Bibliografia

giovedì 7 maggio 2015

Valutare l'oro

Pensate alla riserva frazionaria. Ora pensate alla rehypothecation dell'oro. Sono esattamente la stessa cosa, oro di terzi posto come garanzia a fronte di molteplici certificati cartacei su tale oro. Durante la seconda guerra mondiale molte nazioni europee pensarono di immagazzinare il proprio oro oltreoceano, presso quello che era noto come un paese neutrale: gli Stati Uniti. C'era una certa fiducia nei confronti degli USA all'epoca, quindi quell'oro venne lasciato a Fort Knox anche successivamente, soprattutto con la Guerra Fredda alle porte. Proteggerlo costava molto e le commissioni per l'immagazzinamento non erano abbastanza. Quindi gli USA decisero di trarvi profitto emettendo certificati cartacei basati su quest'oro ed incassare qualcosa. Il gioco andò avanti fino al 1971, quando i debiti dello zio Sam lo stavano prosciugando del suo oro. Una volta chiusa la finestra dell'oro, si pensava, nessuno avrebbe richiesto indietro tutto il proprio oro, quindi gli USA si spinsero oltre. Fusero il metallo giallo di altri paesi e lo spacciarono come proprio per impegnarlo come garanzia. Presto quest'oro avrebbe avuto più possessori. Non solo, ma le emissioni cartacee sull'oro non smisero certo di circolare nei mercati mondiali: strumenti finanziari coperti presumibilmente da un certo quantitativo d'oro da cui trarre profitto. Al giorno d'oggi nessuno sa quanto oro ci sia a Fort Knox, per anni Ron Paul ne ha chiesto una revisione senza successo. La Germania ha chiesto di vedere il suo oro presso Fort Knox: richiesta negata. Ha chiesto, quindi, di poterlo rimpatriare. La risposta è stata: "Più in là... in futuro..." La Germania ha desistito. Sa cosa sta accadendo. Sa che il mercato dei futures sull'oro è un gigantesco incidente annunciato in cui esistono tonnellate di cartaccia a fronte di una piccola quantità d'oro fisico. Sa che il suo oro non esiste più (o perlomeno quello con il suo marchio). Sa che la Cina e la Russia non molleranno quello accumulato finora, e una volta esaurita quella piccola quantità i contratti futures verranno rimborsati in moneta fiat piuttosto che con l'asset sottostante qualora richiesto: game over. Di conseguenza, deve guardarsi intorno per appropriarsi della quantità d'oro che desidera. Rivolgendo lo sguardo alla Grecia, ad esempio.
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di Alasdair Macleod


C'è solo un modo per valutare l'oro ed è quello di quantificare l'espansione della moneta fiat con cui viene prezzato.

Questo è l'unico scopo della Fiat Money Quantity (FMQ), che dall'ultima volta che ho scritto è aumentata di $375 miliardi per un totale di $13,700 miliardi. Questo nonostante la fine del quantitative easing, che è stato attenuato prima di essere abbandonato del tutto. Il grafico di lungo termine della FMQ è riportato di seguito.




La FMQ rappresenta il contante totale e i depositi nelle banche commerciali, oltre alle loro riserve presso la FED e le modalità temporanee con cui tali riserve vengono cambiate. Il suo scopo è quello di quantificare la differenza tra moneta sonante e moneta fiat, includendo le fasi attraverso le quali l'oro è stato progressivamente assorbito nel sistema bancario e nei caveau del governo per mezzo delle banche commerciali e della FED. Una descrizione più esaustiva può essere visionata qui.

Il ritmo a cui è cresciuta la FMQ sin dal 2008 è continuato ben al di sopra del trend pre-Lehman, e ora è di $8,259 miliardi superiore a quel periodo, un aumento del 152% in 78 mesi. Chi avrebbe mai pensato che una disposizione monetaria temporanea per stabilizzare il sistema finanziario dopo la crisi Lehman sarebbe diventata permanente?

Come misura d'inflazione monetaria, la FMQ differisce dalle metriche più tradizionali poiché include asset bancari liquidi detenuti nel bilancio della FED. Includendo il denaro parcheggiato fuori dalla vista, possiamo ottenere una posizione più vera. I critici di questo approccio affermano che rappresenta un doppio conteggio, in quanto le riserve bancarie presso la FED sono registrate anche presso le banche commerciali come depositi della clientela. Questo è senza dubbio vero, ma tutto il sistema a riserva frazionaria prevede il conteggio multiplo degli stessi soldi, per cui è una critica decisamente debole.

Il seguente grafico mostra come la FMQ abbia sgonfiato il prezzo dell'oro, misurato in dollari costanti. Il 1934 fu l'anno in cui il presidente Roosevelt svalutò il dollaro da $20.67 a $35 per oncia d'oro.




Il prezzo dell'oro è indicato in dollari USA nominali e anche in dollari costanti aggiustati all'aumento della FMQ; la disparità tra i due prezzi si è ampliata nel corso degli anni rispettivamente a $1,211 e $3.91. Le volte in cui il prezzo dell'oro ha raggiunto questi livelli bassi sono state due: nell'aprile 1971 a $3.31, quattro mesi prima che il presidente Nixon fu costretto a sospendere l'accordo di Bretton Woods; nell'ottobre 2001 all'inizio dell'ultimo mercato toro quando è sceso a $3.45. Questa volta il più alto tasso di crescita della FMQ ci suggerisce che il prezzo di oggi è più sottovalutato rispetto alle due volte precedenti.

L'ultimo grafico rappresenta il prezzo dell'oro in dollari costanti dopo la crisi Lehman e nel luglio 2008, quando la FMQ è accelerata al di sopra del trend di lungo periodo, come mostrato nel primo grafico.




Mentre il prezzo nominale nel febbraio 2015 era di $1,211, il prezzo aggiustato era di $480, un calo del 45% rispetto al prezzo di $918 nel luglio 2008.

In sintesi, la FMQ dimostra che l'oro è sostanzialmente "sotto-prezzato" in dollari sulla base del valore di lungo termine. In passato livelli simili di "sotto-prezzo" sono stati seguiti da grandi movimenti al rialzo nei prezzi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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