretto, il loro comportamento in risposta a questa anticipazione neutralizzerà il verificarsi del ciclo boom/bust. Ma è vero che gli imprenditori sono suscettibili ad agire in base ad aspettative corrette, come suggeriscono i critici?

Inoltre la chiave per i cicli economici non è solo il comportamento degli imprenditori, ma anche il comportamento dei consumatori in risposta all'abbassamento artificiale dei tassi d'interesse — dopo tutto, gli imprenditori adeguano le loro attività alla domanda dei consumatori. Quindi in base a tutto ciò si può generalizzare e pensare che le aspettative corrette da parte delle persone dovrebbero prevenire il ciclo boom/bust. Ma è vero?

Ad esempio, se John, a seguito di un atteggiamento allentato da parte della banca centrale, potesse abbassare il tasso d'interesse sul suo mutuo, perché dovrebbe rifiutarsi di farlo anche se sa che un tasso d'interesse più basso porta a cicli di boom/bust?

Come individuo, l'unica preoccupazione di John è il suo benessere. Pagando meno interessi sul suo debito, John avrà a disposizione più mezzi di pagamento. Potrà permettersi varie soddisfazioni che in precedenza non poteva permettersi.

A seguito della posizione allentata della banca centrale, aumenta la domanda di beni e servizi di John e di altri titolari di mutui ipotecari. (Anche in questo caso bisogna rendersi conto che tutto questo non avrebbe avuto luogo senza il sostegno da parte della banca centrale, la quale manipola il tasso d'interesse verso il basso.)

Il lavoro dell'imprenditore è quello di soddisfare le esigenze future dei consumatori. Così ogni volta che egli osserva un abbassamento dei tassi d'interesse, sa che molto probabilmente ciò fornirà un impulso alla domanda di vari beni e servizi.

Quindi se vorrà staccare un profitto, dovrà adottare le disposizioni necessarie per soddisfare la domanda futura.

Per esempio, se un costruttore si rifiuta d'agire in relazione al probabile aumento della domanda di case, perché crede che questa sia causa della politica monetaria allentata della banca centrale e non può essere sostenibile, allora finirà fuori mercato molto velocemente.

Essere nel business delle costruzioni significa essere in sintonia con la domanda delle abitazioni. Allo stesso modo, qualsiasi altro imprenditore in un determinato settore dovrà rispondere alle probabili variazioni della domanda se vorrà rimanere in attività.

Un imprenditore ha solo due opzioni — o essere in un particolare business o non esserci affatto. Una volta che decide d'esserci dentro, significa che l'imprenditore risponderà alle variazioni della domanda di beni e servizi in quel particolare business, indipendentemente dalle cause che stanno alla base dei cambiamenti nella domanda.

Non riuscire a farlo lo metterà fuori mercato molto rapidamente. A prescindere dalle aspettative, una volta che la banca centrale restringerà la sua posizione monetaria, la maggior parte degli imprenditori "verrà beccata". Una posizione più ristretta indebolirà la domanda di beni e servizi, e questo metterà pressione alle varie attività commerciali che sono nate grazie alla posizione monetaria allentata. Emerge un bust economico.

Possiamo concludere che le aspettative corrette non possono impedire i cicli di boom/bust una volta che la banca centrale ha abbassato artificialmente i tassi d'interesse. L'unico modo per fermare la minaccia dei cicli boom/bust è l'abolizione delle manipolazioni della banca centrale. Di norma, però, le banche centrali rispondono al bust con un nuovo allentamento, dando così il via ad una nuova fase del ciclo boom/bust.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. È difficile non rispondere agli incentivi. Ma non è impossibile.
    Dipende dai fini che ci si pone.
    Farsi abbindolare non è obbligatorio. Si devono avere fondamenta solide, etiche e culturali. Se queste mancano...

    Il mondo fiat è costruito sul nulla proprio perché così è molto più semplice il dominio di pochi su molti. Guai a responsabilizzare i sudditi. Si rischia di liberarli.

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