di Gary North
I DSP sono una moneta falsa emessa dal Fondo Monetario Internazionale.
Furono inventati nel 1969, il primo anno dell'amministrazione Nixon. Fu una misura tampone per salvare il sistema valutario a tasso di cambio fisso, che nacque nel 1946 quando venne implementato il sistema di Bretton Woods.
Un tasso di cambio fisso è un controllo dei prezzi imposto dallo stato sui prezzi delle valute. Non può sopravvivere. Nessun sistema di controllo dei prezzi riesce a sopravvivere. Questo è il nocciolo della questione. Quando pensate ai "tassi di cambio fissi", pensate al "controllo dei prezzi".
Infatti i controlli non funzionarono bene. Ci furono svalutazioni. Ma erano sempre operazioni lampo -- negate dai funzionari governativi fino all'effettiva svalutazione.
BRETTON WOODS
Quando pensate a Bretton Woods, pensate ad un sistema burocratico partorito dalla mente di Rube Goldberg. Venne sviluppato principalmente da un agente comunista nel Tesoro, Harry Dexter White. Questa connessione sovietica è stata negata dai liberal per oltre 60 anni, ma il libro di un economista del Council on Foreign Relations, Benn Steil, ha risolto il problema. Ecco la recensione del libro. Nell'aprile 2013 la rivista del CFR, Foreign Affairs, ha pubblicato un articolo dell'autore del libro. Si intitola "Red White".
White pensava che il capitalismo sarebbe crollato entro un decennio. Pensava che l'URSS sarebbe diventata una potenza economica dominante. Il FMI era il modo di White per facilitare la transizione. Pensava che sarebbe fallito, e lo disse. L'amministrazione Truman ignorò quindi il FMI. Steil ha scritto:
Il Dipartimento di Stato di Truman mise fuori servizio il Fondo, respingendo quelle ipotesi che anche White aveva sottoscritto in precedenza: che la cooperazione sovietica sarebbe continuata anche nel dopoguerra; che il collasso economico della Germania poteva essere gestito tranquillamente, e anzi con profitto; che l'impero britannico poteva essere smantellato pacificamente; e che i crediti a breve termine del FMI sarebbero stati sufficienti a ristabilire il commercio globale. Queste ipotesi si basavano su "idee sbagliate dello stato in cui si trovava mondo", come fece notare Dean Acheson, Segretario di Stato sotto Truman, "sia per quanto riguardava l'anticipazione delle condizioni del dopoguerra, sia per quanto riguardava la loro consistenza quando le abbiamo dovute affrontare.... Abbiamo compreso con una certa lentezza che l'intera struttura del mondo e l'ordine che avevamo ereditato dal XIX secolo erano finiti, e che la lotta per sostituirli sarebbe stata diretta da due centri di potere opposti ed ideologicamente inconciliabili."
In breve, il FMI era giustamente considerato come una burocrazia inutile. E ancora oggi dovrebbe essere considerato così.
L'accordo di Bretton Woods era un'estensione del gold exchange standard, il quale rappresentava una sostituzione burocratica del gold coin standard. Quest'ultimo scomparve nell'autunno del 1914, quando i governi europei rubarono tutto l'oro dei depositanti nelle banche commerciali di ogni nazione. Poi la banca centrale di ogni stato inflazionò l'offerta di moneta per contribuire a sostenere la guerra: tassazione mediante l'inflazione.
Il gold exchange standard vide la luce in occasione della Conferenza di Genova nel 1922. Il sistema si basava su questo asssunto: la convertibilità in oro delle due valute principali. Due nazioni stavano dietro a questo progetto: la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Fu un accordo tra governo e governo. La Gran Bretagna andò in default nel 1931. Uscì dal gold coin standard: 1925-1931. Gli Stati Uniti andarono in default nei primi mesi del 1934: ci volevano $35 per un'oncia d'oro, non più $20. Derubò i governi del mondo. Aveva già fregato il popolo americano, il cui oro era stato confiscato l'aprile precedente: l'Ordine Esecutivo 6102 di Roosevelt.
Nel 1969 il governo degli Stati Uniti stava per fregare di nuovo i governi del mondo -- alla grande anche. Avevano comprato IOU del Tesoro USA sull'ipotesi che avrebbero potuto redimere l'oro a $35 l'oncia in qualsiasi momento. Il 15 agosto del 1971, Nixon chiuse unilateralmente la finestra dell'oro. Il resto del mondo ora possedeva IOU del Tesoro USA che non erano più coperti da oro.
Lo stesso ancora oggi.
I DSP
Nel 1969 il sistema a tasso fisso stava crollando. La svalutazione della Gran Bretagna nel novembre 1967 fu una cosa grossa. C'era troppa inflazione monetaria in Gran Bretagna. I prezzi stavano aumentando. Il tasso di cambio fisso non poteva contenerli. La Gran Bretagna era a corto di dollari per sostenere il valore internazionale della sterlina. Infine, il governo si rassegnò alla svalutazione.
Successivamente arrivò il turno degli Stati Uniti.
Lyndon Johnson stava combattendo due guerre, che in seguito avrebbe perso: la guerra in Vietnam e la guerra alla povertà. Nel 1964 abbassò il tax rate sui redditi marginali dal 99% al 70%. Si rifiutò di aumentare le tasse. Il suo detto era popolare: "Guns and butter". Nel 1969 c'era inflazione dei prezzi. Ci fu anche una corsa all'oro del governo federale, perché i governi stranieri chiedevano di essere pagati, cosa che potevano fare sotto Bretton Woods. La Francia fu il "colpevole" principale. Il Tesoro degli Stati Uniti stava sperimentando la classica corsa agli sportelli.
Ecco che cosa fece il Fondo Monetario Internazionale, secondo Wikipedia. Creò una nuova non-moneta fiat, i DSP.
I diritti speciali di prelievo (DSP; Special Drawing Rights, SDR) sono asset di riserva definiti ed emessi dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). I DSP non sono una valuta vera e propria. Rappresentano invece un diritto sulle varie monete dai paesi membri del FMI, per le quali possono essere scambiati. Possono essere scambiati solo per Euro, yen giapponesi, sterline o dollari americani. I DSP rappresentano nell'effettivo un potenziale diritto di acquisire una o più delle valute detenute nelle riserve ufficiali dei Paesi membri. Mentre sembra che abbiano un ruolo molto più importante da svolgere o, forse, lo avranno in futuro, essere l'unità di conto del FMI è stata a lungo la funzione principale dei DSP.
I DSP possono sostituire una valuta importante? No.
I diritti speciali di prelievo furono creati dal FMI nel 1969 e, nel quadro del sistema di Bretton Woods a tassi di cambio fissi, erano un asset in rappresentanza di riserve in valuta estera. 1 DSP fu inizialmente definito come 1 USD, pari a 0.888671 g di oro. Dopo il crollo di quel sistema nei primi anni '70, i DSP assunsero un ruolo molto meno importante. Essere l'unità di conto del FMI rappresentò il loro scopo primario sin dal 1972.
Il FMI stesso definisce "insignificante" il ruolo attuale dei DSP. E' improbabile che i paesi sviluppati, che detengono il maggior numero di DSP, li usino per un qualsiasi scopo. Gli unici utilizzatori effettivi dei DSP possono essere quei paesi in via di sviluppo che li considerano come "una linea di credito a buon mercato".
Uno dei motivi per cui i DSP non ricoprono il ruolo di asset di riserva, è che devono essere scambiati in una valuta prima dell'uso. Ciò è dovuto in parte al fatto che i soggetti privati non possono detenere DSP: sono solo utilizzati e detenuti dai Paesi membri del FMI, il FMI stesso e pochi organismi autorizzati a farlo. Ai DSP sono precluse quelle funzioni di base che caratterizzano una normale valuta di riserva, come l'intervento nei mercati, fornire liquidità e conservare la competitività delle esportazioni con tassi di cambio favorevoli. Questo fatto ha portato l'FMI ad etichettare i DSP come "asset di riserva imperfetti".
Un altro motivo per cui sono poco utilizzati è la loro scarsa abbondanza. A partire dal gennaio 2011, i DSP rappresentavano meno del 4% delle riserve valutarie mondiali. Per funzionare bene, un asset di riserva deve avere sufficiente liquidità, ma i DSP, a causa del loro piccolo numero, vengono percepiti come un asset illiquido. Il FMI afferma: "Espandere il volume dei DSP ufficiali è un prerequisito fondamentale affinché possano giocare un ruolo più significativo come asset di riserva alternativi".
Quindi i DSP non sono una moneta. Non sono mai stati destinati ad esserlo. Sono asset che possono essere scambiati dalle banche centrali per una delle quattro valute principali. Sono un ripiego temporaneo utilizzato dai governi per ritardare il giorno della resa dei conti: il loro rifiuto di fornire una manciata di valute estere su richiesta. Rallentano la "corsa agli sportelli" nei confronti delle tesorerie nazionali, ma non per molto.
I DSP sono legati al dollaro. "A causa dei tassi di cambio fluttuanti, il valore relativo di ciascuna valuta varia continuamente e questo vale anche per il valore dei DSP. Il FMI fissa il valore di un DSP in termini del dollaro USA."
Richard Cooper, un economista che ha insegnato a Harvard e a Yale, è stato un consulente di alto livello per 50 anni. È membro del Council on Foreign Relations, la Commissione Trilaterale e l'Aspen Strategy Group. E' una persona con le conoscenze giuste. In un discorso del maggio scorso in onore del 70° anniversario di Bretton Woods, ha detto questo:
Cito questo contesto per indicare che sono stato un sostenitore dei DSP fin dall'inizio e di un loro ruolo più significativo nel sistema monetario internazionale. Mi considero uno dei tanti nonni dei DSP e ho sentimenti nostalgici nei loro confronti. Se avessi una bacchetta magica, vorrei trasformare tutte le riserve ufficiali di valuta estera e l'oro, al di là dei saldi operativi, in DSP. Vorrei anche ampliare la capacità del Fondo Monetario Internazionale di emettere DSP, impegnandosi in emissioni regolari ed irregolari -- qualora ce ne fosse bisogno. . . .
Come ho detto in precedenza, preferirei un sistema monetario internazionale basato sui DSP, ma non abbiamo la bacchetta magica. E' una condizione che dovrebbero negoziare i governi, e le trattative -- consci degli sforzi passati per negoziare cambiamenti nel sistema monetario internazionale -- sarebbero difficili e probabilmente controverse. I guadagni derivanti dal passaggio ad un sistema basato sui DSP supererebbero i costi, date le molte altre questioni all'ordine del giorno nella negoziazione internazionale -- cambiamenti climatici, non proliferazione, regolamenti finanziari internazionali, il futuro del sistema commerciale, per citarne solo quattro -- e la limitata capacità dei leader di gestire molti problemi di alto livello? Io non conosco la risposta, ma il solo porsi la domanda solleva qualche dubbio.
Nel 1974 sentii un suo discorso alla Committee on Monetary Research and Education. Predisse che, entro il 2010, ci sarebbe stato un nuovo ordine monetario internazionale. Adesso è più vecchio. Solo adesso è lungimirante.
CONCLUSIONE
Ci sono alcune persone che pensano che i DSP del FMI sostituiranno il dollaro statunitense. Vi suggerisco di ignorare tali speculazioni. Un giorno qualcosa sostituirà il dollaro. Non saranno i DSP.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
North ci parla di altre creazioni politiche di un mezzo di scambio che dovrebbe risolvere problemi... politici.
RispondiEliminaNon c'è nulla di economico in tutto questo.
Monete create da burocrati, ideate per funzionare in un ambiente immutabile, controllabile: in un laboratorio dove tutti i parametri dell'esperimento sono noti, se non prestabiliti. Positivismo.
Ecco dove la matematica funge da modellistica.
Ecco il luogo in cui gli econometrici o econometristi possono dare il meglio di se stessi.
Tutto funziona come previsto. Come una macchina con tutte le parti che concorrono a farla funzionare come previsto. E le parti sono tutte le componenti sociali, da quelle più grandi a quelle più piccole: i singoli individui. Ingranaggi.
Organicismo politico. Costruttivismo. Ingegneria sociale. Affascinante come un'allucinazione. Come un baratro.
Funziona bene, in laboratorio ed in teoria (keynesiana, monetarista, sovranista o neocartalista-MMT) soprattutto in un regime totalitario nel quale lo stato (i capi e l'apparato burocratico) pensa, controlla e decide per tutti ciò che è bene e ciò che è male. Ciò che deve vivere e ciò che deve morire. Ecco perché ogni potere si circonda di cortigiani interessati.
Funziona molto peggio in un regime democratico-socialista laddove solo una parte, comunque cospicua, si fida e affida ad altri per la propria esistenza ed il proprio benessere. Anche qui interessi speciali, dai più grossi ai più miserrimi.
Ma a causa di questa evidente inefficienza del sistema (sotto gli occhi di tutti), tanti sognano o tornano a sognare una svolta autoritaria. E c'è e ci sarà chi cercherà di soddisfare questa domanda di... ordine. Politici autoritari (roba vecchia da vecchi). Tecnocrati autoritari (l'ultima moda scientista). Politici manovrati da tecnocrati e tecnocrati manovrati da politici (roba molto attuale, vero?).
In ogni caso, è tutta politica. Selezione politica. Roba da statalisti. E non funziona.
Non ha mai funzionato. A lungo, si intende. Non c'è che da guardarsi indietro.
Perché solo immaginare di scoprire una formula matematico-politica in grado di imbrigliare una volta per tutte il corso degli eventi è pura follia (in senso clinico). Esaltazione razionalista irragionevole.
La realtà, l'universo mondo in cui ci troviamo, è un processo in continuo divenire. Non dimenticate MAI... il tempo.
I cicli, i corsi e ricorsi, storici (che sono percezioni dell'intelletto umano) esistono solo perché vengono commessi sempre gli stessi errori... umani.
E sbagliare, pare, che insegni molto poco. Così come pare che la memoria storica individuale sia un optional trascurabile (altrimenti, interviene il controllo della memoria: chi controlla il passato controlla il presente, chi controlla il presente controlla il futuro, George Orwell).
E l'errore principale non sta nel voler migliorare la propria umana condizione. Questo è il meglio dell'uomo.
L'errore sta nell'imporre agli altri la propria volontà. Nel volere il controllo sugli altri. Nel sopraffare gli altri.
Con la forza, con l'inganno o persuasione occulta.
Illudendosi di farla sempre franca. Che non ci sarà MAI un prezzo da pagare. Ed altissimo.
Lo statalista Keynes, infatti, comprese che l'unica via di fuga praticabile per il potere sarebbe stata... la morte, ma procrastinata nel lungo periodo. Nel più lungo periodo possibile. Con tanti aggiustamenti, con tanti continui e successivi interventi politici per tenere in piedi fino all'inverosimile il baraccone edificato sull'illusione del controllo totale, la macchina da aggiustare. Ma sapeva benissimo che il redde rationem sarebbe comunque arrivato... col tempo.
Il tempo è la variabile che fotte qualsiasi illusione umana. E tra tutte il Potere, la più folle.
Il tempo è l'amante della libertà e della verità.
Illusorio costruire piramidi. Reali o metaforiche. Anche quelle con l'occhione in cima ed i raggi allucinanti tutti attorno.
Non è vero che il tempo teme le piramidi. E' una vecchissima illusione. Umana, troppo umana.
Un commento da applausi Dna.
EliminaVorrei solo aggiungere, a seguito dell'ultimo capoverso, che nelle prossime settimane testeremo la resistenza dell'illusione rispetto alla resilienza del libero mercato. A cominciare dai risultati degli stress test della BCE di dopodomani, per poi proseguire fino al 30 novembre con il referendum svizzero sull'oro. Secondo gli ultimi sondaggi i Sì sono al 42%, mentre i No sono al 39%. Se dovesse vincere il Sì, la SNB dovrebbe acquistare 1,500 tonnellate d'oro.
Adesso guardiamo cosa sta accadendo al fondo GLD: The GLD Trust Is Being Drained
[...] With numbers like this being reported from the largest gold buying areas in the world, it’s hard to believe that the gold being removed from GLD is being used for any purpose other than to meet western bullion bank delivery requirements into these countries.
While it is clear that GLD is being drained in order for the bullion banks to avoid delivery default, it would be infinitely more interesting to know how much of the gold still sitting in JPM’s vault has paper claims attached to them. That is, to what extent has this gold been hypothecated. But because of the protections afforded the GLD Custodian by the investment prospectus, not even the GLD auditor can make unannounced visits to inspect HSBC’s files on this matter.
Perderanno il controllo.
Cmq il governo US che frega tutti come gli pare... e' tanta roba.
RispondiEliminaSe hai il potere... perche' no?
In piccolo il nostro gov. adotta misure fiscali retroattive. Ha il potere per farlo. E lo fa.
Per il bene comune.
:)
Sono proprio questi I diritti speciali di prelievo fiscale. Fare quello che cazzo gli pare in barba ad ogni principio.
EliminaUltim'ora: crollo in Borsa! Ooops.... No! All'Olimpico!!!!!!!
RispondiEliminaPeggio di Ebola!