Bibliografia
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venerdì 4 marzo 2016
Obamatrade: il gioco della mosca cieca
Ricordo a tutti i lettori interessati che è in vendita la mia traduzione dell'ultimo libro di Gary North, L'economia cristiana in una lezione, acquistabile a questo indirizzo: http://bit.ly/1JUqFIt. Con questo manoscritto North, attraverso uno sforzo letterario pregevole, unisce ciò che è stato diviso per anni da un mondo accademico cieco e sordo alla centralità dell'individuo nell'analisi economica: etica ed economia. L'escamotage della chiave di lettura teologica è utilizzata per chiarire al lettore come una visione epistemologica chiara sia fondamentale per uscire dall'attuale pantano intellettuale in cui è finita la teoria economica moderna.
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di Gary North
Remnant Review
Se c'era ancora qualche dubbio sul fatto che Barack Obama fosse null'altro che la voce del conglomerato multinazionale noto come Nuovo Ordine Mondiale, il Trans-Pacific Partnership li fuga tutti quanti.
I presidenti parlano bene per impressionare i loro elettori di base. Alcuni sono conservatori. Alcuni sono liberal. Tutti sono pragmatici. Tutti sono ufficialmente per la classe media (dove si trovano i voti). Ma sono tutti portavoce temporanei del NWO. Nel caso di Reagan, per quanto ne so, non era così, ma il suo capo di stato maggiore invece sì. James Baker III è stato sempre alleato con il Vice Presidente Bush. George Herbert Walker Bush era molto più aperto circa il suo coinvolgimento con il Nuovo Ordine Mondiale. Usava spesso il relativo acronimo nei suoi discorsi. Era il prodotto di una alleanza tra la famiglia Prescott Bush e George Herbert Walker, entrambi Brown Brothers Harriman. Sin dal 1901 i presidenti hanno ubbidito agli ordini superiori quando i nodi economici sono venuti al pettine elettorale. Le uniche eccezioni sono Harding e Coolidge. Ma la Federal Reserve ubbidì al posto loro.
Come ho spiegato, sono contrario all'ObamaTrade, noto anche come Trans-Pacific Partnership, noto anche come TPP.
La mia opposizione primaria si basa sul mio appoggio alla sovranità nazionale e contro la sovranità internazionale. La mia opposizione secondaria è che si tratta di un gigantesco programma d'interventi politici nelle economie di tutte quelle nazioni che firmeranno questo accordo. Ma la mia contrarietà primaria è giudiziaria piuttosto che economica.
DAZI
Sono a favore di dazi più bassi. Ma non sono a favore di dazi più bassi se questo significa cedere sovranità nazionale ad un gruppo di burocrati non eletti che non rispondono ad alcun collegio elettorale politico.
Posso sopravvivere ad imposte sulle vendite di beni fisici importati. Penso che queste imposte sulle vendite siano discriminatorie, e quindi penso che siano in contrasto con il principio generale di legalità. Ma in passato i dazi vennero imposti nella repubblica americana per un motivo legittimo: la maggior parte degli artefici della Costituzione non volevano che il governo federale tassasse direttamente le persone. Non volevano un'imposta sul reddito. Le tasse dovevano fuoriuscire da qualche parte, e l'imposta nazionale meno intrusiva era una tassa sulle merci che attraversavano un confine nazionale. Quindi, dal punto di vista economico e del diritto, i dazi sono cattivi. Però se si tratta di legare le mani al governo federale, sono meglio dell'imposizione diretta alle persone fisiche. Fate la vostra scelta.
In secondo luogo, per i federali è meglio tassare un'impresa piuttosto che un singolo cittadino o residente. Credo nel rispetto della privacy, e preferirei che siano le imprese a cedere privacy piuttosto che i singoli cittadini. Inoltre, poiché la maggior parte dei beni non è importata, le tasse sulla vendita delle merci importate sono meno gravose per l'economia rispetto alle imposte sulle vendite di tutti i beni. Credo nel principio di legalità -- nessuna discriminazione -- quindi dovrei preferire le imposte sulle vendite di tutti i beni, ma almeno le imposte sulle vendite dei beni importati sono meno onerose per l'economia. Dal punto di vista economico i dazi sono cattivi, ma sono meno dannosi rispetto alle imposte generali sulle vendite. Ma quando si tratta di tagli alle tasse, prendo quello che posso ottenere.
Gli accordi internazionali sul commercio non hanno quasi nulla a che fare con i dazi. Non ci vogliono 5,544 pagine di regole burocratiche per avere dazi più bassi. È un'illusione credere che il TPP riguardi dazi più bassi. Dazi più bassi sono la ciliegina sulla torta di veleno che i burocrati servono ai politici nazionali, i quali vomitano la linea del partito sui loro elettori.
Il problema è la cessione della sovranità nazionale. Perdete di vista questo aspetto e diventerete il bersaglio di una gigantesca operazione civetta.
UNA MOSTRUOSITÀ NORMATIVA
Voglio chiarire che non sono realmente preoccupato per l'impatto economico del TPP. Perché no? Perché ci sono più di 5,500 pagine di regolamenti. Questo è solo l'inizio.
C'erano circa 2,000 pagine di regolamenti nell'ObamaCare, ma tre anni dopo la sua approvazione il numero di parole dei regolamenti nel Federal Register ha superato il numero di parole nella legge originale di 30 a uno. Era due anni fa.
Le 5,500+ pagine di regolamenti del TPP si tradurranno in 100,000 pagine di regolamenti che saranno imposte all'economia interna. Comunque questa è solo la mia ipotesi. Forse voi ne avete una migliore. (Se pensate che non ci saranno altre pagine di regolamenti, allora dovete smettere di fumare qualunque cosa stiate fumando. Sta intaccando il vostro giudizio.)
La cosa grandiosa di 5,500 pagine di regolamenti è questa: non c'è un piano generale e coerente. Non esiste burocrazia che possa imporre 5,500 pagine di regolamenti. Più regolamenti i burocrati hanno il diritto d'imporre, meno coerente sarà la loro pianificazione. Il TPP stabilirà interventi senza fine, ma non esiste un piano centrale. Nessuna commissione può capire più di 100 pagine di regolamenti.
Pensate al TPP come ad un manuale utente di 5,544 pagine -- tra l'altro, un manuale utente scritto da centinaia di burocrati in una dozzina di nazioni e non tutti parlano l'inglese come prima lingua.
La cosa grandiosa riguardo lo stato normativo è che distrugge il socialismo. Non viene mai spiegato in questo modo, ma questo è ciò che fa. I socialisti in teoria hanno bisogno di un piano centrale, il che significa che hanno bisogno di una commissione centrale unica che coordini tutto. Ma, come scrisse Ludwig von Mises nel 1920, questo è impossibile dal punto di vista concettuale. Non hanno le informazioni necessarie per pianificare l'economia. Non hanno prezzi di mercato. Ogni volta che interferiscono con i mercati dei capitali, diventano più ciechi.
Questo è il motivo per cui è crollata l'Unione Sovietica. Non poteva coordinare nemmeno un'economia primitiva, e in fin dei conti l'Unione Sovietica era proprio questo (eccetto Mosca e Leningrado). Come disse Richard Grenier, l'Unione Sovietica era il Bangladesh con i missili.
Ogni volta che i burocrati scrivono un altro migliaio di pagine di regolamenti, diventa meno possibile per loro controllare una qualsiasi economia. Gli esecutori possono controllare ciò che accade ad una particolare attività, ma di solito preferiscono far rispettare la normativa alle piccole imprese, le quali non possono permettersi grandi avvocati per combattere la burocrazia. Si formano dei precedenti, ma le grandi imprese ignorano questi precedenti ogni volta che non sono loro favorevoli.
Il Nuovo Ordine Mondiale è una struttura societaria. Si basa sulle normative. Le agenzie di regolamentazione danno la caccia alle piccole imprese. Ciò elimina la concorrenza per le grandi aziende. Questo è ciò che ha sempre fatto il sistema di regolamentazione, sin dall'Interstate Commerce Commission nel 1886.
Il lavoro storico sulla connessione tra la grande impresa e la regolamentazione federale è stato portato avanti da Gabriel Kolko, il quale era uno storico della New Left. Il suo libro venne pubblicato nel 1963: The Triumph of Conservatism. Sono diventato uno dei primi sostenitori del libro e così fece anche Murray Rothbard. Capimmo che la struttura normativa non era un attacco al conservatorismo della grande impresa; era a suo sostegno. Era, infatti, il trionfo del conservatorismo; non era il trionfo del libero mercato. Capimmo la differenza, ed è per questo che ci piacque il libro di Kolko.
C'è così tanta regolamentazione oggi, con circa 80,000 pagine l'anno di regolamenti che compaiono nel Federal Register, che il TPP non farà alcuna differenza. Di solito i cambiamenti avvengono al margine e viviamo in un'economia altamente regolamentata. Ma non è un'economia socialista. Il socialismo è una dottrina, non una realtà. Essa insegna che lo stato deve possedere tutte le risorse di capitale: i mezzi di produzione. Questo non è quello che abbiamo oggi. Il socialismo è anche un concetto di pianificazione centrale. Non abbiamo neanche questa oggi.
MOSCA CIECA
Mi piace paragonare il gigantesco sistema dell'economia keynesiana interventista ad un gioco per bambini: mosca cieca. Questo è quello che Mises scrisse nel 1920. Lo applicò al socialismo, perché quest'ultimo distrugge l'indipendenza della proprietà privata e dei capitali. Ma la stessa cosa è continuata con l'interventismo keynesiano.
Il bluff si basa sull'idea che un gruppo di commissioni, in possesso d' informazioni statistiche sufficienti fornite dalle agenzie governative, possa dirigere l'economia in modi che risulteranno favorevoli per la classe media. È solamente una farsa intellettuale. Si tratta semplicemente di un sistema che favorisce quelle minoranze politiche che arrivano a controllare le agenzie di pianificazione. Questo significa le grandi aziende. Questo è il motivo per cui il TPP è supportato dalle più grandi multinazionali del mondo. Capiscono perfettamente che questo darà loro munizioni per schiacciare le piccole imprese indipendenti. Queste grandi aziende non sono abbastanza competitive e devono rivolgersi allo stato affinché intervenga per stroncare la concorrenza.
Regola: più è complessa la normativa, meno prevedibili saranno i risultati. Questa è la legge delle conseguenze non intenzionali. È proprio come giocare a mosca cieca. Non esiste alcun organo centrale di pianificazione in nazioni separate, figuriamoci una qualche agenzia internazionale neutrale. I burocrati non hanno alcuna comprensione di come funzionano i mercati. Inoltre, non sono persone coraggiose. Non sono innovatori. Sulla carta propugneranno un qualche programma, ma in fondo i burocrati fanno del loro meglio per fare il meno possibile, guadagnare i loro stipendi fuori mercato e ottenere le loro pensioni a vita. Perché qualcuno dovrebbe pensare che siano creativi? Non sono creativi. Daranno precedenza alle loro promozioni piuttosto che ad un qualche piano innovativo.
Ho scritto su questi argomenti per 45 anni, a partire dal 1970, ma la discussione migliore di questo processo è l'articolo di Charles Hugh Smith sul ciclo di vita della burocrazia. Vi tirerà su il morale.
Quindi non mi preoccupano molto gli effetti economici del TPP. Mi preoccupa la cessione della sovranità nazionale a burocrati internazionali. Sono inorridito da come i conservatori al Congresso abbiano favorito il TPP solo perché propone dazi leggermente inferiori. Sono stati raggirati dalla più effimera delle promesse.
I dazi sono stati bassi per 50 anni. Una loro leggera diminuzione non avrà alcun effetto significativo sull'economia di una qualsiasi nazione, in particolare una nazione gigantesca come gli Stati Uniti, la quale è la più ricca del mondo. Gli Stati Uniti sono la zona di libero scambio più grande al mondo, almeno per quelle persone che hanno i soldi. Cina e India non possono competere sotto questo punto di vista. Sono nazioni rurali basate su villaggi poveri. Gli Stati Uniti no. Solo il 2% della popolazione statunitense vive nelle fattorie.
Il TPP creerà più caos. Creerà ambienti giuridici meno prevedibili. È essenzialmente inapplicabile. Non esiste un piano centrale. Il solo pensiero che possa esistere è un mito promosso principalmente dai burocrati, i quali promettono che i loro interventi porteranno ad un aumento della ricchezza. Conservatori e libertari non devono prendere sul serio tutto questo. Ci saranno interventi che si riveleranno terribili per alcune piccole imprese, ma in termini di rimodellamento dell'economia mondiale, il TPP non avrà quasi alcun effetto. Non esiste un piano coerente.
Il problema è la cessione della sovranità nazionale. Rappresenta l'ennesimo precedente giudiziario terribile. Rappresenta l'ennesimo esempio di politici che sono disposti a cedere il loro controllo sulla sovranità nazionale. Cedono tale controllo a burocrati non eletti. Ciò indica un'imbecillità politica che è pari solo all'imbecillità di chi ritiene che questi burocrati possano imporre un qualsiasi tipo di piano centrale.
DECENTRAMENTO E LE VESTI NUOVE DELL'IMPERATORE
Mentre le economie di tutto il mondo si dirigeranno verso il decentramento, e mentre le informazioni diventeranno più economiche, questi piani grandiosi non porteranno a niente. Il decentramento tecnologico sta schiacciando ogni agenzia di pianificazione statale del mondo. I privati cittadini stanno siglando accordi che si basano sul reciproco interesse personale. I burocrati non possono farci nulla.
Quando pensiamo ai dazi, pensiamo alle merci che oltrepassano i confini. Ma non molte merci stanno oltrepassando i confini. Le informazioni oltrepassano i confini, ma sono esenti dai dazi. Ben presto le piccole imprese locali avranno la possibilità di produrre milioni di beni di consumo diversi con le stampanti 3-D. Aspettate altri 10 anni, o altri 20 anni, e meno merci oltrepasseranno i confini. Le informazioni li oltrepasseranno sicuramente, ma i burocrati non possono tassarle.
In altre parole, l'intero processo è una farsa basata sulla fiducia nella pianificazione centrale, la quale è sempre stata un mito. I burocrati non possono controllare niente.
I politici nazionali che si arrendono ai burocrati internazionali sono svenditori di prim'ordine, cioè della peggior specie. Dovrebbero essere licenziati. Ma il Nuovo Ordine Mondiale sta annaspando. Si basa sull'idea che le grandi imprese possano ottenere il sostegno degli enti governativi per contrastare la concorrenza, ma la moltiplicazione dei concorrenti è così rapida oggi che le grandi imprese è come se stessero giocando a "colpisci la talpa". Ogni volta che colpiscono un'azienda innovativa, un'altra apre i battenti da qualche altra parte. O forse cinque.
Non ho paura del lupo cattivo. Non ho paura del TPP, del NAFTA, o di qualsiasi altro accordo simile. Queste persone non possono arginare ciò che sta accadendo in tutto il mondo. Ma sono inorridito dalle implicazioni politiche concernenti la cessione della sovranità ad un gruppo di burocrati internazionali incompetenti, i quali rendono la vita più facile alle multinazionali che non vogliono affrontare la concorrenza del settore privato.
Il tutto sta andando in malora. Previdenza sociale, Medicare e tutti gli altri programmi connessi al welfare state manderanno in bancarotta tutti i governi occidentali. A quel punto la farsa sarà finita. Quando gli assegni di Washington smetteranno d'essere spediti, l'illusione del potere politico si disintegrerà definitivamente.
L'Unione Sovietica sembrava imbattibile fino a quando non andò a gambe all'aria nel dicembre 1991, affiggendo un cartello simbolico sulla porta d'ingresso: "Apertura sotto nuova gestione." Tal giorno arriverà per ogni nazione occidentale keynesiana.
CONCLUSIONE
I politici sono idioti dal punto di vista economico. Non serve ricordarlo. Ma sono anche uomini senza scrupoli che vendono la nostra sovranità nazionale, nonostante il fatto che gli elettori abbiano una visione del mondo migliore.
Il processo di tradimento è stato descritto meravigliosamente da un membro del Congresso, Brad Miller, il quale nel settembre 2008 illustrò i motivi per cui fosse giusto opporsi al TARP. Disse che i suoi elettori erano equamente divisi. La metà di loro diceva "no", e l'altra metà diceva "assolutamente no". L'ha votato lo stesso. La maggior parte del Congresso ha votato a favore.
Quando gli assegni di Washington smetteranno d'essere spediti, questa storia conoscerà la parola fine.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Grande North! Grandissimo!
RispondiEliminaArticolo splendido.
Ci vogliono tutti dipendenti (schiavi inconsapevoli). Guai a tirar fuori la testa dal loro matrix. Guai solo a pensarlo. Tuttavia, ci spiega North, il potere liberticida è crudele e feroce, ma infinitamente sciocco e cieco nella sua presunzione.
Ciò che mi rode, però, è che i suoi disastri sono immensi e coinvolgono tutti. Anche chi, consapevole, prova a proteggersi.
Cmq, come scrissi qualche giorno addietro, la contrapposizione, che anche North sottolinea, è tra internazionalsocialismo (NWO e suoi derivati politici, finanziari, imprenditoriali, militari, culturali, ...) e nazionalsocialismo (la sovranità finisce ancora e sempre lì).
EliminaMa i problema è sempre il socialismo. Che, fallimentare qual è, diventa, col tempo, sempre più coercitivo e topdown, cioè statolatrico, burocratico ed antiindividualista. Che teme e controlla e reprime il nonsistema che gli è alternativo, la cooperazione volontaria nella divisione del lavoro, cioè il mercato delle libere scelte individuali.
Ma il buon North, come il nostro Francesco, resta ottimista nel lungo periodo, perché il potere è, per sua natura, sempre in ritardo rispetto al divenire imprevedibile delle decisioni individuali.
http://www.oftwominds.com/photos10/lifecycle-bureaucracy.png
Eliminasecondo articolo dell atlantic contro l oro in pochi giorni.
RispondiEliminapoi dici i grafici...
http://www.theatlantic.com/business/archive/2012/08/why-the-gold-standard-is-the-worlds-worst-economic-idea-in-2-charts/261552/
È un vecchio articolo del 2012. Contro Rom Paul.
Eliminaahhh ero distratto, grazie :)
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