lunedì 14 dicembre 2015
16 Dicembre 2015: l'inizio dello scoppio della bolla
di David Stockman
La loro dichiarazione post-meeting conterrà un mucchio di se, forse e ma. Trasuderà un'abbondanza di frasi che invitano alla cautela e gronderà una carenza di chiarezza.
Dopo aver giudicato che 25 bps siano qualcosa di giustificato, il FOMC poi si arrovellerà il cervello di fronte alla grande lavagna dell'Eccles Building. Resterà in una sorta di "vigile attesa", sgrassando i numeri dei "dati in entrata" per indovinare la sua prossima mossa.
Forse, però, l'attesa non sarà così vigile. Infatti la Yellen e la sua combriccola farebbero meglio a pregare per un miracolo, perché ignorano il guaio in cui si stanno cacciando. Vale a dire, non possono alzare i tassi d'interesse del mercato monetario -- anche di 75 punti base -- senza drenare liquidità dal casinò.
Non sanno quello che è successo ai $3,500 miliardi di credito che la banca centrale ha stampato sin dal settembre 2008? Si sono dimenticati dei $2,800 miliardi parcheggiati presso la New York FED come riserve bancarie in eccesso?
Cioè, nessun danno, nessuna preoccupazione e niente inflazione? L'equivalente monetario di un albero che cade in una foresta vuota?
Al contrario, dovrebbero imprimersi nella mente la lettera "F".... che nel loro caso sta per fungibilità. Tutto quel denaro in "eccesso" è servito da garanzia, non era denaro inattivo.
I $2,800 miliardi necessitavano di un domicilio contabile -- quindi le "riserve in eccesso" erano un luogo come un altro dove metterli. Ma da un punto di vista finanziario sono equivalsi ad una Grande Offerta d'Acquisto per azioni e obbligazioni.
Detto in modo più diretto, Wall Street ha impegnato il dono offerto dalla FED e lo ha fatto più e più volte in una catena infinita di rehypothecation.
Ecco perché il 16 dicembre sarà l'inizio della fine della bolla. Se la FED innalzerà i tassi del mercato monetario in modo onesto, e nel modo seguito da tutte le banche centrali per un secolo o due, dovrebbe drenare liquidità dal sistema; e dovrebbe farlo per migliaia di miliardi in modo da far levitare il vasto mare di denaro che ha ancorato allo zero bound.
Ma aumentare i tassi del mercato monetario in modo onesto equivarrebbe al contrario di ciò che è accaduto prima. Cioè, la Grande Offerta d'Acquisto si trasformerebbe in una Grande Offerta di Vendita, innescando una fuga precipitosa di vendite nel casinò.
Il front-running degli smart money durante la fase d'inflazione della bolla, si tramuterebbe in un'ondata furiosa di ritiri; e le catene di garanzie ipotecate si trasformerebbero in un buco nero monetario di margin call e liquidazioni.
Gli idraulici monetari keynesiani dell'Eccles Building faranno qualcosa di veramente stupido. Cioè, cercheranno di far levitare l'intero mare di passività monetarie che hanno creato nel corso degli ultimi due decenni, ma soprattutto sin dal settembre 2008, pagando tassi d'interesse più alti su quei $2,800 miliardi di cosiddette riserve in eccesso.
Un IOER (interessi sulle riserve in eccesso) più elevato spingerà i fondi del mercato monetario a pagare di più i loro investitori a lungo sofferenti? Farà salire il tasso dei pronti contro termine sulle migliaia di miliardi di bond statali e di altri titoli a reddito fisso? Farà salire il tasso a breve termine del commercial paper market e delle molteplici altre forme di denaro all'ingrosso?
No. Sebbene la FED stia mettendo in campo un rialzo dei tassi, il suo strumento preferito è impotente. Il cosiddetto IOER è sempre stato un contentino clientelare al sistema bancario commerciale.
Dopo tutto, non paghiamo i prigionieri per rimanere in carcere, ma pagare le banche per le riserve inattive è la stessa cosa.
La verità è che l'IOER è stato progettato per aiutare le banche a soddisfare la nuova normativa riguardante i requisiti di capitale in base agli attivi posseduti. In questo modo sono stati pagati alle banche i loro costi di capitale e Wall Street ha ottenuto garanzie più fungibili.
Però i babbei di Capitol Hill non hanno ancora capito una cosa. In pochi mesi scompariranno i $100 miliardi l'anno che la FED paga al Tesoro degli Stati Uniti, costringendo lo zio Sam a riempire il vuoto con una maggiorazione del deficit.
Questo perché anche 100 punti base dell'IEOR costerebbero $30 miliardi l'anno. Poi c'è sempre il mega-rischio che i $4,400 miliardi in debito del Tesoro e delle GSE (i titoli MBA appartenenti a Fannie e Freddie, ad esempio, NdT) in mano alla FED perdano valore, costringendo l'Eccles Building ad intaccare ulteriormente i suoi "profitti" per compensare le perdite di bilancio.
L'intera manovra è una truffa colossale, ed è indicativa della follia che viene spacciata per politica nazionale. I $98.7 miliardi di "profitti" registrati dalla FED l'anno scorso, sono fuoriusciti dai $116 miliardi di interessi sborsati dal Tesoro degli Stati Uniti e dalle GSE -- meno i cosiddetti oneri di sistema, gli stipendi e i finanziamenti per la ricerca.
In ogni caso, il Congresso darà sicuramente di matto se la FED utilizzerà questi $100 miliardi, definibili come "riduttori del deficit", per pagare l'IOER o altre forme di tangenti e far finta che i tassi d'interesse stiano aumentando.
Ad esempio, un altro strumento per effettuare una normalizzazione dei tassi è il TDF, o term deposit facility. In base a tale struttura, le banche possono parcheggiare denaro presso la FED per sette giorni in cambio di un tasso d'interesse presumibilmente superiore a quello del mercato monetario, o diciamo di 30 bps dopo mercoledì.
Non è geniale?! Le banche stanno annegando nelle riserve in eccesso -- quindi aspirare denaro ogni sette giorni non limiterà affatto la loro capacità di concedere prestiti.
Né farebbe salire il tasso del mercato monetario, a meno che la FED non proponga una gigantesca offerta al sistema bancario per riprendersi tutti i depositi offerti. Sarebbe percepita, di fatto, come una sovvenzione di massa al sistema bancario. Cioè, una ricompensa per non prestare a Main Street.
La morale della favola è che la FED non sarà in grado di far salire il tasso del mercato monetario in un modo che sia politicamente fattibile. Sarà quindi costretta a ricorrere all'antica ricetta -- drenare liquidità da Wall Street.
Anche su questo punto, però, questi sciocchi keynesiani non riescono ad essere onesti su ciò che verrà fatto. Propongono un altro strumento chiamato RRP o reverse repo; è probabile che verrà descritto come uno strumento per gestire la liquidità in modo coerente con il loro percorso verso la normalizzazione.
Gente, questo RRP significa vendere obbligazioni e incrociare le dita.
Una volta avviata questa strategia, o continueranno a rinnovarla (il che equivale a vendere il loro inventario da $4,500 miliardi in titoli di stato e delle GSE), o se ne pentiranno e ammetteranno che è stata un fallimento eclatante.
Quando l'anno prossimo l'economia degli Stati Uniti farà compagnia a quella di tutto il mondo nella recessione deflazionistica, tutta questa storia sarà considerata una questione meramente accademica. Ma nel frattempo non avete ancora visto nulla in termini di Fedspeak senza senso e cacofonia.
A breve i 19 ranger della Federal Reserve discuteranno sull'effettivo restringimento della politica monetaria; e se la liquidità che dreneranno da Wall Street, mediante il TDF o l'RRP, incarnerà una manovra permanente o di stabilizzazione temporanea del mercato.
Quindi una recessione invadente e un moderato drenaggio di liquidità saranno sufficienti ad innescare svenimenti a catena nelle sale di Wall Street, come quelli avvenuti la settimana scorsa, solo che a questo giro avranno una maggiore frequenza e magnitudine.
Il fatto che il mercato obbligazionario spazzatura stia già cadendo a pezzi e i rendimenti CCC siano saliti di nuovo al 17%, non è solo causa di un bust isolato nelle patch di scisto; in realtà è un avvertimento, ovvero, la caccia a rendimenti decenti alimentata dalla massiccia repressione finanziaria che la banca centrale ha scatenato nei mercati finanziari è quasi pronta a diventare una fuga precipitosa.
Quindi tenetevi pronti per lo spettacolo monetario che inizierà mercoledì prossimo.
L'ultima relazione del Dipartimento del Commercio sulle vendite totali delle imprese e le scorte, ha confermato che il rapporto inventario/vendite si trova ora nella zona rossa segnalante una recessione. Ciò significa che il drenaggio di liquidità da parte della FED aumenterà ulteriormente il rischio di recessione.
Può la terza bolla più grande di questo secolo sopravvivere ad una FED che vuole finalmente terminare la ZIRP prima che sia troppo tardi, ma non può farlo senza indurre un crash dovuto al drenaggio di liquidità da Wall Street? E, soprattutto, con una recessione incombente?
Sì, lo scoppio della bolla inizierà il 16 dicembre.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Per adesso stanno scoppiando le panzane immense raccontate dal potere politico-finanziario nostrano.
RispondiEliminaChissà se questi tragicomici eventi rappresenteranno quel piccolo, inatteso ed insignificante inghippo inintenzionale che fa crollare tutto il castello di carta fiatmoney e tutto ciò che si regge su di esso...
Effetto sistemico?
Ciao Dna.
EliminaPerché altrimenti precipitarsi a salvare queste banche? Durante la Grande Dperessione degli anni '30 migliaia di piccole e medie banche vennero lasciate fallire. Durante la Grande Recessione, invece, solo 2 banhce americane hanno creato un pandemonio globale. Adesso, a quanto pare, non viene più lasciato indietro nessuno. Il panorama finanziario è talmente intricato che nessuno ormai sa più chi possiede cosa. Anche una banca italiana "insignificante" a livello mondiale potrebbe rappresentare un effetto domino. Basti pensare a MPS e a Nomura, tanto per fare un esempio vicino a noi.
I prestigiatori della FED sanno far bene il loro lavoro. La decisione di ieri di innalzare i tassi dei Fed Funds non nasce dalla volontà della FED. In realtà, era un processo già in atto e la FED ha semplicemente assecondato il trend:
RispondiEliminaThird Avenue Ripples Hit Credit Across Globe as Risk Rises
Creditors Bawl: How Investors Ignored Risk of Junk-Bond Rout
Già dal secondo trimestre di quest'anno il mercato dei titoli spazzatura ha iniziato a far rivedere tasi più elevati, ciò soprattutto a seguito dello scoppio della bolla dell'olio di scisto che ha mandato a gambe all'aria alcuni hedge fund e di conseguenza ha drenato parte della liquidità nei mercati. Non solo, ma liquidità è stata drenata anche nell'ultimo mese quando il tetto del debito statunitense è stato innalzato a fronte di una domanda calante:
http://wallstreetexaminer.com/wp-content/uploads/2015/12/Capture2.png
Foreigners Sell A Record $55.2 Billion In US Treasuries In October
In sintesi, il Tesoro USA mentre ha pagato le maturità tra settembre e ottobre, quando nel mese successivo ha emesso $310 miliardi in titoli di stato s'è vista una domanda praticamente inesistente e un'improvvisa sovrabbondanza di bond USA. Tutto questo, insieme al caos nel mercato dei mercati emergenti, il calo dei prezzi delle commodity e il debito spazzatura in contrazione, ha spinto in alto i tassi d'interesse a breve termine. La FED non può farci niente se non guardare, assecondare o cotnrastare il movimento del mercato attravero un nuovo QE. Staremo a vedere.
Se le premesse della FED per alzare i tassi d'interesse fossero vere, non si spiegherebbe come mai per l'uomo comune al giorno d'oggi sia davvero un'impresa trovare lavoro. Infatti la promessa di vigilare da parte dell'Eccles Building non rappresenta altro che un dito puntato sull'accensione della stampante monetaria qualora iniziassero a scricchiolare gli interessi da esso protetti. Finora sono stati toccati solo marginalmente dall'ondata di fallimenti che hanno interessato il settore energetico. Ma se la FED è dipendente dai dati, com'è possibile che stia ignorando le seguenti cifre segnalanti una stagnazione persistente?
RispondiEliminaOvvero, la produzione industriale sta seguendo un trend calante dall'inizio di quest'anno e ora siamo a -0.6 su base mensile; ci sono circa 60 milioni di persone in età lavorativa negli USA che non trovano lavoro e il tasso d'occupazione è il più basso sin dagli anni '80; il tasso di partecipazione al mondo del lavoro è ai livelli più bassi sin dal 1977. Inoltre anche le vendite al dettaglio, gli investimenti, le esportazioni e i rapporti d'invetario stanno andando male. Ciononostante la studentessa modello del keynesiano James Tobin ha sfoggiato un candido ottimismo. Se davvero inizierà a drenare liquidità dal sistema (dalle riserve in eccesso), allora i castelli finanziari costruiti a colpi di riacquisti d'azioni e F&A vedranno sgonfiarsi tutta l'aria fritta su cui si reggevano in piedi. In sintesi, la FED è in una tripla posizione "lose-lose-lose": se non continua ad alzare i tassi d'interesse, se drena liquidità dal sistema, se dovrà lottare contro una recessione che non riesce/vuole vedere.