martedì 3 marzo 2015

Due atteggiamenti mentali: Imprenditoriale e burocratico





di Gary North


Quello che leggerete qui è un'estensione del piccolo libro di Ludwig von Mises, Bureaucracy.

Non conosciamo il futuro con molta precisione, pertanto ognuno di noi è in qualche misura un imprenditore. Tale figura è una persona che compra basso e vende alto. Prevede il futuro, escogita un piano per affrontarlo e quindi lo attua. Ognuno di noi lo fa ogni giorno, e ciascuno di noi lo fa per tutta la vita.

Esistono vari tipi di mentalità imprenditoriali. Sentiamo parlare di grandi imprenditori, come Thomas Edison e Henry Ford, che scoprono sistematicamente nuovi modi rivoluzionari di realizzare le cose. Non sentiamo parlare di quelle persone che c'hanno provato e poi hanno fallito. Sentiamo parlare solo di quelli che ce l'hanno fatta e di quei pochi che hanno fallito in modo esemplare.

La maggior parte delle persone non possiede lo spirito imprenditoriale. Una manciata di esse lo possiede in giovanissima età. Praticamente tutta l'istruzione formale, il che significa la formazione scolastica, è condotta da burocrati stipendiati. Svolgono un lavoro che non richiede quasi nessuna imprenditorialità, e trasmettono una cultura che in genere la scoraggia. Hanno avuto poca esperienza con l'imprenditorialità. Non la capiscono, e un gran numero di essi vi è ostile, soprattutto a livello universitario nelle scienze sociali.

Dal giorno in cui un giovane entra in classe all'età di cinque o sei anni, fino a che non consegue un dottorato di ricerca all'età di 25 o 30 anni, si abitua ad un sistema di sanzioni che di per sé scoraggia l'imprenditorialità. Premia la conformità ad esercizi specifici, come fare gli esami, scrivere tesine e rispondere alle domande in un'interrogazione di classe. L'educazione formale è formale. E' strutturata in un recinto composto da un numero limitato di domande, un set accettabile di modi per rispondere a queste domande e una gamma estremamente limitata di risposte considerate accettabili.



LO STIPENDIO

Suppongo che la differenza fondamentale tra il soggetto imprenditoriale e quello non imprenditoriale sia l'impegno per ottenere uno stipendio. L'imprenditore sa che deve investire tempo e denaro in un piano il cui esito è, nella migliore delle ipotesi, statisticamente prevedibile. In generale, tuttavia, non è statisticamente prevedibile. Anzi è incerto. Tutti i suoi sforzi possono essere del tutto vani. Può fallire clamorosamente. Può fallire con i soldi degli altri. Una cosa è certa: il fallimento e il successo saranno sotto gli occhi di tutti.

La persona stipendiata vuole sapere quello che deve investire in termini di tempo, che cosa deve produrre in termini di produzione misurabile e quanto verrà pagata. Non mira a prestazioni superiori; rimane a metà, in modo che possa rendere meno qualora le sue prestazioni dovessero essere scarse. Nonostante ciò continuerà a conservare il suo lavoro.

Quello che vuole è la prevedibilità in un mondo dominato dall'incertezza. E' disposta a trasferire ad altri l'onere di trattare con l'incertezza, almeno fino a quando riceve un pagamento garantito per quanto riguarda le sue prestazioni convenzionali. Ha una scadenza. Ha una specie di budget che di solito coinvolge il fattore tempo. Se le sue prestazioni ricadono all'interno di una gamma piuttosto ampia di standard, verrà pagata con un determinato importo di denaro quando completerà il progetto.

Al contrario, l'imprenditore non sa esattamente quale sia la scadenza. Questo perché non sa che cosa sta facendo la sua concorrenza. Non sa quanto gli costerà in termini di tempo e denaro, perché non sa esattamente quando consegnerà il prototipo, seguito da un modello di produzione. Non sa come reagiranno i clienti alla sua offerta. Per lui un salario può essere un aspetto periferico e piacevole della sua vita, ma il cuore di ciò che sta facendo non può essere stipendiato perché nessuno sa come reagiranno i clienti ad una particolare offerta.

Ci sono persone che prosperano in tali circostanze. Vogliono fare bene, vogliono fare un sacco di soldi, vogliono guadagnare influenza e vogliono costruirsi una reputazione. Sono disposti a rischiare la perdita di tempo, denaro e reputazione per raggiungere i loro obiettivi. La loro tolleranza per l'incertezza è di gran lunga superiore rispetto alla media. Il lavoratore medio vuole uno stipendio prevedibile pagato per prestazioni prevedibili. La prevedibilità è fondamentale per gli obiettivi della sua vita. L'imprevedibilità è uno dei principali ostacoli al raggiungimento dei suoi obiettivi.

Il dipendente non è disposto ad impegnare tempo, e soprattutto denaro, per qualsiasi progetto il cui esito è intrinsecamente imprevedibile. Non importa quanto tempo libero abbia dopo il lavoro, egli esita ad investire tempo in qualsiasi progetto che non sia di per sé prevedibile. Può fare un secondo lavoro, con un secondo stipendio, per garantirsi un reddito sufficiente a raggiungere i suoi obiettivi. Ma non è disposto ad investire tempo non retribuito, e soprattutto i suoi risparmi, per raggiungere i suoi obiettivi. E' più spaventato dalle perdite piuttosto che essere attratto dal guadagno. Capisce che un grande guadagno è realizzabile solo con l'impegno in progetti intrinsecamente imprevedibili, ed è disposto a rinunciare ad un gran guadagno per evitare di investire in tali progetti.



ETA'

Più è giovane una persona, più dovrebbe avere una mentalità imprenditoriale. Questo perché avrebbe tempo per riprendersi se un progetto fallisse. Per un giovane il tempo scorre più lentamente, anche se è a corto di denaro. Però può sempre fare più soldi, perché ha un sacco di tempo. Al passare degli anni, per la maggior parte delle persone, il rapporto rischio/rendimento si muove contro l'imprenditorialità e a favore della prevedibilità. Eppure anche in queste circostanze ci sono alcuni uomini che sono così desiderosi di realizzare grandi cose e costruirsi una reputazione, da essere disposti a rischiare tutti i loro soldi in tarda età per perseguire una nuova impresa.

Tutti dovrebbero sapere della sua tolleranza nei confronti dell'incertezza. Paghiamo premi assicurativi per evitare un rischio statisticamente prevedibile, ma non vi è alcun esborso comparabile riguardo l'imprenditorialità. Questo perché non c'è modo statistico per evitare il fallimento delle iniziative imprenditoriali. Queste imprese sono uniche.

Una persona la cui prima domanda è "Quanto prenderò di stipendio?" non diventerà ricca, a meno che non erediti un sacco di soldi. La mentalità che richiede un pagamento prevedibile per quelle che saranno le sue prestazioni, è di per sé una mentalità da dipendente. Tale mentalità rinchiude una persona in una gabbia di guadagni moderati. Se le prestazioni sono prevedibili, e se i premi per tali prestazioni sono prevedibili, si tratta di un ambiente che è intrinsecamente burocratico. Più è prevedibile il risultato e più sono prevedibili le ricompense, più sarà burocratica l'applicazione dei suoi standard. La burocrazia è fondamentale per lo stato. Tutto è prevedibile. Le sanzioni sono alla luce del sole. I progetti hanno scadenze, ma nessuno le fa rispettare davvero. Gli imprenditori non prosperano in tali contesti.

La cosa più sicura da investire in un progetto di breve periodo è il tempo. Non è sicuro investire tempo in un progetto a lungo raggio, perché con l'avanzare dell'età il rapporto rischio/rendimento si muove contro il tempo e a favore del denaro. Così, più siamo giovani, più dovremmo essere disposti ad investire tempo in progetti i cui esiti sono incerti.

Le persone in età avanzata possono giustificare l'investimento nel tempo sfoderando una prospettiva più ampia e un cospicuo capitale monetario grazie ad una vita di parsimonia e di duro lavoro. Ma queste persone è improbabile che possano far fare grandi passi in avanti alle procedure esistenti. Hanno speso la loro vita a conformarsi alle procedure scritte e a valutazioni convenzionali di produttività. Hanno trascorso la loro vita come burocrati. E' difficile che i burocrati possano diventare imprenditori in età avanzata. La necessità è la madre dell'invenzione. Si può fare, soprattutto quando qualcuno guarda le sue entrate in età pensionistica e conclude che avrebbe dovuto risparmiare di più. Deve recuperare il tempo perduto e questa è una cosa che porta sempre con sé una maggiore incertezza. Ma poche persone lo comprendono in tempo. Aspettano fino a che non sono vecchie, quindi hanno paura di sobbarcarsi gli oneri dell'incertezza.

Questo è il motivo per cui l'imprenditorialità dovrebbe essere sviluppata in età precoce. Questo è il motivo per cui il Ron Paul Curriculum ha in programma corsi nel mondo degli affari. Più ci si abitua all'imprenditorialità in età precoce, meglio è.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. Bello.

    Si può aggiungere che il burocrate non è molto interessato alla libertà in senso lato. A lui interessa il tempo libero, le ferie, l'orario di lavoro. La sua libertà si esprime in quell'ambito. Per il resto, è un esecutore procedurale più o meno impegnato e solerte. Nel caso peggiore e senza rendersene conto può diventare artefice della banalità del male (Arendt).
    L'autonomo è tale e sempre. E la libertà, per lui, è fondamento esistenziale.

    Questi due esemplari di essere umano, semplificando al massimo, devono poi confrontarsi con l'habitat in cui si trovano. Habitat culturale, soprattutto.

    Perciò, in un paese statalista, l'imprenditore vero di una volta è via via sostituito dal manager e spesso vive, prospera o sopravvive solo grazie al clientelarismo politico/normativo. Altrimenti, veri imprenditori li ritroviamo tra i piccoli e medi imprenditori e tra gli esercenti la libera professione. E questi ultimi sono raramente puri, cioè privi di qualsiasi rapporto con le burocrazie o con imprese private connesse con gli apparati burocratici.
    Poi ci sono le condizioni fiscali più o meno favorevoli e queste sono determinanti nel calibrare la propria gestione.
    Più alta è la tassazione complessiva e meno incentivata è l'attività imprenditoriale pura.
    Nel mio settore io sono quasi una eccezione: puro al 100%. E, nel mio piccolo, mi sento un grande. Massima flessibilità e massima attenzione al "mercato". Ma, soprattutto, massima attenzione al senso della vita, che non sta nel farsi sfruttare dalle burocrazie e dai politici.

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  2. l impresa è ben più che diventare ricchi. è un impresa!

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  3. Ciao Dna e ciao gdb.

    MI avete fatto ricordare una cosa. Se ancora non l'avete visto, vi consiglio di guardare questo video tratto dal film Brazil: http://francescosimoncelli.blogspot.it/2010/10/la-societa-della-carta-straccia.html

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    1. Da usemlab
      Ricordiamo: «El socialismo es todo sistema de agresión institucional al libre ejercicio de la función empresarial.» - Jesús Huerta de Soto"

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    2. Quando si dice l'habitat, soprattutto culturale... :D

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  4. E i dipendenti del settore privato che atteggiamento mentale hanno?
    Io ne conosco di entrambe le tipologie: quelli che remano insieme al capitano e quelli che pensano solo a rivendicare diritti su diritti e remano contro o si astengono.burocraticamente...

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  5. a proposito di imprenditori e burocrazia, questo succede dalle mie parti...
    "Incontro "Angeli anti burocrazia"
    destinato alle imprese
    Verrà presentata martedì 10 marzo prossimo presso (....) l'iniziativa "Angeli anti burocrazia", iniziativa voluta da Regione Lombardia che ha permesso di selezionare, tramite un bando in collaborazione con Unioncamere (sulla base della delibera della giunta regionale n. x/2532 del 17/10/2014) una trentina di operatori, formati per aiutare le imprese a superare gli ostacoli dovuti a leggi, cavilli e regolamenti che spesso rallentano l'attività delle aziende, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni. A loro gli imprenditori si possono rivolgere, fino a dicembre 2015, per chiedere un aiuto nella gestione dei rapporti con le pubbliche amministrazioni. Gli "angeli" avranno infatti il compito di raccogliere domande, criticità e individuare le soluzioni pratiche da adottare, cercando di valutare se le misure promosse da Regione Lombardia siano efficaci e rispondano ai bisogni delle imprese. Interverranno ...(bla,bla,bla)(....)"

    e questi dovrebbero tutelarci dalla burocrazia !!!

    Rob

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