di Francesco Simoncelli
[Il seguente articolo è un'espansione del pezzo già presentato sul magazine online The Fielder.]
“L’ultima roccaforte del potere dello Stato è la politica estera. È in politica estera che lo Stato agisce nel modo più rigoroso come l’orda organizzata, che agisce nel senso più pieno del suo potere aggressivo, che agisce con l’arbitrarietà più libera. In politica estera lo Stato è veramente se stesso. Si può dire che gli Stati, in riferimento l’uno all’altro, siano in un continuo stato di guerra latente. La “tregua armata”, una frase così familiare prima del 1914, era una descrizione accurata della normale relazione tra gli Stati quando non sono in guerra. Invero, non è esagerato dire che la normale relazione tra gli Stati sia la guerra. La diplomazia è una guerra mascherata in cui gli Stati cercano di guadagnare con il baratto e l’intrigo, con l’astuzia degli ingegni, gli obiettivi che dovrebbero conquistare più rudemente per mezzo della guerra.” ~ Randolph Bourne
Tutte le lacrime di questo mondo non potrebbero colmare la tristezza per le vite spezzate in quel di Parigi. In verità, tutte le lacrime di questo mondo non potrebbero colmare le vite che ogni giorno vengono spezzate nel mondo. L'empatia per un nostro simile nel momento della sofferenza è talmente grande che ci spinge a condividere gli stessi sentimenti. La vita è un qualcosa di prezioso. La vita, soprattutto, è un processo attraverso il quale, si suppone, riusciamo ad accumulare una quantità tale di saggezza da permetterci di evitare gli errori più banali. Perché? Perché in caso contrario saremo i primi a pagarne i costi. Le sanzioni negative si scatenerebbero come uno sciame di locuste fameliche facendoci provare tutto il dolore derivante dal nostro errore.
Gli stati, invece, non pagano per i propri errori. Attraverso la formula "lo stato siamo noi", i membri che prendono decisioni sbagliate scaricano le sanzioni negative sulla popolazione senza colpe. Sin dalla prima guerra mondiale, i campi di battaglia sono diventati le città, i paesi, le contrade. L'orrore della guerra è stato portato di casa in casa a causa della nascita e della crescita di un apparato pseudo-sociale che s'è sostituito al processo decisionale individuale. Propaganda e mistificazioni hanno caratterizzato il suo modo d'agire, riuscendo ad ingannare la popolazione che è diventata lo scudo involontario delle politiche sconsiderate degli stati. La linfa vitale degli stati non sono gli eserciti, ma la popolazione che governa.
Solo quest'ultima è in grado di creare ricchezza reale, di conseguenza l'apparato statale sfrutta qualsiasi occasione per tenere vivo il suo potere incamerando la ricchezza creata dalla classe produttrice. Lo stato è un parassita che influenza il tessuto sociale di cui si nutre affinché continui a sostenerlo. In questa ottica, la migliore strategia che ha per avvicinare a sé la classe produttrice è la paura. Di cosa? Invasioni, attentati, incidenti. Il modo più rapido che ha scovato l'apparato statale per instillare la paura nei suoi sottoposti è stato quello di disarmare la popolazione di cui si "prende cura". In secondo luogo, ha sfruttato qualsiasi evento terroristico per espandere la propria area d'influenza a scapito della popolazione. Il suo obiettivo è quello di rendere quanto più prevedibili le azioni dei suoi sottoposti e questo richiede un ambiente sociale statico. E' per questo motivo che subito dopo ogni attentato terroristico le contromisure adottate dallo stato vanno a discapito della popolazione autoctona, la quale vede erodersi sempre di più le proprie libertà individuali.
E' per questo motivo che Hollande ha colto la palla al balzo quest'oggi e ha inviato bombardieri in Siria. Non solo, ma ha annunciato una maggiore spesa statale in favore della "sicurezza", nonché l'aggiunta di 1,000 soldati in più a pattugliare le strade di Parigi. La gente è spaventata. La gente fa finta d'avere coraggio, in realtà si rannicchia in un angolo ad ogni minimo sussulto di un agente di polizia. Sono ormai 14 anni che va avanti questa fantomatica Guerra al Terrore, eppure nessuna delle due parti ha vinto. Tutti ne stanno uscendo con le ossa rotte. Tutti ne stanno uscendo più poveri.
Come può questa guerra prevenire altri massacri come quello di Parigi? Come abbiamo visto, non può. Anzi, fa solamente peggiorare le cose. Soprattutto in termini di persone innocenti ammazzate. Ogni bomba lanciata da Stati Uniti e Francia in territorio straniero, ogni operazione dei servizi segreti in territorio estero, non fa altro che creare una sequenza infinita di motivi che portano gli individui nel territorio in cui s'interviene a serbare rancore e ad organizzarsi per scacciare gli "invasori", o a colpirli in patria con attacchi terroristici simbolici.
Ludwig von Mises dimostrò nelle sue opere come l'interventismo economico rappresentasse un veleno per il libero mercato. Murray Rothbard ebbe un'intuizione: traslò questo concetto alla geopolitica, affermando come l'interventismo estero in faccende estranee al proprio paese fosse foriero di conseguenze impreviste. Una di queste, purtroppo, è stata la tragedia francese del fine settimana scorso, il cui innesco è stato il militarismo francese sul territorio siriano. Infatti, sin dal 2011 l'obiettivo di USA e Francia è stato quello di spodestare Assad e nel farlo si sono ritrovati a mandare in quei territori pacchi e pacchi di armi che sono costantemente finiti nelle mani dei terroristi piuttosto che in quelle dei cosiddetti "ribelli moderati anti-Assad". Ciò ha gettato i semi degli attacchi di Parigi che, a loro volta, hanno gettato i semi dei recenti bombardamenti francesi sulla Siria. Una escalation di violenza che non risparmierà nemmeno i francesi stessi, i quali si ritroveranno a vivere in uno stato di polizia a causa dell'invadenza dello stato che, attraverso la sua propaganda, approfitterà della situazione per opprimere ulteriormente le libertà degli individui.
Non lasciatevi ingannare, quindi, dalle proposte folli di Hollande che nella loro veemenza centralista, non toccheranno minimamente i terroristi ma assedieranno i cittadini francesi facendoli vivere in un costante stato di paura e annientando le loro libertà in nome di un "bene superiore". La soluzione è quella di respingere i militaristi e gli isolazionisti; più bombe non risolveranno il problema in Medio Oriente. Riproporre una strategia fallimentare è stupido oltre che dannoso.
Non è un caso, infatti, se Parigi sta diventando sempre di più una città militarizzata e sulla stessa scia stanno agendo anche le altre capitali d'Europa. Aspettarsi che questo possa fermare i terroristi è piuttosto ingenuo, proprio perché lo stato approfitta di qualsiasi situazione per espandere il suo controllo ed imporsi con maggiore peso sulle scelte degli individui. Questo, ad esempio, è stato lo scopo del Patriot Act. Non solo, ma come accaduto negli Stati Uniti, Parigi ha deciso di rompere le clausole legate ai deficit di bilancio e dare libero sfogo alle spese per la difesa. Ovvero, spese per la distruzione. Questo non fa crescere un'economia. Questa non è produzione sostenibile. Nel breve termine fornisce un senso di euforia, ma in seguito produce una correzione necessaria che impone un conto salato da pagare. Soprattutto, non permette affatto di risolvere il problema! Infatti, malgrado le spese faraoniche degli Stati Uniti per la guerra al terrorismo, i pazzi che si fanno saltare in aria e sparano all'impazzata tra la popolazione inerme sono ancora in circolazione. E a quanto pare ora i talebani controllano più territorio in Afghanistan rispetto a prima che gli USA si lanciassero a testa bassa nella loro crociata per eradicare questo male. Senza contare le migliaia di morti e i milioni di rifugiati.
In patria, il sottoprodotto della guerra al terrorismo è stato un mix di popolazione spaventata e tenuta sotto controllo. Cos'è la NSA se non la figlia deforme del tragico compromesso tra sicurezza e libertà? In questo modo non si fa altro che lasciare carta bianca a degli stati affamati di potere che non rispettano più il rule of law, poiché, forgiandosi del potere di rendere più sicura la popolazione, sono autorizzati a "fare tutto il possibile". I pianificatori centrali e la relativa burocrazia che fanno parte dell'apparato statale diventano una pericolosa eccezione alle leggi che invece valgono per tutti gli altri, mettendo nelle proprie mani un potere politico arbitrario pressoché illimitato. Non è una sorpresa, quindi, se ne abusano. Ma questa lezione non è stata appresa. Henry Hazlitt lo sapeva bene. Lo scrisse a chiare lettere nel Capitolo 9 della sua opera magistrale, L'Economia in Una Lezione: "Smobilitare Eserciti e Burocrazia." Ciò non è accaduto nel 1989, quando cadde il muro di Berlino e l'enorme apparato militare messo su per affrontare la minaccia russa sarebbe dovuto essere smantellato. Improvvisamente questo gigantesco apparato burocratico non aveva più una ragion d'essere. Gli è stata data con la fantomatica lotta al terrorismo, operazione nata da conseguenze indesiderate scaturite dalla politica estera interventista dei vari stati occidentali.
Questo per dire che il Medio Oriente è ormai una zona costituita da stati falliti e un incubatore di un fanatismo barbarico-religioso a causa dei continui interventi occidentali in quelle zone. In sostanza, l'avvertimento di Eisenhower circa il complesso militare-industriale è caduto nel vuoto, lasciando solamente terra bruciata laddove questa macchina da migliaia di miliardi di dollari ha ri-allocato i propri affari. Infatti non si tratta nemmeno di petrolio, perché come abbiamo visto col recente boom delle patch di scisto, ad esempio, tutti i paesi del mondo fanno a gara per scaricare il proprio oro nero sul mercato in modo da finanziare le proprie spese folli. Ciò è vero sia per il Venezuela, per l'Arabia Saudita, per il Brasile, per il Texas, per il North Dakota, per la Norvegia, ecc. In America, infatti, sono stati la ZIRP e il QE a far esplodere uno tsunami d'investimenti nel mondo petrolifero sul suolo nazionale, portando ad un mismatch tra domanda e offerta. Infatti ora quest'ultima supera la prima, e il credito a buon mercato sta per finire la sua magia.
A seguito del rallentamento della creazione di denaro sin dallo scorso ottobre, le attività in bolla che distruggono ricchezza sono costantemente finite sotto pressione. I CEO delle grandi aziende americane, ad esempio, hanno offerto in ostaggio i bilanci di quest'ultime sull'altare della ZIRP per strafogarsi di debito a buon mercato e inondarsi di dividendi e guadagni inattesi. Il tutto, ovviamente, grazie all'ingegneria finanziaria (es. riacquisti d'azioni). Ma sin dal terzo trimestre dello scorso anno l'influenza della FED sui mercati è andata via via scemando, e con essa il ricorso all'ingegneria finanziaria per mostrare uno straccio di guadagno dal settore azionario. La strategia della FED, quindi, è quella di stare a guardare quello che succede. La volontà di "rialzare" i tassi a dicembre non è dettata da una politica decisa dal FOMC, bensì dall'ambiente di mercato che sta inducendo nuovamente una correzione.
Senza il nuovo afflusso di capitali a buon mercato le attività in bolla perdono la loro capacità di sottrarre ricchezza reale dal mercato e vanno fallite. Tale catena di fallimenti, a sua volta, metterà pressione alle banche commerciali che fino ad ora hanno gozzovigliato nei mercati azionari e obbligazionari. Questo significa margin call, chiusura dei rubinetti dei prestiti e tassi d'interesse in salita. Quindi per il prossimo dicembre non dobbiamo domandarci se la FED aumenterà o meno i tassi, bensì se tornerà ad intervenire o lascerà che l'inesorabile correzione faccia il suo corso. Di conseguenza non esiste alcun motivo economico che ha spinto la macchina militare statunitense a perpetrare la sua esistenza. Coloro che avanzano l'ipotesi che tutta questa storia verta sull'acquisizione di petrolio da parte delle nazioni occidentali, non ha capito come funzionano causa/effetto in economia. Il mondo è pieno di risorse, solo che non esistono in un determinato momento le tecnologie e le conoscenze adatte per portarle alla luce. Una volta soddisfatti questi requisiti le leggi dell'economia lavorano affinché l'ambiente di mercato possa essere sempre ripulito dagli eccessi e dalle carenze. Di conseguenza i prezzi stanno a segnalare proprio questo: in caso di carenza ci saranno prezzi alti e in caso d'abbondanza ci saranno prezzi bassi.
Oggi la macchina industriale della Cina sta rallentando e di conseguenza avrà bisogno di meno energia. Non solo, ma anche la macchina del credito sta rallentando, di conseguenza se alcune aziende si sono spinte troppo oltre con le loro avventure imprenditoriali presupponendo un ambiente economico perennemente pervaso dalla ZIRP, hanno fatto male i loro conti e ora ne stanno pagando il prezzo con profitti in calo e prezzi delle commodity in calo. Detto in altre parole, la macchina da guerra imperialista non è stata lasciata in vita per depredare determinati paesi delle loro risorse petrolifere o per assicurare un prezzo "onesto del petrolio", bensì per sostenere un pilastro clientelista che rappresenta la salute dello stato. Non credo d'essere troppo tranchant quando affermo che ormai la guerra viene fatta solo per fare la guerra. Perché? Perché la guerra è la salute dello stato. Soprattutto in periodo recessivi. Non è un caso, infatti, se alcuni economisti come Krugman affermino velatamente come gli ultimi terribili fatti di Parigi possano rappresentare un motivo di stimolo per l'economia nazionale francese. La presunta anti-ciclicità che viene affibbiata al conflitto bellico è solamente una chimera.
Infatti al pari dell'interventismo economico, l'interventismo bellico estero promuove quelle stesse conseguenze impreviste che i pianificatori monetari centrali non si aspettano quando convincono l'ambiente economico della loro presunta lungimiranza. Allo stesso modo, l'intelligence e i servizi segreti commettono lo stesso errore quando intraprendono azioni destinate ad influenzare un'intera nazione senza che possano considerare tutte le conseguenze ex-ante. Come considerare altrimenti i quarant'anni d'intromissione americana nelle faccende iraniane, la quale ha scaraventato il paese nelle mani di una teocrazia dedita al fanatismo a causa di un regime change sponsorizzato dagli stessi USA? Come considerare altrimenti l'intromissione degli USA nella faida Iraq-Kuwait per una questione meramente di confini (confusione risalente agli anni '60) e che richiese lo stanziamento di 500,000 soldati americani sul suolo dell'Arabia Saudita (cosa che tra l'altro offese i mujahedeen afghani rimasti disoccupati dopo il crollo dell'URSS)? Ma il peggio sarebbe accaduto dopo il 1991, quando la propaganda statunitense auto-investì il paese a stelle e strisce col ruolo di "poliziotto del mondo". Inutile dire che questa carica rendeva gli USA la nazione capace di distinguere gli "stati canaglia" da quelli presumibilmente buoni, rivestendo le sue decisioni di regime change in Medio Oriente con un'aura di giustezza e legittimità. Infatti gli USA, per aggiungere una patina di nobiltà alle loro azioni intrusive, non avrebbero più prediletto la strategia boots on the ground come nella Guerra del Golfo, bensì una composta da operazioni sotto-copertura, addestramento di truppe, spedizione d'armi a gruppi ribelli, ecc.
E' stato proprio questo modo d'agire che ha creato mostri come l'ISIS. Infatti i mujahedeen addestrati dalla CIA per combattere contro i russi, e successivamente diventati Al-Qaeda, non sono impazziti improvvisamente e hanno deciso di combattere l'America "per la sua libertà". In realtà, è stato il wahabbismo fondamentalista in Arabia Saudita che li ha ispirati, il quale era inviperito contro la macchina da guerra americana che aveva imposto sanzioni, embargo, no fly zone e altre azioni ostili nei confronti del regime sunnita a Baghdad dopo il 1991. Malgrado ciò gli USA e il resto degli stati occidentali non hanno imparato nulla sin da allora. Il caos in Libia e in Siria sono solo gli ultimi esempi di una sequenza d'interventismi inutili e non necessari in faccende che non hanno fatto altro che portare a conseguenze dannose e peggiori rispetto alla situazione che si voleva "risolvere". Infatti è stata la combriccola USA, Francia e Inghilterra che, volendo spodestare Assad, ha gettato i semi di quello che sarebbe in seguito diventato lo stato islamico. Sono stati USA, Francia e Inghilterra che nella loro sciocca presunzione bellica hanno permesso a questi mostri di conquistare territorio e prosperare.
E' da loro che questi fanatici hanno preso armi, munizioni, razzi, pezzi d'artiglieria e mezzi di trasporto bellici. Ebbene sì, cari contribuenti francesi. Parte delle vostre tasse è finita per regalare armi a gruppi terroristici. Questi ultimi, approfittando del vuoto di potere creato dalla guerra civile siriana, hanno reclamato pezzi di territorio sempre più ampi rivoltandosi contro la mano che fino a quel momento li aveva riforniti d'armi. L'obiettivo del neo-stato islamico non è mai stato rimuovere la "tirannia", perché esso stesso è l'incarnazione della tirannia. In risposta, gli Stati Uniti hanno iniziato a bombardare la Siria con attacchi aerei, insieme anche alla Francia (ultimamente, sebbene in azioni separate, s'è unita anche la Russia). Ancora una volta le nazioni occidentali hanno dato prova della loro stupidità e della loro intenzione di voler alimentare la guerra piuttosto che terminarla, perché se tali bombardamenti fossero veramente efficaci lo stato islamico sarebbe già stato ridotto ad un cumulo di macerie. Ciò che viene, invece, ridotto ad un cumulo di macerie sono case, uffici, negozi e moschee, uccidendo indiscriminatamente sia civili innocenti che terroristi. Infatti, ciò che convince quelle persone a diventare jihadisti non è affatto la pila di promesse vuote del califfato, bensì l'oltraggio e il risentimento nei confronti delle bombe lanciate dagli attacchi aerei e da quelle lanciate dalle navi nel mediterraneo.
In conclusione, senza la campagna bellica occidentale volta a spodestare Assad e senza la campagna propagandistica occidentale volta a demonizzare l'Iran (suo alleato), i fanatici dell'ISIS non sarebbero mai diventati la forza feroce e ben armata che abbiamo sotto gli occhi oggi. Sarebbero rimasti a corto di soldi, reclute e armi in un batter di ciglio. Più bombardamenti non li fermeranno, anzi li renderanno più agguerriti. Tanto per iniziare i leader occidentali non dovrebbero stare al gioco dei terroristi come fa Hollande, il quale parla di guerra ed implementa misure da stato di polizia nel suo paese. Come sosteneva la Thatcher, bisogna affamare i terroristi "togliendo loro l'ossigeno della pubblicità da cui dipendono". Chi deve combattere l'ISIS, in realtà, è Assad e i suoi alleati della guardia iraniana. E' tempo che l'occidente si renda conto dei suoi errori del passato e lasci le questioni estere nelle mani di chi competono realmente, evitando di farsi coinvolgere in futuro in conflitti estranei alla sua sfera d'azione. Per nostra sfortuna questa sarà la risposta meno probabile, ed è per questo che atti barbarici e disgustosi come quello di Parigi continuano ad accadere.
parli di hollande? di questo hollande? il grande leader con la spada dell islam?
RispondiEliminahttp://i2.wp.com/www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2015/11/hollande-sabre-arabie-saoudite_4650468-777x437.jpg?resize=150%2C150
qui si vede meglio
RispondiEliminahttp://i2.wp.com/www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2015/11/hollande-sabre-arabie-saoudite_4650468-777x437.jpg
L'europa, e in particolare l'italia, sara islamizzata in 10-15 anni se continuiamo ad accettare tutti, poi loro sono di natura bellicosa per cultura e la storia ce lo dice; nn vedo un lieto fine ne senza guerra ne con guerra. Chiudere le frontiere o mettere pesanti limiti numerici all'immigrazione è un dovere per quanto mi riguarda (nn sono religioso,e nn intendo farmi comandare dai religiosi, siano essi cattolici o peggio islamici...).
RispondiEliminaLa verità è che Ron Paul (e non suo figlio), sarebbe dovuto essere Presidente degli Stati Uniti D'America, solo così il pianeta avrebbe cambiato verso; tornando a casa nostra (o cosa nostra...) Renzi, grazie alla sua pupilla mogherini ha perso l'ultima occasione per fare qualcosa di buono nella sua vita, cioè quella di tenerci fuori da questa nuova crociata ipocrita franco-russa, quanto più riuscirà a limitare l'intervento, tanto più sarà meglio per noi.
RispondiEliminaavete il diritto di rimanere in silenzio.
RispondiEliminahttps://themuslimissue.wordpress.com/2015/08/24/canada-70-muslim-organizations-advocate-bill-59-to-sneak-in-sharia-to-criminalize-criticism-of-islam/
(la situazione si sta facendo pesantina) (osservate al minuto 2.40. dice anche che se qualcuno offende la madre del profeta, offendo sua madre. ed il musulmano in quel caso attacca. ma attacca davvero, non come quell imbecille di papa franesco, che dà un pugnetto, e si fa una pugnetta) (si, non è il mio sitle. ma arriva un punto in cui le cose vanno dette senza peli sulla lingua)
Da occidentale, inevitabilmente laico e secolarizzato, mi sembra di vedere più politica (ed economia di comando e di rapina) che religione. Mi sembra che la religione venga strumentalizzata come fattore ideologico per controllare e scatenare l'aggressività della manovalanza e tenere più coperti gli interessi di potere dei vari mandanti.
RispondiEliminaMa può darsi che sia proprio questo l'errore imperdonabile degli inconfessabili interessi occidentali: immaginare, con la solita arroganza del Potere, di poter usare e controllare un fattore del genere, illudersi di poter aprire e chiudere il vaso di Pandora senza conseguenze imprevedibili.
A livello individuale restano comunque in campo i fondamentali del buon senso durante qualsiasi tipo di crisi della quale non si è responsabili: la difesa dei diritti naturali (vita, libertà e proprietà) nell'ordine e nei modi che ciascuno ritiene più opportuno. E ci vuole raziocinio ma anche tanta fortuna, come sempre.
non cadere nel tranello marxista, dna. (né nel follow the money). è una lettura, anche vera. ma non LA lettura. tutto è collegato, e gli affini si attraggono. la religione, se levi l aspetto mistico, metafisco, trascendente, è una serie di regole. morali, etiche, anche economiche. ed ogni ideologia, economica come religioso, ha bisogno di prendere il potere per imporsi. la religione è un ideologia in nuce totalitaria. tutte meno, forse, il cristianesimo; laddove il cristo si sacrifica e non si impone. ma neanche questo ha evitato una chiesa cattolica tirannica, oscurantista, feroce, violenta, prevaricatrice, per secoli. e se oggi la vedi cosi, ma che ogni tanto ci riprova da almeno parte di essa ed anche pericolosamente ringalluzita dall avanzata dell islam (un parente sacro), è per le cannonate che ha ricevuto.la religione contiene una visione culturale anche economica, e north in teoria non ha torto nel suo progetto. ha torto solo perche noi, da laici, rifiutiamo una visione legata ad un testo sacro, appunto ideologica ed indiscutibile perche sacra, e ci riteniamo liberi di scegliere secondo le ns decisioni su cosa è buono o cattivo. le religioni sono insieme di regole. sacre. ogni religione è stata perseguitata. da altre religioni. e le grandi persecuzioni sono state eminentemente religiose. comprese le religioni laiche: nazismo e comunismo. che sono vere e proprie religioni proprio per il senso del sacro della mission. infatti la religione non implica dio. sono cose diverse. pensa a dio senza religione: quello(se c è) è dio. certo, i capi se la godono, ridono, fanno i soldi. la guerra ha ragioni economiche. ma le alleanze sono anche affinita ideologiche, oltre che geografiche. e comunque anche geografia ed ideologia sono parenti. mentre l avanzata della cultura islamica non ha a che vedere con le guerre. quel signore barbuto che si offende come papa franesco, che è come lui manesco, ma è piu forte, non è frutto delle guerre. ma del fatto che si è svenduta la liberta per 2 soldi. per ideologia della crescita, il sacro nascosto. e la gente ha subodorato la truffa nella vendita di liberta, pace, tolleranza. ed ora chiede di tornare indietro. usa infatti lo stesso marketing dei diritti piu o meno umani.
RispondiEliminaL'occidente moderno e' nato con la separazione tra religione e governo. Nell'Islam le cose non stanno cos\'ec. Ed il Canada che discute l'introduzione di deroghe alla libert\'e0 di pensiero e di espressione \'e8 l'avamposto dell'impazzimento politically correct che antepone la pace statosocialista e collettivista alla libert\'e0 individuale.\
EliminaIl mio commento non \'e8 criptomarxista, n\'e9 con gli uni n\'e9 con gli altri e c'\'e8 ben altro da considerare. No. La tua riflessione molto sensata coincide con la mia quando parlo dell'errore fatale del Potere occidentale, non essersi resi conto del vaso di Pandora che si andava ad aprire... Ed ormai l'arroganza \'e8 evidente anche se non stupisce l'errore razionalista delle elite dimentiche della potenza della fede tradizionale.\
Resta, per\'f2, la mia personale impostazione mentale a cercare e trovare il demone della volont\'e0 di potenza come primum movens delle azioni di alcuni individui, i pi\'f9 perduti e pericolosi, che pi\'f9 o meno inconsapevolmente si fanno scudo delle religioni come strumento di controllo e coercizione (le regole). Anche trattando di economia, di finanza e di politica, io non vedo contrapposizioni o dipendenze da invertire, la politica dominata dall'economia e dalla finanza o il contrario. No. Io interpreto tutto come esercizio del Potere attraverso il controllo di politica ed economia e finanza ( e religione e media e scuola ed intellighenzia e... ). L'economia in cui viviamo non \'e8 economia di libero mercato, ma economia politica e dunque il capitale vincente \'e8 per forza quello clientelare e viceversa i politici vincenti sono quelli ammanicati e finanziati meglio. Quella che manca davvero \'e8 l'economia di libero mercato, non condizionata da altro che dal senso del miglior contratto reciprocamente e volontariamente scelto e compiuto.
certo che è volonta di potenza. ma non (solo) di potenza economica. piuttosto di potenza ideologica. i soldi sono, come abbiamo sempre detto, mezzo per il potere. oltre che (anche ) fine.
Eliminala chiave è alla fine la mitologia, la narrazione.
tu, ad esempio, seguace della religione della liberta, preferisci essere ricco e schiavo o libero e povero? (tutto, ovviamente, nei limiti)
Volontà di potenza e basta. Con tutti mezzi ed in tutte le modalità. Non stiamo parlando di fede e misticismo. Ma di religioni, cioè corpus di regole sacre o sacralizzate come "la causa" superiore di volta in volta scelta come obiettivo: il paradiso, il bene comune, l'interesse generale, la crescita infinita, il progresso, la morte degli infedeli, ... Siamo sostanzialmente concordi. Anche la supremazia ideologica o religiosa o tecnologica o militare o culturale o economica o finanziaria o scientifica ... sono sempre supremazia e volontà di potenza.
EliminaNon sto affatto, nello specifico, sottovalutando la potenza del fondamentalismo religioso in se stesso indipendentemente da altre finalità occulte retrostanti. E la sua pericolosità estrema, il buon senso mi impedisce di trascurarne l'esistenza. Infatti, nel mio primo commento, proprio appellandomi al buon senso, sottolineavo l'importanza della difesa della propria vita (la prima proprietà) in una situazione critica come quella odierna.
Ma confermo il mio assoluto disprezzo per tutti quelli che subiscono il proprio demone interiore di potenza ed impongono agli altri le proprie follie esaltate. A qualsiasi gruppo sociale, etnico, religioso, razziale, politico, finanziario, culturale, professionale, ... essi appartengano.
Scusa, trascuravo gli altri due spunti.
EliminaSenza estremizzare, preferisco libero e distante dalla piramide. Non alla base della piramide, ma distante da essa e dalle sue "regole". Aspirazioni alternative. Comprendi?
Narrazione? Certo. Ma noi liberi e malfidati non crediamo più a babbo natale. Per questo siamo fuori dal gregge ed un po' soli ed autosufficienti o indipendenti in senso lato. Sempre meglio che male accompagnati, no?
Comunque quando parliamo di un pericolo bisogna conoscerlo. Lungi da me da definirmi un esperto di geo-politica, storia del medioriente o religione, tuttavia ho avuto il piacere e l'onore di conoscere persone che si occupano dei campi suddetti.
RispondiEliminaUn mio caro amico, ad esempio mi ha spiegato come l'ideologia dell'ISIS sia in realtà un'ideologia alquanto moderna dal punto di vista cronologico. Il wahabismo infatti è un'ideologia modernista che poco ha a che fare con l'islam tradizionale, la quale predica l'applicazione alla lettera dei principi stabiliti nel Corano.
Ora ognuno sa che l'interpretazione letterale di un testo (sacro o meno che sia) ha de sempre scontrarsi con la realtà dei fatti e non è un fenomeno legato esclusivamente alla religione musulmana. Esiste infatti un simpatico aneddoto su un teologo alessandrino di nome Origene, che in seguito a una lettura del vangelo decise di evirarsi perchè in un passo di Matteo era scritto che gli eunichi si evirano perchè andranno nel regno dei celi, il passo si concludeva beffardamente con un "chi può capire, capisca".
Mi ha fatto molto riflettere questo racconto perchè mi ha fatto capire che bisogna stare attenti ad ogni tipo di estremismo, anche quello che può sembrarci congeniale. Non so bene le idee di North riguardo la religione, ma credo che una società che seguisse alla lettera un precetto religioso finirebbe vittima delle sue stesse contraddizioni.
Grandissimo "Editoriale".
RispondiEliminaComplimenti Francesco, da incorniciare.
Riassume in modo chiaro e inequivocabile i tantissimi articoli e post che sono circolati in questi giorni.
Ne cito alcuni:
IL SOLE 24 Ore
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-11-16/le-ambiguita-erdogan-071746.shtml?uuid=AC6nwyaB
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-11-19/la-saudi-connection-che-frena-lotta-all-isis-073642.shtml?rlabs=1
Maurizio Blondet
http://www.maurizioblondet.it/parigi-qualche-kamikaze-era-radiocomandato/
Attilio Folliero
http://umbvrei.blogspot.it/2015/11/lattentato-di-parigi-e-lipocrisia.html
Paradossalmente, ci metterei anche questo (tra le tante cialton.. contraddizioni "occidentali")
http://vocidallestero.it/2015/10/15/global-research-risolto-il-mistero-degli-automezzi-toyota-in-mano-allisis-li-hanno-forniti-gli-usa/
Il paganesimo non e' mai cessato e vive anche nelle religioni monoteistiche attraverso un'accurato sincretismo operato fin dalle origini : basta approfondire i loro simboli e le loro usanze....per il resto , queste tre ortodossie pagane sono piu' alleate che nemiche e concorrono per i fini citati dall'articolo postato : controllo delle masse attraverso il dio saturno ( quello che deteneva il tesoro dei romani sul campidoglio)
RispondiEliminaComunque c'è da ricordare che ogni volta che gli stati dichiarano guerra a qualcosa, perdono sempre. La guerra alla povertà, la guerra alla droga, la guerra al terrorismo, ecc. ogni volta che i pianificatori centrali hanno cercato di mettere una pezza su quelle cose che ritenevano disallineate dai loro punti di vista, hanno ottenuto solo disastri. A questo indirizzo, ad esempio, trovate una serie di costi per quanto riguarda la guerra in Iraq e Afghanistan da parte degli USA. Per non parlare delle spese necessarie all'Italia per continuare a tener stanziati i suoi militari.
RispondiEliminaInfatti, ancora una volta, abbiamo a che fare con un fenomeno creato dagli stessi stati che si suppone adesso debbano risolvere la situazione sfuggita di mano. Non solo l'ISIS continua ad essere finanziato da quegli stati del Golfo alleati dagli USA, ma nientemeno che dai documenti della DIA arriva la conferma che l'occidente, nel suo tentativo di accerchiare l'Iran, stava alimentando la nascita stessa di questa tirannia nota come stato islamico. Sebbene i nostri media mainstream si rifiutano di fare un bel report completo sulla nascita dell'ISIS, qui abbiamo ben chiaro come sia stato l'occidente a nutrire questa banda di pazzi scalmanati.
Vi ricordate, infatti, il cosiddetto "Esercito Siriano della Libertà"? Quello osannato dai nostri media mainstream secondo cui volevano estirpare la tirannia di Assad? Ebbene, è saltato fuori che dapprima ha voltato le spalle agli USA e poi ha iniziato a mostrare le sue reali intenzioni.
Quello che fa più accaponare la pelle è che gli stati occidentali erano a conoscenza dei rischi di quello a cui stavano andando incontro, hanno perseverato. Comunque gli Stati Uniti non si imbarcheranno mai in imprese militari di terra a un anno scarso dalle elezioni. La Francia non ha la forza per sopportare da sola un’impresa del genere. Invadere via terra la Siria con la Russia già sul campo? Non credo proprio. Malgrado ciò la concentrazioen di povlere da sparo in quella zona è davvero terrificante... Nel frattempo gli stati coninueranno a terrorizzare la popolazione autoctona con misure da stato di polizia, facendo la restare carne da macello.
Caro Franesco gia' dall'anno scorso i famosi ribelli anti-Assad erano stati spazzati via e in campo c'erano solo due forze : Isis e il governo di Assad mentre il presidente della Grandeur doveva ammettere pubblicamente a Giugno 2014 che ancora mandava armi in Siria ai fantomatici ribelli...se non le davano ad Assad queste armi a chi sarebbe dovute andare a 4 persone per farsele togliere? Sono ormai quasi 20 anni che e' assodato che il vero conflitto sara' tra Iran e Israele, e la stessa storia che hai citato tu in questo post : si sapeva il rischio di rifornire armi la Siria, come si sa il rischio di appoggiare ora il programma nucleare iraniano....
EliminaCiao Alessandro.
EliminaSì, l'obiettivo d'Israele è quello di rimuovere un alleato dell'Iran nel suo confine settentrionale. Abbastanza conveniente che i macellai dello stato islamico attacchino nemici dichiarati d'Israele e lancino messaggi agli alleati di Assad. Non solo, ma questo caos sta spingendo sempre più la NATO a presidiare il Medio Oriente, cosa che non dispiacerebbe affatto a Gerusalemme. Anzi, da quello che possiamo notare sono già pronti a godersi lo spettacolo.
La cosa certa è che nessuno stato è buono e dedito alla realizzazione del "bene superiore", e che la guerra è la sua salute. Il resto è costituito da pezzi del puzzle geopolitico che devono essere messi insieme con pazienza e oculatezza.
Come dicevo nell'articolo, lo stato coglie la palla al balzo ogni volta che trova uno spiraglio per rosicchiare le libertà individuali degli attori di mercato. La misura descritta in questo pezzo di Reuters non ha nulla a che fare col terrorismo. Non fermerà affatto il terrirismo. Non prosciugherà i finanzimenti ai terroristi. Servirà solamente a tiranneggiare ulteriormente la popolazione autoctona e ad ingigantire il ruolo dello stato.
RispondiEliminaFortunatamente il libero mercato è sempre avanti di un passo rispetto alle pazzie dei pianificatori centrali. Fortunatamente per noi esiste Bitcoin.
In realtà i modi per abbattere dal punto di vista finanziario questi psicopatici esiste, solo che i pianificatori centrali si guardano bene dal perseguirli. Significherebbe innanzitutto chiudere quegli istituti di trading che aiutano l'ISIS a contrabbandare il petrolio sui mercati. Gli eurocrati sanno chi sono, solo che esporli significherebbe mostrare fin dove arriva ed è radicata la corruzione nella burocrazia statale e nel sistema bancario europei e statunitensi. Soprattutto si scoprirebbe a chi giova chiudere un occhio riguardo le attività di questi pazzi scalmanati.
EliminaInvece no. Apprendiamo che si preferisce tracciare tutti i dati finanziari, una volontà chiara e precisa di limitare ed erodere le libertà individuali delle singole persone. Così come il Patriot Act negli USA, anche in Europa s'è deciso di non sprecare questa "occasione" fornita dai terroristi ed espandere ulteriormente l'influenza dell'apparato statale. Il tutto condito da giornalisti dementi che acclamano interventi bellici, politici decerebrati che parlano di muri e recinti spinati, e una maggioranza della popolazione palesemente ritardata che sventola bandierine francesi con la bava alla bocca e occhi allampanati non curante di come il cappio dello stato si stia stringendo sempre di più.
http://www.corriere.it/cultura/15_novembre_19/attentati-parigi-houellebecq-io-accuso-hollande-difendo-francesi-eafac2b2-8e84-11e5-aea5-af74b18a84ea.shtml
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