Bibliografia

giovedì 11 febbraio 2016

L'ennesima (e stupida) frode del settore bancario centrale

Ricordo a tutti i lettori interessati che è in vendita la mia traduzione dell'ultimo libro di Gary North, L'economia cristiana in una lezione, acquistabile a questo indirizzo: http://bit.ly/1JUqFIt. Con questo manoscritto North, attraverso uno sforzo letterario pregevole, unisce ciò che è stato diviso per anni da un mondo accademico cieco e sordo alla centralità dell'individuo nell'analisi economica: etica ed economia. L'escamotage della chiave di lettura teologica è utilizzata per chiarire al lettore come una visione epistemologica chiara sia fondamentale per uscire dall'attuale pantano intellettuale in cui è finita la teoria economica moderna.
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di Bill Bonner


Waterford, Irlanda – Sulle pendici del Vesuvio ci sono luoghi per fare dei buoni picnic... Stendete le tovaglia. Aprite il cestino da picnic. Vi preparate per un pomeriggio di relax col caldo sole d'ottobre.

E poi arriva qualcuno di corsa urlando che il vulcano sta per eruttare. Quindi mettete da parte le vostre salsicce, mettete un tappo di sughero alla bottiglia di vino... e correte alla macchina. Meglio al sicuro che dispiaciuti.

E poi? Non accade nulla.

La maggior parte delle volte si possono ignorare le Cassandre profetiche. (Secondo la leggenda, Apollo diede a Cassandra il dono della profezia. Quando lei lo rifiutò, le sputò in bocca in modo che nessuno le credesse mai.)

Ma a volte gli ansiosi hanno ragione...

Abbiamo visto arrivare il crollo della bolla dotcom e abbiamo avvertito i lettori. La maggior parte non ha voluto sentire; stavano facendo soldi sul mercato azionario. Era una "nuova era" e non volevano che finisse.

Ma nel 2000 il Nasdaq è crollato... e non si sarebbe ripreso fino a 15 anni più tardi.

All'epoca credevamo che l'economia americana avrebbe seguito quella giapponese in un lungo, lento crollo. Con Addison Wiggin abbiamo scritto un libro su questo argomento, Financial Reckoning Day: Surviving the Soft Depression of the 21st Century.

"Non combattere la FED" è una delle regole della vecchia guardia di Wall Street. Comprendiamo il principio. Non bisognerebbe combattere la FED perché essa ha più munizioni di quelle che avete voi.

Ma quando stavamo scrivendo il nostro libro, non avremmo mai immaginato che la FED avrebbe creato un'intera economia basata su segnali completamente innaturali e manipolazioni grottesche.

Questa è l'economia del XXI secolo. Si tratta di un'economia in cui le vecchie regole della domanda e dell'offerta... del valore e del prezzo... del su e del giù ... devono essere valutate attraverso la luce distorta dell'intervento della banca centrale.

Quando il prezzo della moneta – come stabilito dalla FED a favore dei suoi migliori clienti – è quasi a zero, quanto valgono le altre cose?

Ci aspettavamo che gli investitori sarebbero rimasti più sgomenti di noi.

Pensavamo che avrebbero individuato le distorsioni della FED... avrebbero storto il naso... e avrebbero chiuso i loro conti d'intermediazione.

Dopo tutto, chi vorrebbe pagare un prezzo elevato per un asset il cui valore dipende interamente dalla manipolazione della banca centrale?

A quanto pare tutti!

Invece di chiudere i loro conti, le persone si sono ammassate nel mercato come i giocatori d'azzardo in un casinò. Tutti sanno che tali giochi sono truccati. E tutti pensano che possano vincere.

In risposta alla scoppio della bolla dotcom e la mini-recessione che n'è seguita nel 2001, Alan Greenspan ha tagliato i tassi a breve termine e ha gonfiato un'altra bolla – questa volta nel settore immobiliare ed ipotecario.

Il settore finanziario è stato amplificato a dismisura e ha staccato centinaia di miliardi di dollari sugli imbrogli. E la bolla immobiliare è cresciuta talmente tanto che tutta Wall Street è diventata troppo tesa, sotto-capitalizzata e fuori controllo.

E' stato allora che abbiamo avvertito di nuovo i lettori. In particolare abbiamo fornito questo suggerimento: vendete la vostra casa costosa in California; comprate una casa a buon mercato in Arkansas.

Il consiglio era un po' generale, ma il punto era chiaro. Come avrebbe detto George W. Bush: "Questa cosa sta per saltare in aria!"

Il Vesuvio del debito ipotecario è esploso nel 2008.

Circa metà della ricchezza del mercato azionario americano è scomparsa in poco più di sei mesi. Milioni di proprietari di case sono diventati "sommersi". E quasi ogni grande banca di Wall Street sarebbe finita in bancarotta se non fosse stato per i salvataggi dei federali.

Ancora una volta, tanto per utilizzare un altro giro di parole, avevamo "sottostimato" il potere dei cavilli legali, del tradimento e della frode.

Poi alla FED sarebbe arrivato un nuovo capo, Ben Bernanke – a tagliare i tassi quasi a zero e a sostenere che il mondo come lo conoscevamo sarebbe scomparso se il Congresso non avesse dato $700 miliardi ai clientelisti.

Aveva ragione. Il mondo schifoso che hanno creato i federali – finanziato dal credito ultra-economico – stava per ottenere quello che si meritava. Humpty Dumpty sarebbe caduto dal muro.

Credevamo che tutti i cavalli del re e tutti gli uomini del re, non sarebbero bastati per rimettere di nuovo sul muro Humpty.

Niente di più sbagliato. Gli uomini del re se ne sono usciti con la ZIRP e il QE. Il mercato azionario/Humpty Dumpty è salito più in alto che mai. E l'annuncio della scorsa settimana di Mario Draghi, secondo cui è in arrivo più Q€, l'ha fatto salire ancora di più.

Gli investitori sono consapevoli del fatto che il mercato sia manipolato... e non sembrano preoccuparsene. Non combattono la FED; si siedono al suo tavolo.

Stanno al gioco. E finora hanno fatto bene.

Ed ora... ecco il titolo del Wall Street Journal: “Fed Strives for Clear Signal on Interest Rates”

Questa è solo l'ultima delle frodi delle banche centrali – e per certi versi la più stupida. La FED è sotto la guida di Janet Yellen e lei crede nella "forward guidance."

Lei crede di poter decidere in anticipo quale sarà la politica dei tassi d'interesse che la FED dovrebbe seguire e poi farla sapere in anticipo agli investitori. In questo modo saranno presumibilmente in grado di pianificare in modo intelligente.

Lei segnalerà che, ben presto, la banca centrale inizierà il lungo ritorno alla "normalità". Non credeteci. L'intero sistema dipende dalla "non normalità".

Dipende dai guai delle banche centrali: ZIRP; QE; e come già accaduto in Svizzera, Svezia e Danimarca, dalla NIRP.

Ancora una volta, sentiamo il brontolio del vulcano... e vediamo il fumo.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. E dopo le rassicurazioni di Deutsche Bank di ieri, ecco anche quelle di Goldman. L'unica cosa "rassicurante" di queste rassicurazioni è che questa gente non è mai riuscita a prevedere nessuno degli ultimi crolli con i loro modelli predittivi. Infatti tutta la paccottiglia statistica di cui si fanno latori non è altro che semplice idolatria per il pensiero keynesiano, secondo il quale è il mercato del lavoro la chiave di volta per far crescere l'economia attraverso l'abbellimento dei numeri del PIL. Non solo questo modello sta cadendo a pezzi, ma impedisce di vedere l'ovvio: il mondo è arrivato ad un punto di stallo, ovvero, più della stessa cosa non funzionerà.

    Le banche centrali sono a corto di soluzioni praticabili, eccetto quella di finire in modalità follia totale e sganciare denaro dagli elicotteri. A parte ciò la maggior parte del globo ha raggiunto il picco del debito e con esso l'appropinquarsi di rendimenti decrescenti qualora si volesse insistere sul taso della "crescita attraverso il credito facile". Al momento le banche centrali stanno temporeggiando, poiché permettere anche una leggera (secondo la loro ottica) pulizia del mercato potrebbe significare perdere il controllo; ma, al contrario, intervenire forsennatamente produrrà lo stesso risultato, poiché si tradurrà in una sottrazione continua di risorse nei confronti di quelle entità creatrici di ricchezza. Il bacino dei risparmi reali ne risentirebbe e con esso la possibilità delle banche centrali d'influenzare un mercato distorto e deformato all'inverosimile.

    In questo contesto, le imprese soffriranno di una depressione delle spese in conto capitale a causa dell'eccesso di malinvestment e overinvestment generati dall'espansione monetaria ventennale delle banche centrali, mentre le famiglie (ancora alle prese un ambiente economico stagnante e un deleveraging persistente) verranno picchiate duramente un'altra volta a causa dell'aumento di quei prezzi per cui esiste ancora una domanda genuina (solo una piccola parte di loro ha potuto accedere al nuovo credito messo a disposizione dalle banche, diciamo il 10% più ricco; il restante 90% è ancora in alto mare dal punto di vista del rating e del bilancio familiare in generale).

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