lunedì 15 giugno 2015

Nessuno osa chiamarla frode — E' solo “abbondanza di risparmi”


Ricordo a tutti i lettori che è in vendita il mio libro "L'Economia E' un Gioco da Ragazzi". Manoscritto incentrato sulla diffusione delle idee della Scuola Austriaca attraverso spiegazioni e analisi semplificate e dirette. Una presentazione adatta ad un vasto pubblico, a dimostrazione che per capire l'economia non è necessario un gergo tecnico ma solo logica e buon senso. Il libro è disponibile sia su Lulu.com sia su Scribd.

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di David Stockman


Questa mattina lo zombie-box stava ancora sproloquiando sul "tasso d'interesse naturale", di come i lavoratori di tutto il mondo si siano abbandonati ad un attacco di parsimonia incontrollata. Il mondo è talmente strabordante di risparmi, ha asserito l'economista di Wall Street Ed McKeon, che il tasso d'interesse risulterebbe lo stesso vicino allo zero — anche senza l'azione concertata delle banche centrali.

Fesserie! Dalla fine del secolo scorso le principali banche centrali hanno acquistato $15,000 miliardi di titoli di stato e altri asset a reddito fisso. Sì, questi folli stampatori monetari hanno sospeso il buon senso, ma non hanno abrogato la legge della domanda e dell'offerta, e neppure il loro funzionamento implacabile.

Dopo aver stimolato massicciamente la "domanda" di qualcosa che viene venduta ad un certo prezzo (tasso d'interesse), la grande offerta d'acquisto delle banche centrali ha generato una pulizia dei mercati a reddito fisso a prezzi molto più alti (rendimenti più bassi) di quanto sarebbe accaduto altrimenti. Questa è solo l'ABC dell'economia.

Al contrario, se il ​​mercato fosse dipeso unicamente dai risparmi della classe media americana, dalle legioni di pensionati europei socialisti, dalla colonia di pensionati in Giappone, o dai milioni di ex-contadini cinesi che lavorano nei laboratori clandestini di Foxcon, una cosa sarebbe stata certa: non esisterebbero le migliaia di miliardi di titoli di stato commerciati a tassi d'interesse nominali negativi o le decine di migliaia di miliardi di trading prossimi allo zero e quindi negativi al netto dell'inflazione e delle tasse.

In una parola, c'è un mercato obbligazionario da $100,000 miliardi là fuori che è stato valutato da una manciata di banchieri centrali, non da una folla planetaria di risparmiatori esuberanti. La discesa nel contorto mondo del QE e della ZIRP ha causato distorsioni a catena nei mercati obbligazionari di tutto il mondo.

Le principali banche centrali hanno scambiato $15,000 miliardi di credito fiat fuoriuscito dalle loro stampanti digitali per un pari importo di obbligazioni statali, facendo così salire il prezzo di questi ultimi senza causare una reazione a catena in tutto l'universo finanziario. Detto in modo diverso, questi $15,000 miliardi nel mercato del debito a reddito fisso non sono emersi da risorse economiche reali — soldi messi da parte scaturiti dai frutti della produzione e destinati all'acquisto di titoli di stato — sono stati semplicemente creati dal nulla.

In secondo luogo, portando a zero la parte sinistra della curva dei rendimenti e lasciandola così per più di 80 mesi ormai, le banche centrali hanno evocato dal nulla una seconda ondata di domanda per i bond statali. Vale a dire, credito a costo zero nel mercato repo e finanziamento artificiale dei vari carry trade.

Quando gli speculatori fast money decidono di comprare oggi quello che le banche centrali promettono di acquistare domani sotto l'egida del QE, non intaccano la loro liquidità "inattiva" per finanziare i loro acquisti. In realtà, comprano i bond e poi li impegnano come collaterale a 95 centesimi a dollaro in anticipo per meno di 10pbs d'interesse.

In altre parole, nei mercati monetari la ZIRP genera nuova domanda per la parte destra e quella centrale della curva dei bond, distorcendo ulteriormente il prezzo di questi titoli. E il creditore nel mercato repo da dove prende i soldi da anticipare allo speculatore obbligazionario? Beh, il più delle volte ipotecando e re-ipotecando le azioni e le obbligazioni nei conti di trading dei suoi clienti.

Sì, da qualche parte in questo mercato c'è una fetta molto piccola di "equity", ma è estremamente difficile capire chi ne sia in possesso. Nel mercato repo le banche centrali hanno eliminato il rischio veicolato dal tasso d'interesse. Come? Promettendo di mantenere ancorati allo zero i tassi del mercato monetario per un periodo di tempo indeterminato. E anche nel caso in cui dovessero permettere una leggera salita dei tassi overnight, hanno provveduto ad attenuare il rischio tramite la "forward guidance".

Quest'ultimo è un dispositivo di una tale stupidità che avrebbe potuto essere inventato solo da accademici e burocrati keynesiani. Raccontando al casinò che i tassi non si sarebbero mossi dai 25 bps senza mesi di preavviso — hanno trasformato il mercato repo in un luogo in cui il furto è stato legalizzato. Se il costo dei carry trade non può salire se non dopo un comunicato ufficiale, allora i prezzi degli asset coinvolti non scenderanno, perché non c'è il rischio che i giocatori d'azzardo debbano liquidare improvvisamente le loro posizioni.

Gente, questo è il motivo per cui il mercato obbligazionario mondiale è la madre di tutte le bolle. I prezzi delle obbligazioni sono letteralmente tenuti in piedi da una catena di credito che non potrebbe esistere in un libero mercato. Se i tassi del mercato monetario potessero fluttuare giornalmente per centinaia o addirittura decine di punti base, come accadeva prima dell'era keynesiana delle banche centrali, nessuno comprerebbe vagonate di asset con una leva finanziaria da 25:1. Né i finanziatori nel mercato monetario accetterebbero come garanzie i bond statali, soprattutto quando i loro prezzi potrebbero calare bruscamente in risposta alle variazioni dei tassi sul mercato monetario.

In breve, la monumentale bolla obbligazionaria è figlia della ZIRP e del QE; è il sottoprodotto inevitabile del completo annientamento del price discovery. C'è da meravigliarsi, quindi, se i banchieri centrali del mondo sono pietrificati all'idea di abbandonare queste politiche monetarie?

O almeno dovrebbero esserlo, ma nonostante tutte le apparenze sembra che il termine migliore sia "ignari". I funzionari che lavorano alla FED non saprebbero riconoscere una truffa nel mercato obbligazionario nemmeno se la vedessero. La Yellen pensa che la ZIRP aiuti a riempire di "domanda aggregata" la vasca da bagno degli Stati Uniti, invece sta riempiendo i forzieri degli hedge fund con i profitti dell'arbitraggio sui carry trade.

Ma il vero spacciatore di droga è Mario Draghi. Dal giorno del suo "whatever it takes" 32 mesi fa, i prezzi dei titoli di stato europei si sono impennati. Infatti la scorsa settimana la quasi-fallita Spagna ha emesso titoli a due anni con rendimenti negativi e gli scommettitori in fuga dalla distruzione dell'Euro si sono rifugiati nei decennali svizzeri (che se mantenuti fino a maturazione rappresenteranno solo delle perdite per gli investitori).

In tale contesto, il percorso del decennale italiano (illustrato di seguito) sarebbe considerato una prova forense in un processo per frode. L'implacabile offerta d'acquisto dei front-runner e dei giocatori d'azzardo nel mercato repo è tutta nelle linee del seguente grafico, perché in un mondo reale non esisterebbe un solo fatto fiscale, o economico, che farebbe salire in questo modo il decennale italiano.




Infatti, l'economia italiana resta impantanata in una stagnazione senza crescita, il suo debito pubblico continua a salire e il suo governo è un fantasma. Tuttavia negli ultimi 30 mesi i bond statali italiani sono andati letteralmente a ruba, perché lo zio Mario aveva promesso di sostenere tale mercato nei 20 mesi successivi.





Quindi la domanda è sempre la stessa. Dov'è l'eccesso di risparmio in tutta questa storia? Sì, l'economia europea è rimasta stagnante per 7 anni, ma non perché c'è stato un focolaio di parsimonia. In quasi tutti i paesi della zona Euro il tasso di risparmio delle famiglie è diminuito sin dalla crisi del 2008. Nel caso dell'Italia, ad esempio, è precipitato dall'8.5% del 2008 al 4.6% dello scorso anno, secondo i dati OCSE.

Allo stesso modo, il tasso di risparmio in Spagna è sceso dall'11.5% prima della crisi al 4.3% dello scorso anno; in Belgio è sceso dall'11.5% al ​​6.1% nello stesso periodo; e anche in Germania il tasso di risparmio delle famiglie è sceso dall'11.5% al ​​9.2% negli ultimi sei anni.

No, non c'è un eccesso di risparmi nel mondo; ci sono le banche centrali che stanno comprando bond statali e distorcendo i prezzi del mercato monetario, facendo a pezzi ciò che rimane del mercato obbligazionario.

Il manifesto di questo caos è il Giappone — una colonia di pensionati in bancarotta in cui il rendimento dei decennali è appena 30 bps. Fino a due anni fa, il Giappone era il paradiso dei risparmiatori. Ma una volta che la sua vivace economia è sprofondata nella senescenza statalista e nella morte demografica, il tasso di risparmio è praticamente colato a picco. Da più del 20% del reddito familiare alla fine degli anni '70, il tasso di risparmio del Giappone è sceso al di sotto del 10% nel corso degli anni '90 e ora è diventato negativo.




Inoltre, non è necessaria molta dimestichezza con la storia monetaria giapponese per riconoscere che il crollo rappresentato nel grafico qui sopra coincide con l'enorme stampa di denaro post-1989 e la relativa espansione del bilancio della banca centrale. Ciò che spiega l'andamento dei tassi d'interesse riportato nel grafico qui sotto, non è un eccesso di risparmi giapponesi. Qualsiasi zuccone può vedere che una cosa del genere non esiste. La verità è che la Banca del Giappone ha dato pieno sfogo alla sua voglia di acquisti





Il calo dei rendimenti dei titoli giapponesi è stato causato dall'esplosione del bilancio della BOJ. E' stata la grande offerta d'acquisto della banca centrale che ha capovolto la legge della domanda e dell'offerta.




Alla fine non c'è da sorprendersi se i giocatori d'azzardo di Wall Street, che si danno tante arie sulla CNBC, sono all'oscuro della grande bolla obbligazionaria proprio sotto il loro naso. Dopo tutto, solo due giorni fa lo stesso zio Ben ha avanzato l'ipotesi di una sovrabbondanza di risparmi.

Mettendo insieme tutto questo, l'ipotesi di una sovrabbondanza di risparmi rimane una prospettiva utile per comprendere i recenti sviluppi, in particolare il basso livello dei tassi d'interesse a livello globale.

Quella che è una gigantesca frode finanziaria — $15,000 miliardi di titoli acquistati dalle banche centrali con credito fiat e decine di migliaia di miliardi acquistati dai giocatori d'azzardo con credito repo altrettanto fasullo — viene spacciata per una "sovrabbondanza di risparmi".

Tra l'altro, le prove di Bernanke a supporto di questa tesi sono davvero ridicole: gli attuali surplus delle partite correnti in Cina, i produttori di petrolio nel Golfo, alcune nazioni emergenti e ora anche la Germania.

Suvvia! E' come se stessimo parlando di un ragazzo che ha ucciso i suoi genitori e poi implorasse il giudice di avere pietà poiché è diventato orfano. Le enormi eccedenze commerciali citate da Bernanke sono state generate dalle banche centrali!

Loro hanno ancorato le proprie valute a tassi di cambio artificialmente bassi al fine di promuovere politiche economiche mercantiliste. La gente non ha risparmiato troppo; sono le banche centrali che hanno stampato troppo.

Quindi quello che abbiamo qui è una frode avvolta in una teoria fasulla. Solo che nessuno osa chiamarla così. Almeno non nello zombie-box.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


11 commenti:

  1. Qualcuno è ancora convinto che non avremo inflazione monetaria nei prezzi dei prodotti di consumo?
    E non parlo di una inflazione programmata e pianificata ordinatamente.
    Perché l'inflazione non arriverà grazie alla bad bank,
    non arriverà perché non si son fatti gli eurobond,
    non arriverà perché sono state abbassate le tasse,
    non arriverà perché le spese militari la ammortizzeranno,
    e non mi viene in mente altro...

    ma arriverà e disordinata perché non ci sta modo alcuno per impedirlo. Neppure la guerra.

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    1. “Non c’è modo di evitare il collasso finale di un boom indotto dall’espansione creditizia. La scelta è solo se la crisi debba avvenire prima come risultato dell’abbandono volontario di un’ulteriore espansione del debito o più tardi con la totale catastrofe del sistema monetario coinvolto” Ludwig von Mises

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  2. Nessuno osa chiamarla Ripresa per il culo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-06-15/padoan-avanti-il-taglio-tasse-legge-stabilita-133223.shtml?uuid=ACxl8s

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    1. Ciao Anonimo.

      Il suo commento è accurato. Anche perché, nonostante i proclami, attendo di vedere prima di "credere". Infatti sono anni ormai che gli annunci si susseguono sulla riduzione delle tasse e sulla riduzione della spesa, nonché sulla riduzione del debito italiano, salvo poi essere smentiti dai fatti presenti nel DEF. Il prossimo non sarà diverso, nonostante la propaganda del ministro Padoan. Poi se ci aggiungiamo la presenza di persone, come Landini, che aizzano ulteriormente lo stato contro i contribuenti, lo spazio d'inversione dell'attuale situazione fiscale è praticamente nulla.

      Ah, certo, non dimentichiamo della voluntary disclosure...

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    2. Da Landini e Rodota' non possiamo aspettarci altro che l'esproprio proletario a norma di costituzione...
      A quando l'asportazione coatta di organi vitali per la salute dei pianificatori centrali che operano per il nostro bene? Ovviamente nel rispetto della legalità e dei principi socialisti della costituzione...

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    3. Ciao anonimo,
      Pare che Landini è Rodota' abbiano un potente alleato contro la proprietà privata, il papa.
      http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/16/enciclica-laudato-si-papa-francesco-diritto-alla-proprieta-privata-non-e-intoccabile/1782891/

      Annamo bbene!!!
      L'esproprio sta dietro l'angolo.... In nome della costituzione e di Dio. Dio lo vuole! Ci diranno... Sti cialtroni...

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    4. L'individuo sacrificato sull'altare del sistema più fallimentare che si sia mai conosciuto: il socialismo.

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    5. Questo papa dice cazzate.
      Vuole mandarci tutti in paradiso grazie alle politiche fiscali. Non c'è neanche bisogno del proprio libero consenso. Il paradiso te lo garantisce l'esproprio legale!
      Altro che libero arbitrio! Altro che responsabilità individuale di fare il bene o il male!
      Noooooo!
      I fini sociali stabiliti dal potere politico di turno garantiscono l'accesso al paradiso.
      Ma caro bergoglio, sperando nella tua buona fede, ma se un individuo non è completamente nella disponibilità del frutto del proprio lavoro e di quello dei suoi predecessori, sai cosa diventa? Uno schiavo!
      E lo schiavo lavora solo se lo obblighi con la violenza. Altrimenti si mette anche lui a contemplare il creato e se ne strafotte di produrre alcunché!
      Mala tempora currunt. E peggiori di quelli attesi.

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  3. Scusa per l'offtopic, ma è davvero tanto che ci penso.
    Secondo me Striscia la notizia è la quintessenza dello statalismo socialdemocratico e di tutte le menate mainstream che per una via o per altra giungono dalle stanze dei pianificatori nwo.
    A volte, dinanzi a certi servizi ultra politically correct, mi sono chiesto come reagirebbe Dinamite bla?
    Gli unici servizi che riesco ad apprezzare sono quelli dell'inviata siciliana con l'impermeabilino giallo perché denuncia un potere platealmente ladro, cialtrone ed arrogante. Ma molto di tutto il resto mi pare davvero mainstream...

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  4. il peggio l uniformazione del rischio per mercati e non per soggetti: auto, case, computer, studenti etc
    finche la bolla va lasciala andare, cince la bolla va tu non remare, quando la bolla scoppia il campanello suonerà.

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  5. Cronaca tragicomica di una morte annunciata ed inevitabile.
    Leggo nei commenti sparsi online un po' dappertutto una gran confusione nei rapporti di causa effetto. E molte considerazioni sorrette solo da miopia politica ed ideologia senza incertezze.
    Molti effetti vengono scambiati per le cause.
    È purtroppo ovvio che avvenga questo dopo quasi un secolo di sistema monetario progressivamente piegato al primato del potere politicofinanziario sull'economia reale e sulle scelte volontarie di tutti noialtri, individualmente tutti attori, più o meno consapevoli, del libero scambio.
    Ciò a cui assistiamo è solo l'esito naturale della eliminazione dello storico freno di responsabilità all'operato degli uomini di governo.
    Abbiamo sotto gli occhi il risultato del l'azzardo morale nel prestito bancario di carta creata dal nulla e della irresponsabile messa in atto di politiche illusorie di benessere eterno, ma sorretto dal nulla, per fini politici.
    E le radici di questi esiti sono nella trasformazione del mezzo di scambio da strumento economico a strumento politico.
    Per chi ancora non avesse capito o si rifiutasse di vedere la realtà, suggerisco la lettura e la riflessione deideologizzata del famoso testo del primo Alan Greenspan su oro e libertà economica, del 1966.
    Mi auguro che questo porti consapevolezza e senso critico. Questi tempi sono il risultato naturale del peccato monetario dell'occidente che denunciò Jacques Rueff subito dopo la decisione politica di trasformare il denaro in strumento di potere arbitrario.

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