Bibliografia

martedì 14 aprile 2015

Risparmi reali e occupazione non emergono dal nulla





di Frank Shostak


I risparmi non hanno nulla a che fare con il denaro. Ad esempio, se un panettiere produce dieci pagnotte e ne consuma una, i suoi risparmi equivalgono a nove pagnotte di pane. Nel nostro caso, quindi, i "risparmi", sono rappresentati dal reddito reale del panettiere (la sua produzione di pane) meno la quantità di pane che ha consumato. I risparmi ora gli permettono di assicurarsi altri beni e servizi.

Per esempio, ora il panettiere può scambiare il pane risparmiato per un paio di scarpe di un calzolaio. Si osservi che i risparmi del panettiere sono il suo mezzo reale di pagamento — col pane risparmiato ci paga le scarpe. Allo stesso modo, il calzolaio paga con le scarpe, che rappresentano i suoi risparmi reali, le nove pagnotte di pane.



Che Cos'è il Risparmio?

L'introduzione della moneta non modifica ciò che abbiamo detto finora. Quando un panettiere vende il suo pane per denaro a un calzolaio, gli ha fornito il suo risparmio sotto forma di pane non consumato. Il pane sostiene il calzolaio e gli permette di continuare a fare scarpe. Si noti che il denaro ricevuto dal fornaio è pienamente sostenuto dalla sua produzione di pane non consumato.

Eppure senza il mezzo di scambio, vale a dire il denaro, non esisterebbe alcuna economia di mercato, e di conseguenza, la divisione del lavoro. Il denaro permette ai prodotti di uno specialista di essere scambiati per i beni di un altro specialista. In breve, attraverso il denaro, le persone possono usare il risparmio reale che a sua volta permette di ampliare il processo di creazione di ricchezza reale.

Inoltre, in un mondo senza denaro sarebbe impossibile risparmiare vari prodotti finali, quali le merci deperibili, per un lungo periodo di tempo. Quindi l'introduzione del denaro risolve questo problema. Invece di mettere da parte il suo pane, il panettiere può ora scambiarlo con i soldi.

In altre parole, la sua produzione di pane non consumata è ora "immagazzinata", per così dire, nel denaro. Tuttavia c'è una condizione in tutto ciò: il flusso della produzione di beni e servizi deve continuare senza sosta. Questo significa che ogni volta che qualcuno decide di scambiare il proprio denaro con delle merci, queste ultime devono trovarsi lì per lui.



Avere Denaro Non Equivale ad Avere Risparmi

Il denaro può essere visto come una ricevuta, per così dire, data ai produttori di beni e servizi pronti per il consumo. Quando un panettiere scambia i suoi soldi per delle mele, egli ha già pagato per questi prodotti con il pane sfornato e risparmiato prima di questo scambio. Il denaro è quindi il credito del panettiere sui risparmi reali. Tuttavia non sono risparmi.

E per quanto riguarda il caso in cui il denaro viene utilizzato per acquistare materiale non trasformato — quest'ultimo rappresenta risparmio reale? La risposta è no. Il materiale dev'essere processato e poi trasformato in attrezzatura, che a sua volta può essere impiegata nella produzione di beni e servizi pronti per il consumo umano. In questo senso, colui che acquista materiale non trasformato trasferisce al venditore i suoi crediti sui risparmi reali, scambiandoli con la prospettiva che il materiale trasformato genererà benefici futuri di gran lunga superiori al costo sostenuto.

Inoltre, l'acquirente del materiale acquista anche il tempo (cioè, avendo il materiale a disposizione, può procedere immediatamente con le fasi di realizzazione dell'utensile finale). Se il materiale non fosse disponibile, avrebbe dovuto estrarlo egli stesso, cosa che ovviamente ritarderebbe la realizzazione dell'utensile finale.

Una volta che il risparmio reale viene ceduto in cambio di denaro, il destinatario di tale denaro può esercitare la sua domanda di moneta secondo una certa varietà di modi. Questi, tuttavia, non avranno alcun effetto sul bacino esistente dei risparmi reali.

Un individuo può esercitare la sua domanda di moneta sia tenendola in tasca, o in casa, sia depositandola in una banca, o in una cassetta di sicurezza.

Inoltre, sia che li usi subito in cambio di altri beni, o li presti, o li metta sotto il materasso, i soldi non alterano il bacino esistente dei risparmi reali. Mettendo i soldi sotto il materasso, un individuo non sta risparmiando denaro. Sta solo affermando la sua domanda di denaro. Ciò che gli individui fanno con i soldi non può alterare il fatto che il risparmio reale sta già finanziando una particolare attività. Se gli individui decidono di trattenere il denaro, o prestarlo, ciò altera la loro domanda di denaro, ma non ha nulla a che fare con il risparmio.

Ogni volta che un individuo presta parte del suo denaro, trasferisce ad un mutuatario le sue rivendicazioni sulle merci reali. Prestando denaro, l'individuo ha infatti abbassato la sua domanda. Si noti che l'atto di prestare denaro non modifica il bacino esistente dei risparmi reali. Allo stesso modo, se il proprietario del denaro decide di acquistare un'asset finanziario come un bond o un'azione, egli trasferisce semplicemente le sue rivendicazioni sui risparmi reali al venditore dell'asset finanziario. Nessun risparmio reale viene intaccato a seguito di tali operazioni.



Come l'Espansione dell'Offerta di Denaro Influenza i Risparmi?

Esaminiamo ora l'effetto che ha l'espansione monetaria sul bacino dei risparmi reali. Dal momento che l'espansione dell'offerta di moneta non aggiunge nulla alla produzione, non esistono beni e servizi che la coprono. Quando tale denaro viene scambiato per le merci, equivale ad un consumo che non è supportato dalla produzione. Di conseguenza, un possessore di denaro onesto (cioè, un individuo che ha prodotto ricchezza reale) che vuole esercitare la sua rivendicazione sui beni, scopre che non può recuperare tutti i beni che in precedenza aveva prodotto e ceduto in cambio di denaro.

In breve, scopre che è sceso il potere d'acquisto della sua moneta — è stato derubato per mezzo di una politica monetaria allentata. La stampa di denaro non può portare ad ulteriori risparmi, come suggerito dagli economisti mainstream, ma piuttosto ad una loro redistribuzione. Ciò indebolisce i creatori di ricchezza, cosa che va a prosciugare il bacino dei risparmi reali. Quindi qualsiasi crescita economica nel quadro di una politica monetaria allentata, può solo avvenire se il settore privato riesce a far crescere il bacino dei risparmi reali, nonostante gli effetti negativi della politica monetaria.

Possiamo quindi concludere che il risparmio non è una questione monetaria in quanto tale, ma di beni e servizi che supportano i vari individui che sono impegnati nelle varie fasi della produzione finale. Non è il denaro che finanzia l'attività economica, ma il flusso di beni e servizi del consumo finale. L'esistenza del denaro facilita solamente il flusso delle cose reali.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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di Frank Shostak


Per il capo del Federal Reserve Board, Janet Yellen, e la maggior parte degli economisti, la chiave per la crescita economica è un rafforzamento del mercato del lavoro. La forza del mercato del lavoro è la chiave per dare forza all'economia – almeno così si sostiene. Secondo questo modo di pensare, quindi, è giusto concludere che i cambiamenti nella disoccupazione sono un importante fattore causale della crescita economica reale.

Secondo questo tipo di ragionamento una riduzione del numero dei disoccupati significa che più persone possono ora permettersi di aumentare le loro spese. Di conseguenza la crescita economica segue a ruota.

Suggeriamo che il principale motore della crescita economica è un bacino della ricchezza reale in espansione. Preoccuparsi della disoccupazione senza affrontare la questione della ricchezza, non aiuterà la crescita economica in quanto tale.

E' il bacino della ricchezza reale che finanzia il potenziamento e l'espansione delle infrastrutture. Un'infrastruttura migliorata permette un ampliamento della produzione dei beni e servizi finali necessari per conservare e promuovere la vita degli individui e il loro benessere.

Se la disoccupazione fosse la forza trainante della crescita economica, allora per sradicarla avrebbe senso generare qualsiasi sorta di posto di lavoro il più presto possibile.

Ad esempio, i politici potrebbero seguire il consiglio di Keynes e dei suoi seguaci e assumere lavoratori affinchè scavino buche, o a fare altre attività sponsorizzate dallo stato. Secondo questo modo di pensare, infatti, l'obiettivo è solo impiegare il maggior numero di persone possibile.

Basta semplicemente ricorrere al buon senso per capire che una tale politica equivarrebbe ad un prosciugamento del bacino della ricchezza reale. Ricordate che ogni attività, sia produttiva sia non produttiva, richiede finanziamenti.

Quindi assumere persone in varie attività inutili che non generano ricchezza, conduce semplicemente ad un trasferimento di ricchezza reale privando delle risorse le attività creatrici di ricchezza e indebolendo il processo di creazione di ricchezza reale.

La disoccupazione può essere curata in modo relativamente facile se il mercato del lavoro è libero dalle manomissioni dello stato. In un mercato del lavoro privo di ostacoli, qualsiasi individuo che vuole lavorare sarà in grado di trovare un posto di lavoro ad un salario adatto alle sue doti particolari.

Ovviamente se un individuo richiede uno stipendio non di mercato e non è disposto a trasferirsi in altri luoghi, non vi è alcuna garanzia che troverà un posto di lavoro.

Ad esempio: se un salario di mercato per John il panettiere è di $80,000 all'anno, ed egli insistesse per averne uno da $500,000, ovviamente è molto probabile che rimarrà disoccupato.

Nel corso del tempo il mercato del lavoro libero fa in modo che ogni individuo guadagni in base al suo contributo alla cosiddetta "torta reale". Qualsiasi deviazione da suddetto contributo mette in moto forze competitive correttive.

In definitiva ciò che conta per il benessere degli individui, non è che siano impiegati, ma il loro potere d'acquisto in termini di beni e servizi.

Non sarà di grande aiuto se quello che le persone guadagnano non permetterà loro di sostenere la loro vita e il loro benessere.

Il potere d'acquisto delle persone è condizionato dall'infrastruttura in cui operano. Migliore è l'infrastruttura, più un individuo genererà produzione.

Una maggiore produzione significa che un lavoratore può ora ricevere un salario più alto in termini di potere d'acquisto.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


4 commenti:

  1. La ricchezza maggiore sta nel far lavorare un altro per noi. Ci sono mille versioni di questa situazione, parassiti e produttori, padroni e schiavi, ecc, ma io penso ai robot. Ed al tempo libero che guadagno ed alla salute che risparmio. Non penso ad un robot che mi sostituisce, ma ad un robot che lavora per me.

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    1. Ciao Anonimo.

      Anche il cosiddetto leisure, o disutilità del lavoro, è un bene di consumo come tutti gli altri. Ma questo i Luddisti non lo capiscono, loro trovano inebriante avere la schiena a pezzi. Sono convinto che siano dei ferventi adoratori di Sisifo.

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  2. "L'esistenza del denaro facilita solamente il flusso delle cose reali."... si, ma quanto? più denaro uguale più facile il flusso è il motto del banchiere centrale e dello stato. il punto andava chiarito bene.

    il secondo articolo invece spiega bene quello che dicavamo ieri di keynes, in poche righe la critica definitiva alla premessa.

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    1. Ciao Gdb.

      "si, ma quanto? più denaro uguale più facile il flusso è il motto del banchiere centrale e dello stato. il punto andava chiarito bene."

      A questo c'ho già pensato io per la settimana prossima. ;)

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