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di Bill Bonner
Delray Beach, Florida – Fa caldo in Florida.
Il "rally rassicurante" ha continuato anche ieri. In tutto il mondo le azioni sono salite. Così anche il petrolio e le commodity.
Il Dow è salito di 369 punti – un movimento del 2.3%. Le azioni cinesi sono aumentate di circa il 5%.
Perché?
I numeri statunitense del PIL per il secondo trimestre sono stati superiori alle attese. L'economia è cresciuta ad un tasso annuo del 3.7%.
E il capo della FED di New York, William Dudley, ha detto che l'aumento dei tassi il prossimo settembre sarà qualcosa di "meno arduo".
Oh, gente di poca fede... non temete! Le cose stanno andando proprio come dovrebbero.
È la fine dell'estate. I mercati stanno dando forti sentori di cosa accadrà in autunno.
Come con il Vesuvio, si alza uno sbuffo di fumo... e una nuvola di polvere blocca i mercati. La terra economica brontola... e gli uccelli prendono il volo.
Ma poi ci sono i clientelisti che ci dicono di non preoccuparci.
E chissà che cosa succederà dopo...
Il vostro scrittore è un discreto idraulico. Può mettere cavarsela coi tubi e sbloccare la toilette. Ahimè, il suo record come indovino di mercato è imprevedibile. Raramente si sbaglia, ma spesso le sue previsioni arrivano con un consistente anticipo e al momento del loro avveramento si scorda d'averle fatte.
Ma oggi siamo incoraggiati. Camminiamo a testa alta come un poeta esile in una bettola, con la certezza che ci sono energumeni dietro di noi.
Sì, le previsioni dell'economista e money manager John Hussman sono simili alle nostre. Ecco la sua nota più recente ai clienti dell'Hussman Fund:
Se si spinge una carriola piena di dinamite in una folla di giocolieri col fuoco, è altamente probabile che non ne uscirete vivi. La causa dell'inevitabile dramma non è la dinamite, ma il tipo che fa scivolare la sua torcia.
Allo stesso modo, una volta che le valutazioni estreme diventano la norma a seguito di una fame di rendimenti abilitata (1997-2000), incoraggiata (2004-2007), o attivamente promossa (2010-2014) dalla Federal Reserve, un collasso è inevitabile.
Affamando gli investitori dal punto di vista dei rendimenti, l'attivismo della FED ha gonfiato varie bolle e innescato crolli inevitabili negli asset rischiosi.
Sulla base delle misure delle valutazioni che hanno una correlazione più forte con i rendimenti effettivi dei mercati, ci aspettiamo che l'S&P 500 scenda del 40% o 55% rispetto al completamento del ciclo di mercato. L'unica incertezza è su ciò che innescherà tale discesa.
Un "declino superiore al 50%" in "meno di tre anni" è la nostra previsione.
Ci atterremo ad essa, sperando di vivere abbastanza a lungo da vederla dimostrata, o comunque nella speranza di vivere abbastanza a lungo da vedere come andrà a finire.
Ma questa previsione è per i prezzi reali (al netto dell'inflazione), non per i prezzi nominali. Perché abbiamo come la sensazione che i federali non rimarranno con le mani in mano mentre il governo perde entrate, gli zombie scendono in piazza e i clientelisti perdono il loro patrimonio netto.
A maggio la capitalizzazione di mercato delle società quotate sul New York Stock Exchange, era di $19,700 miliardi. Un calo del 50% spazzerebbe via circa $10,000 miliardi di ricchezza degli investitori, dollaro più dollaro meno.
Più politiche monetarie "reflazionistiche" sono senza dubbio in cantiere...
È molto probabile che lo stesso fato attenda anche il settore immobiliare.
La casa in vendita in Florida a $139 milioni di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, per esempio, dovrebbe essere venduta all'asta.
A quanto potrebbe essere venduta?
$10 milioni? $50 milioni? Chi lo sa?
Verrebbe distrutta anche la parte più rischiosa del mercato obbligazionario.
Quando il gioco si fa duro, si allarga lo "spread" (o divario tra i rendimenti) tra i titoli spazzatura e i buoni del Tesoro USA, in quanto gli investitori obbligazionari smobilitano le loro posizioni più rischiose.
Interi settori potrebbero andare in rovina. Ecco Bloomberg con una relazione sul debito nel settore petrolifero:
Nel momento in cui il prezzo del petrolio sta languendo al livello più basso degli ultimi sei anni, i produttori devono trovare cinquecento miliardi di dollari per rimborsare i loro debiti. Alcuni potrebbero non farcela.
L'anno scorso è triplicato il numero di obbligazioni legate al petrolio e alle società del gas con un rendimento del 10% o più, un segno di sofferenza, lasciando 168 imprese in Nord America, Europa e Asia con un pesante debito, come mostrano i dati più recenti compilati da Bloomberg. Il rapporto tra indebitamento netto e utili è il più alto da due decenni a questa parte.
Se il petrolio rimane a circa $40 al barile, il ridimensionamento del mercato potrebbe essere profondo.
Avanti tutta verso il disastro. Non ci vuole troppa immaginazione per capire come il denaro facile degli ultimi sette anni tornerà laddove è venuto – dal nulla.
E poi, cosa farà zia Janet?
Anche ora, in condizioni di poco stress (supponiamo che i mercati mantengano la calma), azlerà i tassi il mese prossimo?
Probabilmente no…
I prezzi al consumo, come misurati ufficialmente, sono stabili, non in aumento. E le aspettative d'inflazione sono scese ad un minimo di cinque anni. I numeri della disoccupazione e il PIL fanno sembrare come se l'economia stia andando bene. Ma non guardate sotto il tappeto!
E con il mercato azionario così fragile, non sarebbe rischioso se zia Janet provocasse un panico in tutto il mondo?
Nah... Nessun aumento dei tassi a settembre.
Invece, quando il crollo riprenderà il suo corso, vedremo una politica monetaria ancor più allentata. Siamo sulla strada verso il cosiddetto "hormegeddon". (Hormegeddon è il termine che ho coniato nel mio ultimo libro che sta per "disastro dalle politiche pubbliche".)
Fare retromarcia non è un'opzione. Dobbiamo andare avanti – verso il disastro.
Saluti,
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Credete che la prossima crisi arriverà dal mercato azionario? Come direbbero negli Stati Uniti, not a chance. Il recente flash crash dell'S&P 500 ha rappresentato un monito di come siano interconnessi attualmente i mercati di tutto il mondo, ma la loro essenza deriva dallo stress che affrontano le società sottostanti. Sarà il loro fallimento a catena che rappresenterà l'innesco della prossima recessione. Infatti, i titoli che sono stati gonfiati artificialmente dalla baldoria del credito a buon mercato sprigionato dalle stampanti monetarie di tutto il mondo, rappresentano un valore artificiale costruito sulle basi paludose dell'ingegneria finanziaria e dell'azzardo morale. Il mercato proseguirà la pulizia passando dalle compagnie fallite alle istituzioni finanziarie affamate di rendimenti che si sono fiondate come avvoltoi su qualsiasi asset che avesse potenzialità d'apprezzamento. Sarà, quindi, la volta degli hedge fund.
RispondiEliminaIl riverbero sui mercati mondiali, a seguito di uno tsunami di margin call, sarà pressoché immediato. Quanto durerà un hedge fund come quello di Talpins pieno fino all'orlo di bond sovrani e una leva finanziaria oltre i limiti dello scibile umano? Quanto durerà la reflazione della bolla immobiliare costituita da hedge fund che si sono improvvisati padroni di casa e hanno acquistato case pignorate solo per cartolarizzarne il flusso degli affitti? E che dire di tutta la catena di prestiti agli studenti e prestiti per automobili in un ambiente di mercato in cui i salari sono stagnanti (o peggio in calo), la burocrazia nel mondo del lavoro è onnipresente, e la produzione di automobili va avanti solo a colpi di credito a buon mercato?
Le deformazioni e le distorsioni rispetto al 2008 si sono moltiplicate, non sono scomparse. Nonostante la decisione odierna di zia Janet, il dado è già stato tratto.
Probabile ciò che affermi. Tuttavia, ci saranno ancora una volta privilegiati e condannati. La Fed o altre bc inietteranno liquidità selettivamente, salveranno alcune entità e ne lasceranno perire altre, e le entità salvate saranno in grado di acquistare a prezzi outlet le entità sacrificate. Il mercato sarà snellito, ma in modo più o meno controllato. Avremo azioni ed obbligazioni aziendali acquistate direttamente dai pianificatori monetari. Ma selettivamente, politicamente cioè, non economicamente. Ci saranno ancora zombie, zombie protetti dal Potere. Meno zombie, ma più grandi, in mezzo ad una ecatombe diffusa. E probabilmente qualcosa di simile avverrà con alcuni stati rispetto ad altri. Saranno scelte politiche, geopolitiche, non economiche. Ci saranno bancarotte catastrofiche e ristrutturazioni pilotate. Ci sarà ancora selezione. Selezione politica. Salvataggi e condanne.
EliminaLa politica continuerà con altri mezzi. Le distorsioni aumenteranno ancora. Ed in quei giorni trovarsi da una parte o da un'altra avrà un significato ed un esito tutt'altro che trascurabili. Perché il Potere prometterà salvezza in cambio di fedeltà e sottomissione.
Ciao Dna.
EliminaNel frattempo tassi dei FedFunds invariati. Dopo l'Humphrey-Hawkins Act e la Taylor rule, al prossimo giro se ne usciranno con qualcosa riguardante la "produzione industriale massima" visto che l'indicatore USA sta segnalando pericoli di recessione. Il keynesismo sotto steroidi può questo e altro. Le conferenze stampa sono effettivamente dei pre-stampati: sono tutte uguali, ormai, dal 2008 fino ad ora (tranne qualche cambiamento nei numeri del tasso di disoccuapzione). Perché? Quattro parole: "the'yre flying blind". Sebbene sia stato presumibilmente raggiunto l'obiettivo del tasso di disoccupazione al 5%, continua a blaterare di attendere ulteriori sviluppi positivi nel mercato del lavoro. Per quanto riguarda l'inflazione, adesso magicamente il settore dell'energia non è più così "volatile", tanto che viene considerato come l'elemento motore del basso tasso d'inflazione.
Il motivo principale (oltre ad altri secondari) per cui non può aumentare i tassi, è che la trasmissioen della politica monetaria all'economia più ampia è sostanzialmente rotta. I bilanci di Main Street sono saturi di debiti. La baracca è stata tenuta a galla perché adesso si stanno saturando quelli delle corporazioni.
Comunque ce la sta mettendo tutta per assomigliare a Greenspan nelle risposte ai giornalisti.
Ah, e nessuna politica monetaria restrittiva. Il presunto tapering era l'ennesima bomba fumogena. Tutti i proventi dei titoli finora in pancia al bilancio della FED (Treasuries+MBS), continueranno ad essere re-investiti negli stessi titoli.
Mi sono rotto il cazzo della Fed, dei pianificatori centrali della mia esistenza, dei privilegiati di ogni tipo, ordine e grado, di lavorare e pagare per mantenerli, di ascoltare le minchiate politiche ed istituzionali e propagandistiche di questo sistema ultracorrotto e morente, di partecipare in qualsiasi forma e consapevolmente a qualsiasi rituale di certificazione e controllo del gregge, dei recinti formali e sostanziali che ingabbiano la libera espressione della vitalità dei migliori, mi sono rotto il cazzo degli zombie e dei catatonici, degli imbecilli e degli ignavi, dei cafoni e dei cialtroni, dei profittatori e dei serpenti, delle volpi e delle zoccole, e così via!
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