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martedì 26 maggio 2015
Il “tasso d'interesse naturale” è sempre positivo, mai negativo
di Thorsten Polleit
Alcuni economisti hanno sostenuto che il "tasso d'interesse reale d'equilibrio" (che rappresenta il "tasso d'interesse naturale" o il "tasso d'interesse originario") sia diventato negativo poiché una "stagnazione secolare" ha generato un "eccesso di risparmi".[1]
L'idea quindi è che i risparmi superano gli investimenti, e che sia necessario un tasso d'interesse reale negativo per ri-allineare i risparmi e gli investimenti. Dal punto di vista della Scuola Austriaca, la nozione di "tasso d'interesse reale d'equilibrio negativo" non ha alcun senso.[2]
Per dimostrarlo, cerchiamo di sviluppare la tesi passo dopo passo. Per cominciare, si dovrebbe fare una distinzione tra due tipi di tassi d'interesse: c'è il tasso d'interesse di mercato e c'è il tasso d'interesse originario.
Il tasso d'interesse di mercato è il risultato dell'offerta e della domanda dei risparmi presenti sul mercato. Lo si può osservare, per esempio, nei depositi, nelle obbligazioni, o nel mercato dei prestiti per le diverse scadenze e la qualità di credito.
Il tasso d'interesse originario è una categoria dell'azione umana: l'uomo agente valuta di più i beni presenti rispetto a quelli futuri. In altre parole: i beni futuri vengono commerciati ad un prezzo di sconto rispetto ai beni presenti. Ad esempio, $1 oggi viene preferito ad $1 tra un anno.
Se il dollaro che riceveremo tra un anno viene valutato, diciamo, $0.909, il tasso d'interesse originario è il 10%. ($1 diviso 0.909 meno 1 dà 0.10, o il 10%.) Qui il 10% è il tasso d'interesse originario (a prescindere da qualunque altro premio).
Il “Tasso d'Interesse Originario” Riflette un Valore Differenziale
Il tasso d'interesse originario è espressivo di un differenziale di valore che deriva dalla cosiddetta preferenza temporale.[3] Il termine preferenza temporale denota che l'uomo agente preferisce una soddisfazione presente piuttosto che una successiva.
La preferenza temporale è sempre positiva, e quindi lo è anche il tasso d'interesse originario. Questo è semplicemente quello che ci suggerirebbe anche il buon senso.
Ad esempio, se il tasso d'interesse originario fosse vicino allo zero, significa che preferireste due mele tra 1,000 anni piuttosto che una mela oggi. Se invece scendesse a zero indicherebbe un orizzonte temporale dell'attore economico, o il "periodo di fornitura", infinitamente lungo; un altro modo per dire che non agirebbe mai, ma spingerebbe continuamente nel futuro il raggiungimento dei suoi obiettivi.
Preferenza temporale e tasso d'interesse originario pari a zero non solo sono assurdità, ma sono anche un'impossibilità logica: la preferenza temporale positiva e un tasso d'interesse originario positivo sono logicamente impliciti nell'inconfutabile "assioma dell'azione umana".
L'azione umana è un comportamento intenzionale che implica l'uso di mezzi per raggiungere determinati fini. L'azione richiede tempo (non si può pensare il contrario). Così, il tempo è un mezzo indispensabile e scarso per raggiungere i propri fini. In quanto tale dev'essere economizzato, cosa che implica necessariamente una preferebilità nel soddisfare desideri presenti rispetto a quelli futuri.
Per ragioni (prasseo-)logiche, quindi, la preferenza temporale e il tasso d'interesse originario non possono scendere a zero, tanto meno diventare negativi. Le implicazioni di un tasso d'interesse originario negativo non possono nemmeno essere concepite dalla mente umana: un tasso d'interesse originario pari a zero implicherebbe la morte dell'azione.
Argomenti Poco Convincenti
Tuttavia, alcuni sostengono che a causa delle incertezze crescenti legate alle aspettative di vita, la gente potrebbe preferire sempre più il consumo futuro al consumo attuale; e che questo potrebbe spingere la preferenza temporale e il tasso d'interesse originario in territorio negativo.
E' fuor di dubbio che la preferenza temporale dei popoli possa diminuire nel corso del tempo, il che implica un aumento dei risparmi a scapito del consumo. Sebbene la preferenza temporale, e quindi il tasso d'interesse originario, possa diminuire, per ragioni logiche non possono arrivare a zero, tanto meno diventare negativi.
Un'altra tesi fa riferimento alla questione della "saturazione", e recita: ipotizziamo di avere due mele e di mangiarne una; placata la fame si preferisce mangiare la mela rimanente domani piuttosto che oggi. Questo esempio non prova che le persone possono valutare di più i beni futuri rispetto ai beni presenti, e che la preferenza temporale e il tasso d'interesse originario possono diventare negativi?
No. Il mancato consumo della seconda mela può essere facilmente spiegato da un'utilità marginale ormai inferiore, anche quando l'utilità marginale futura è scontata ad un tasso d'interesse originario positivo.
Detto questo, l'esempio qui sopra è costruito male.[4] Non illustra il punto rilevante, vale a dire, il caso in cui l'uomo agente considera usi alternativi per uno stesso bene — e quindi non prova affatto che la preferenza temporale, e quindi il tasso d'interesse originario, possa essere negativa.
La Fine dell'Economia di Mercato
Qual è il rapporto tra il tasso d'interesse di mercato e il tasso d'interesse originario? Nel mercato dei prestiti, per esempio, il tasso d'interesse sui prestiti è aggiustato secondo entrambi i suddetti tassi. Se, per esempio, il tasso d'interesse originario è del 2% e il credito e il premio all'inflazione sono dell'1%, rispettivamente, il tasso d'interesse di mercato sarebbe del 4%.
I tassi d'interesse di mercato possono diventare negativi in termini reali. In un "mercato ostacolato", per esempio, la banca centrale può spingere il tasso d'interesse di mercato reale in territorio negativo. Tuttavia, questo non può rappresentare un equilibrio, poiché la preferenza temporale, e quindi il tasso d'interesse originario, non può diventare negativo.
Se una banca centrale riuscisse davvero a rendere negativi in termini reali tutti i tassi d'interesse di mercato, il risparmio e gli investimenti si fermerebbero bruscamente: dato che la preferenza temporale e il tasso d'interesse originario sono sempre positivi, il "risparmio capitalistico" — l'accumulo di beni progettato per migliorare il processo di produzione — giungerebbe al termine. Ne seguirebbe il consumo di capitali, scaraventando l'umanità nella povertà. Sarebbe la fine dell'economia di mercato.
Potrebbe essere interessante notare in questo contesto che, per esempio, i nazional socialisti tedeschi chiesero l'abolizione e il divieto del tasso d'interesse. Ora sapete perché: senza un tasso d'interesse (originario) positivo, l'economia di mercato cesserebbe di funzionare.
Il Vero Scopo della NIRP
Per qualche strana ragione coloro che sostengono che il tasso d'interesse originario sia diventato negativo, sembrano dimenticare che il tasso d'interesse originario è un fenomeno che non si limita ai mercati del credito. Pervade tutti i mercati nei quali i beni presenti sono scambiati per i beni futuri.[5]
Ad esempio, il tasso d'interesse originario prevale in ogni fase della produzione rotativa. Il tasso d'interesse originario esiste anche nel mercato azionario, dove gli investitori scambiano denaro presente con un credito futuro (cioè, il pagamento dei dividendi di un'azienda).
Se volessero essere coerenti, i credenti in un tasso d'interesse originario negativo dovrebbero invocare una politica che non solo renda negativi i tassi d'interesse reali nel mercato del credito, ma anche nei mercati, ad esempio, delle azioni e delle abitazioni.
Tuttavia, una politica che fomenterebbe la distruzione del valore delle imprese e la ricchezza immobiliare delle persone, non verrebbe accolta tanto bene dalla popolazione in generale; e quegli economisti che la raccomandando non potrebbero aspettarsi di essere applauditi.
La conseguenza di un tasso d'interesse reale negativo dovrebbe essere evidente ormai: è una politica perfida per svilire il valore reale del debito; ed è una ricetta per devastare l'economia.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Note
[1] Si veda, per esempio, Gregory Mankiw, "It May be Time for the Fed to Go Negative," New York Times, 18 Aprile 2009; o il discorso dato da Larry H. Summers all'Economic Forum del FMI, 8 Novembre 2013.
[2] Per una lettura importante sulla "teoria dell'interesse puro e della preferenza temporale," si veda Jeffrey M. Herbener, ed., The Pure Time-Preference Theory of Interest (Auburn, Ala.: Mises Institute, 2011).
[3] Per una spiegazione più approfondita si veda, Ludwig von Mises, Human Action: A Treatise on Economics, The Scholar’s Edition (Auburn, Ala.: Mises Institute, 2008), Capitolo XIX: “Il Tasso d'Interesse,” pp. 521 – 534.
[4] Un esempio corretto sarebbe questo: immaginate di avere fame e di avere una mela. In questo caso preferireste mangiare la mela oggi piuttosto che domani. In altre parole: valutate la mela che avete in mano oggi di più di una mela domani.
[5] Si veda Murray N. Rothbard, Man Economy, and State (Auburn, Ala.: Mises Institute, [1962] 2001), Capitolo 6 “Produzione: Il Tasso d'Interesse e la Sua Determinazione,” pp. 313 – 386.
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denaro senza qualità gestito in grandi quantità da pochi uomini senza qualità per rapinare grandi quantità di uomini senza libertà.
RispondiEliminaCiao Dna.
EliminaPerò il tutto viene sventolato come se stessero facendo un favore agli individui. La disperazione nelle autorità monetarie è ormai palese, soprattutto dopo che Visco si è affrettato ad affermare che l'Italia è in ripresa. In base a quali fondamentali? Non si sa. La cosa certa è che la tosatura fiscale e quella dei diritti individuali continua imperterrita nel sottobosco: Iva, la bocciatura dell’Ue rischia di far aumentare le accise sulla benzina.
Anche il mio medico mi ha chiesto di pagarlo di più ogni volta che riesce ad aggravare le mie malattie.
RispondiEliminaMedicina keynesiana.
Una domanda perché non me ne intendo. A parte il fatto che la Grecia resta comunque un buco nero in grado di inghiottire qualsiasi finanziamento, ma quello che stanno facendo i governanti greci rientra in uno degli schemi della teoria dei giochi? Oppure stanno rispolverando Temistocle o Leonida o semplicemente si tratta di furbizia levantina?
RispondiEliminaCiao Anonimo.
EliminaProbabilmente Varoufakis sta agendo in base a quello che dice la teoria. In questo caso, maggiori saranno i dati, più probabilità ci saranno di avere un quadro di riferimento accurato di una certa società. Non è un caso se la teoria dei giochi si applica molto bene al gioco degli scacchi. L'economia è tutt'altra cosa. Per un commento più ampio, proprio oggi è stato pubblicato su The Fielder il mio articolo sulla Grecia: La bancarotta della Grecia è solo questione di tempo.
ora, a parte che ci sta differenza tra (distruggere) rendita e risparmio, in puro gold standard direi che l interesse nominale connesso al risparmio è pari a 0. se tengo l oro in cassaforte non ricevo nulla in cambio. l interesse è connesso allo spossessamento, all investimento, al rischio.
RispondiEliminama in fiat money devo ancora capire il senso di analisi quali quella di piketty sul capitale e la sua rendita quando il capitale è un debito (viene tassato e svalutato) e puo crearsi ad libitum, per cui la rendita non è connessa al capitale, ma alla posizione funzionale nel sistema. alla possibilità di crearlo e di riceverlo. la rendita è di banchieri, funzionari, stato e soggetti appartenenti ad enti pubblici e sovranazionali, pensionati d oro e d argento etc. tutti questi ricevono rendita da produzione del denaro, cioè, in una larga interpretazione del termine, da signoreggio.
dunque, non è 0 l interesse per il solo risparmio in regime metallico?
Io credo che tu sia ironico. Non sei tu che non capisci Piketty, ma è Piketty che non capisce nulla di economia. La logica, il buon senso e' con te, senza dubbio! Per quanto riguarda il metallo, esso non dà cedole né interessi per il semplice motivo che è esente da rischi. Non è debito. Non è svalutabile. Tutto il resto è relativo ad esso. Non per valore intrinseco, ovviamente, ma per storia millenaria di libere scelte/azioni individuali umane.
EliminaCiao gdb.
EliminaCome ti suggerisce Dna il problema è imputabile esclusivamente a Piketty. Chi vende fumo non può aspettarsi che abbia un senso compiuto ciò che produce. In presenza di denaro fiat non ci sono guadagni, ma effetti redistributivi. Il casinò dei mercati azionari ne sono la prova. Il tutto è riconducibile a quella massima che implicitamente sponsorizzava Keynes: vivere al massimo col minimo sforzo.
Caro Francesco,
EliminaLa domanda é gia negativamente condizionata - ad effettuare il FLUSSO D'ACQUISTI, più che gradito proprio NECESSARIO all'offerta - dal dato di fatto che ricerca ed innovazione tecnologica fanno costare sempre meno la merce, e questo é un dato acquisito.
Se a tale antistimolo aggiungessimo anche quelli da saggio d'interesse positivo, come l'attuale (con la gratificazione di trovarsi, a fine d'anno, il gruzzolo impinguato) nonché da conservazione del potere d'acquisto della moneta,
otterremmo una domanda sempre più ritardata sino alla materiale necessità della merce, pesantemente FREGANDO l'offerta e le sue esigenze, con tutte le negative conseguenze, di simile situazione, sull'occupazione.
Conseguentemente una certa inflazione con conseguente perdita del potere d'acquisto della moneta – magari non proprio come quella isterizzata dall'abominevole stato socialborghese - ma come pure anche un sensatissimo interesse negativo non son che la risposta, ad un problema ingigantitosi sempre di più nel corso degli anni,
un tentativo di ripristino dell'equilibrio indotto spontaneamente da quel principio dell'equilibrio mobile (detta anche di Le Chatelier) che governa tutti gli eventi naturali:
non per niente il saggissimo GESELL (vedi www.gesell.it) già da la belle époque aveve perorato perché si passasse alla sua Schwundgeld (intendi: moneta fondente, denaro di ghiaccio), perché la svalutazione, i QE ecc.ra danneggiano terribilmente i percettori di reddito fisso (intendi: pensionati ed investitori),
mentre la moneta di ghiaccio finirebbe solo per fare un leggero contropelo al sistema produttivo, ma giusto quello e poi sempre in modo molto tollerabile e forse addirittura positivo e gradito, mentre rassicurerebbe potentemente investitori e pensionati.
Tertium non datur (intendi: non c'é terza alternativa) e noi allora dobbiamo scegliere tra l'attuale negativissimo sistema monetario, proprio necessitante d'inflazione, svalutazione, QE, bolle e crisi periodiche ecc.ra,
oppure il sistema finanziario gesellista a base di moneta di ghiaccio e saggio d'interesse negativo, ma in compenso cancellante tutti i suelencati inconvenienti:
come sempre succede, il Padre Eterno non ha mai creato problemi insolubili e la scelta sensata sempre c'é, mentre tuttora manca una popolazione talmente di buon senso da optarla!
Ciao Schlag.
EliminaCredo le sia sfuggita la differenza cruciale tra tasso d'interesse puro e tasso d'interesse di mercato. Il primo è strettamente connesso alla sfera individuale, questo significa che gli attori di mercato, in quanto esseri agenti, non possono avere un'orizzonte temporale infinito. Per loro stessa natura non possono esimersi dall'agire, di conseguenza il tasso d'interesse puro è sempre positivo. Col tasso di mercato arrivano "le grane", perché oltre all'interesse puro si aggiungono altre forze come domanda/offerta, manipolazioni, ecc. La pianificazioen centrale tenta di influenzare il primo attraverso il secondo, ma questa è una speranza fallimentare perché ogni individuo è un'unità a sé stante con le proprie conoscenze e informazioni. Forzare un cambiamento del tasso d'interesse puro attraverso la manipolazione di quello monetario, ad esempio, rappresenta una volontà deliberata di disallineare la produzione di ciò che vogliono gli individui e ciò che viene prodotto.
Come diceva Mises in Planned Chaos, ogni intervento centrale porterà ad un successivo intervento affinché si possa arrivare al proprio risultato. Ma questa pratica è come l'utopia di Galeano: il pianificatore centrale fa un passo verso il suo obiettivo e quest'ultimo fa due passi indietro. E' per questo che la "moneta gelato" (come la definisco io) di Gesell sarebbe uno sprone inutile e deletereo per l'economia in generale. Lungi da me, però, vietare una cosa simile a chi volesse adottarla. L'improtante è che nessuno me la imponga.