di David Stockman
L'orso è in arrivo, e imperverserà nei canyon di Wall Street col sangue grondante da denti e artigli. Ancora una volta i nostri pianificatori monetari centrali — per la terza volta in questo secolo — verranno colti di sorpresa. Questo perché hanno speso due decenni a deformare, distorcere e a distruggere ciò che un tempo erano mercati finanziari liberi. E come al solito sono all'oscuro delle bombe ad orologeria finanziarie che nel frattempo hanno piazzato.
La sostanza del settore bancario centrale keynesiano è quella di falsificare i prezzi degli asset finanziari. In sostanza, questo significa agganciare i tassi d'interesse al di sotto dei livelli di compensazione di mercato, in base alla teoria che ne deriveranno più prestiti e spesa.
Negli ultimi anni a questo canale della trasmissione della politica monetaria è stata aggiunto il canale FX, che opera per mezzo del deprezzamento della moneta e dello stimolo delle esportazioni; e il canale dell'effetto ricchezza, il quale cerca di far levitare la ricchezza di carta del 10% delle famiglie più ricche, in modo che esse si sentano incoraggiate a spendere di più in empori del lusso, BMW e vacanze di lusso.
Inutile dire che la svalutazione della moneta potrebbe funzionare per una piccola economia esportatrice come la Nuova Zelanda. Ma su scala globale è solo una ricetta per una "race to debase". In ultima analisi non porta altro che inflazione delle materie prime e dei beni importati, e riallocazione di reddito e ricchezza dalle industrie nazionali e dalle famiglie agli esportatori e ai loro azionisti. Il Giappone ne è la prova.
Per quanto riguarda il canale FX, la scorsa settimana su Bloomberg anche il grande capo di Blackrock, Peter Fisher, ha capito come stanno le cose:
"Ma cerchiamo d'essere chiari, tassi negativi per il tasso FX rappresenteranno una svalutazione competitiva", ha affermato. "Il Fondo Monetario Internazionale è stato istituito per impedire una cosa del genere, quello che abbiamo fatto negli anni '20 e '30 è stato un disastro."
Si tratta di una misura d'eutanasia indotta nella politica americana da 20 anni di dominio della banca centrale, cosa che ha addirittura reso credibile il canale dell'effetto ricchezza. Rappresenta un massiccio trasferimento fiscale verso il 10% delle famiglie statunitensi più ricche che possiedono l'85% degli asset finanziari.
Inoltre questo odioso Robin Hood al contrario è costituito da 12 burocrati non eletti che siedono nel FOMC. Dalle loro sedie svolgono esperimenti monetari sulla popolazione americana senza responsabilità alcuna.
Che questi saccheggi stiano promuovendo una ridistribuzione terribilmente ingiusta della ricchezza dalla gente comune ad una piccola élite di giocatori d'azzardo, robo-trader e cavalcatori di bolle, è confermato anche dal successo di Bernie Sanders e Donald Trump. Oltre ad alimentare la xenofobia e il pregiudizio razziale, Trump si sta dirigendo verso la nomina del GOP perché, ironia della sorte, si è auto-finanziato e può gridare ad alta voce che non è la marionetta di nessuno.
Oltre all'ingiustizia, vi è anche stupidità. Nell'illegittima teoria dell'effetto ricchezza, c'è la presunzione spuria che il gioco d'azzardo a Wall Street possa essere ben guidato dalla banca centrale. Così facendo, i nostri pianificatori monetari centrali credono di poter scatenare un circolo virtuoso di aumenti di spese, redditi e produzione.
Alla fine, secondo questi azzeccagarbugli, la produzione, il reddito e i profitti raggiungono i prezzi aumentati degli asset finanziari. Di conseguenza non vi sono bolle; e, invece, la ricchezza della società continua a salire sempre e comunque.
Non esattamente. Le banche centrali hanno stimolato il crollo delle bolle speculative finanziarie. Ogni volta.
La FED e gli altri professionisti della politica dell'effetto ricchezza, non hanno affatto ben guidato i mercati finanziari. Li hanno trasformati in casinò e alla fine sono diventati restii a limitarli per paura di un attacco loro isterico. Bernanke l'ha scoperto nella primavera del 2013, e la Yellen per tre volte ora — ad ottobre 2014, ad agosto 2015 e a gennaio-febbraio 2016.
Ma a differenza degli ultimi due cicli economici, dove i nostri pianificatori monetari centrali sono riusciti a far risalire il tasso del mercato monetario fino al 6% e al 5%, nel 2000 e nel 2007 rispettivamente, questa volta la combriccola di keynesiani ha fatto durare lo zero bound fino alla fine del ciclo naturale di ripresa del capitalismo.
Di conseguenza i casinò sono pieni di bombe ad orologeria finanziarie come mai prima d'ora. Peggio ancora, i banchieri centrali sono così confusi che stanno tutti convergendo verso quelle pseudo-soluzioni che infiammeranno queste bombe ad orologeria.
Cioè, tassi d'interesse negativi. Questa farsa riflette una disperazione irrazionale tra i banchieri centrali ed i loro compagni di viaggio, e presto scatenerà una tempesta di fuoco tra rivolte politiche, tesaurizzazione della valuta e panico tra i giocatori d'azzardo all'interno del casinò.
Oltre a ciò, stanno schiacciando i margini d'interesse netti delle banche, mettendo in pericolo la solvibilità del sistema bancario stesso che le banche centrali sostengono d'aver salvato e sistemato.
Parleremo di alcune di queste bombe ad orologeria nella sezione sottostante, ma prima bisogna sottolineare che lo scoppio della terza bolla di questo secolo è imminente. Questo perché sia l'economia globale sia quella nazionale si stanno raffreddando rapidamente, il che significa che la recessione è dietro l'angolo.
In base al grafico qui sotto, raffigurante i 16 milioni di datori di lavoro della nazione che inviano i sostituti d'imposta all'IRS in base alle ore effettive di lavoro utilizzate — e tralasciando i lavori fantasma incorporati nelle fantasie del BLS, come gli aggiustamenti nascita/morte e gli aggiustamenti stagionali — il mio collega Lee Adler riferisce che le riscossioni aggiustate all'inflazione sono diminuite del 7-8% rispetto all'anno precedente secondo la media mobile più recente.
Come Lee ha fatto notare su Wall Street Examiner:
Il tasso di variazione della riscossione dei sostituti d'imposta s'è avvicinato ad un livello che non solo segnala recessione, ma indica una depressione economica. Il 18 febbraio 2016, il tasso di variazione era -5.6% in termini nominali rispetto al corrispondente periodo di un anno fa. Stiamo parlando di un calo rispetto al -3.7% di una settimana prima, al +0.6% di un mese prima, al +5.8% di tre mesi fa e al +8.7% del febbraio 2015 [...]. Aggiustato al tasso di crescita nominale delle remunerazioni ai dipendenti, il tasso annuo reale di variazione è ora circa -7.5/-8% anno su anno.
Quindi ci sarà una carneficina nel casino quando diventerà evidente che la recessione ha di nuovo fatto visita a questa terra fiera, ma che la FED è del tutto a corto di polvere da sparo asciutta. Non c'è possibilità al mondo che la NIRP funzionerà.
Anche Peter Fisher ha ammesso che la NIRP rappresenta la fine della strada per i banchieri centrali keynesiani:
Fisher ritiene che la crescente propensione dei banchieri centrali per tassi di riferimento negativi, nasce dal desiderio d'evitare d'ammettere che hanno sparato tutte le loro munizioni monetarie.
Imboccando questo vicolo cieco, questi fanatici hanno creato un'immenso danno sociale. Infatti i nostri pianificatori monetari centrali sono diventati così auto-illusi e assetati di potere, che ora dispensano sciocchezze con assoluta nonchalance. In un discorso alla Columbia University l'attuale operatore dietro la stampante della FED, Simon Potter della NYFED, ha riproposto suddette sciocchezze:
La FED soleva usare una scarsità di riserve bancarie per impostare la politica monetaria, ma ha dovuto adottare nuovi strumenti per aumentare i tassi, avendo un bilancio da $4,500 miliardi.
"Abbiamo raggiunto un ottimo controllo sul tasso dei fondi federali, e lo abbiamo fatto evitando effetti indesiderati per il sistema finanziario o per la stabilità finanziaria", ha detto Potter.
Quest'uomo sta scherzando? Non esiste un mercato dei fondi federali degno di questo nome. Il gigantesco programma d'acquisto di obbligazioni della FED e le monumentali riserve in eccesso da esso risultanti, hanno distrutto il mercato dei fondi federali molto tempo fa.
Beh, ecco i "nuovi strumenti" della FED. Quello che producono non è un prezzo finanziario o un tasso d'interesse; ciò che producono è un tasso contraffatto.
Vale a dire, la FED ha alzato il tetto sulle sue operazioni reverse repo da $300 miliardi a $2,000 miliardi e ha fissato il rendimento a 25 punti base. Oltre a ciò ha aumentato il bacino dei repo con le banche estere a $250 miliardi, per cui paga circa 33 punti base. Infine, il tasso d'interesse che paga alle banche associate con le riserve in eccesso (IOER) ammontanti a circa $2,500 miliardi, è stato portato a 50 punti base.
La combinazione di queste tre cose rappresenta la madre di tutte le Offerte d'Acquisto. E non dimentichiamoci del fatto che il Tesoro degli Stati Uniti sta inondando il mercato con i suoi bond. Come potrebbe essere altrimenti dato che i tassi del mercato monetario, compresi i fondi federali, sono nel range dei 25-50 punti base?
E allora? La FED sta funzionando come una gigantesca idrovora monetaria per nessuno scopo razionale di sorta, e si basa su una frode finanziaria.
Sul primo punto, non vi è una singola attività imprenditoriale razionale in America che vorrebbe finanziare il suo capitale d'esercizio con un'offerta overnight. Ecco perché anche i tassi fluttuanti del mercato revolving hanno termini di un anno o più, e garanzie contrattuali se gli accordi non sono rispettati.
Gli unici beneficiari del denaro overnight a 38 bps sono i giocatori d'azzardo di Wall Street, e sarebbero altrettanto grati per un ancoraggio a 12 bps, o 100 bps, o anche 250 bps. L'unica cosa che hanno veramente a cuore è la certezza circa il costo di carrying sui loro gettoni da gioco — qualcosa che l'ancoraggio della FED fornisce immancabilmente. Dal punto di vista di Main Street, tuttavia, l'ancoraggio dei fondi federali è una farsa inutile.
Quindi, sì, gli sciocchi keynesiani nell'Eccles Building stanno creando ciò che equivale ad un'offerta da $6,000 miliardi in modo da agganciare con grande precisione un tasso del mercato monetario che non ha assolutamente peso per Main Street. Questo perché le famiglie e le imprese degli Stati Uniti hanno già raggiunto la condizione di Picco del Debito. Di conseguenza il vecchio canale della trasmissione della politica monetaria è rotto. I pianificatori monetari centrali, di conseguenza, stanno portando al fiume un asino che non vuole bere, deformando e destabilizzando ulteriormente un sistema finanziario che è già sul punto d'implodere.
Ma ciò che rende il mondo così pericoloso, è che il FOMC è completamente perso in un marchingegno alla Rube Goldberg ed è capace di qualsiasi mossa disperata. Dopo tutto vi basta ricordare da dove proviene questa Gigantesca Offerta d'Acquisto da $6,000 miliardi.
I $2,000 miliardi di reverse repo rappresentano sostanzialmente una FED che sta dando in pegno una parte del suo enorme bilancio da $4,500 miliardi tra titoli di stato e titoli garantiti da ipoteca. E, sì, queste garanzie sono state precedentemente acquistate con credito fiat, il quale era stato depositato nei conti bancari dei dealer di Wall Street che avevano venduto questi titoli sulla scrivania delle Operazioni di Mercato Aperto della FED.
Il sistema bancario nel suo complesso non aveva un bisogno immediato delle nuove riserve iniettate attraverso il QE, così le hanno accumulate presso la FED di New York, le quali sono passate da appena $40 miliardi nell'agosto 2008 agli attuali $2,500 miliardi. Accatastate come sono in torreggianti cumuli digitali al 33 di Liberty Street, la seconda componente dei "nuovi strumenti" della FED mantiene sequestrate queste quantità precedentemente inconcepibili di riserve in eccesso presso la NYFED. Cioè, il sistema bancario viene corrotto dai 50 bps di pagamenti IOER per farle rimanere lì.
Non ci dovrebbe essere alcuna confusione qui. La FED sta sovvenzionando gratuitamente le sue banche associate per la somma di $13 miliardi all'anno, in modo da impedire che questi fondi finiscano nel mercato monetario e annullino il suo obiettivo inutile sui fondi federali.
E lo stesso vale per i 33 bps guadagnati dalle banche estere che hanno depositato $250 miliardi di liquidità in eccesso nel bacino repo estero della FED di New York. Sicuramente Deutsche Bank, Barclays, BNP Paribas e altri dinosauri del socialismo europeo, sono grati per un rendimento migliore sul loro denaro rispetto al rendimento negativo offerto dalla banca centrale a Francoforte.
E questa è solo la metà della storia. Tutte le tangenti pagate attraverso questi tre diversi canali al fine di raggiungere un obiettivo completamente inutile nel mercato dei fondi federali, riduce i "profitti" annuali dei federali.
La FED guadagna circa $120 miliardi l'anno dal suo bilancio da $4,500 miliardi accumulato con credito fittizio piuttosto che con proventi dal duro lavoro, dalla produzione e da valore economico reale. Consuma $5-6 miliardi per i suoi 22,000 membri dello staff e per il suo esercito di consulenti, molti dei quali altrimenti farebbero finta d'insegnare "economia" in college e università. Ora spende circa $15 miliardi per pagare l'IOER e gli interessi sui suoi reverse repo e sui depositi bancari esteri, con "profitti" netti di circa $100 miliardi.
Questi profitti vengono poi ridati al Tesoro degli Stati Uniti come una grande tangente per mantenere buoni i politici ad entrambe le estremità di Pennsylvania Avenue. Peggio ancora, i profitti ricevuti dalla FED sono considerati un controbilanciamento per gli interessi sul debito pubblico da $19,000 miliardi, consentendo in tal modo ai politici di credere che esista un pasto gratis fiscale.
Purtroppo tutto questo rimescolamento monetario fraudolento ha una terribile conseguenza nei casinò finanziari qui e all'estero. Spinge i tassi d'interesse a livelli sub-economici ed innesca una caccia massiccia a rendimenti decenti tra i money manager di tutto il mondo e i giocatori d'azzardo.
Oggi Bloomberg ha pubblicato uno studio in cui racconta le conseguenze funeste che questa caccia a rendimenti decenti ha avuto sulle industrie energetiche e minerarie del mondo. Vale a dire, ha consentito alle aziende in settori industriali altamente ciclici, rischiosi e volatili di prendere in prestito somme di denaro finora inimmaginabili, e di gettarle in investimenti improduttivi e capacità in eccesso.
Una possibile spiegazione è il livello d'esposizione che hanno le banche e gli investitori rispetto al settore. Le 5,000 più grandi società quotate in borsa (monitorate da Bloomberg) nei settori dell'energia, del ferro, dell'acciaio, dei metalli e delle miniere, hanno debiti per $3,600 miliardi secondo i loro rapporti finanziari più recenti, o il doppio di quelli che avevano alla fine del 2008.
Cinque anni fa le aziende monitorate da Bloomberg avevano più utile operativo che debito. Ora avrebbero bisogno di più di otto anni delle loro attuali entrate, senza contare interessi, imposte e ammortamenti, per cancellare i loro obblighi netti.
Gli investitori obbligazionari affamati di rendimenti hanno aspirato un sacco di questo debito e ora detengono circa $2,100 miliardi di obbligazioni. Saranno i primi a sentire il dolore economico considerando che Standard & Poor's ha già declassato quei titoli del 47% rispetto al suddetto ammontare, e che solo negli ultimi 12 mesi ha sentenziato 400 rating negativi nei settori dell'energia e delle materie di base. Tale scala e profondità ricorda il modo in cui le banche furono abbattute dalle società di rating durante la crisi finanziaria del 2008.
Non è chiaro dove si trovi l'altra porzione dei $3,600 miliardi di passività, ma probabilmente la maggior parte è dovuta alle banche. Se i rimanenti $1,500 miliardi sono davvero sui bilanci delle istituzioni finanziarie, ciò rappresenterebbe circa l'1.5% dell'attivo totale di tutte le banche del mondo. Ciò non sembra molto significativo, o preoccupante. Ma per mettere le cose nel giusto contesto, alla fine del 2007 i mutui subprime degli Stati Uniti rappresentavano meno dell'1% dell'attivo delle banche quotate.
Per fortuna il debito delle società nel settore delle materie prime non è stato riconfezionato in altri titoli strani, com'è accaduto invece coi mutui immobiliari americani, diffondendo in tal modo l'esposizione. Ma la sua vastità, e il fatto che una grande porzione sia in possesso delle banche, suggerisce l'esistenza di un enorme rischio globale.
La morale della favola è presto detta. La grande ondata di materie prime e deflazione industriale che ora sta spazzando via l'economia mondiale, è figlia della baldoria del debito alimentata dalle banche centrali negli ultimi due decenni. Eppure ora fanno finta che questo vento contrario per la crescita abbia avuto origine da una forza esogena che dev'essere affrontata con una maggiore intrusione monetaria.
Ecco come si arriva al reato della NIRP. Le banche centrali keynesiane non possono immaginare un problema per il quale più debito non sia la soluzione. Ma non è la mancanza di "domanda aggregata" che sta facendo diventare inattive una quota crescente di industrie nella perforazione petrolifera; né la presunta mancanza di "domanda aggregata" ha fatto scendere le vendite delle macchine minerarie di Caterpillar, o ha fatto precipitare il Baltic Dry Index ai minimi da 30 anni a questa parte.
Sono i profitti in calo e un disperato bisogno di conservare il flusso di cassa, i motivi per cui produzione, salari e profitti nel settore delle materie prime e dell'energia si stanno sfracellando. Le spese in conto capitale del colosso minerario BHP rappresentano un proxy per quella che sta diventando una depressione globale delle spese in conto capitale nell'economia industriale del mondo.
Vale a dire, al culmine del boom del credito globale di pochi anni fa, il bilancio sociale di BHP era di circa $23 miliardi. Quest'anno, invece, si prevedono solo $7 miliardi e solo $5 miliardi nel 2017.
Inutile dire che non ci vuole molta fantasia per immaginare come un taglio del 78% nelle spese per investimenti di un gigante come BHP, fornitore di macchinari pesanti e infrastrutture come linee ferroviarie e impianti portuali, si riverserà a cascata lungo la catena industriale. E dal momento che i dirigenti che gestivano queste operazioni vengono licenziati a destra e a sinistra, è abbastanza certa anche un'altra cosa.
Cioè, non ci sono acquirenti per debito incrementale, con o senza NIRP, delle industrie minerarie ed energetiche globali. Sono stati commessi danni epici, e l'eccesso di capacità e malinvestment ci accompagneranno negli anni a venire. Centinaia di miliardi di debiti che hanno finanziato questa massiccia e scriteriata baldoria d'investimenti, saranno ristrutturati o cancellati del tutto, come già sta emergendo nelle patch scisto negli Stati Uniti.
Questi tipi di bombe ad orologeria finanziarie sono in agguato ovunque nell'economia globale — anche se i banchieri centrali non le vedono.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/