Bibliografia

giovedì 18 dicembre 2014

Più QE per un elettorato zombificato





di Bill Bonner


“Niente è più persistente di quell'antipatia contro certe nazioni e l'affezione passionale nei confronti di altre dovrebbe essere esclusa, e al loro posto dovrebbero essere coltivati sentimenti giusti e amichevoli nei confronti di tutti. La nazione che si abbandona ad un odio abituale, o un affetto abituale, nei confronti di un'altra è in un certo senso schiava.” – Discorso di addio di George Washington


Il QE è morto. Lunga vita al QE!

Questa volta è stata la Banca Centrale Europea che ha portato gli alcolici. Gli investitori statunitensi si sono recati al bar e si sono serviti; il Dow è salito di 69 punti. L'oro ha continuano a scivolare.

Dal momento che la FED ha concluso il suo programma di QE, la Banca del Giappone e la BCE si sono fatte avanti promettendo più soldi ai mercati azionari.

Draghi ha affrontato una maggiore pressione affinché faccia di più per sostenere un rallentamento dell'economia della zona Euro dopo che la Banca del Giappone la scorsa settimana ha inaspettatamente annunciato di voler aumentare il suo bilancio di altri $730 miliardi.

E alla fine della sua riunione di ieri, la BCE ha annunciato un piano per comprare altri titoli garantiti da asset per un valore di €1 bilione. Questo porterà il bilancio della BCE ai livelli del 2012.

Secondo la narrazione mainstream, gli Stati Uniti sono sulla via della ripresa, mentre il Giappone e l'Europa arrancano.

La globalizzazione? Lasciate perdere. Gli Stati Uniti si sono apparentemente "separati" dal resto del mondo. E ora il Giappone e la zona Euro hanno bisogno di più QE.

La storia è interessante, ma falsa. Gli Stati Uniti non possono separarsi dal resto del mondo. Anche gli Stati Uniti stanno arrancando.

Questo è il messaggio vero e proprio dalle elezioni di medio termine. I democratici avevano promesso molto, ma non hanno mantenuto. Gli elettori — i cui redditi reali sono calati sin dalla fine del secolo — conoscevano la verità.

Ora è il turno dei repubblicani: fare promesse che non possono mantenere. Non possono mantenerle perché ci vorranno importanti cambiamenti per far riprendere l'economia. Gli elettori non vogliono alcuna modifica sostanziale. E comunque i repubblicani non hanno intenzione di fare alcun cambiamento.

Benefici e privilegi speciali hanno zombificato l'elettorato. Non vuole nulla di diverso, vuole semplicemente di più.

Che cosa sarebbe diverso?

Facile: un'imposta sul reddito piatta, una politica estera neutrale e un bilancio in pareggio.

C'è una qualche possibilità di realizzare una di queste cose? Avete sentito cosa ha promesso Mitch McConnell? Verrebbe votato da un solo membro del Congresso?

La Russia ha un'imposta sul reddito piatta al 13%. Semplice. Facile. Agevole da amministrare.

Una flat tax potrebbe far risparmiare miliardi e aiuterebbe le imprese, gli investitori e le famiglie. Ma il Congresso non potrà mai votare per una flat tax, perché vorrebbe dire rinunciare al suo potere di distribuire favori speciali.

Questo è ciò che rende un'elezione nazionale una sorta di incontro di wrestling — e non solo perché i concorrenti possono essere sbruffoni e incredibilmente stupidi. A volte c'è qualcosa di veramente importante in gioco: gli interessi privati delle élite contro l'interesse pubblico di tutti gli altri.

Per quanto riguarda una politica estera neutrale, potremmo semplicemente andarcene e guardare i sunniti e gli sciiti uccidersi a vicenda senza il nostro aiuto e la nostra artiglieria pesante. Questo potrebbe essere un bene per loro e per noi, ma sarebbe un male per il settore della sicurezza.

Ma aspettate... C'è "una minaccia terroristica globale che cerca di fare la guerra a tutti gli americani", hanno detto Mitch McConnell e John Boehner sul Wall Street Journal.

I terroristi non sembrano prendersela con gli svizzeri.

Perché no?

"Evitare coinvolgimenti esteri", disse Washington, pensando al futuro. Ma oggi, la città che porta il suo nome non ha mai rifiutato un tale coinvolgimento.

Un pareggio di bilancio?

Oops... abbiamo detto qualcosa di sbagliato?

Gli economisti di professione si coprirebbero la bocca per silenziare le loro risate.

Che terribile errore che sarebbe, si affretterebbero a dirvi. Dobbiamo incoraggiare bilanci sbilanciati. Dobbiamo fare in modo che la gente spenda soldi — i cittadini, le imprese e il governo — non che li risparmi.

Gli americani stanno arrancando in questo panorama economico; l'indebitamento netto delle famiglie americane è sceso sin dal 2007, ma le imprese e il governo stanno facendo di tutto per aumentare la schiavitù per i debiti.

Perché dovrebbe essere una buona idea spendere soldi che non si hanno?

Beh, esiste qualcosa chiamato "paradosso della parsimonia" e recita: il risparmio può essere buono per un individuo, ma è un male per l'economia nel suo complesso.

Quando una singola persona risparmia, egli migliora le sue finanze personali. Ma quando molte persone risparmiano, la spesa dei consumatori scende. Poi le vendite scendono... i profitti scendono... e l'intera economia scompare in una qualche topaia inesplorata.

È per questo che Martin Wolf sul Financial Times ha parlato di "troppi" risparmi per quanto riguarda il Giappone.

Come gran parte dell'economia moderna, il "paradosso del risparmio" è una sciocchezza.

Il risparmio offre alle famiglie un sostegno contro il disastro. Dà loro capitale di cui hanno bisogno per migliorare il loro tenore di vita.

Nella nostra azienda agricola, ad esempio, abbiamo una catasta di legna a circa 50 metri dalla porta della cucina. In inverno passiamo una discreta quantità di tempo solo a portare dentro casa la legna da ardere.

Quindi mettiamo da parte qualche risparmio... e usiamo i soldi per costruire una legnaia vicino alla casa. Risparmiamo tempo. Possiamo vivere più comodamente (un tenore di vita più elevato) e abbiamo tempo a disposizione per fare altre cose (più produzione).

La stessa cosa avviene in un'economia. Il denaro speso è denaro che è andato via per sempre. Ma il denaro risparmiato e investito è denaro che aumenta il nostro tenore di vita, aumenta i salari e aumenta la nostra ricchezza.

Gli Stati Uniti, il Giappone e l'Europa stanno ancora stimolando i consumi e scoraggiando il risparmio.

In Giappone, questa storia va avanti da più di 20 anni — con poco da mostrare a parte uno dei più alti rapporti di debito pubblico/PIL al mondo. Queste politiche hanno fallito in tutto il mondo. Questa è una delle ragioni per cui l'elettore americano si è rivoltato contro i democratici; li ha considerati colpevoli.

Ma sono estremamente popolari a Wall Street — la più grande fonte di finanziamento della campagna di rielezione di Mitch McConnell. Nel corso degli ultimi cinque anni, la FED ha incanalato $3.6 bilioni nel sistema finanziario, i quali sono per lo più passati, o si sono fermati, a Wall Street. Qualunque contributo ci sia voluto per sostenere lo sblocco del caveau della FED, deve essere stato l'investimento di maggior successo di sempre.

Il QE è morto?

Con questo tipo di adrenalina nelle vene di Wall Street, sarà sorprendente se non ritornasse più.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. Titolo interessante: non si può disgiungere la politica monetaria delle banche centrali dalla politica militare/civile degli stati.
    Prova ne sia l'avidità degli stati finanziariamente malmessi d'Europa, senza la quale - avidità - la rilevanza della BCE risulterebbe fattivamente ridotta al minimo necessario; dimostrazione ulteriore che perfino quando ridotti a beghine miserabili gli stati riescono tuttavia ad avere peso nelle scelte.
    Non fosse per la Germania, pur con tutti i suoi mille difetti e le sue ipocrisie moralistiche, a quest'ora nel migliore dei casi non sarebbe cambiato nulla (per la gente comune, invece le borse sarebbero volate).

    L'ipocrisia, dicevo: guarda caso la cifra stilistica del keynesismo.
    Visto che Lord Keynes ci si trovava, oltre a darci la formula magico-matematica della ricchezza, avrebbe dovuto fornirci anche quella per scegliere le persone giuste cui affidarne la realizzazione.
    Invece l'ipocrisia accademica ha preferito sostenere assolutisticamente che se il mercato non funziona è "solo" colpa di chi il mercato lo tiene in piedi: fantastica capriola mentale che parafrasa l'agghiacciante frase "se la realtà non coincide con la teoria, tanto peggio per la realtà" di un altrettanto agghiacciante filosofo.

    Invito tutti a notare come mentre la teoria della relatività e la meccanica quantistica stavano facendo strage dello scientismo e del positivismo in fisica come in altri ambiti, questi resistevano tanto più quanto più l'ambito applicativo si avvicinava alla manipolazione dell'uomo.

    Approccio positivistico, sotto questa lente si capisce il keynesismo: il resto sono formule buone sì e no per la raccolta differenziata.

    Riccardo Giuliani

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    1. Ciao Riccardo
      Ci sei andato giu' leggero.
      Ci sta una tavola imbandita. Ma non e' per tutti. Esiste da sempre. Bisogna guadagnarsela. Ci stanno I posti degli aristocratici conquistati sui campi di battaglia e per diritto divino . Ma dopo la fine del Settecento si sono presentati nuovi commensali. Imprenditori borghesi e rappresentanti politici, I nuovi ricchi. Ed i fornitori di credito hanno impegni maggiori. Non solo guerre, ma anche imprese industriali e commerciali. Impegni e guadagni crescenti. Ma anche rischi crescenti.
      La storia cammina. Arrivano altri commensali. Impossibile accoglierli tutti. Aggiungi un posto a tavola funziona con un posto, non con milioni. Bisogna inventarsi qualcosa.
      Si arriva a sedersi al tavolo per eredita', per arricchimento, per potenza in senso lato. E col suffragio sempre piu ampio si puo' accedere all'oligarchia.
      Bisogna correre ai ripari. Intervenire prima che il tavolo salti. La liberta' ha dato troppo dinamismo alla Storia.
      Bisogna limitarla. Delegarla a chi la sa orientare. A chi e' esperto e certificato dalle gilde.
      La politica deve prevalere sul mercato.
      E gli strumenti del mercato vanno controllati. Il mezzo di scambio va politicizzato. Lo deve controllare chi ha il potere. Fiatmoney e banca centrale. Urgenti e necessari per regolare il mercato, indisciplinato per antonomasia agli occhi dello status quo. Ovviamente, per avere successo, si deve imbellettare questo nuovo paradigma. Ci vuole una copertura teorica. Il potere politico e quello finanziario devono collaborare per il bene comune.
      E voilà, la via per la tavola imbandita non e' piu' in pericolo. Si distribuiscono promesse e privilegi. Le greggi sono facili prede come sempre. I lupi fanno la guardia. Geniale.

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    2. "Ci sta una tavola imbandita. Ma non e' per tutti. Esiste da sempre. Bisogna guadagnarsela."
      Una tavola imbandita, nel senso che è piena di banditi? :)

      Battutaccia a parte è vero che bisogna guadagnarsela: ciò va contro la vulgata della meritocrazia che abbiamo (as)sorbito e alimentato nella nostra vita.
      I mostri politici e finanziari stanno lì a comandarci semplicemente perché SE LO SONO MERITATO.
      Hanno interpretato le leggi sociali al meglio rispetto a coloro che, votandoli, si sono illusi così di partecipare ad un potere verso il quale mostrano la schifiltosità di chi si sente superiore ma deve pur sporcarsi le mani.

      Per me il voto elettorale è un buon esempio di disillusione sulle proprie capacità di agire nel mondo, mascherata da azione (pro)positiva; e quando l'illusione svanisce, lungi dal presentarsi la verità nuda agli occhi, subito viene coperta da pensieri come "accidenti a x, se non era per lui/lei/loro" dove x è facilmente sostituibile con marito/fidanzata/tedeschi.

      L'infantilità assassina di chi non ha ancora capito&accettato che il mondo non è proiezione (solo) del proprio io.

      Riccardo Giuliani

      P.S.: che dite, stasera evito di fare il bis con la peperonata? :D

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    3. L'importante e' che non ti mangi il fegato.... ;)

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