Bibliografia

lunedì 6 ottobre 2014

Tre “fiocchi di neve” che potrebbero innescare una valanga finanziaria





di James Rickards


Forse leggete i giornali ogni giorno e vi chiedete: "Cosa dovrei guardare?"

Vi darò tre cose su cui riflettere. Tutto ciò è probabile, a mio parere. Non sono ipotesi peregrine...


Crisi del Credito in Cina. La Cina, che ci crediate o no, ha una bolla del credito più grande di quella negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno un sacco di problemi, ma la Cina in realtà sta peggio.

Penso che siano un po' ingenui circa i risvolti che potranno incontrare lungo la via. Fanno troppo affidamento sulla capacità dei funzionari del Partito Comunista di tenere le cose sotto controllo. Non troppo tempo fa ho visitato la campagna a sud di Nanchino, recandomi in alcune di queste città fantasma. Ero insieme ad alcuni funzionari del Partito Comunista e funzionari provinciali, rei di aver dato vita a tutto ciò. Tutto quello che ho visto, edifici, centri commerciali, stazioni, erano tutti vuoti. Tutto quello che prima d'ora avevo visto solo in TV, potevo vederlo lì in prima persona.

Mi sono rivolto a questi tipi e ho detto: "Questo è tutto finanziamento a debito. E' tutto vuoto, quindi non ci sono entrate per ripagarlo. Allora come avete intenzione di ripagarlo?" Ed uno di loro ha replicato: "Oh, non possiamo. Ma Pechino ci tirerà fuori dai guai." Questo è quello che ha detto, quindi non c'è niente da supporre qui perché è sicuro che accadrà.

Ma Pechino ha i propri problemi, dunque che si tratti di prodotti legati al wealth management, al settore bancario ombra, alla finanza immobiliare, al capitalismo clientelare della peggiore specie, a capitali in fuga, ad oligarchi che prendono tutto quello che possono e lo trasferiscono a Vancouver e in Australia e Park Avenue, ecc. questo castello di carte crollerà. E non sono pronti per questo esito, e non sanno come affrontarlo.


Mancata Consegna di Oro. Penso che questo evento sia in arrivo. Gran parte del mercato dell'oro è costituito da "oro cartaceo". Quindi gran parte di questo mercato è manipolato, e non dobbiamo più preoccuparci di spiegare perché questa non è solamente una congettura. E' molto ben documentato. Ma il tutto poggia sull'oro fisico. Immaginate questo mercato come una piramide invertita il cui apice è costituito da oro fisico, mentre il resto è oro cartaceo.




La disponibilità di oro fisico è sempre più piccola. Potreste dire: "Accidenti, ci sono 2,000 tonnellate di produzione mineraria all'anno e l'oro che esiste non scompare, quindi perché quella piccola porzione non diventa più grande invece di assottigliarsi?" E la risposta è che bisogna distinguere tra l'offerta totale e "l'offerta fluttuante". L'offerta totale diventa più grande ogni anno di circa 2,000 tonnellate. Le persone non gettano oro sul fondo del mare. Non lo fanno saltare in aria con esplosivi. Lo accumulano. Quindi tutto questo oro è ancora in giro.

Quindi l'offerta complessiva cresce ogni anno e quando spostate i lingotti d'oro dallo stoccaggio nel GLD di Londra a quello di Shanghai, l'impatto sull'offerta totale è zero. Ma l'offerta fluttuante si restringe. Cosa intendo con offerta fluttuante? Intendo l'oro fisico che è disponibile per coprire le transazioni di carta.

Quando si prende l'oro dal GLD e lo si porta a Shanghai, non c'è alcun impatto sull'offerta totale, ma viene a ridursi l'offerta fluttuante. L'ho visto in prima persona. Ero in Svizzera, non molto tempo fa, e ho visitato Via Mat, una delle quattro imprese più importanti del mondo in quanto a “secure logistics”. Questi sono i tipi che gestiscono il metallo fisico.

Stanno costruendo caveau il più velocemente possibile, negoziando anche con l'esercito svizzero. Nel corso degli anni hanno scavato alcune delle montagne delle Alpi e hanno costruito ampi magazzini, impianti di stoccaggio e gallerie resistenti ad un attacco nucleare. Ma pensano di non averne bisogno in grandi quantità. Uno dei responsabili di Via Mat mi ha detto: "Stiamo costruendo spazi per il deposito il più velocemente possibile. Ma siamo a corto di capacità."

Ho replicato: "Da dove arriva l'oro?"

Lui ha risposto: "UBS, Deutsche Bank e Credit Suisse, ed i clienti lo stanno prendendo dalle banche e lo danno a noi." Ecco un altro esempio in cui l'offerta totale è invariata, ma l'offerta fluttuante si è ridotta perché Via Mat non ci sta facendo nulla.

Tengono in custodia il vostro oro. UBS, d'altra parte, prende l'oro e lo vende 10 volte sul London Bullion Market Association sfruttando i contratti a termine.

Come andrà a finire? Prima o poi qualcuno si presenterà e dirà: "Voglio il mio oro, per favore" ed il custode non sarà in grado di darglielo. Cosa succederebbe se un istituto importante, come l'hedge fund di John Paulson, denunciasse grandi dealer come HSBC o JPMorgan per una mancata consegna? Sarebbe uno shock. Scatenerebbe acquisti dettati dal panico, e le aspettative sull'inflazione andrebbero fuori controllo.


Una Scossa Geopolitica. La gente sbadiglia e sbotta: "Accidenti, ne abbiamo avuto abbastanza!" Ma potrebbe essere qualcosa di simile ad un assassinio, o qualcosa di molto più importante di quello che abbiamo visto finora. O una di queste cose potrebbero andare fuori controllo. Quando la Russia invade la Crimea, è un fiocco di neve. Quando lo Stato Islamico dichiara un califfato, è un fiocco di neve. Quando la Libia crolla ed il pompaggio di petrolio si ferma completamente, è un fiocco di neve.

Il punto è che un fiocco di neve può provocare una valanga, ma non tutti. Quindi possono cadere un sacco di fiocchi di neve senza nessun problema, poi cade quello fatidico e destabilizza il manto nevoso mandandolo fuori controllo. Le persone tendono a sottovalutare gli eventi minori definendoli insignificanti, mentre aspettano la grande cosa. In realtà questa non è una buona scienza.

Il modo di pensare alle cose grandi e alle cose piccole, in fondo, non è tanto dissimile. Si manifestano in modi diversi. La goccia che fa traboccare il vaso non è diversa da tutte le altre già cadute. Si arriva semplicemente ad un punto di rottura, e basta una sciocchezza per causare una catastrofe. Un fiocco di neve può causare una valanga.

La geopolitica sta vivendo una situazione simile: il sistema sta diventando sempre più instabile e probabilmente non potrebbe volerci molto prima che scoppi. Dopo quanto detto, un'invasione russa dell'Ucraina è un evento ormai scontato. Penso che, arrivati a questo punto, la gente rimarrebbe sorpresa se ​​Putin non invadesse l'Ucraina orientale. E la gente rimarrebbe sorpresa se ​​lo Stato Islamico non rimandasse i curdi ad Erbil.

Allora potreste dite: "Bene, quanto ancora può peggiorare?" Beh, rimanete sintonizzati perché può ancora andare peggio di così. Quindi mi sento di identificare tre fiocchi di neve: il collasso del credito cinese, la mancata consegna di oro e lo shock geopolitico. Ed uno di essi potrebbe scatenare la valanga che ho descritto.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. Un evento improvviso terminale rispetto ad un lungo processo di accumulazione di errori.
    La crescente instabilità geopolitica, per la parte pensante in modo autonomo della popolazione che abita questa vecchia penisola, non dovrebbe rappresentare una grande novità.
    Solo pochi decenni fa era stata denominata "strategia della tensione". Insomma, un grande piano strategico fatto di tanti oscuri eventi tattici e violenti, ma con uno scopo ben preciso: lo status quo. I comunisti dissero e dicono ancora che fosse orchestrata contro di loro. Che servisse a creare i presupposti di una stretta autoritaria post'68 sia nella prima fase anti-anarchica che in quella successiva anti-fascista. C'era la guerra fredda in Europa e l'Italia era in prima linea.

    Geopolitica, non libera geoeconomia. D'altronde, durante il regime interventista non esiste libero mercato, ma solo corporativismo, clientelismo, mercantilismo e... militarismo. Si usa denaro politico, ecc ecc e si ragiona prevalentemente, se non esclusivamente in termini politici, di gestione dello status quo. Nessuna alternativa, neppure culturale, è concepibile.

    Mi preoccupa fino ad un certo punto la catastrofe finanziaria prossima ventura coi sicuri effetti sui default statali.
    Ciò che è insostenibile non dura. Non dura nulla in eterno, figuriamoci i castelli di carta fiduciaria!
    Mi preoccupano di più le reazioni di chi cadrà dal pero. E saranno milioni di persone che vedranno crollare l'idolo e tutto ciò che per loro, nel loro immaginario e nelle loro convinzioni ed aspettative, rappresentava.
    Alcuni, da tante parti sperano in una svolta autoritaria, locale ed internazionale. Illusi e ciechi che non sono altro!
    Non è più tempo di rivoluzioni, da queste parti. Per farle ci vuole vigore giovanile. Dove sta?
    Invece, l'autoritarismo è un processo crescente già adesso. In modo progressivo. Abolire il contante non è un atto autoritario? Avere tre capi governo formalmente non eletti, non è qualcosa di diverso dal pure imperfetto metodo democratico del voto? Imperfetto certamente, ma sempre meglio avere la formale possibilità nonviolenta di esercitare una opzione (illusoria, magari) che dover ricorrere a sistemi cruenti per decidere qualcosa. Gli Svizzeri, il loro diritto referendario lo difendono a denti stretti. Siamo noialtri che deleghiamo tutto agli intermediari! Fiatpeople che non siamo altro!

    Che accadrà, è probabile, probabilissimo. Basta comprendere la teoria economica austriaca e guardare gli effetti dell'interventismo politico. Non sono ammessi finali alternativi.

    L'importante è quindi ricordarsi che, per essere davvero antifragili ed avere una chance in più, non bisogna aver solo risparmiato risorse materiali, ma disporre anche di sane e forti risorse spirituali. E che saranno proprio queste ultime a darci quella chance in più. Qualsiasi cosa accada.

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  2. mancate consegne , n piccolo, sono già avvenute, m senza traumi. ed anche in gande: usa a germania. rimozione totale, quindi non sarà l oro.
    instabiltia geopollitca, si mangera a colazione tutto il prossimo secolo.
    la vera incognita è la cina, perché ha tante riserve in dollari, ed allora presenterebbe il conto.

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  3. Pandemie no?
    Credo però che pandemie naturali oggi siano difficili, e quindi andrebbero classificate sotto la voce degli sconvolgimenti geopolitici (chi ha detto Ebola?).

    Riccardo Giuliani

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    1. Meglio se gli USA si preparino per davvero nel caso in cui scoppiasse una cosa simile: Do The Math.

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  4. Ciao a tutti.

    Volevo avvisare voi lettori che nei prossimi mesi sarò un po' più lento del solito a rispondere ai commenti. Per cercare di ottenere quante più referenze possibili nel campo Austriaco, mi sono iscritto al Mises Curriculum nel quale viene messa a disposizione dello studente una rosa di circa 50 corsi da frequentare e superare. Non vi preoccupate, il blog resterà aggiornato e non cambierà nulla per quanto riguarda la frequenza degl iarticoli presentati. Colgo l'occasione per ringraziare i vari lettori e commentatori (assidui e non) che con le loro idee completano magistralmente ogni pezzo pubblicato su queste pagine. Senza le vostre opinioni gli articoli assumerebbero la valenza di un mucchio di lettere e caratteri stantii privi di stimoli riflessivi.

    Detto questo, così come è stato notato anche su Rischio Calcolato, il voto svizzero rappresenterà un buon punto di riferimento per vagliare a che punto è arrivata la pressione in questa pentola sigillata che lancia spifferi da tutti i lati. Inoltre, è da rimarcare l'ultimo paragrafo del commento di Dna. Credo che ne parlammo approfonditamente quando introducemmo nei nostri discorsi il "credo ferreo" degli Apache. Se ritrovassimo quello spirito, sarebbe difficile cotnrastare un cambiamento di paradigma negli assetti geopolitici e geoeconomici. Anzi, forse non c'è nemmeno bisogno di ritrovarlo. Probabilmente, riscoprirlo. Pensate alla figura di Gesù, e non in senso religioso, poiché la bibbia è uno dei trattati economici più sottovalutati di sempre. Il buon Gary ce ne darà persto prova.

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