martedì 9 giugno 2015
Il momento esatto in cui la FED lancerà il QE4
Ricordo a tutti i lettori che su Scribd potete acquistare il mio libro "L'Economia E' un Gioco da Ragazzi". Manoscritto incentrato sulla diffusione delle idee della Scuola Austriaca attraverso spiegazioni e analisi semplificate e dirette. Una presentazione adatta ad un vasto pubblico, a dimostrazione che per capire l'economia non è necessario un gergo tecnico ma solo logica e buon senso. Il libro è disponibile su Lulu.com e Scribd.
________________________________________
di Bill Bonner
Venerdì scorso l'indice S&P 500 e il Nasdaq hanno chiuso a livelli da record.
E' la prima volta che entrambi gli indici hanno raggiunto vette simili sin dal 31 dicembre 1999.
Perché questo ottimismo?
Alti profitti, si dice. Ma da dove saltano fuori questi profitti?
Le famiglie hanno meno soldi da spendere rispetto a 15 anni fa, e le aziende non possono fare soldi vendendo le cose tra di loro.
L'unica spiegazione è che i clienti – tra cui il governo degli Stati Uniti – continuano a prendere in prestito e spendere.
Le aziende prendono in prestito soldi per comprare le proprie azioni. I consumatori accendono prestiti per acquistare prodotti. In entrambi i casi, il denaro salta fuori "dal nulla" e cade nei bilanci come una manna dal cielo.
La domanda di oggi: Dove si trova il nulla?
I Limiti del Debito
A quanto pare le famiglie statunitensi hanno raggiunto il "picco del debito" nel 2007.
Ora anche il settore corporativo e il settore pubblico – per non parlare di studenti e acquirenti di auto – stanno raggiungendo i loro limiti massimi di debito.
"Tutti – compresi le corporazioni e lo stato – hanno un limite di capacità per il debito", dice il money manager svizzero Felix Zulauf.
"Una volta raggiunta tale capacità, si fermano. Poi le vendite addizionali si trasformano in scorte supplementari, i dipendenti si trasformano in statistiche riguardanti i senza lavoro e gli utili si trasformano in perdite."
Forse il ciclo s'invertirà presto. Forse no.
Ma i profitti delle aziende USA – già a livelli record – non possono salire di più, a meno che non aumentino i salari, o i prestiti al consumo, oppure i deficit del governo. Nessuna di queste ipotesi sembra probabile.
E senza la speranza di guadagni più elevati in futuro, perché pagare così tanto oggi per azioni gonfiate?
L'S&P 500 è scambiato a 27 volte i guadagni netti medi degli ultimi 10 anni. Solo due volte nella storia i guadagni dell'S&P 500 sono stati stato così costosi: al culmine della bolla dotcom e prima del crollo del 1929.
Ah, si potrebbe dire, ma questo non tiene conto delle politiche ultra-allentate sui tassi d'interesse.
Senza i presunti guadagni "sicuri" sfornati dalle obbligazioni, cosa deve fare un investitore per raggiungere i dividendi e i guadagni in conto capitale nel mercato azionario?
Ma le azioni dovrebbero guardare avanti. Non si compra un'azione per poi rirtovarsi lo stesso ammontare con cui la si è pagata. La si compra sperando di farci qualcosa di più.
E se i prezzi sono aumentati grazie all'abbassamento dei tassi d'interesse, cosa faranno ora che i tassi d'interesse sono già vicini ai minimi di tutti i tempi?
Quanto più in basso possono scendere?
Nel frattempo, concentriamo la nostra attenzione sul mercato azionario statunitense.
Perché i titoli – e gli asset in generale – sono valutati così generosamente?
Arriva il QE4
Il "nulla" ha fornito un sacco di soldi...
Nessuno li ha guadagnati. Nessuno li ha risparmiati. Ma ecco la nostra previsione: a qualcuno mancheranno quando spariranno!
Se l'offerta di moneta degli Stati Uniti fosse un mazzo di carte, negli ultimi 44 anni lo zio Sam c'ha infilato diversi assi in più.
Tra il 1980 e il 2008 questi assi erano rappresentati da deficit delle partite correnti. Gli Stati Uniti hanno acquistato di più dall'estero rispetto a quello che hanno venduto, e hanno finanziato la differenza col credito.
I dollari sono finiti nelle tasche dei fornitori esteri. Le loro banche centrali hanno preso il denaro e l'hanno praticamente rispedito negli Stati Uniti, dove è stato utilizzato per acquistare azioni e obbligazioni.
Negli Stati Uniti dal 1990 al 2008 il flusso di dollari proveniente dai mercati finanziari di quei paesi con eccedenze commerciali (dove le esportazioni superavano le importazioni), ha fatto registrare una media di circa $400 miliardi l'anno.
Secondo l'autore di The New Depression, Richard Duncan, questo denaro ha rappresentato una fonte importante di carburante per la bolla del Nasdaq alla fine del secolo scorso... e per la bolla subprime all'inizio di quello attuale.
Quando queste bolle sono scoppiate, la FED se n'è uscita con un'altra fonte di liquidità – il QE.
Prendete il QE, aggiungeteci la quantità di dollari accumulata all'estero, sottraete l'indebitamento di Washington (che drena liquidità), e avrete ciò che Duncan chiama "Misura della Liquidità".
Seguite questa misura e saprete quanti assi ci sono nel mazzo.
Ad esempio, nel 2013 il basso indebitamento pubblico combinato col QE ha portato la liquidità vicino a livelli da record. Di riflesso, l'indice S&P 500 ha guadagno il 30%.
Cosa c'è in serbo nel 2015?
Niente di buono. Il deficit di bilancio di Washington è probabile che rimarrà a circa $500 miliardi l'anno fino al 2020. In questo modo assorbirà un sacco di liquidità per pagare gli zombie.
Inoltre, la FED ha messo in pausa il suo programma di QE. Se le cose resteranno così, un po' di liquidità potrebbe penetrare dai programmi di QE europei e giapponesi. Ma sarebbe piuttosto modesta.
L'unica fonte importante di liquidità sarebbe rappresentata dai dollari nelle riserve estere. Ma il commercio mondiale ha rallentato, riducendo di molto tali riserve.
Il risultato?
Una liquidità netta negativa per i prossimi cinque anni.
Le cattive notizie arriveranno nel terzo trimestre, dice Duncan.
Poiché le dichiarazioni dei redditi arrivano nel secondo trimestre, esse rappresentano sempre entrate fiscali per il governo degli Stati Uniti. Questo riduce la necessità di Washington di prendere in prestito... lasciando la liquidità a disposizione dei mercati azionari e obbligazionari.
Ma è probabile che nel terzo trimestre la liquidità netta diventerà negativa. Ed è probabile che il mercato azionario si dirigerà verso una correzione.
E poi?
La FED andrà nel panico e annunciare il QE4... e altre misure.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nel frattempo, mentre i media mainstream sventolano il feticcio di una ripresa nominale, apprendiamo come stanno in realtà le cose: Paul Volcker warns on health of US state finances.
RispondiEliminaLa saturazioen dell'utilità marginael del debito sta erodendo continuamente la capacità di sopravviere da parte di quelle entità centrali che hanno gozzovlgiato col credito facile. E' inevitabile. E' il risultato della distruzione del capitale per dare alla pianificazione centrale ancora qualche momento di vita.
per questo temo la guerra come salute dello status quo
EliminaGli elicotteri sono superati.
RispondiEliminaAdesso è il momento del money gun http://www.themoney-gun.com/