Bibliografia

lunedì 21 marzo 2016

Come finisce il boom alimentato dal denaro facile

Ricordo a tutti i lettori interessati che è in vendita la mia traduzione dell'ultimo libro di Gary North, L'economia cristiana in una lezione, acquistabile a questo indirizzo: http://bit.ly/1JUqFIt. Con questo manoscritto North, attraverso uno sforzo letterario pregevole, unisce ciò che è stato diviso per anni da un mondo accademico cieco e sordo alla centralità dell'individuo nell'analisi economica: etica ed economia. L'escamotage della chiave di lettura teologica è utilizzata per chiarire al lettore come una visione epistemologica chiara sia fondamentale per uscire dall'attuale pantano intellettuale in cui è finita la teoria economica moderna.
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di Bill Bonner

Through the door there came familiar laughter
I saw your face and heard you call my name
Oh, my friend we’re older but no wiser
For in our hearts the dreams are still the same
Those were the days

– “Those Were the Days” di Gene Raskin

POITOU, Francia – Sì, quelli erano bei tempi... 1980-2015. Ridevamo. Piangevamo. Ci sposavamo. Crescevamo i nostri figli. Compravamo case. Facevamo soldi. Quale vita non è migliorata sin dalla fine degli anni '70?

Il "Morning in America" di Reagan. Poi gli Anni di Clinton. Infine l'era "Fin de Bubble" di George W. Bush. Chi non sta meglio rispetto a quanto sono iniziate queste ere?

Dovremmo semplicemente fermarci, felici d'aver avuto una bella vita?

Oggi il Dow apre a 17,867 punti – non lontano dal suo picco di tutti i tempi. È salito del 1,180% in 35 anni.

Un uomo sarebbe sciocco a mettere in discussione la felicità del suo matrimonio; sarebbe altrettanto sciocco se si interrogasse sulle meraviglie dei mercati toro?

Dovremmo solo ringraziare la provvidenza divina... o i federali profani... per i nostri ripiani in granito, i nostri portfoli del mercato azionario, le nostre famiglie e le nostre fortune?

Dovremmo guardare negli armadi e sotto il tappeto?

O forse – solo forse – dovremmo controllare i bilanci?

La stampa è stata unanime su quello che è successo ieri: “U.S. Stocks Slip on Yellen’s Testimony.”

Cosa c'era con la sua testimonianza che non andava e ha fatto pensare agli investitori che le loro azioni sarebbero potute diventare meno preziose rispetto a 7 ore prima?

"Yellen allude ad un rialzo dei tassi a dicembre."

Gli investitori non sono sciocchi. Sanno che il valore di un titolo non è più determinato da un trading onesto. Ora si tratta di un'appendice della finanza – in particolare, il tasso d'interesse che la FED paga alle banche commerciali sulle loro riserve in eccesso.

E questo numero – seppur piccolo, 0.25% – può avere un grande effetto. Applicato al livello "sbagliato", gran parte del capitale accumulato nel corso degli ultimi 35 anni sarebbe potuto scomparire – fino a $50,000 miliardi secondo i nostri calcoli.

Ultimamente abbiamo parlato di "come siamo arrivati dove siamo", facendo riferimento a più di tre decenni di credito facile... i quali hano portato ad un notevole aumento della base monetaria del mondo.

In termini grezzi, è aumentata in media di $500 miliardi l'anno ogni anno nell'ultimo quarto di secolo.

Allan Sproul è entrato a far parte della FED nel 1920. È diventato presidente della potente Federal Reserve Bank di New York nel 1941... un incarico che ha ricoperto fino al 1956. E dopo aver lasciato la sua posizione è diventato direttore di Wells Fargo.

Quando è morto, nel 1978, doveva aver pensato d'aver visto tutto.

"Quando i titoli di prim'ordine [le obbligazioni], sia pubblici che privati, aumentano di prezzo sotto la pressione di una massa monetaria abbondante [cosa che spinge in basso i rendimenti dei titoli]", ha scritto nel 1946, "i fondi scorrono sempre verso titoli di qualità inferiore, nelle azioni, nelle commodity, negli immobili e in altri mercati."

Peccato che non sia vissuto un paio di decenni in più. Ci sarebbe piaciuto vedere la sua faccia. I fondi sono affluiti in azioni, obbligazioni e immobili, così come aveva previsto.

Questo tsunami di denaro fiat ha creato il delta dell'abbondanza in cui viviamo oggi.

Purtroppo non è probabile che continui, perché le cose divertenti accadono quando si fanno cose divertenti per soldi.

Questa è la lezione magistrale che possiamo trarre leggendo la storia del denaro riassunta nei tre volumi del nostro collega Vivek Kaul, Easy Money.

Vivek torna indietro lungo le trame della storia... ben oltre l'amministrazione Carter... nel momento in cui ha avuto inizio il concetto di denaro – conchiglie e fave di cacao.

Tutto può essere usato come moneta.

Nelle colonie del Maryland e della Virginia, il tabacco era ampiamente utilizzato come moneta. E nei campi di prigionia della seconda guerra mondiale ritroviamo ancora una volta il tabacco – sigarette – come valuta preferita.

Vivek ripercorre lo sviluppo della moneta e delle banche dalle loro origini fino crisi del 2008. Di particolare interesse è il suo racconto del crash del 1929 e della Grande Depressione.

Molte cose stavano accadendo così in fretta – e con tante interferenze e interventi – che dev'essere stato impossibile seguire gli eventi, anche per chi li ha vissuti di persona.

Anche adesso – dopo otto decenni e dopo che la storia è stata raccontata da giganti come Galbraith, Keynes, Friedman e Rothbard – è ancora difficile non perdersi nei dettagli.

Qualcosa accade nei mercati... i federali reagiscono goffamente... accadono conseguenze impreviste... le quali causano più interferenze ed interventi nei mercati... le quali portano i federali a fare qualcosa di ancor più stupido.

Nel resoconto di Vivek, la commedia non è mai ben evidente ma la farsa è inconfondibile. Un casino dello stato ne porta ad un altro fino alla Grande Depressione. Infine arriva la seconda guerra mondiale e ha inizio un nuovo ciclo di errori.

Vivek descrive come il mondo di oggi sia stato distorto dal denaro fiat. Egli mostra come teorie sconclusionate e fini a sé stesse, insieme ai soliti raggiri e alle solite truffe, abbiano causato nel corso dei secoli innumerevoli mal di testa.

In questo senso, non c'è niente di particolarmente speciale circa la nostra generazione o il boom degli ultimi 35 anni.

I sogni di soldi facili sono sempre gli stessi.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. Nulla di nuovo dal fronte occidentale. Ottimo Bonner, disincantato e realista.
    La natura umana è fatta così, reagisce agli incentivi. E, col downshifting, reagisce ai disincentivi, primo fra tutti la coercizione, palese ed occulta.

    Nell'illusione collettiva e folle che è diventato il mondo, apparentemente complesso ed artatamente complicato e nebuloso, che ci circonda, è molto facile constatare le contraddizioni continue derivanti dall'interventismo politico (e monetario) delle elite dominanti. E ce ne sono sempre di nuove.
    L'ultima, tra le tantissime: da un lato si cerca disperatamente e disastrosamente di pompare la cosiddetta domanda aggregata (n.b.: del gregge) per stimolare il consumismo più sfrenato, che sarebbe, contro ogni logica sensata, ma secondo la vulgata mainstream keynesiana-monetarista, il motore della produzione, e dall'altro, al contempo, si lancia la campagna ipocrita sul risparmio alimentare contro lo spreco del cibo inutilizzato.
    Per me è una contraddizione palese.
    Ma sono sicuro che l'interventista zelante di turno (e la pecora ammaestrata) mi spiegherà col sopracciglio alzato che il consumo deve essere responsabile... per il bene comune... e che la benevola funzione pedagogica centralizzata del potere mira, con illuminata determinazione interventista, a costruire soltanto... il paradiso in terra. Nulla di più... e senza presunzione alcuna.

    Non ci si lamenti se poi, incidentalmente, qualcuno riesce pure ad arricchirsi illecitamente sfruttando le infinite contraddizioni dell'interventismo compulsivo grazie all'accesso ad informazioni privilegiate (la rendita di posizione è tutta qua).

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  2. devo dire, non senza qualche maligna ammirazione, che hanno raggiunto una capacita incredibile di gestione delle illusioni monetarie. che poi, le illusioni hanno una concreta rilevanza nella relata. come diceva guy debord "Nel mondo realmente rovesciato, il vero è un momento del falso". riusciranno i nostri eroi a suonare per sempre la fisarmonica? a che costo? saltera l euro o è un passo verso la banca centrale mondiale? e dove la facciamo, usa od europa oppure cina? perche la collocazione è senza conseguenze, essendo un istituto neutro, no? :) http://www.mondourania.com/urania/u601-620/urania601.htm

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  3. Ciao a tutti.

    Non è un caso che io abbia voluto pubblicare l'articolo di North sulle conseguenze delle idee nell'ambito economico. Le pessime idee producono pessime decisioni che a loro voltano producono pessimi risultati. Questo perché nel mondo esiste causa ed effetto. In altre parole, le pessime idee conducono a pessimi risultati perché esiste un meccanismo di feedback che sanziona, direttamente o indirettamente, le pessime decisioni. Questo processo negativo tende ad accumularsi nel tempo fino a condurre o ad un collasso o ad una rivolta. Ma saranno sempre le idee a rastrellare da un lato o dall'altro gli individui, perché sono le idee che danno forma al mondo fenomenico. L'espressione delle nostre idee rappresenta la congiunzione tra il mondo noumenico e quello fenomenico, ed è in questo processo che le idee vengono intorbidite dal giudizio. È qui che le idee possono diventare pessime. Un esempio per farvi capire. "Non rubare" è un'idea a priori; "Non rubare, a meno che non hai la maggioranza dei voti" è un'idea intorbidita dal giudizio.

    Senza legittimità, però, le idee sono innocue. Perché? Perché non esiste un'autorità finale a cui fare riferimento. Nel nostro caso, l'idea intorbidita dal giudizio è sostenuta dall'autorità statale; attraverso di questa è possibile trovare la salvezza. In sintesi, è il totalitarsimo preso in prestito da Platone. Ovvero, l'esistenza di un qualche individuo capace di veicolare idee noumeniche, scevre dal suo giudizio. Ciò è impossibile. Perché? Perché le idee noumeniche sono auto-evidenti. Cambiarle porta conseguenze. Adattarle al giudizio dei singoli individui ha conseguenze, ovvero, sanzioni negative.

    Nel libro di North che ho tradotto, viene messo in evidenza proprio questo: l'auto-evidenza delle idee deve la propria sovranità a Dio. In questo modo, ad esempio, l'idea "non rubare" diventa vera apoditticamente. Più in generale, la sovranità e l'autorità del mercato rende auto-evidenti agli attori di mercato che rispettare l'idea del "non rubare" conferisce scarsi esiti negativi e parecchi esiti positivi. Ciononostante ha guadagnato legittimità la versione intorbidita dell'idea "non rubare". Questo perché la sovranità ha iniziato ad essere spostata dal mercato al singolo attore di mercato. (O per dirla come direbbe North, l'autorità è passata da Dio all'uomo; mentre invece Dio la presta semplicemente all'uomo.)

    L'intorbidimento delle idee, però, non le ha affatto rese auto-evidenti. Sebbene fossero spacciate come tali, la loro essenza ha progressivamente attivato i meccanismi di difesa delle idee apodittiche. Detto in parole povere, i ladri sono cresciuti e la produttività è drasticamente calata. Ciò ha eroso capitale. Ciò ha eroso specializzazione lavorativa. Ciò sta erodendo la divisione del lavoro. In questo senso il Grande Default rappresenta la discontinuità epocale delle idee apoditicche che sentenzieranno una volta per tutte la continuità delle idee intorbidite dal giudizio ed elevate ad auto-evidenti..

    Mi rendo conto che questo discorso può essere un po' etereo, ma rappresenta un dualismo fondamentale che oggi è al cuore della moderna economia: la relazione tra idee economiche e pratica pubblica. Le tesi arcane sono alla base del mondo accademico moderno, e quando i nodi vengono al pettine le persone sul campo di battaglia politico invocano le idee accademiche di una o un'altra "fazione".

    Le idee,quindi, hanno conseguenze... che si accumulano nel tempo.

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