Bibliografia

lunedì 23 novembre 2015

L'ultimo rimbalzo di Wall Street e l'economia degli struzzi





di David Stockman


È ormai evidente che l'economia mondiale si sta dirigendo verso una conflagrazione deflazionistica, ma l'attuale generazione di rialzisti non lo capirebbe nemmeno se qualcuno facesse loro un disegnino. Ancora una volta si sono rifiutati d'uscire dal casinò, soprattutto perché hanno ricevuto il segnale da Hilsenramp: la FED è "in attesa", almeno fino al prossimo marzo.

Questo significa che ci stiamo dirigendo verso gli 87 mesi consecutivi di ZIRP. Viene da chiedersi se questi robo-trader senza paura e scommettitori incalliti siano giunti ormai alla conclusione che le banche centrali abbiano abolito il tempo stesso — per non parlare della legge della domanda e dell'offerta.

Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, qualsiasi investitore razionale sarebbe dovuto scappare a gambe levate di fronte alla madre di tutte le bolle obbligazionarie — una distorsione monumentale a livello mondiale dei prezzi del debito che farà affondare l'intero sistema finanziario quando, infine, scoppierà.

Dopo tutto, com'è possibile credere che i prezzi del debito sovrano ed i relativi rendimenti non sarebbero stati drasticamente repressi dalla campagna d'acquisti da $19,000 miliardi delle banche centrali?

Le banche centrali hanno ampi poteri, ma l'abrogazione della legge della domanda e dell'offerta non è tra questi. Pertanto la loro grande offerta d'acquisto ha influenzato il prezzo del debito per la maggior parte di questo secolo, ma tutto questo potere d'acquisto finanziario è stato evocato dal nulla.




Detto in altro modo, tali acquisti di debito da parte delle banche centrali non nascono dal bacino dei risparmi reali della società. Sono invece una gigantesca frode dello stato, il che significa che il sistema finanziario è stato infettato da un marciume monetario nelle sue stesse fondamenta.

Di conseguenza l'idea che i modelli storici (pre-1995) di ciclo economico siano pertinenti alla prospettiva odierna, è solamente una fandonia di Wall Street. I tassi d'interesse assurdamente bassi, come ad esempio i 60 bps dei biennali USA o i 210 bps dei decennali, non rappresentano un eccesso di risparmio privato; né riflettono un settore imprenditoriale prospero e un "accaparramento" di denaro contante a fronte di un'economia debole o di un'incertezza a breve termine.

No, rappresentano un gigantesco eccesso del mondo della finanza — credito fiat alimentato delle banche centrali e garanzie collaterali basate sul trading e sui prestiti. A differenza dei risparmi onesti, questi vasti bacini di liquidità scorrono nei mercati monetari, ma non sono mai finiti in modo permanente in beni d'investimento quali macchinari o software.

Invece forniscono finanziamenti ai giocatori d'azzardo nel mercato finanziario e ai carry trader. Cioè, questi bacini finanziari creati dalle banche centrali forniscono i mezzi transitori per la speculazione con la leva finanziaria; non rappresentano capitale permanente, né sono investiti in progetti a lungo termine. Di conseguenza il prezzo degli asset finanziari è ora artificiale e selvaggiamente inaccurato — fissato dagli speculatori che fanno front-running alle banche centrali, e non dal price discovery tra gli investitori e i risparmiatori.

Il debito mispriced è al centro della bolla finanziaria globale. Questo è ciò che ha permesso al settore delle grandi imprese negli Stati Uniti d'indebitarsi per $2,000 miliardi sin dalla crisi finanziaria del 2008, e di scaraventare tutto questo credito nell'ingegneria finanziaria, in particolare nei riacquisti d'azioni proprie. La prova che non sia finito in asset produttivi reali è inattaccabile: gli investimenti netti reali delle imprese sono ancora il 17% al di sotto del livello d'inizio secolo.




Questi bacini di liquidità generati dalle banche centrali sono quelli che hanno permesso al settore delle obbligazioni spazzatura di salire da $1,300 miliardi nel 2007 a più di $2,500 miliardi di oggi. La repressione dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali ha letteralmente spinto money manager e giocatori d'azzardo affamati di rendiemtni decenti, a sottostimare drasticamente il rischio di credito.




Il modo in cui il debito spazzatura mispriced sta alimentando il mercato azionario, non potrebbe essere meglio illustrato dal recente annuncio della Dell: acquisterà EMC per $67 miliardi e l'accordo sarà finanziato quasi interamente con debito spazzatura e con una "tracking stock" sull'asset di forza di EMC, che, a sua volta, è una società pubblica che non paga dividendi o altri profitti di cassa regolari. Vediamo, una compagnia nel settore dei PC con un flusso di cassa infimo e dipendente dal debito spazzatura, vuole puntare su un cavallo nel settore della tecnologia che non frutterà alcuna vincita. Anzi... Quindi ecco la riflessione finale: riuscite a sillabare "multipli di valutazione gonfiati"?

La speculazione di massa scatenata nei mercati azionari sin dal marzo 2009, ha generato più di $5,000 miliardi di flussi di cassa e nuovo debito finiti in riacquisti d'azioni aziendali, fusioni & acquisizioni e altre operazioni di LBO. Il mercato azionario è dunque una creatura dell'ingegneria finanziaria, non un meccanismo d'allocazione efficiente del capitale e di prezzaggio accurato di rischi e rendimenti potenziali.

E' questo quello che accade in un sistema in cui l'ingegneria finanziaria è maledettamente persistente. Vale a dire, tutto questo potere finanziario concesso dalle banche centrali va a riassestare i prezzi degli asset finanziari esistenti, e non crea capacità produttiva nuova o migliorata per Main Street.

Peggio ancora, l'ingegneria finanziaria cronica come quella riflessa nel folle affare da $67 miliardi tra Dell/EMC, distorce e corrompe l'affidabilità dei mercati finanziari. Le valutazioni sono gonfiate, ma la propaganda sell-side e i suoi megafoni sulla stampa finanziaria mainstream hanno letteralmente confezionato un mondo falso in cui il tempo non ha fine e le gambe rialziste crescono all'infinito.

Date un'occhiata superficiale alle caratteristiche di spicco dell'attuale economia globale e del relativo sistema finanziario. I modelli come quello cinese, in cui sono state accumulate riserve in valuta estera a causa dell'ancoraggio dello yuan al dollaro, possono andare avanti indefinitamente? Può una finanza globale da $300,000 miliardi ($225,000 miliardi di debito e $75,000 miliardi di patrimonio netto al picco di maggio/giugno), sostenuta dalle politiche delle banche centrali, rimanere stabile per sempre?




La risposta ad entrambe le domande è "No". Lo Schema di Ponzi Rosso sta già invertendo la marcia, come riflesso nel deflusso di capitali da $850 miliardi degli ultimi 4 o 5 trimestri. Cioè, a causa dei suoi investimenti interni estremamente eccessivi, la Cina sta ancora scaricando enormi quantità di merci sul mercato mondiale e sta guadagnando $300 miliardi l'anno in avanzi delle partite correnti.

Ciononostante, sin dalla fine del 2014 ha subito un calo di $500 miliardi nelle riserve in valuta estera. Il meme di Wall Street secondo cui tutto questo è temporaneo e "contenuto", è tanto falso quanto la dichiarazione di Bernanke sulla bolla subprime nella primavera del 2007. Anche allora tutto sembrava andare a gonfie vele, eppure sappiamo bene com'è andata a finire.

I suzerain rossi di Pechino stanno tenendo per la coda una tigre finanziaria e non hanno idea di come domarla. Questo perché non c'è modo di gestire un castello di debiti da $28,000 miliardi, cresciuti del 56X in meno di due decenni. L'intero progetto del capitalismo rosso è un'impresa folle alimentata dal credito fornito dallo stato.

La Cina sperimenterà quindi un'enorme conflagrazione economica e finanziaria, perché lo Schema di Ponzi Rosso si basa sulla violazione di ogni legge di finanza sana e disciplina economica. E le conseguenze si diffonderanno nel resto del mondo, perché le economie dei mercati emergenti si sono abbeverate alla bolla degli investimenti gonfiata in Cina.

Lo scoppio della bolla in Brasile ha altre spiegazioni? Ne ce l'hanno i distretti minerari vacillanti in Australia, il mercato immobiliare traballante in Canada e i campi petroliferi abbandonati in North Dakota.

Dopo il 1994 le banche centrali hanno scatenato le furie della speculazione, della leva finanziaria e dei presunti pasti gratis, quando Greenspan si arrese ai bond vigilantes e salvò Wall Street durante la crisi del peso; e Deng scoprì la stampante monetaria nel seminterrato della PBOC, inaugurando la più grande bolla speculativa mai vista nella storia economica.

Con il grande esperimento monetario che sta cadendo a pezzi ovunque, perché qualcuno dovrebbe bersi la balla che gli utili dell'S&P sono capitalizzati al 21X, o al 30X, o a di più?

Proprio così. Secondo la contabilità GAAP sarà una fortuna se per il terzo trimestre 2015 ammonteranno a $95 per azione su base annuale. E questo rappresenterebbe un calo del 10% rispetto al picco di $106 per azione nel terzo trimestre 2014.

Ci si potrebbe chiedere, dunque, perché mai i fast money dovrebbero comprare durante i ribassi, com'è stato evidente la scorsa settimana, quando gli utili stanno (e stavano) già scendendo e quando per l'economia mondiale soffiano venti contrari provenienti da tutte le direzioni?

Anche la macchina dell'esportazione tedesca sta vacillando — e non solo perché la Cina e il suo convoglio di fornitori emergenti stanno ricorrendo al quantitative tightening (QT). Cioè, stanno liquidando dollari ed euro e non stanno comprando auto di lusso e macchine d'ingegneria con denaro preso in prestito.

A questo punto del ciclo economico a metà del 2007, gli utili GAAP annuali ammontavano a $85 per azione in un momento in cui le gambe rialziste di Wall Street indicavano per il 2008 $120 per azione. Inutile dire che quest'ultima cifra non si materializzò, ma gli utili GAAP presto scesero fino a $50 per azione e a giugno 2009 arrivarono a -$15.

Questa volta gli strateghi azionari di Wall Street stanno proiettando per l'anno prossimo $130 per azione. Ciò non accadrà mai, ma il fatto che tali proiezioni abbiano ampio credito nel casinò è indicativo della malattia intorno a Wall Street.

Ci sarà una carneficina e, ancora una volta, non la vedranno arrivare. Su quest'ultimo aspetto basta guardare cos'hanno detto Alan Blinder e Mark Zandi:

"Sì, è probabile che il QE abbia effetti collaterali negativi, ma devono ancora materializzarsi."

Chiamatela economia degli struzzi. Ma affrettatevi, suddetti effetti collaterali stanno già emergendo nel casinò.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. Iperdeflazione significa crisi finanziaria (e politica) degli stati e dei superstati, cioè crisi conclamata del debito pubblico.
    Situazione che così estesa geograficamente non ha veri precedenti storici. Acque oscure ed inesplorate pregne di interrogativi terribili.
    Lo status quo politicofinanziario, per adesso, vediamo che reagisce nei modi classici: riduzione della libertà degli individui e delle greggi nel range dalla war on cash fino alla war on terror. E, così, si viene progressivamente disarmati in senso lato nei confronti del leviatano: coercitivamente bloccati nel sistema bancario e nel recinto sempre più alto del controllo e dell'impedimento. Il tutto operato con astuzia mistificatrice in nome del meglio e della redistribuzione più ampia degli oneri. Col risultato di avere il plauso della stragrande maggioranza delle pecore inconsapevoli.
    Mala tempora currunt.
    Ma può durare senza intoppi un percorso autoritario del genere? La reazione degli individui ad una crescente riduzione della libertà di scelta quanto può essere contenuta? O avremo, come tante altre volte, gli "anni del consenso" a smorzare qualsiasi istanza di liberazione? E l'ultima disperata mossa del Potere, la guerra vera e propria, sarà ancora una opzione concreta o resterà una minaccia incombente per annichilire la libertà?

    P.s.: mi autoincenso, ma intuii e lo scrissi che la vendita del settore trasporti da parte di Finmeccanica e l'opzione strategica su difesa, sicurezza ed aerospazio davano il senso dei prossimi anni... Ed, infatti, sta sui massimi da 5 anni a questa parte. http://www.finmeccanica.com/investors/titolo-stock-quote

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    1. Ciao Dna.

      La digitalis purpurea è un ottimo rimedio per i problemi cardiaci... quando presa a piccole dosi. Se la quantità aumenta, allora è letale. È un esempio che, per un motivo o per un altro, m'è rimasto impresso. Definisce esattamente lo stato in versa l'economia attuale e come c'è finita. Ovvero, quando qualcosa di buono viene assunto a dosi eccessive è altamente dannoso. Nel nostro caso, cosa è stato assunto a dosi eccessive? Debito e promesse. Infatti il cosnenso degli anni passati è stato comprato attraverso un atteggiamento passivo nei confronti d'atteggiamenti moralmente ambigui e deleterei. Eppure siamo un paese prevalentemente cattolico. Malgrado ciò valeva questa formula: "È vero rubavano anche loro, ma facevano mangiare anche noi." L'Italia, nel particolare, è dapprima malata dal punto di vista morale e in secondo luogo dal punto di vista economico.

      Insieme a Gary North sto cercando di inoculare il vaccino. Il gennaio prossimo presenterò la versione italiana di Christian Economics in One Lesson. Lì si spiegherà come la formula sopracitata è sbagliata. Lì si spiegherà come la continua ridistirbuzione della ricchezza all'interno della nazione ha costantemente fracassato la classe produttrice, la quale s'è vista sottrarre risorse scarse preziose ed è stata condannata all'obsolescenza. È per questo motivo che l'Italia è spesso indietro, tecnologicamente e mentalmente. La deplezione del bacino dei risparmi reali è un processo tutt'ora in corso e le promesse assurde fatte dallo stato lo stanno sem'plicemente rendendo più vorace. Chi si è arricchito al giorno d'oggi, non ha creato nuova ricchezza, ha semplicemente sequestrato per sé quella vecchia.

      La società moderna è stata ridotta a questo: un'orda di cannibali che si spartirà anche l'ultimo brandello di risparmio reale a scapito di tutto coloro che l'hanno creato. La domanda è quindi questa: in una società in cui i ladri superano i produttori, che cosa rimane da rubare?

      Sta di fatto che le illusioni del passato stanno presentando il conto, e la cosa "buona" che così sembrava in passato, si sta trasformando in un famelico mostro. Il denaro fiat dà, il denaro fiat toglie. Soprattutto, toglie linfa vitale alal classe media. E la crisi non è solo economica, ma anche culturale. Non potendo più accedere a lavori decenti, l'ambiente in cui vengono cresciuti i figli è decisamente malsano. Scomparsa dei matrimoni, singoli genitori che crescono i propri figli, alcool, droga, suicidi. Con la scomparsa della famosa classe media, gli individui hanno perso lo scopo e il loro ruolo. Soprattutto gli uomini... Questo significa che lo schema di Ponzi delle promesse statali è condannato ad un brusco risveglio. Ciò non toglie, però, le molte analogie con il periodo pre-seconda guerra mondiale dove la Cina incarna gli USA di quell'epoca e questi ultimi incarnano l'Inghitlerra di quell'epoca. Ovvero, i suzerain rossi di Pechino stanno facendo di tutto per fare le scarpe al dollaro come riserva valutaria mondiale. S'ingozzano d'oro per questo motivo.

      C'è solo una cosa di diverso: troppo di qualcosa di buono finisce per uccidere. A quell'epoca ce n'era poco, oggi ce n'è troppo. Il denaro fiat uccide. Soprattutto i risparmi reali.

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    2. un francesco insolitamente saggio e moderato :)
      e vedrai agli "anta"....

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  2. bravo dan, ti incenso anche io.

    quanto agli effetti del qe, mi pare di intravederli...

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    1. "Io, come Dio, non gioco a dadi e non credo alle coincidenze."
      Ammazza quanto semo marfidati...

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  3. Quali sono questi effetti collaterali del QE?

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  4. inflazione, deflazione, crisi, reflazione, economia di guerra, guerra... successe la stessa cosa in germania negli anni 30

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