Bibliografia

mercoledì 20 aprile 2016

Davos: l'unità di terapia intensiva del Nuovo Ordine Mondiale

Non molto tempo fa è risuonata in tutto il mondo dell'informazione la notizia secondo la quale l'amministratore delegato della Apple, Tim Cook, avrebbe negato la disponibilità della casa di Cupertino di creare un software in grado di hackerare dispositivi elettronici di proprietà di coloro che hanno compiuto la strage di San Bernardino. Rifiutandosi di dar effettività all'ordine di un giudice e fornire suddetto software all'FBI, la notizia ha subito fatto alzare un polverone. Come noterete dall'articolo del Corriere, i media mainstream hanno capito come al solito le cose al contrario, insinuando la possibile nascita di effetti avversi nei confronti della sicurezza delle persone. Purtroppo per noi, al giorno d'oggi la carta stampata è costellata perlopiù da pennivendoli che si limitano a svolgere il ruolo di grancassa dell'establishment, troppo svogliati per osservare "ciò che non si vede". Davvero si pensa che se domani la Apple annunciasse d'aver sviluppato un software simile, l'FBI sarebbe l'unica realtà a volerne entrare in possesso? Qualsiasi stato potrebbe avanzare "ragionevole richiesta" d'entrarne in possesso. Oltre alla perdita di libertà personali, la Apple probabilmente perderebbe clienti e, a sua volta, denaro. Infatti per queste aziende prima delle richieste dell'establishment, ci sono gli affari e questi ultimi si fanno solo se si soddisfano i clienti. E i clienti non si sentono affatto soddisfati se sanno che c'è qualcuno che, da un momento all'altro, può decriptare senza sanzione alcuna i propri dati sensibili. Comunque la Apple non è l'unica che ha imbastito questa battaglia, c'è anche Microsoft. Prima viene il mercato, poi, eventualmente, gli accordi istituzionali.
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di Gary North


Ogni anno a gennaio le persone più ricche del mondo si riuniscono a Davos, in Svizzera, presso il World Economic Forum.

Sono presenti anche le menti migliori e più brillanti nella comunità keynesiana. Questi sono i cosiddetti braccianti.

Ogni anno tutti sperano di sentire qualche grande discorso che trasformerà la propria attività o la propria carriera. Alla fine delle sessioni tutti pensano che abbiano perso il grande discorso, ancora una volta, proprio come accaduto l'anno precedente.

Gli economisti della Scuola Austriaca non sono invitati ai festeggiamenti. Questo perché non credono che la pianificazione centrale keynesiana delle banche centrali abbia un futuro. Continuano a dirlo e questo messaggio non è congeniale al World Economic Forum.

Quest'anno i comunicati stampa preliminari su alcuni dei principali interventi, indicano che il Nuovo Ordine Mondiale si sta trasformando nel Nuovo Disordine Mondiale. Gli accoliti della pianificazione centrale stanno perdendo il controllo e ora lo stanno ammettendo.



RETI: PERSONALE & DIGITALE

La rete internazionale della vecchia guardia sta capendo che sta venendo sostituita dalle reti digitali. Sono come i trader specializzati nei mercati futures delle materie prime, i quali per oltre un secolo hanno gridato e utilizzato segnali manuali per comunicare le loro decisioni d'acquisto e vendita. Queste persone sono state sostituite dai computer. La stessa cosa sta accadendo al Nuovo Ordine Mondiale.

Potreste pensare che stia esagerando. Permettetemi, quindi, di citare un articolo di un rappresentante del Nuovo Ordine Mondiale, il direttore della filiale europea del Council on Foreign Relations.

Il modello keynesiano si basa sull'idea che le commissioni di specialisti siano in grado di prendere decisioni migliori rispetto alle forze di mercato. I keynesiani insistono sul fatto che la concorrenza di mercato da sola non sia sufficiente. Il loro problema è questo: la concorrenza di mercato si basa sui computer, e i grandi disegni dei pianificatori centrali e dei sostenitori dello stato sociale stanno perdendo terreno. Questo ha fomentato grande costernazione ai piani alti.

Ad esempio, i mercati del lavoro sono stati rivoluzionati dall'informatizzazione e dai robot che vengono finanziati dalla stesse persone che vanno a Davos e che si arricchiscono in tal modo.

Il vero cambiamento rivoluzionario è un processo rapido, fluido e intrinsecamente indeterminato. Ma finora non vi è stata alcuna indicazione di un cambiamento economico trasformativo che partorirà tipi di politiche -- per esempio, un reddito minimo di base, maggiori investimenti in beni pubblici, cooperazione multilaterale accresciuta, una maggiore integrazione regionale -- promuoventi la stabilità politica.

In altre parole, l'informatizzazione sta creando una cooperazione economica internazionale. Le reti digitali si stanno diffondendo oltre i confini geografici. Ma, orrore degli orrori, non esiste alcuna agenzia internazionale sfornante sanzioni paragonabili a quelle emesse dai governi nazionali. Mentre il commercio, il denaro digitale, le informazioni e quasi tutto il resto che fa girare il mondo diventa transnazionale, i pianificatori centrali perdono il controllo. La pianificazione centrale è sempre stata limitata alla sovranità nazionale e quest'ultima sta perdendo il controllo sul flusso di fondi, il flusso delle merci e il flusso delle informazioni.

In reazione a tutto ciò, sta emergendo un nuovo nazionalismo infastidito nei confronti del commercio internazionale. È infastidito dall'apertura delle frontiere. Ma invece di cedere il potere, come in passato, i rappresentanti degli elettori hanno deciso di recuperarlo dalla rete transnazionale. Il NWO l'ha capito già da un po'.

Al contrario, invece d'abbracciare la nuova connettività globale, vi è un desiderio di costruire recinti e muri, resistere agli accordi commerciali e ripristinare l'indipendenza nazionale.

Così, da un lato, l'internazionalizzazione si diffonde al di fuori dei confini della pianificazione centrale keynesiana. Si diffonde nei paradisi fiscali e questo processo sta accelerando. Il keynesismo non è in grado d'allocare asset oltre i confini nazionali. Dall'altro lato, invece, le forze che stanno guadagnando potere politico oggi, lo fanno a scapito dei tipi che si riuniscono a Davos.

In breve, il Nuovo Ordine Mondiale è spacciato. L'internazionalità del libero mercato sta indebolendo il controllo nazionale delle agenzie nazionali di pianificazione politica e burocratica. Nel frattempo le forze politiche si stanno muovendo per indebolire gli accordi istituzionali internazionali che erano stati gli strumenti di controllo utilizzati dai pianificatori internazionali keynesiani e dagli oppositori della sovranità nazionale.

Questi ultimi non sanno come affrontare questo duplice problema. Nella misura in cui l'economia diventa transnazionale, il Nuovo Ordine Mondiale perderà potere. Come mai? Perché non esiste alcun organismo internazionale che abbia la possibilità d'imporre sanzioni oltre i confini nazionali. L'economia digitale sta lavorando contro di loro. Sta anche lavorando contro il settore bancario centrale.

Ma la politica del nazionalismo non si basa più sui tipi di connessioni che hanno caratterizzato il Council on Foreign Relations e i suoi vari cloni nelle altre nazioni. Il crescente nazionalismo intorno al mondo non è nazionalismo keynesiano del Nuovo Ordine Mondiale, piuttosto è un nazionalismo che favorisce la sovranità nazionale, e non le offerte transfrontaliere suadenti create da burocrati statali al soldo dei conglomerati transnazionali.



UGUAGLIANZA: UNA CAUSA PERSA

La retorica dell'uguaglianza è sempre stata prominente nel NWO. Ma è stata la disuguaglianza quella che ha dominato. L'economista Vilfredo Pareto ne discusse nel 1897. La ricchezza è oggi più diseguale di quanto non fosse quando ne parlò. Le coscienze della folla di Davos sono punzecchiate dai risultati delle strategie d'investimento dei suoi membri super-ricchi. Continuano a diventare sempre più ricchi e la disuguaglianza continua ad aumentare.

Che cosa dovrebbe fare un multi-miliardario guidato dal senso di colpa?

I lamenti s'intensificano.

L'ex-ministro degli esteri tedesco, Joschka Fischer, dipinge un quadro desolante. Indica una reazione nazionalistica in Occidente -- esemplificata dalla forza di leader politici come Donald Trump negli Stati Uniti, il primo ministro ungherese Viktor Orbán, il capo politico polacco Jaroslaw Kaczynski e la leader francese del Front National Marine Le Pen. Uno dei motivi dietro il loro successo è che "il 'Mondo dell'Uomo Bianco' è in declino, sia a livello globale sia nelle società occidentali." Gli etno-nazionalisti retrogradi di oggi difendono un'identità e una visione del mondo "minacciata dall'immigrazione, dalla globalizzazione dei mercati del lavoro, dalla parità di genere e dall'emancipazione giuridica e sociale delle minoranze sessuali."

Ma quando guardiamo a Davos, la gente è perlopiù bianca ed è perlopiù di sesso maschile. Oh, povero me!

Per usare il linguaggio di Hayek, l'ordine spontaneo si sta allontanando da queste persone. Avevano pensato che la manipolazione keynesiana delle economie nazionali avrebbe funzionato altrettanto bene a livello transfrontaliero. Hanno promosso un commercio gestito. Hanno promosso l'egemonia della banca centrale. E ora guardate quello che hanno ottenuto.

E il processo di distruzione creativa sta avvenendo più velocemente che mai. Di fronte all'ascesa fulminea di Uber, per esempio, ai tassisti tradizionali "viene chiesto di conformarsi in una manciata di giorni piuttosto che di anni, lasciando poco tempo ai sistemi democratici di determinare quale strategia adottare per attutire i contraccolpi dei cambiamenti."

Con "sistemi democratici" s'intende pianificazione keynesiana. Tante promesse, così poco tempo!



PERDERE IL CONTROLLO

Mentre Internet diventa sempre più usato, gli smartphone diventano più economici e la Wi-Fi s'allarga, l'egemonia keynesiana viene sostituita in modo costante. Non c'è niente che queste persone possano fare al riguardo. Possono urlare, possono scalciare e possono promuovere questa o quella organizzazione non governativa (ONG), ma non c'è nulla che possano fare per invertire la diffusione della comunicazione digitale. Non possono più controllare i media. I giornali stanno andando fuori mercato. La TV via cavo sta sostituendo le reti televisive. Matt Drudge ha molta più influenza rispetto al New York Times.

L'unico sistema ancora sotto il loro controllo è il sistema universitario. Quando la carta migliore nella vostra mano è un professore di ruolo, la vostra posizione non è tanto allegra. Un vecchio di 60 anni con una giacca di tweed e toppe di pelle sui gomiti, che non ha rivisto i suoi appunti dal 1988 e che tiene lezioni in non più di sei classi alla settimana, non è roba da usare per dominare il mondo.

Dal loro punto di vista, sta andando tutto all'inferno. "[...] Le istituzioni multilaterali globali si sentono minacciate dalla nuova generazione di club in competizione." Che orrore!

Diventano più ricchi, ma solo se cedono alle forze di mercato. Fanno più soldi, ma hanno meno controllo. Nell'ordine sociale del libero mercato, il cliente è il re, non il produttore. Quest'ultimo serve i suoi clienti, non il contrario. Il libero mercato non è la politica. I politici vessano le persone. I produttori nell'ordine di mercato sono servitori, e se non soddisfano le esigenze dei clienti, i clienti portano il loro business altrove. I produttori se ne risentono, ma non c'è nulla che possano fare al riguardo. Le forze di mercato trasferiscono l'autorità ai consumatori, e questi ultimi ora comprano e vendono a livello transfrontaliero. I nazionalisti di tutte le varietà, sia di destra, keynesiani, o di sinistra, stanno combattendo una battaglia di retroguardia.



CONCLUSIONE

Quelle persone che si radunano a Davos, stanno ascoltando la lettura del testamento di un sistema che risale al decennio precedente la prima guerra mondiale. La loro classe sociale è stata ai posti di comando per un secolo. Ora, però, Uber li sta sostituendo.

"Uber, Uber, Uber alles!"


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. Certo, nel lungo periodo anche quelli di Davos saranno morti....
    Nel frattempo, però, ci avranno martirizzati per bene chissà quante volte.

    North deve essersi scottato parecchio ai tempi del suo catastrofismo da millenium bug. Adesso pecca di eccessivo e fideistico ottimismo.
    Certo, la pianificazione centrale top-down è sempre fallita dopo aver fatto danni incalcolabili alla maggioranza dei sottoposti. Ma questi sociopatici sono ancora fortissimi. Ridimensioneranno la loro globalizzazione, contrordine compagni!, con questa nuova guerra freddo-calda e le mura del recinto si alzeranno di nuovo e nonostante la potenza delle soluzioni di mercato, che potranno sempre limitare con il loro diritto impositivo e la retorica della legalità piegata al loro arbitrio ed alla loro capacità mistificatrice.
    Tanto non c'è più sordo di chi non vuol sentire. E tutte le nostre riflessioni sono prediche inutili. Si va verso un sofisticato fascismo 2.0. Anche stavolta partendo da sinistra contro la libertà.

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  2. ecco, ho sempre notato il loop dove si sono ficcati, combattendoli con la loro forza come nel judo. l internazionalizzazione, la libera movimentazione dei capitali, cretivita, impresa, merito sono incompatibili con roba tipo tasse, espropri, uguaglianza, statalismo. è come la questione della trinita impossibile. non possono non entrare in contraddizione, e su questa contraddizione non dico che creperanno (hanno la pellaccia) ma falliscono. e lo fanno, in continuazione. guardate l europa, che fallimento che è. certo, mantengono privilegi e potere. certo, falliscono a spese altrui, come nota dna. ma sono dei falliti. e non ammetteranno il fallimento, percio non rinnegheranno la globalizzazione. piuttosto guerra a putin, orban ed a chi opera da catechon. per chi è abbastanza sveglio, ci sta sempre il modo di cavarsela. per chi non lo è, mi spiace. se la prenda coi colpevoli. https://www.youtube.com/watch?v=JodFiwBlsYs

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    1. Ciao gdb, ti ringrazio moltissimo per come, ieri, mi hai chiarito, una volta per tutte, la controversia sull'uguaglianza dei punti partenza. Spiegazione lapalissiana, ma non c'ero arrivato. ;)

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  3. Ciao a tutti.

    In virtù di quanto già egregiamente detto da voi, Dna e Gdb, volevo lanciare una piccola riflessione riguardo l'argomento "teorie della cospirazione". È assodato come all'apice dell'attuale società ci sia una ristretta cerchia di persone che possiede denaro e potere in grado d'influenzare l'andamento dell'ambiente economico/sociale. Non solo possiamo intuirlo attraverso la distribuzione 80/20 di Pareto, ma abbiamo un libro che va nel dettaglio: Superclass. Per chi non bastasse, c'è anche Tragedy and Hope di Carrol Quigley. Inutile ricordare come possa esistere una certa convergenza verso una società quanto più pianificata centralmente possibile.

    Certo, all'orizzonte ci sono nubi. Ma non per questo dobbiamo dubitare della forza del libero mercato, espressa al giorno d'oggi nel modo più fulgido possibile dalla Legge di Moore. L'automazione libererà gl iattori di mercato, non li schiavizzerà. Era questo il succo del messaggio di Popper quando analizzava la disoccupazione temporanea innescata dalle invenzioni tecnologiche. Questa forza derivante dal progresso si parerà di fronte a coloro che vorranno pianificare centralmente l'economia e la società. Posson oraccogliere tutte le informazioni che vogliono sulla vita delle persone, non sapranno ceh farsene. Non esiste nessuno, tranne la mente che le ha raccolte, che è in grado di utilizzarle. Dal punto di vista filosofico, è una connessione tra fenomeno e noumeno che può essere sostenuta solo da alcune persone in particolare.

    Il problema con le teorie della cospirazione è che spesso coloro che le elaborano finiscono per divinizzare coloro che sono a capo di suddetta sopirazione. Ritengono che siano super-uomini. Che abbiano doti telepatiche. Queste sono persone come voi e me. Non hanno doti particolari. Possono essere più furbe; possono essere lievemente più intelligenti; ma non possono capire cosa c'è nella mente altrui.

    La situazione del mondo attuale è equivalente ad una partita di scacchi, dove il giocatore furbo tenta in qualsiasi modo di rendere prevedbili le mosse dell'altro. Solo in questo modo si vince. Quindi, non bisogna lasciarsi intimidire. Non bisogna divinizzate persone che sono come voi e me. E come voi e me, alla fine, possono perdere.

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  4. "Quindi, non bisogna lasciarsi intimidire. Non bisogna divinizzate persone che sono come voi e me. E come voi e me, alla fine, possono perdere."
    Grandissimo Francesco
    Molto molto bella
    Allora facciamole perdere.

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