Bibliografia

giovedì 19 novembre 2015

Oscuri sospetti sul nuovo QE di Draghi...

I rendimenti dei quinquiennali sovrani di otto paesi europei sono negativi. Ciononostante la BCE ha fatto sapere a tutto l'ambiente economico che intende prolungare e aumentare il carico del suo Q€. Questo significa che il mese prossimo lo zio Mario "taglierà" ulteriormente il principale tasso di riferimento della Banca Centrale Europea. Ciò, di riflesso, costringerà paesi mercantilisti come la Svezia, la Danimarca e la Svizzera a seguire la politica monetaria europea fin nell'oblio. Ma è stato proprio questo atteggiamento che negli ultimi 20 anni ha creato cicli economici sempre più violenti. Ora le famiglie, dopo l'ultima scorpacciata di debiti a buon mercato, hanno saturato la loro capacità di trasportare altri oneri finanziari e stanno ripagando quelli passati alla vecchia maniera: lavorando e usando parte del loro reddito. La maggior parte di loro non è affatto intenzionata ad accendere nuovi prestiti. Chi sta usando il credito a buon mercato alimentato dalle banche centrali sono fondamentalmente gli stati e le grandi società, oltre alle banche commerciali e gli hedge fund. E questo spiega soprattutto il paradosso tra l'IPC quasi in territorio negativo e i prezzi relativi, principalmente quelli riguardanti gli immobili che stanno toccando le stelle. Infatti se non ci concentriamo sull'aggregato dei prezzi e invece guardiamo ai singoli prezzi, scopriremo che oltre al settore immobiliare, anche il cibo, gli affitti, la scuola e i costi sanitari sono balzati in alto. Ma per i banchieri centrali questi prezzi sono "superflui". Ora, questi grandi player che hanno accesso al credito facile si stanno improvvisando padroni di casa affittando gli immobili e cartolarizzandone gli affitti, i quali verranno trasformati in ABS e venduti al migliore offerente (che molto probabilmente sarà la stessa banca centrale). Il nuovo business nel mercato immobiliare è "buy to rent". Ma perché le bolle immobiliari sono sempre le bolle che si sviluppano con una maggiore probabilità? Come accaduto con Fannie & Freddie negli USA, ad esempio, il settore immobiliare viene sostenuto artificialmente perché esso rappresenta l'asset di "rifugio" princiaple della classe media. C'è volontà, quindi, di sostenere la classe media? Non esattamente. C'è volontà che la classe media continui a pagare (es. mutui, affitti, tasse sulla proprietà, ecc.) per derubare l'ambiente economico di tutta la ricchezza che produce fintanto che sarà possibile. Problema: il credito fiat mette in moto uno scambio di qualcosa per niente, e tale insostenibilità viene riflessa nel progressivo rallentamento del commercio globale. I nodi alla fine vengono al pettine e quando accade il conto da pagare è assai salato.
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di Bill Bonner


LOSANNA, Svizzera – Il capo della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha scatenato un subbuglio ieri.

Gli investitori si sono precipitati nel mercato azionario come quei saccheggiatori che sperano di trafugare un nuovo televisore.

Alla fine della giornata il Dow è salito di 320 punti, quasi del 2%.

La causa principale di questo clamore è stato l'accenno di Draghi ad un possibile ampliamento del Q€.

Ma perché Draghi è pronto ad espandere il Q€?

Forse ha dato un'occhiata ai dati riguardanti le vendite delle macchine gialle.

Non solo Caterpillar ci dice che queste vendite sono calate ogni mese negli ultimi tre anni, ma anche che le sue perdite sono sempre più diffuse. A settembre non una delle sue operazioni ha visto un aumento.

O la CAT è una società mal gestita (improbabile)... o sta succedendo qualcos'altro.

È una bella giornata qui a Losanna. Nuvoloso, ma non troppo freddo. O troppo caldo. Abbiamo dormito bene la scorsa notte. Siamo di buon umore.

Quindi diamo uno sguardo alla parte del bicchiere che Draghi sta guardando – quella mezza vuota.

Dopo tutto, l'ex-membro di Goldman deve avere un qualche motivo per voler espandere il QE. (Metteremo da parte i nostri sospetti più oscuri sul fatto che possa trattarsi solo di un crimine... il vero scopo è quello d'aiutare le banche europee a scaricare i loro errori sulla BCE e sulla popolazione.)

Prendendo il treno da Baltimora fino a New York, si passa attraverso la grande metropoli di Trenton, New Jersey. Lì, sul Lower Trenton Bridge, c'è in piena vista dei passeggeri una targa sbiadita, prova della sua vecchia gloria: “TRENTON MAKES – THE WORLD TAKES.”

Quella targa è stata affissa nel 1935... quando ancora aveva un fondo di verità. Dal 1980 Trenton è passata dall'altro lato della barricata. Uno dei luoghi da cui ha preso di più è stata la Cina.

Nel primo novecento gli Stati Uniti erano la Cina di oggi. Erano i produttori più economici al mondo e il primo paese esportatore.

Durante la prima guerra mondiale l'Inghilterra – allora forza imperiale suprema del mondo – si rivolse agli Stati Uniti: aveva bisogno di cibo, carburante, armi, veicoli e quant'altro necessario per combattere una guerra. Gli Stati Uniti erano ben felici d'assecondare l'Inghilterra... almeno fino a quando non andò in bancarotta.

Ma la storia non finisce qui. Dopo la guerra, l'oro continuò a finire negli Stati Uniti per ripagare i debiti di guerra. L'oro era ancora alla base dell'offerta di moneta degli Stati Uniti. Questo aumento delle riserve auree americane, gettò le basi per un enorme boom inflazionistico.

I Ruggenti Anni Venti rappresentarono una bolla economica e finanziaria. Erano il risultato di due cose: più soldi da prestare e spendere, e manipolazioni da parte della banca centrale.

Nel 1927, a fronte di un lieve rallentamento interno (indotto da Henry Ford che chiuse le linee di montaggio per riorganizzare la produzione della Model A), la FED decise d'abbassare i tassi d'interesse. Per quanto ne sappiamo, questa fu la prima volta che la FED intervenne nel mercato del credito, cercando di migliorare l'economia.

Fu un disastro.

A seguito della mossa della FED, il mercato azionario statunitense spiccò il volo di circa il 40%. Padri e madri di famiglia si gettarono in borsa, sperando di diventare ricchi. Il margin debt salì. Le fabbriche accumularono capacità in eccesso. Le spese salirono. Poi il mercato azionario crollò.

Probabilmente questa sciagura si sarebbe risolta abbastanza rapidamente se non si fosse diffuso lo spirito dell'attivismo.

Prima il presidente Hoover... poi Roosevelt. Entrambi cercarono di "fare qualcosa" per fermare la correzione. Le loro azioni trasformarono una normale correzione nella Grande Depressione.

Ma questa è una storia lunga. Quello che vi stiamo raccontando oggi verte sul modo in cui lo "stimolo" monetario manda fuori giri un'economia, portandola a sbattere contro un muro.

È successo alla nazione leader delle esportazioni – gli Stati Uniti – negli anni '20 e '30. Probabilmente qualcosa di simile sta accadendo all'attuale primo esportatore del mondo.

Ora è la Cina che produce, Trenton e il resto degli Stati Uniti prendono. Ma come ha detto Jim Walker, la Cina "sarà fortunata" se il suo PIL crescerà tra il 3% e il 5% nei prossimi due o tre anni.

Molte persone dicono che la Cina opera seguendo regole diverse... seguendo un insieme diverso di principi economici. Sì, sì. "Questo posto è diverso..."

Secondo noi la forza di gravità funziona allo stesso modo in tutto il mondo, anche in Cina. Dopo i suoi Ruggenti Anni Novanta e Duemila, la Cina tornerà coi piedi per terra.

Anche molte altre cose stanno calando. Quando le fabbriche cinesi fanno meno rumore, hanno bisogno di meno ferro, rame e petrolio. Di conseguenza i paesi che le riforniscono di queste materie prime, si ritrovano meno soldi da spendere. È per questo motivo che i mercati emergenti stanno rallentando.

Ma non sono gli unici. La Cina s'è espansa per soddisfare la domanda dei suoi clienti esteri – molti dei quali negli Stati Uniti. Ora i clienti hanno meno da spendere. Meno soldi vanno in Cina... le sue riserve di valuta estera scendono... la sua offerta di moneta scende... la sua economia rallenta... e l'economia mondiale rallenta.

Molto probabilmente è questo il significato dell'ultima relazione sui guadagni di Caterpillar – con le vendite globali in picchiata per 11 mesi consecutivi.

Molto probabilmente è questo quello che sta guardando anche Draghi.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. progetti precisi. la proprieta è scoraggiata, come diceva la boldrazza, in combutta con monti, saremo tutti migranti. non sedentari a casa di mamma

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  2. Nel frattempo...

    Hedge funds keep on imploding

    A seguito del rallentamento della creazione di denaro sin dallo scorso ottobre da parte della FED, le attività in bolla che distruggono ricchezza sono costantemente finite sotto pressione. I CEO delle grandi aziende americane, ad esempio, hanno offerto in ostaggio i bilanci di quest'ultime sull'altare della ZIRP per strafogarsi di debito a buon mercato e inondarsi di dividendi e guadagni inattesi. Il tutto, ovviamente, grazie all'ingegneria finanziaria (es. riacquisti d'azioni). Ma sin dal terzo trimestre dello scorso anno l'influenza della FED sui mercati è andata via via scemando, e con essa il ricorso all'ingegneria finanziaria per mostrare uno straccio di guadagno dal settore azionario. La strategia della FED, quindi, è quella di stare a guardare quello che succede. La volontà di "rialzare" i tassi a dicembre non è dettata da una politica decisa dal FOMC, bensì dall'ambiente di mercato che sta inducendo nuovamente una correzione.

    Senza il nuovo afflusso di capitali a buon mercato le attività in bolla perdono la loro capacità di sottrarre ricchezza reale dal mercato e vanno fallite. Tale catena di fallimenti, a sua volta, metterà pressione alle banche commerciali che fino ad ora hanno gozzovigliato nei mercati azionari e obbligazionari. Questo significa margin call, chiusura dei rubinetti dei prestiti e tassi d'interesse in salita. Quindi per il prossimo dicembre non dobbiamo domandarci se la FED aumenterà o meno i tassi, bensì se tornerà ad intervenire o lascerà che l'inesorabile correzione faccia il suo corso.

    Adesso ci sarà da sganasciarsi dalle risate se l'ondata di fallimenti sommergerà anche Elements di Talpins che negli ultimi tempi non ha fatto altro che ingozzarsi del pattume obbligazionario dello zio Sam scaricato dagli altri...

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  3. Sempre un grazie per il prezioso lavoro di traduzione di Francesco, che apprezzo moltissimo per le parti in premessa (molto utili ai non addetti ai lavori)
    A proposito del "progressivo rallentamento del commercio globale".
    L'andamento del BDIY lo conferma sempre più :
    http://www.rischiocalcolato.it/2015/11/post-inutile-il-baltic-dry-index-e-ai-minimi-di-tutti-i-tempi.html
    Peggio che il periodo post Lehman Brother
    Si sta fermando tutto e nessuno se ne accorge (o preferiscono non farlo notare...)

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