Bibliografia

mercoledì 30 marzo 2016

Il problema con la democrazia

Ricordo a tutti i lettori interessati che è in vendita la mia traduzione dell'ultimo libro di Gary North, L'economia cristiana in una lezione, acquistabile a questo indirizzo: http://bit.ly/1JUqFIt. Con questo manoscritto North, attraverso uno sforzo letterario pregevole, unisce ciò che è stato diviso per anni da un mondo accademico cieco e sordo alla centralità dell'individuo nell'analisi economica: etica ed economia. L'escamotage della chiave di lettura teologica è utilizzata per chiarire al lettore come una visione epistemologica chiara sia fondamentale per uscire dall'attuale pantano intellettuale in cui è finita la teoria economica moderna.
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di Bill Bonner


Richard Russell è morto.

È stato l'autore di Dow Theory Letters per più di mezzo secolo e la fonte di molte delle osservazioni che abbiamo presentato nei nostri pezzi nel corso degli ultimi 15 anni.

Richard era un seguace della Teoria di Dow. Questa è una forma d'analisi tecnica che prende il nome dal fondatore del Wall Street Journal, Charles Henry Dow. E riflette le sue convinzioni circa il mercato... che depose in una serie di colonne editoriali a cavallo del XX secolo.

La base della Teoria di Dow è l'analisi dei trend. Quello più importante è il Trend Primario. Dura molti anni e porta il mercato dal basso verso l'alto... da poco a molto... e viceversa.

L'obiettivo è quello d'essere sempre sul lato giusto del Trend Primario. Richard aveva anche un indicatore personale – il Primary Trend Indicator – che, secondo lui, era più intelligente di lui.

Sembrava abbastanza facile: s'identificava il trend primario... e poi lo si seguiva, andando long o short, fino a quando non raggiungeva il suo culmine.

Abbiamo i nostri dubbi circa il potere predittivo della Teoria di Dow, ma abbiamo sempre ammirato le intuizioni di mercato di Russell.

Un "veterano" come lui aveva sempre una qualche storia interessante – un confronto con il mercato degli anni '50... un ricordo di un suo trade degli anni '70... qualcosa che un grande investitore gli aveva detto negli anni '90 – il che rendeva il Dow Theory Letters degno d'essere letto.

Poi c'erano le storie di guerra. Quando era più in là con l'età, ricordò il suo passato come bombardiere nella seconda guerra mondiale.

Portò a termine decine di missioni in Germania e in Italia. Visse nel terrore che prima o poi qualcuno l'avrebbe abbattuto. Come ebreo, anche se fosse sopravvissuto ad un incidente, sarebbe stato lo stesso in grossi guai. Più volava, maggiore erano le probabilità che non sarebbe tornato.

Quando la guerra in Europa finì, l'unità di Richard si preparò per l'assalto al Giappone. Dopo essere sopravvissuto all'Europa, era sicuro che non sarebbe mai riuscito a tornare vivo dal Giappone.

Spesso ricordava quanto fosse sollevato quando Truman sganciò la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, facendo finire la guerra.

Richard era un pensatore. Rifletteva sulla politica. Sull'arte. Sulla musica (amava il jazz e dormiva con la radio sintonizzata su una stazione di jazz). E ci intratteneva e informava con le sue osservazioni e i suoi ricordi.

Ma soprattutto, era ossessionato dai mercati. E il suo entusiasmo, la sua conoscenza e la sua esperienza trapelavano tutti dai suoi scritti quotidiani, che ha continuato a compilare fino fino all'età di 91 anni.

Richard, ci mancherai. Riposa in pace.

Il nostro viaggio di ritorno verso gli Stati Uniti è filato liscio. A Dublino si può fare il "pre-clearance" con l'U.S. Immigration and Customs. Questo ha leggermente accelerato il nostro ingresso quando siamo tornati in America.

La sicurezza aeroportuale è quel tipo di realtà di cui stavamo parlando ieri. Esiste, ma solo perché la gente crede a certe cose.

Credono che lo screening anti-armi possa rimuovere le minacce, credono d'essere più al sicuro facendo finta che ogni passeggero malintenzionato debba passare questo screening.

È così?

Probabilmente no. In primo luogo, perché non ci sono molte persone che vogliono suicidarsi su un volo di linea. In secondo luogo, perché lo screening probabilmente non fermerebbe un terrorista determinato a morire.

Ma abbiamo fatto abbastanza polemiche. Oggi siamo determinati a non scrivere nulla che possa offendere o turbare i lettori.

Ma abbiamo promesso di riprendere il discorso delle elezioni presidenziali in Argentina. E non si può parlare onestamente di politica senza offendere almeno la metà della popolazione, quindi ecco un "avvertimento":

Se credete che la democrazia, adesso nel 2015, sia l'ordine politico più bello mai concepito dall'umanità... e che sia il non plus ultra della civiltà, impossibile da migliorare o perfezionare... smettete di leggere.

Perché non è necessariamente così...

Le elezioni sono "aste anticipate di merce rubata," scrisse H.L. Mencken.

Col rischio di semplificare eccessivamente, le elezioni presidenziali in Argentina erano tra due gruppi: a sinistra c'erano perlopiù zombie, a destra c'erano perlopiù clientelisti.

La differenza tra gli zombie e i clientelisti non è la quantità di refurtiva di cui sono a caccia (entrambi i gruppi la vogliono), ma il prezzo unitario.

I clientelisti sono attratti da cose grandi – contratti statali, sussidi agricoli e protezione dal mercato. Gli zombie – forse perché sono più numerosi – tendono a favorire il sussidio di disoccupazione, emolumenti per impiegati del sindacato e vari programmi di welfare.

Questo è il modo in cui funziona a sud del Río de la Plata, nonché a nord del Rio Grande.

Mauricio Macri, il candidato clientelare, ha vinto le elezioni in Argentina battendo l'uomo degli zombie, Daniel Scioli...

Macri viene da una delle famiglie più ricche del paese. Ha studiato alla Columbia Business School e all'Università della Pennsylvania.

Essere ricchi ha i suoi vantaggi, ma anche un prezzo. Nel 1991 la polizia federale argentina rapì Macrì e lo tenne segregato per 12 giorni fino a quando il padre non pagò un riscatto.

La storia ci ricorda di Giulio Cesare. I pirati lo catturarono e chiesero un riscatto. Risposta di Cesare: "Sperate che non paghino il mio riscatto. Perché se lo faranno, tornerò e vi ucciderò tutti." (O qualcosa di simile.)

La famiglia di Cesare pagò il riscatto. E Cesare diede la caccia ai pirati. Li prese e li mise a morte (anche se, in un atto di misericordia, permise loro d'essere strangolati prima d'essere crocifissi).

Per quanto ne sappiamo, Macri non ha mai catturato i suoi carcerieri. E non li ha mai crocifissi. Il che mostra quanto la vita pubblica sia degenerata sin dall'Impero Romano.

Pochi s'aspettavano che Macri avesse una qualche possibilità di vittoria nella pampa.

Dopo la grande immigrazione d'italiani a Buenos Aires nel XX secolo, gli zombie sono aumentati.

Non che ci sia qualcosa di necessariamente zombificante negli italiani. Ma era l'epoca della "sindacalizzazione", ispirata da comunisti, socialisti, anarchici e radicali. Gli italiani si sono uniti ai sindacati e hanno favorito gli elargimenti sociali – indovinate a chi? – a loro favore.

A differenza di Macri, il più famoso uomo politico argentino, Juan Perón, trascorse la sua carriera nell'esercito. Nel 1939 fu mandato a studiare le tattiche di guerra sulle Alpi italiane... e imparò come funzionava il fascismo di Mussolini.

Scoprì anche il segreto per vincere le elezioni: promettere agli zombie più soldi appartenenti ad altri.

Nel 1946 Péron sconfisse José Tamborini alle elezioni presidenziali. La popolazione votante all'interno del proletariato di Buenos Aires era diventata così grande da poter controllare tutta la nazione.

Da allora il partito peronista – esperto in manipolazione degli zombie – ha vinto 9 delle 11 elezioni a cui ha partecipato. E le tre volte in cui non ha vinto, è stato in grado di far dimettere il presidente in carica prima che finisse il suo mandato.

Ma il problema con il socialismo, osservò Maggie Thatcher, è che alla fine finisce i soldi degli altri. Questo è il problema in cui è incappata la peronista più recente, Cristina Kirchner.

Prometteva tanta refurtiva, proprio come aveva sempre fatto. Ma stava diventando sempre più difficile trovare qualcosa da rubare. Secondo l'analista Iván Carrino presso il nostro ufficio a Buenos Aires, l'eredità della Kirchner include:
  1. Un'inflazione tra le più alte del mondo (stime private la mettono a circa il 25% annuo);
  2. Un deficit fiscale che raggiungerà il 7% del PIL entro la fine dell'anno;
  3. Una pressione fiscale a livelli da record in termini storici;
  4. Quattro milioni di dipendenti pubblici;
  5. Una banca centrale in bancarotta, con un patrimonio netto negativo di $8.6 miliardi;
  6. Un mercato dei cambi che distrugge il commercio internazionale e viola le nostre libertà fondamentali;
  7. Un debito pubblico non pagato di circa $10 miliardi.

Bisognava fare qualcosa. Così gli elettori argentini hanno buttato fuori gli zombie e hanno eletto il candidato clientelare. Il suo compito sarà quello di ricostruire l'economia su principi più affini a quelli di libero mercato – fornendo vettovaglie ai suoi amici e sostenitori in clientelismo-landia. Poi, quando gli zombie prenderanno di nuovo il controllo, avranno più soldi degli altri da spendere.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. "Non che ci sia qualcosa di necessariamente zombificante negli italiani" qualcosa deve esserci :D

    ANZ

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  2. Premesso che gli Americani hanno tirato due atomiche e bombardato le popolazioni inermi in modo terroristico, non per questo sono tutti guerrafondai ed esportatori di valori occidentali come il loro fiatmoney a debito.

    La definizione di zombie è davvero forte. Bonner si riferisce agli Italiani straccioni che hanno lasciato casa e cari per tentare altrove la fortuna. Si riferisce a quelli che hanno creduto nella speranza illusoria del socialismo.
    Beh, da libertarian convinto non me la sento di dare dello zombie a chi ha colto le poche opportunità che gli sono sembrate tali o a chi non ha mai avuto altra scelta.
    Una cosa è criticare anche con durezza e sprezzo le idee sbagliate che hanno conseguenze catastrofiche, dalla guerra fino alla miseria in nome dell'uguaglianza sotto le elite illuminate che guidano lo stato sedicente salvifico. Ed in Italia abbiamo sperimentato tutte le forme di socialismo interventista, dal fascismo corporativo al cattocomunismo fino all'internazionalsocialismo attuale.
    Tutt'altra cosa disprezzare le persone che hanno creduto e credono ancora nel socialismo delle sorti magnifiche e progressive. Certo, non hanno la mia approvazione. Ma non la hanno neppure i libbbbbberisti clientelisti del potente di turno.

    La marmaglia parla delle persone, i gentleman parlano delle idee. Bonner ha perso un po' di punti, stavolta.

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