lunedì 28 settembre 2015

La guerra dei banchieri centrali ai vostri risparmi

Quando i media mainstream intonano all'unisono la stessa cantilena, secondo cui tutto è stato aggiustato, allora potete star sicuri che nulla è stato aggiustato. E' una teoria che è risultata vera per la crisi europea. E' una teoria che è risultata vera per la crisi statunitense. Nonostante i dati in entrata possano sembrare incoraggianti, il marciume alla base delle attuali economie mondiali non è stato affatto eliminato. Ciò è particolarmente evidente nel caso di Monte dei Paschi di Siena (MPS), i cui bilanci sono diventati un segreto di stato. "Non c'è niente da guardare qui, circolare!" Sebbene ci siano commentatori pronti a pendere dalle labbra delle autorità monetarie, le quali assicurano che "i debiti sono stati ripagati", non ne possiamo avere la prova. C'è da restare sorpresi? Non credo. E' l'inevitabile destino che devono fronteggiare le banche che amano praticare la riserva frazionaria, ma finché esisterà un cartello bancario pronto a sostenere i suoi protetti, la pulizia degli errori economici verrà spostata nel tempo al prezzo di un maggiore dolore economico per il resto della popolazione il cui onere è quello di sobbarcarsi i costi delle sconsideratezze altrui. E ora, grazie al Financial Times, scopriamo che le grandi banche commerciali europee sono a corto di circa €137 miliardi in capitali. Ecco un altro petardo che scoppia nelle mani dello zio Mario, il quale ha tenuto in vita pachidermi insolventi che si sono ingozzati dei debiti dei loro stati nazionali per farli rimanere a galla. Questo circolo vizioso s'è spiralizzato andando ad intaccare sempre più asset e creando una fame di rendimenti in tutto l'ambiente economico in modo da finire l'anno in attivo, se non in pareggio. La redditività delle banche commerciali, quindi, è stata severamente intaccata, spingendole a compiere azzardi morali più pericolosi alla ricerca di "buoni affari". Le valutazioni azionarie di queste banche che ora si leggono sui monitor sono fuori dal mondo, perché non in linea con la realtà, la quale racconta tutta un'altra storia. Una storia di zombificazione e di truffe. Una storia che rappresenterà un brusco risveglio per gli azionisti delle grandi banche europee e per gli stessi depositanti.
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di David Stockman


Beh, non c'è voluto molto!

Dopo soli tre giorni di turbolenze sui mercati, il politburo monetario è entrato in azione. Questa volta ha inviato B-Dud affinché promettesse l'ennesimo dolcificante monetario.

Il capo della FED di New York ha detto: "Dal mio punto di vista, in questo momento, la decisione d'avviare un processo di normalizzazione alla riunione di settembre del FOMC sembra meno interessante di quanto non fosse qualche settimana fa."

Inutile dire che "B-Dud" è un soprannome che implica un'estrema mancanza di rispetto — e Bill Dudley non ne merita neanche un briciolo. È uno sciocco capitalista clientelare e uno degli implacabili e feroci inquisitori della FED che hanno mosso guerra ai risparmiatori.

Il suo unico scopo è quello di salvaguardare i carry trade degli speculatori con finanziamenti gratuiti sui mercati monetari e gonfiare i profitti delle operazioni di Wall Street, come quelle del suo ex-datore di lavoro, Goldman Sachs.

Chiunque non sia stato rimbambito dal Kool-Aid keynesiano erogato dal cartello delle banche centrali, riesce a comprendere istantaneamente che 80 mesi di ZIRP non hanno fatto assolutamente nulla per l'economia di Main Street. Nonostante le teorie della FED "sull'accomodamento" monetario e sulla chiusura "dell'output gap", la situazione è facile da discernere.

La soppressione artificiale dei tassi d'interesse da parte della banca centrale, è stata progettata per spingere le famiglie a prendere in prestito più soldi. L'obiettivo era quello di spingerle a spendere più di quanto guadagnano. Non è nient'altro che una versione modernizzata della teoria keynesiana del pump priming — oltre a permettere ai politici d'approvare aumenti di spesa e tagli fiscali a favore del mandato di un piccolo drappello di mandarini monetari non eletti, il quale gestisce il FOMC e manipola arbitrariamente i tassi del mercato monetario.

Ma l'intera storia è una bufala. La pompa della spesa dei consumatori non può essere più usata perché le famiglie hanno raggiunto una condizione di "picco del debito" al momento della crisi finanziaria. Qualsiasi sciocco può vedere questo fatto evidente nel grafico qui sotto.

Alla vigilia della crisi finanziaria nel primo trimestre del 2008, il debito totale delle famiglie tra cui mutui, carte di credito, prestiti per auto, prestiti agli studenti e altri tipi di credito al consumo, ammontava a $13,957 miliardi.

Alla fine del primo trimestre del 2015 era di $13,600 miliardi.




Proprio così. Dopo 80 mesi di ZIRP e un incentivo senza precedenti per prendere in prestito e spendere, le famiglie hanno invece liquidato quasi $400 miliardi, o il 3%, del loro debito pre-crisi.

Mutui e carte di credito in discesa, prestiti per auto e agli studenti in salita. Ma il debito è fungibile, quindi la verità riguardo l'aggregato di tutti i debiti delle famiglie è stupefacente. Non un solo centesimo della baldoria d'acquisti obbligazionari ($3,500 miliardi) da parte della FED ha lasciato i canyon di Wall Street.

La crescita del debito privato sin dall'inizio della crisi finanziaria e sin dalla nascita delle misure monetarie "straordinarie" nell'autunno del 2008, s'è concentrata nel settore finanziario. Su base netta, la modesta crescita del debito aziendale nel corso degli ultimi sette anni è stata completamente riciclata nelle sale di Wall Street tramite riacquisti d'azioni, fusioni & acquisizioni e leveraged buyout.

Ecco ciò che nascondono B-Dud e la piccola cricca di Wall Street che circonda la FED.

In primo luogo, è assolutamente ovvio dal grafico qui sopra che il canale della trasmissione della politica monetaria alle famiglie è ormai rotto. Durante i 20 anni dopo che Greenspan ha preso il timone della FED, il debito delle famiglie è salito come un razzo.

Da un livello di $2,700 miliardi nel terzo trimestre del 1987, è esploso a poco meno di $14,000 miliardi nel primo trimestre del 2008. Questo ha rappresentato un tasso di crescita dell'8.5% per due decenni. L'indebitamento delle famiglie ha superato notevolmente il tasso di crescita del PIL nominale (5.5%) durante lo stesso periodo. Di conseguenza, il debito delle famiglie è stato aumentato una tantum dal 55% del PIL al 95% alla vigilia della crisi.

L'attivazione della stampante monetaria da parte di Greenspan durante quel periodo, ha manipolato il PIL ipotecando i bilanci delle famiglie. Ma quello era un trucco da salotto una tantum che ormai è finito, e ora verranno tassati indefinitamente i redditi delle famiglie.

Infatti, la disintegrazione del canale di trasmissione della politica monetaria alle famiglie è di gran lunga più drastica di quanto si può evincere dal grafico qui sopra. Questo perché le famiglie non pagano gli interessi e il capitale sui loro oneri debitori in base al "PIL", o anche ai cosiddetti DPI (redditi personali). Quasi un quarto di questi ultimi, ad esempio, è costituito da trasferimenti alle persone anziane e alle persone povere — la maggior parte delle quali non può accendere un prestito, o se può farlo solo importi molto bassi.

La maggior parte dell'attuale debito delle famiglie ($13,600 miliardi), pende su attori di mercato nella classe media, ed è il loro salario che viene impiegato per ripagare la maggior parte del debito. Di conseguenza, il grafico qui sotto riguardante la leva finanziaria delle famiglie rimuove ogni scintilla di dubbio sul fatto che la FED sta spingendo a bere un asino che non vuole affatto bere.

Se guardiamo ai salari, l'esaurimento del trucco da salotto Greenspan/Bernanke è chiaro come il sole. Il debito è salito dall'80% dei redditi salariali negli anni '70, dov'era tradizionalmente associato con una situazione finanziaria sana delle famiglie, al 220% alla vigilia della crisi finanziaria. Ma da allora ha invertito la tendenza ed è stato quindi un sedativo per la crescita, non uno stimolante.




In secondo luogo, nemmeno la modesta crescita del debito aziendale ha fatto aumentare la produzione. Invece di spendere per impianti e attrezzature, stimolando quindi la crescita del PIL, la produttività economica e l'efficienza nel lungo periodo, le aziende hanno speso per l'ingegneria finanziaria. Così facendo, hanno causato una massiccia inflazione degli asset finanziari nei mercati secondari e quindi hanno consegnato guadagni inattesi incalcolabili all'1% che specula lì.

Alla fine del primo trimestre del 2008, il debito aziendale non finanziario era pari a $10,400 miliardi e da allora è cresciuto fino a $12,200 miliardi. Ma circa $500 miliardi sono finiti in un aumento della liquidità nei bilanci, lasciando una differenza netta di debito di $1,300 miliardi. Anche se questo aumento è stato modesto rispetto a quello tra il 1987 e il 2008, il punto più importante è che anche in questo settore il canale della trasmissione della politica monetaria è rotto.

La falsificazione dei prezzi degli asset finanziari ha trasformato i piani alti aziendali d'America in saloni da gioco d'azzardo. Al margine, tutti gli aumenti nel debito aziendale sin dal 2008 sono finiti nuovamente dentro Wall Street sotto forma di riacquisti d'azioni proprie e acquisizioni finanziate col debito.




Altrettanto evidente è la prova che i tassi d'interesse a zero non hanno promosso gli investimenti. Durante l'anno più recente (2014), le imprese hanno speso $431 miliardi in impianti, macchinari e software al netto degli ammortamenti. Tale cifra era il 7% inferiore rispetto a quella degli investimenti netti nel 2007. E questo in dollari nominali!

A parità di condizioni, sebbene l'indebitamento netto delle imprese sia calato nel corso degli ultimi sette anni, l'aumento dell'indebitamento netto totale mostrato qui sopra è finito nell'ingegneria finanziaria — cioè, di nuovo nel casinò di Wall Street.

Non c'è bisogno di modelli fantasiosi di regressione econometrica, o DSGE, per capire che la ZIRP è un vero disastro macroeconomico. Le semplici tendenze dei dati empirici mostrano che non ha affatto stimolato la spesa per consumi e i prestiti delle famiglie, né ha stimolato gli investimenti delle imprese.

Ed è questo che rende così detestabili Dudley, la Yellen e il resto della loro combriccola. Stanno implementando formule keynesiane per spacciare la favoletta di una ripresa economica fragile, solo per continuare a far sguazzare gli speculatori di Wall Street in carry trade da favola.

È giusto gridarlo forte: una macroeconomia "fragile" non ha nulla a che fare con le loro politiche!

I tassi d'interesse a zero non hanno stimolato l'attività economica di Main Street negli ultimi 80 mesi. Perché un errore d'arrotondamento da 25 bps, o anche 50 bps, nei tassi dei mercati monetari dovrebbe avere un qualche impatto?

Non ce l'avrebbe. È questa la paura della FED: che Wall Street possa andare a gambe all'aria nel prossimo futuro se non gli verranno garantite puntate di gioco gratuite, o quasi gratuite. Ecco perché mercoledì il politburo monetario ha mandato B-Dud per calmare i robo-trader e i giocatori d'azzardo negli hedge fund.

Ma che dire delle decine di milioni di risparmiatori e pensionati che vengono finanziariamente rovinati dal mandato di B-Dud e del FOMC? In una parola, vengono sacrificati sull'altare di una teoria balorda: la banca centrale può creare vantaggi duraturi nella produzione e nella ricchezza della società attraverso la manipolazione del prezzo del debito e l'inflazionamento del valore degli asset rischiosi mediante un incessante sovvenzionamento del gioco d'azzardo nel casinò.

E non pensate che "balorda" sia un termine eccessivo. Nel mondo c'è un gruppo di qualche centinaio di burocrati monetari che ora gestisce lo show dell'orrore sponsorizzato dal sistema bancario centrale. Oltre ai consigli d'amministrazione della FED, della BCE, della BOJ, della BOE, della PBOC e del loro personale di alto livello, ci sono alcune decine di economisti e giornalisti finanziari che completano il cerchio.

Tra questi ci sono gli editorialisti e i commentatori palesemente keynesiani del Financial Times. In un recente editoriale scandalosamente idiota che sembrava essere uscito dal sito The Onion, il FT ha vuotato il sacco.

Questi pericolosi sciocchi hanno sostenuto che il denaro dovrebbe essere abolito in modo che le banche centrali possano stimolare le economie "depresse" portando i tassi d'interesse a livelli nominali negativi.

In altre parole, non basta che una persona che ha risparmiato $150,000 durante una vita di duro lavoro, debba guadagnare solo $1 al giorno d'interessi sui depositi o sui buoni del Tesoro.

No, la combriccola dei banchieri centrali ora vuole espropriare questi risparmi imponendo un prelievo mensile, e gettando in prigione chiunque tenti di nascondere la propria ricchezza al di fuori del sistema bancario controllato.

Dal momento che questa idea equivale ad un attacco frontale alle libertà civili e alla giustizia economica, è meglio lasciare che il FT si condanni con le sue stesse parole:

[...] Visto che gli individui hanno preso la recente crisi come ragione per accumulare banconote, le autorità farebbero bene a prendere in considerazione l'idea d'una graduale eliminazione di queste "reliquie barbariche", stesso appellativo che Keynes diede all'oro.

Già adesso gran parte della quantità di denaro viene scambiata in forma elettronica — come i depositi bancari e le riserve della banca centrale. Ma anche un po' di moneta fisica può causare distorsioni nel sistema economico.

L'esistenza del denaro — uno strumento portatore d'un tasso d'interesse pari a zero — limita la capacità delle banche centrali di stimolare un'economia depressa. La preoccupazione è che le persone cambino i loro depositi in denaro, se una banca centrale porterà i tassi in territorio negativo. Le banche centrali di Svizzera, Danimarca e Svezia hanno spinto i tassi molto più in basso di quanto molti pensavano; ma la maggior parte dei politici crede ancora in una fascia inferiore "efficace" non molto al di sotto dello zero.

Con una ripresa in atto nella maggior parte dei paesi ricchi, questo può sembrare un argomento puramente accademico.

Ora le discussioni vertono sul quando innalzare i tassi. Ma la paura della discesa sotto lo zero sta ancora causando danni. L'argomento dominante per iniziare il ciclo di restringimento è quello d'avere abbastanza "munizioni" per un nuovo stimolo quando arriverà la prossima recessione. Scendere sotto lo zero permetterebbe alle banche centrali d'affrontare un rallentamento con una marcia in più.

L'economia privata e i suoi milioni di risparmiatori esistono per la comodità dei burocrati che gestiscono le banche centrali.

Questo punto di vista non è limitato agli scribacchini del FT. Il loro ragionamento è identico a quello di Kenneth Rogoff, ex-capo economista del Fondo Monetario Internazionale, il quale ha sostenuto di recente l'abolizione delle banconote di taglio elevato come i €100 e le €500.

B-Dud è stato inviato a Wall Street per salvare la baracca, e non aveva niente a che fare con i "dati in entrata". Agiva a nome di un piccolo drappello di pericolosi governanti monetari, i quali si sono offerti in ostaggio alle furie del casinò.

Nella loro palpabile paura e arroganza, getterebbero milioni di pensionati e risparmiatori già in rovina sotto l'autobus?

Sì, lo farebbero.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. O Stockman non ha nulla da perdere o le sue riflessioni e denunce non contano nulla. Fa nomi e cognomi e chiama le cose col loro nome. Nessuno che lo quereli? Meglio non alzare certi polveroni? Diffondere il più possibile le sue denunce è la sua assicurazione? Non sta dicendo nulla di particolare o di nuovo e pericoloso per lo status quo politico-finanziario?
    Detto questo, ottimo come sempre.

    Intanto, la macchina della propaganda gira a pieno regime, cigni neri di ogni tipo e dimensione volteggiano come avvoltoi, cresce lo smarrimento di molte pecorelle accanto al totale rincoglionimento di altre, la volatilità delle borse viene mediaticamente spiegata a..... a cazzo (quanno ce vo ce vo!), insomma, ogni cosa continua ad andare come sempre è andata negli ultimi 50 anni, ed ogni ascensore sociale meritocratico è fermo.
    Quanta monnezza è in grado di coprire questo sistema?

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    1. E' possibile rintracciare un link all'articolo vergognoso del FT ?

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    2. http://www.ft.com/cms/s/0/159b17ca-47f3-11e5-b3b2-1672f710807b.html#axzz3n3LNhKIn

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    3. Ciao Dna.

      In realtà gli articoli di Stockman hanno un grande effetto. Zia Janet quasi ci restava secca la settimana scorsa, perché, secondo me, qualcuno aveva sostituito i suoi fogli con gli articoli di Stockman. :-)

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