Bibliografia

mercoledì 16 marzo 2016

Assicurazione caso morte

Ricordo a tutti i lettori interessati che è in vendita la mia traduzione dell'ultimo libro di Gary North, L'economia cristiana in una lezione, acquistabile a questo indirizzo: http://bit.ly/1JUqFIt. Con questo manoscritto North, attraverso uno sforzo letterario pregevole, unisce ciò che è stato diviso per anni da un mondo accademico cieco e sordo alla centralità dell'individuo nell'analisi economica: etica ed economia. L'escamotage della chiave di lettura teologica è utilizzata per chiarire al lettore come una visione epistemologica chiara sia fondamentale per uscire dall'attuale pantano intellettuale in cui è finita la teoria economica moderna.
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di Gary North


La vostra famiglia non è assicurata in modo adeguato. Questo è facile da dire, dal momento che quasi tutte le famiglie negli Stati Uniti non sono assicurate in modo adeguato. Se doveste morire domani, vostra moglie avrebbe difficoltà a sopravvivere con i proventi della polizza d'assicurazione -- a meno che non abbiate una bella moglie sotto i 30 anni e che possa risposarsi.

Il motivo per cui la vostra famiglia non è assicurata in modo adeguato, è perché qualche agente assicurativo ve ne ha vendute troppe sulla vita. Non avete bisogno di un'assicurazione sulla vita. Avete bisogno, anzi i vostri eredi hanno bisogno, di un'assicurazione caso morte. Voi morite, l'agenzia assicurativa paga. Questa è un'assicurazione a termine, e agli agenti assicurativi non piace venderla. Vogliono vendervi l'assicurazione sulla "vita": un piano di "risparmio" chiamato assicurazione sulla vita con valore a pronti, il quale vi ridarà indietro i vostri soldi a 65 anni. È grottescamente costosa, incredibilmente redditizia per il settore assicurativo, e un disastro per l'acquirente. L'inflazione dei prezzi vi spazzerà via.

È molto facile scoprire se state pagando troppo per la vostra assicurazione caso morte. In questo PDF viene riportata la Commissioners 1958 Standard Mortality Table, la tabella super-conservatrice utilizzata dalle compagnie d'assicurazione per stimare l'aspettativa di vita dei membri di ogni gruppo d'età. Ecco come usarla. Individuate il gruppo d'età e quindi controllate la cifra "Deaths Per 1,000". Se volete $100,000 d'assicurazione a termine, moltiplicate suddetta cifra per 100. All'età di 30 anni, per esempio, dovreste pagare non più di $213 quest'anno per una protezione da $100,000. Se pagate più del 10% dei suddetti $213, state pagando troppo e non dovreste. Se la tabella verrà rivista tra pochi anni, data l'aspettativa di vita più lunga degli americani, i tassi scenderanno, ma solo per le nuove polizze. Dovete verificare ogni anno con il vostro agente assicurativo per vedere se è uscita la nuova tabella. Se sì, convertite la vostra polizza in una nuova che rifletta il minor rischio. Se avete una polizza pre-1958, state davvero pagando troppo; alcune polizze non vengono riconvertite automaticamente. State pagando secondo la tabella del 1941, la quale riflette le aspettative di vita degli uomini che vivevano nell'epoca 1931-1941. È ancora possibile cambiare la vostra polizza. Ricordate, pochi agenti vi diranno quando diventerà standard la nuova tabella sulla mortalità. Dovete chiedere. Continuate a fare shopping, e non esitate a cambiare agenzia o polizza.

L'assicurazione sulla vita -- "vita ordinaria", "tutta la vita", ecc. -- viene venduta in nome del risparmio delle famiglie. Guadagnate qualcosa sotto il 3% sulla vostra porzione, e solo se la portate a maturità a 65 anni. Nel frattempo, l'agenzia assicurativa guadagna circa il 6% sul denaro che investite nella polizza. Le compagnie d'assicurazione, quindi, strutturano i tassi di commissione degli agenti per scoraggiare la vendita delle assicurazioni a termine. La differenza tra una commissione per una polizza da $100,000 ed una polizza a termine, può essere addirittura di $1,000: $1,100 contro $100. Nessun agente assicurativo può guadagnarsi da vivere vendendo solo assicurazioni a termine.

Gli assicurati a termine, quindi, ottengono un contributo dagli assicurati non a termine. Pagano commissioni più basse e i premi di conseguenza sono più bassi. Siete degli sciocchi se continuate a sovvenzionare gli assicurati a termine acquistando polizze con valore a pronti. Solo il 15% di tutte le polizze americane sono polizze a termine.

Con l'inflazione dei prezzi al 6% annuo e il valore a pronti di circa il 2.5%, il potere d'acquisto annuale del premio scenderà di circa il 50% ogni 20 anni. Con l'inflazione dei prezzi al 10%, l'investimento perderà oltre il 7% l'anno in termini di potere d'acquisto, riducendo il suo potere d'acquisto del 50% ogni decennio. E questo sarebbe un piano di risparmio?

In un periodo d'inflazione dei prezzi, come la nostra epoca, è economicamente suicida diventare un creditore a lungo termine con un rendimento fisso (percentuale fissa) su investimenti a lungo termine come questi: assicurazione sulla vita, rendite annuali, pensioni, obbligazioni e mutui. Le compagnie d'assicurazione sulla vita ci vendono i primi tre al fine d'investire i due terzi dei loro attivi negli ultimi due. Traete le vostre conclusioni.

Se morite, la quota di risparmio della vostra polizza con valore a pronti viene utilizzata per pagare l'ammontare nominale ai vostri eredi. Più a lungo possedete una polizza con valore a pronti, più grande sarà la porzione della vostra quota in caso di morte. Se morite, pagate voi. E questa sarebbe una protezione assicurativa? La vostra morte spazzerà via i vostri cosiddetti risparmi. Se acquisterete un'assicurazione a termine ed investirete la differenza tra i due premi, dovreste essere in grado di guadagnare il 6% o più sui vostri risparmi (non il 3% o meno) e la vostra morte non li spazzerà via. Passate all'assicurazione a termine. Adesso.

Quanto dev'essere l'assicurazione caso morte? La regola standard è questa: come minimo tre volte il reddito annuo dell'assicurato (al netto delle tasse). Probabilmente è troppo bassa, dato l'attuale tasso d'inflazione dei prezzi. Un numero a quattro cifre è più ragionevole. Penso che una giovane famiglia abbia bisogno di almeno $75,000, probabilmente $100,000. Dovete quindi acquistare un'assicurazione a termine. Non potete permettervi nient'altro.

La moglie dovrebbe acquistare la polizza per impedire che il pagamento finisca conteggiato nelle proprietà del marito al momento della sua morte. In questo modo si rimuove la tassa sulla proprietà, se ce ne dovesse essere alcuna. Dovrebbe essere indicata come la proprietaria e pagare i premi su un conto corrente personale (non su un conto co-intestato).

Lei dovrebbe insistere sul seguente tipo di polizza: termine annuale rinnovabile, rinnovabile all'età di 70 anni, non partecipante, con premi incrementali e un pagamento fisso. Per ottenerne una del genere, bisognerà insistere. All'agente assicurativo non piace venderle.

I premi sulle coperture assicurative possono variare più del 100% l'anno. È necessario ritoccare il prezzo. Ecco la regola universale: se non comprendete appieno l'economia delle polizze, non compratele. Se ne avete già una, cancellatela e passate a quella a termine.

Alcune compagnie "giocano al ribasso" nei primi quattro anni e poi alzano i premi il quinto anno. Vogliono che voi passiate alla polizza con valore a pronti. Se la vostra polizza prevede questo, cambiate compagnia. Sul mercato continuano a comparire nuove polizze con nuovi tassi. Continuate a cercare e non abbiate paura di cambiare compagnia. Questa è una buona ragione per evitare un'assicurazione con "deposito" a termine, in cui dovete restare con la stessa compagnia per 10 anni in modo da recuperare il vostro deposito supplementare iniziale. Anche quando ricevete il doppio del deposito, a malapena avete tenuto il passo con l'inflazione. Fate in modo che le compagnie competano per la vostra assicurazione.

Per maggiori informazioni leggete il libro di Norman F. Dacey, What's Wrong With Your Life Insurance (Collier, 1962,  $1.95), e il libro dell'American Institute for Economic Research, Life Insurance from the Investor's Point of View (Great Barrington, Mass., $1).


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. Che gli agenti di assicurazioni non propongano le TCM (polizze vita per il caso morte) è una cazzata colossale, almeno in Italia. Vero è che un italiano medio non rinuncia a una paio di uscite in pizzeria per assicurare la sua famiglia in caso di prematuro decesso.

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    1. Salve anonimo.

      Probabilmente lei ne ha sentito parlare e fa parte di quella bassa percentuale a cui è stata proposta, ciononostante la sua esistenza non è propagandata allo stesso modo in cui lo è quella sulla vita: TCM la vera polizza vita di cui nessuno parlai.

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  2. Egregio Simoncelli,
    sono un agente assicurativo professionista e le assicuro che le TCM sono tra le polizze più proposte da noi agenti e tra le più richieste dalle compagnie di assicurazione, dato che hanno un alta redditività. Nella pratica, mi creda, è raro trovare un italiano che sottoscriva questo tipo di prodotto senza che sia necessario da parte nostra un pressing commerciale anche parecchio pressante. La verità è che, con grandi differenze a seconda dell area geografica, gli italiani, un pò a ragione ma molto a torto, non hanno una cultura della protezione assicurativa, almeno paragonati agli altri paesi europei.
    La saluto con stima.

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    1. Facendo una piccola ricerca su internet con le parole chiave "polizza + TCM" escono fuori circa 10,000 risultati. Se invece sostituiamo le parole chiave con "polizza PAC" i risultati sono circa 5 volte di più. È ovviamente un modo alquanto superficiale per cercare di sondare la popolarità di una certa questione, ma è quantomeno indicativo di quanto sia diffusa la conoscenza di questo tipo di polizza.

      Comunque il mio voleva essere un modo per aiutare coloro itneressati a fare la migliore scelta nel campo.

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  3. nell'articolo si parla di inflazione al 6, 10% ma ora nn siamo in deflazione? anzi si parla del fatto che nn vedremo un inflazione a quei livelli per diversi anni a venire. In tal caso (e con speranza per i nostri soldi fino ad allora) non converrebbe rimandare un eventuale scelta assicurativa a data da destinarsi e invece investire i risparmi ora in qualcosa di piu "sicuro"?
    grazie e scusate se la domanda sciocca.

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    1. Salve anonimo.

      L'articolo in questione è stato scritto negli anni '80, ciononostante la sua validità di fondo rimane. Ovvero, fornire un piccolo consiglio a coloro interessati di fare la migliore scelta possibile nel campo assicurativo. Ciononostante la deflazione di cui siamo testimoni oggi, non riguarda un ampio raggio di settori dell'economia ma fondamentalmente quelli legati alle materie prime. Questo significa che man mano che la deflazione esaurirà il suo effetto, la ri-allocazione delle risorse economiche verso quei settori reputati più sostenibili dagli attori di mercato causerà un'eruzione dell'inflazione dei prezzi (ceteris paribus, ovviamente, perché vorrei presuppore un ruolo passivo delle banche centrali; in caso contrario, lac orrezione sarà più violenta e virulenta).

      Come infatti ha sottolineato Rickards nel video pubblicato ieri, bisogna prepararsi per entrambi gli scenari: deflazione ed inflazione. Soprattuto se guardiamo la reazione dei mercati al comunicato stampa del FOMC secondo cui anche a questo giro i tassi rimangono invariati. Infatti nel comunicato stampa non c'è traccia del rapporto inventari/vendite a livelli da recessione, del calo del 5% delle vendite delle aziende rispetto al picco del 2014, del calo del 7% dei nuovi ordini industriali rispetto al picco dell'anno scorso, del calo delle ritenute d'acconto raccolte dall'IRS, degli investimenti reali fissi che non hanno mai raggiunto il livello pre-crisi, del divario in accrescimento tra utili GAAP e quelli segnalati dai feticisti delle gambe rialziste riguardo l'S&P 500, dell'inflazione dei prezzi (addirittura a livello Core) in netto rialzo, ecc.

      Non a caso l'oro, all'uscita del comunicato stampa alle 14, è schizzato in alto. Questa gente ha ormai perso anche il più piccolo briciolo di credibilità.

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