Bibliografia

lunedì 28 dicembre 2015

Perché il capitalismo vincerà





di Gary North


Nella prima settimana del gennaio 1950, l'economista di Harvard Joseph Schumpeter stava completando le modifiche finali di un manoscritto che era nato da un discorso del 30 dicembre 1949. Il titolo era: "The March into Socialism." È morto prima di finire la revisione.

L'articolo è diventato un classico. È stato ristampato nella terza edizione del suo libro del 1942: Capitalism, Socialism, and Democracy (1950). Il libro non è mai andato fuori stampa.

Nel suo articolo sosteneva che il successo della classe imprenditoriale avrebbe rappresentato la sua stessa distruzione. Essa aveva creato una massiccia struttura industriale centralizzata, e lo stato sarebbe entrato in scena per regolarla. Ebbe questa intuizione durante la seconda guerra mondiale. Secondo lui la civiltà capitalista stava indebolendo la famiglia occidentale tradizionale. Presto sarebbe finita per essere regolata dai socialisti. La prima guerra mondiale uccise il laissez-faire. La seconda guerra mondiale avrebbe completato la transizione. L'inflazione perenne stava indebolendo il tessuto sociale. I controlli dei prezzi erano universali. "In altre parole, il controllo dei prezzi può tradursi in una resa incondizionata di un'impresa privata all'autorità pubblica, cioè, in un grande passo verso l'economia perfettamente pianificata." Arrivato a questo punto, è morto.

Altri autori che avevano sentito il suo discorso del 1949, hanno lavorato per mettere insieme questa voce finale:

Marx si sbagliava quando diagnosticò il modo in cui la società capitalista sarebbe stata abbattuta; non si sbagliava sul fatto che alla fine sarebbe crollata. I "teorici della stagnazione" si sbagliano quando elencano le ragioni per cui il processo capitalistico dovrebbe stagnare; la loro prognosi è giusta, ovvero, che stagnerà -- con l'aiuto del settore pubblico (pp. 424-25).

Schumpeter si sbagliava. La crescita economica non è declinata. La crescita economica ha goduto di un'impennata straordinaria. Quello che è successo in Giappone, Hong Kong e Corea del Sud dopo il 1950, e in Cina dopo il 1979, ha completamente confutato Schumpeter.

Il socialismo, come ideologia, è finito oggi. Non c'è quasi nessuno che si definisce un socialista, a parte Bernie Sanders.

Il marxismo è finito. Al di fuori della Corea del Nord, nessuno si definisce marxista, fatta eccezione per l'elite politica nella Cina comunista. Ma l'economia su cui regnano non è comunista, bensì keynesiana.

Forse Fidel Castro e suo fratello ancora si definiscono comunisti, ma L'Avana non lo è più.

In retrospettiva, il trionfo della versione keynesiana del capitalismo ha reso sciocca la previsione di Schumpeter. Com'è possibile che fosse così cieco?

Quasi 30 anni dopo, un mio amico economista, Ben Rogge [ROWEguee], ha scritto un libro: Can Capitalism Survive? Seguendo le orme del saggio di Schumpeter, è arrivato alla stessa conclusione: probabilmente no. S'è concentrato sui capitalisti stessi. Schumpeter aveva fatto lo stesso. Mandano i loro figli in prestigiose università, dove gli insegnanti sono socialisti che disprezzano il capitalismo come cultura e come strumento d'organizzazione della produzione. In altre parole, i capitalisti sono dei suicidi. Stanno segando il futuro del mondo che hanno costruito.

Ha ragione su come si comportano i capitalisti. Mandano i loro figli nelle migliori università, se riescono ad entrarvi. Ma il suicidio dell'Unione Sovietica nel dicembre 1991 è stato così sorprendente e inaspettato che, nei campus, i professori non-marxisti guardano sghignazzando i loro colleghi marxisti. Questo atteggiamento li umilia così tanto che la maggior parte di loro decide di diventare democratico-socialista piuttosto che rimanere dei babbei marxisti, sognando invano una Rivoluzione. Non appena è andato fuori moda essere marxisti nei campus, i marxisti sono diventati qualcos'altro. Il credo in una rivoluzione armata è sempre più una questione di teoria che di pratica.

Dall'alto delle loro cattedre ancora sproloquiano e vaneggiano sulla fantomatica rivoluzione, ma stanno diventando vecchi. Nuove cause hanno sostituito il socialismo: il femminismo, il multiculturalismo, il transgenderismo e il riscaldamento globale. Nessuno di questi movimenti rappresenta una causa socialista, nel senso di proprietà statale dei mezzi di produzione.



BETTINA APTHEKER

Penso che il miglior esempio di questo processo di sostituzione sia Bettina Aptheker, figlia del professore stalinista, Herbert Aptheker. Lei era uno degli organizzatori della rivolta studentesca di Berkeley nell'autunno del 1964, e attualmente insegna studi femministi presso la University of California a Santa Cruz. Non c'è traccia di marxismo in lei.

Val la pena di leggere la voce di Wikipedia su di lei: https://en.wikipedia.org/wiki/Bettina_Aptheker

Le ho scritto una risposta nel 2006, sebbene non fossi a conoscenza della pubblicazione del suo libro all'epoca. Potete leggere il mio articolo qui.

Ero uno studente del campus di Riverside negli anni in cui lei e i suoi colleghi stavano mettendo sottosopra il campus di Berkeley. Si fecero grande pubblicità. Ma ora, guardando indietro, è chiaro che il resto di noi nel gigantesco sistema della University of California, la maggior parte dei quali stava cercando semplicemente di laurearsi ed entrare nel mondo del lavoro, eravamo l'onda del futuro. Bettina Aptheker no.



LA LEGGE DI MOORE

Circa un anno dopo che lei e i suoi colleghi lanciarono inavvertitamente la rivoluzione dei campus in tutto il mondo, Gordon Moore di Intel enunciava la sua osservazione per quanto riguarda il numero di transistor su un chip di computer di silicio. Sto parlando dell'enunciato della legge di Moore. Il numero di transistor sarebbe raddoppiato ogni 18 mesi circa. Tale processo, che continua ancora oggi, ha completamente distrutto la previsione di Marx, la previsione di Schumpeter e la previsione di Rogge. Anno dopo anno, la legge di Moore ha veramente rivoluzionato il mondo, riducendo i costi delle informazioni.

La legge di Moore è l'estensione di un processo che possiamo far risalire al censimento del 1890 negli Stati Uniti. Il costo delle informazioni diminuisce della metà in modo prevedibile, e oggi accade circa ogni anno. La questione non è il numero di transistor su un chip di silicio. La questione è il costo delle informazioni: continua a diminuire. E con questo arriva l'aumento della produttività e il decentramento della trasmissione delle informazioni. Questo è il processo fondamentale del mondo moderno, e ha travolto le economie socialiste. In tal modo, ha distrutto la teoria economica socialista.

Ludwig von Mises nel 1920 scrisse il suo "Economic Calculation in the Socialist Commonwealth." In esso sosteneva che senza i prezzi di mercato, ci può essere solo il caos economico. Sapeva che l'ideale socialista era un'illusione, e che sarebbe stato distrutto dai processi di mercato. Aveva ragione.

Vi è una legge fondamentale in economia: quando il prezzo scende, la domanda aumenta. Il prezzo delle informazioni sta scendendo. Le informazioni diventano sempre più decentrate, e ora il costo della comunicazione è diminuito a tal punto che una maggiore interazione, un maggiore scambio d'informazioni e una maggiore cooperazione stanno diventando universali. Con questo decentramento arriva l'inevitabilità del trionfo del capitalismo. Mises aveva ragione nel 1920. Hayek aveva ragione nel 1945: "The Use of Knowledge in Society." C'è solo un assetto istituzionale che sfrutta l'uso produttivo delle informazioni decentrate: l'economia di libero mercato. Solo con i prezzi del libero mercato siamo in grado di coordinare le nostre attività nel mondo che ci circonda.

Nei film di fantascienza degli anni '50, i computer sembravano l'onda del futuro agli occhi dei pianificatori centrali e dei tiranni. Ma solo perché i computer erano grandi e costosi, e il microprocessore non era ancora stato inventato. Sin dall'invenzione del microcomputer Altair nel 1975, il flusso d'informazioni è stato reso disponibile via Internet a oltre un miliardo di persone, ed è probabile che saranno due miliardi nel 2020.

I supercomputer della National Security Agency possono apparire impressionanti agli occhi dei suoi dipendenti, ma il telefono cellulare soverchierà la NSA. Lo sta già facendo. Poiché il prezzo dei telefoni cellulari diminuisce, ne saranno richiesti di più. Poiché il numero di telefoni cellulari aumenta, diminuirà la capacità della NSA di monitorare ciò che sta accadendo.

Quando i telefoni cellulari a basso costo raggiungeranno i villaggi della Cina e dell'India, giovani uomini e donne, che sono indiscutibilmente dei geni, scopriranno che possono partecipare all'economia internazionale al di fuori dei loro villaggi. Due decenni fa la maggior parte di loro sarebbe rimasta nei propri villaggi e lì vi sarebbe morta. I loro talenti sarebbero stati soffocati dai limiti istituzionali del villaggio. Al giorno d'oggi i loro talenti saranno limitati solo dai limiti istituzionali di Facebook, Google e del sistema del profitto.

I talenti e la produttività di queste persone creative saranno messi a disposizione degli investitori e degli imprenditori di tutto il mondo. Le agenzie statali non saranno in grado d'assumerli, e comunque i gestori di tali agenzie non saprebbero cosa farsene. La mediocrità insita in tutte le burocrazie finanziate con le tasse, non può assolutamente competere con la creatività insita nel sistema del profitto. La concorrenza nel sistema del profitto non lascia che nessuno si adagi sugli allori.



L'ONDA DEL FUTURO

Oggi il capitalismo è chiaramente l'onda del futuro. Se la gente avesse capito ciò che Gordon Moore disse nel 1965, non avrebbe prestato alcuna attenzione a ciò che Bettina Aptheker e i suoi coetanei dissero nello stesso anno.

Per quanto ne so, non esiste un equivalente di Bettina Aptheker oggi, ma se c'è, nessuno nei mezzi d'informazione correrebbe ad intervistarla.

Tutti conosciamo la storia di Esopo sulla tartaruga e la lepre. Nel 1923 Lenin sembrava la lepre del XX secolo. Ma già all'epoca potevano essere saggiati gli effetti di quella che sarebbe stata chiamata la legge di Moore. Dal 1890 fino al 1950, il costo delle informazioni diminuì della metà ogni tre anni. Dal 1950 al 1965 diminuì della metà ogni due anni. Dal 1965 fino ad oggi è diminuito della metà tra i 18 mesi e un anno. Questo processo sta accelerando. La tartaruga ha cessato d'essere una tartaruga. E' diventata una lepre. Poi un leopardo.

Avremmo dovuto capirlo già da un bel pezzo. Al tempo di Gesù, la velocità di trasmissione delle informazioni era circa un miglio l'ora. Nel 1800 questo numero salì a circa un miglio e un quarto l'ora. Poi, nel 1844, Samuel F. B. Morse aumentò la velocità a 186,000 miglia al secondo. Questo rappresentò un avvertimento di quello che sarebbe successo.

Chiunque pensi che una dozzina di membri del Federal Open Market Committee del Federal Reserve System possano supervisionare la crescita dell'economia americana, non ha preso sul serio Mises e Hayek. Più precisamente, non ha preso sul serio le implicazioni della legge di Moore.

La legge di Moore è parte di un processo tecnologico a lungo termine che va oltre i chip di silicio. Ha a che fare con il costo delle informazioni. L'idea che una decina di burocrati in un monopolio creato dallo stato possano supervisionare le operazioni di un'economia americana digitalizzata, è talmente ridicola che solo un keynesiano può crederci.



CONCLUSIONE

Il keynesismo non è l'onda del futuro. Quando pensate a "Paul Krugman," pensate invece a "Bettina Aptheker".


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


Nessun commento:

Posta un commento