Bibliografia

martedì 21 luglio 2015

Le grandi banche stanno sopprimendo il prezzo dell'oro attraverso i derivati?





Ricordo a tutti i lettori che è in vendita il mio libro "L'Economia E' un Gioco da Ragazzi". Manoscritto incentrato sulla diffusione delle idee della Scuola Austriaca attraverso spiegazioni e analisi semplificate e dirette. Una presentazione adatta ad un vasto pubblico, a dimostrazione che per capire l'economia non è necessario un gergo tecnico ma solo logica e buon senso. Il libro è disponibile sia su Lulu.com sia su Scribd.



__________________________________________


di Paul Craig Roberts


In diverse occasioni abbiamo spiegato come gli agenti della Federal Reserve, le bullion bank (principalmente JP Morgan-Chase, HSBC e Scotia), vendano posizioni scoperte short ("naked short") sul mercato dei futures dell'oro (Comex) per ridurre gli aumenti nel prezzo spot. Scaricando così tanti contratti scoperti nel mercato dei futures, si crea un aumento artificiale "dell'oro di carta" e questo aumento dell'offerta spinge verso il basso il prezzo dell'oro.

Questa manipolazione funziona perché gli hedge fund, i principali acquirenti di contratti short, non chiedono la consegna dell'oro alla base dei contratti, risolvendoli invece in contanti. Ciò significa che le banche che hanno venduto i contratti scoperti, non corrono mai il rischio di non riuscire a coprirli. La quantità dei contratti paper gold ("open interest") può superare in qualsiasi momento la quantità d'oro fisico disponibile per la consegna, una situazione che non si verifica in altri mercati a termine.

In altre parole, i mercati dei futures dell'oro e dell'argento non sono un luogo dove la gente compra e vende tali metalli preziosi. Questi mercati sono luoghi dove le persone speculano sulla direzione dei prezzi e dove gli hedge fund utilizzano i futures sull'oro per coprire altre scommesse basandosi sulle formule matematiche che solgono usare. Il fatto che i prezzi dei lingotti siano determinati da questo mercato speculativo, e non dai mercati fisici, dove la gente vende e acquista lingotti fisici, è la ragione per cui le bullion bank possono far scendere il prezzo dell'oro e dell'argento anche se la domanda per il metallo fisico è in aumento.

Per esempio, martedì scorso la Zecca degli Stati Uniti ha annunciato di aver esaurito le monete American Eagle da un'oncia d'argento. Si tratta di una contraddizione della legge della domanda e dell'offerta: la domanda è alta, l'offerta è bassa e il prezzo scende. Tale anomalia economica può essere spiegata solo con la manipolazione dei prezzi in un mercato in cui l'offerta può essere creata con la stampa di contratti cartacei.

Ovviamente c'è in atto una frode e una manipolazione dei prezzi, ma nessuno si scotta. La Federal Reserve e il Tesoro americano sostengono questa frode, in quanto la soppressione dei prezzi dei metalli preziosi protegge il valore e lo status del dollaro come valuta di riserva mondiale, e impedisce all'oro e all'argento di svolgere il loro ruolo di vigilanti contro i problemi finanziari ed economici. La soppressione del prezzo dell'oro sopprime tale allarme, permette il proseguimento delle bolle nei mercati finanziari e permette a Washington d'imporre sanzioni contro quelle altre potenze mondiali la cui valuta non è di riserva.

Abbiamo scoperto che anche i derivati non quotati (OTC) svolgono un ruolo di contenimento dei prezzi e, contemporaneamente, servono a fornire posizioni long a quelle bullion bank che mascherano la loro manipolazione dei prezzi nel mercato dei futures.

I derivati ​​OTC sono contratti creati dalle grandi banche. Si tratta di contratti, o derivati, alla cui base c'è uno strumento finanziario o una merce. Poco si sa su di essi. Brooksley Born, capo della Commodity Futures Trading Corporation (CFTC), durante l'amministrazione Clinton disse che i derivati dovevano essere regolamentati. Tuttavia l'allora presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, il Segretario del Tesoro, Robert Rubin, il Vice Segretario, Lawrence Summers, e il presidente della Securities and Exchange Commission (SEC), Arthur Levitt, tutti agenti delle grandi banche, convinsero il Congresso ad evitare che la CFTC regolametasse i derivati ​​OTC.

L'assenza di una regolamentazione significa l'assenza d'informazioni che possano indicare le finalità per le quali le banche utilizzano questi derivati. Quando JP Morgan è stata indagata per le sue posizioni short riguardanti l'argento, la banca convinse la CFTC che la sua posizione short al Comex era una copertura contro una posizione long costituita da derivati ​​OTC. In altre parole, JP Morgan ha usato i suoi derivati ​​OTC per proteggere il suo attacco al prezzo dell'argento nel mercato dei futures.

Nel corso del 2015, l'attacco ai prezzi dei lingotti si è intensificato, abbassandone i prezzi rispetto a quelli registrati per anni. Durante il primo trimestre di quest'anno, c'è stato un enorme picco nella quantità di derivati legati ai metalli preziosi.




Se queste erano posizioni long che servivano a proteggere le banche da quelle short presso il Comex, perché il prezzo dell'oro e dell'argento sta scendendo?

Altre prove di manipolazione ci arrivano dal continuo calo dei prezzi dell'oro e dell'argento nei mercati futures, anche se la domanda per i metalli fisici continua a salire fino al punto che la Zecca degli Stati Uniti è a corto di monete d'argento da vendere. Le incertezze derivanti dalla situazione greca aumentano l'incertezza sistemica. La risposta normale sarebbe un prezzo dei metalli preziosi in aumento, non in discesa.

La prova indiziaria è che i derivati ​​OTC non regolamentati per l'oro e l'argento non sono protezioni reali contro posizioni short presso il Comex, ma sono strutturati per sferrare un attacco aggiuntivo ai prezzi dei metalli preziosi.

Se questa ipotesi è corretta, significa che sette anni di salvataggi delle grandi banche che controllano la Federal Reserve e il Tesoro USA a scapito dell'economia degli Stati Uniti, hanno minacciato a tal punto lo status del dollaro USA tanto che ormai dev'essere protetto a tutti i costi. Questa protezione prevede tra le altre cose la tolleranza di attività illegali per sopprimere i prezzi dell'oro e dell'argento.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. L'Oro fisico tende a perdere valore con il prospettarsi di una guerra, questo perché diventa più rischioso da trasportare.

    Perspicace

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perspicace, così come qualsiasi mercato parallelo a quello ufficiale (tipo quello dei prestiti) mette in evidenza il disallineamento tra domanda e offerta, anche per il mercato dell'oro esiste un prezzo ufficale e un prezzo ombra: http://dailyreckoning.com/dr-content/blogs.dir/5/files/2012/07/DRUS07-02-12-1.gif

      Elimina
  2. Non fatevi ingannare dalla quiete! Anzi approfittatene per acquistare! La storia insegna, l'oro non ha mai deluso sull'aspettativa di bene rifugio...... per contrastare la svalutazione. Prima o dopo i conti si faranno e gli Stati hanno sempre utilizzato la svalutazione per ripianare i loro debiti! Acquistare ORO significa proteggere il proprio patrimonio (o almeno una parte) da incertezze future! Il patrimonio non si possiede mai completamente ma si ha il dovere di difenderlo e tramandarlo! Meditate!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sebbene sia un vecchio filibustiere finanziario, Soros la sà lunga da questo punto di vista e occorre ricordare che bisogna scegliere "il trend più improbabile e scommetterci sopra". Ad oggi il trend più improbabile è un bull market per l'oro. Quale oro? Quello prezzato in dollari. Perché, ad esempio, per quanto riguarda il prezzo in dollari australiani siamo il 20% su rispetto ai minimi del 2013: http://www.theaustralian.com.au/business/opinion/go-aussie-for-value-in-gold-sector/story-fnciil7d-1227393636478

      Questa situazione è in essere perché la RBA sta abbattendo il potere d'acquisto dell'aussie più velocemente rispetto al dollaro, il quale sta facendo segnare un rally grazie alle aspettative riguardo un probabile aumento dei tassi il prossimo autunno. Inoltre l'euro continua a restare nei guai. Il dollaro ci guadagna. Il problema è che attualmente i mercati non stanno scontando un mancato aumento dei tassi, poiché a mio avviso è proprio quello che avverrà. Quali tassi aumentranno? Non lo sanno nemmeno loro. La Yellen finirà dilaniata dalla tigre che sta cavalcando. A quel punto basterà il fallimento di una sola bullion bank per far riemergere l'apprezzamento per il fisico e sorvolare un panic selling da riscatti.

      Tanto per parlare di deja vu: http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user3303/imageroot/2015/07/20150719_gold1.jpg
      Era il periodo del crash di LTCM. Se questo hedge fund fosse fallito, non avrebbe più potuto pagare i suoi obblighi nei confronti delle banche di Wall Street, le quali si sarebbero ritrovate grossi buchi di bilancio. "Guarda caso", LTCM venne quindi salvata da JPM, Citibank e Goldman Sachs con la complicità della Federal Reserve.

      Elimina
  3. Ciao Francesco,

    L'articolo odierno parla di tattiche per fini strategici. Non è certo la descrizione delle azioni umane volontarie, non è certo un articolo di economia. È la descrizione delle manovre evidenti e delle operazioni coperte con le quali un sistema di potere particolarmente forte ed abile mantiene se stesso nonostante gli errori e gli abusi accumulati.
    La politica con altri mezzi. Ovviamente, non tutti leciti. Come da che mondo è mondo. I rapporti di forza possono cambiare e cambiano continuamente, si fa di tutto e continuamente per contrastare il cambiamento.
    Finché si è in grado di stare sempre un centimetro avanti agli avversari, la barca continua a galleggiare. Quando sfugge qualcosa si rischia di soccombere. Pertanto, si va avanti ad ogni costo, con la faccia pulita e le mani sporche. I competitori non sembrano ancora all'altezza dei centri studi di analisi strategica e tattica, perciò, da un lato si contrastano gli avversari esterni e dall'altro si controllano al meglio gli alleati.
    Di economia onesta in tutto ciò non c'è traccia. Ma politicamente si tratta di una partita interessantissima.
    Peccato che il prezzo da pagare per lo status quo sia alto non solo in termini economici, ma soprattutto in termini di libertà da cedere. Io non ho alcun potere di cambiare alcunché, pertanto non posso far altro che provare a leggere gli eventi ed a prepararmi fin dove mi è possibile, ma con molto realismo e senza illusioni. La fortuna conta. Ma notoriamente è cieca.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La spiegazione più esilarante che si è fornita all'attuale crash del prezzo dell'oro è stata quella che incolpava gli investitori azionari cinesi che, vendendo oro, stavano cercando di raccattare soldi e tornare a scommettere nella borsa cinese. Questa fa il paio con la sovrabbondanza di risparmi messa da parte dagli ex-agricoltori cinesi che starebbe mettendo in scacco l'attuale economia mondiale. Per non parlare degli algoritmi che vanno fuori controllo e bloccano per diversi secondi il mercato dei futures, e la PBOC che continua a sparare numeri a caso sulle sue riserve d'oro C8come se il SAFE e il CIC fossero pieni di polvere e ragnatele).

      Oppure, pensando male, potrebbe trattarsi dell'ennesimo banging the close (con tanto di autorità che si girano dall'altra parte) effettuato da una grande banca...

      Elimina