martedì 21 aprile 2015
Le giustificazioni alla base del QE e della ZIRP periscono davanti ai dati USA del quarto trimestre
di David Stockman
Il numero più importante delle ultime settimane è stato quello proveniente dall'aggiornamento del PIL per il quarto trimestre: 2.3%. Questa è la variazione anno/anno delle vendite reali sin dal quarto trimestre 2013. Questo significa che la Grande Ripresa non presenta alcun segno di accelerazione.
In effetti, la verità statistica è che il risultato di quest'anno è pari ad una lieve decelerazione — in quanto l'aumento annuale delle vendite reali per il quarto trimestre 2013 è stato del 2.6%.
Il punto è questo: togliete gli impatti trimestrali dello stoccaggio delle scorte e lo smaltimento, visualizzate le cose su base annuale per eliminare gli squilibri stagionali e le stranezze nella raccolta dati, come ad esempio il guadagno a doppia cifra nella spesa per la difesa durante il terzo trimestre e il tasso negativo per il quarto trimestre, e quello che avrete è un "barcollamento" sin dal 2009.
Così, l'aumento anno/anno delle vendite reali per il quarto trimestre 2012 è stato del 2.1%; ed è stato rispettivamente dell'1.5% e del 2.0% per il quarto trimestre 2011 e 2010.
E' un mondo fermo al 2%. Punto.
La domanda che ricorre è questa: cos'ha avuto a che fare la massiccia stampa di denaro della FED con questa performance tiepida?
La risposta è niente, e "tiepida" e "barcollante" sono le parole giuste per caratterizzare questi numeri. Dopo tutto, il tonfo del PIL nel corso del 2008 e nella prima metà del 2009 è stato il più profondo sin dalla seconda guerra mondiale. Data l'esperienza passata, il rimbalzo avrebbe dovuto essere eccezionalmente forte.
Ad esempio, le vendite reali sono calate del 3% durante la Grande Recessione — molto di più rispetto al calo dell'1.1% durante la (prima) più brutta recessione del dopoguerra nel 1981-1982.
Tuttavia, durante i cinque anni succissivi le vendite reali crebbero del 26%, o quasi il 4.7% l'anno. Questa cifra è più del triplo rispetto al rimbalzo cumulato dell'8% sin dal buio profondo del giugno 2009.
Quindi la giustificazione per lo stimolo monetario sbandierato dalla FED è quantomeno disintegrata. Come ho documentato nel mio libro The Great Deformation, la breve ma profonda recessione del 2008-2009 ha rappresentato una forte liquidazione delle scorte in eccesso e del lavoro che si erano accumulati nell'economia di Main Street durante la bolla immobiliare e subprime di Greenspan/Bernanke. Ma tale liquidazione una tantum è finita nel giugno 2009; l'economia non stava affondando in un buco nero.
Inoltre l'economia degli Stati Uniti ha cominciato a rimbalzare a metà del 2009, grazie al potere rigenerativo naturale dell'economia di mercato — non ai soldi sfornati dalla massiccia campagna di stampa monetaria che Bernanke aveva lanciato quando nel settembre 2008 è fallita la Lehman Brothers.
Tutta quella liquidità — che ha portato il bilancio della FED da $900 miliardi a $2,500 miliardi in meno di un anno — è finita sostanzialmente nei canyon di Wall Street, non tra le famiglie e le imprese dell'economia di Main Street.
Il fatto è che l'unico canale attraverso il quale la FED può influenzare l'economia di Main Street è quello che passa da un'espansione del credito. Eppure il credito totale a imprese e famiglie sta ancora diminuendo sin da quando la recessione si è conclusa.
Il barcollamento del 2% che ha avuto inizio sin da allora non ha niente a che fare con le macchinazioni della FED; ha rappresentato il ritorno ad un modesto e costante incremento nelle ore di lavoro e ad una crescita della produttività.
Ma l'ampliamento del bilancio della FED sin dal 2009 non è stato innocuo — anche se non ha stimolato l'economia di Main Street. Quello che ha fatto, ovviamente, è stato reflazionare una massiccia bolla finanziaria.
Quest'ultima scoppierà facendo finire l'economia di Main Street in una nuova spirale di liquidazioni e in una nuova crisi finanziaria.
Infatti il politburo monetario è bloccato in una distorsione temporale pericolosa. Non riconoscendo che il canale della trasmissione monetaria è rotto, continua a tenere a zero i tassi del mercato monetario perché non vede all'orizzonte un'accelerazione dell'inflazione dei prezzi al consumo.
E quindi... C'è la remota possibilità che questi burocrati keynesiani incompetenti riescano a capire che il tasso del mercato monetario e la curva dei rendimenti rappresentano i prezzi più importanti di tutto il capitalismo, e che la loro politica di repressione finanziaria genera prezzi falsi nei mercati finanziari e quindi una speculazione rampante e un'inflazione dei prezzi degli asset?
Inutile dire che un altro trimestre senza "velocità di fuga" per Main Street e un ulteriore giro di Kool Aid per la speculazione di Wall Street, ci porteranno solo più vicini al baratro. Tuttavia la FED rimane ignara e continua a fabbricare scuse sul perché la ZIRP dovrebbe proseguire.
Questo è mal governo su scala colossale. Così, quando arriverà il prossimo crash — l'Eccles Building deve sperare che il motto "audit the FED" risulti la minacca meno temibile.
Saluti,
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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quando hai un economia basata sulla finanza, devi sperare che la finanza vada bene, se non reflazioni, vanno tutti a spasso. o, al massimo, a lavorare.
RispondiEliminadunque l origine del male (o del bene, se così si vuol definire campare alle spalle di paesi produttori) è sempre la solita. bretton woods e poi il 1971.
"il tasso del mercato monetario e la curva dei rendimenti rappresentano i prezzi più importanti di tutto il capitalismo".
viziato quelli con le banche entrali e moneta fiat, il resto è conseguenza necessaria. a quel punto keynesimo vero, quello con controllo dei capitali e repressione della liberta. o liberismo selvaggio con capitali che svolazzano e temperano il potere degli stati. ecco l aspetto economico del rapporto politico stato nazione vs impero finanziario.
"Tutta quella liquidità — che ha portato il bilancio della FED da $900 miliardi a $2,500 miliardi in meno di un anno — è finita sostanzialmente nei canyon di Wall Street, non tra le famiglie e le imprese dell'economia di Main Street."
RispondiEliminaLa bella figliola che è saltata sul tavolo dello zio Mario vuole dirottare tutta quella liquidità tra la gente comune, aprendo, ignara ed ignorante, il vaso di Pandora... o dello Zimbabwe.
Un "austriaco" non salterebbe mai sul tavolo, ma abolirebbe la bc. Altro stile...