Bibliografia

lunedì 1 settembre 2014

Spesa del governo e tassi di interesse negativi





di Dickson Buchanan


A giugno la Banca Centrale Europea (BCE) ha anunciato qualcosa di storico e decisamente diabolico. Ha deciso di inaugurare la stagione dei tassi di interesse negativi per i depositi overnight. Ecco i dettagli dalla trascrizione ufficiale:

Il tasso sui depositi presso la banca è stato abbassato di 10 punti base, a -0.10%. Tali modifiche entreranno in vigore l'11 giugno 2014. Il tasso negativo si applicherà anche alle riserve in eccesso in relazione ai requisiti minimi di riserva ed ad alcuni altri depositi detenuti presso l'Eurosistema.

La soppressione forzata dei tassi di interesse da parte delle banche centrali non è affatto una politica nuova. Il secolo scorso è pieno di esempi in cui si è abusato di questo potere e delle relative conseguenze. La ZIRP (Zero Interest Policy Rate) è intrinsecamente inflazionistica, punisce i risparmiatori sottraendo qualsiasi rendimento sul denaro e li spinge verso speculazioni sempre più rischiose al fine di ottenere un guadagno. Né possiamo dimenticare il suo ruolo centrale nel generare il temuto ciclo economico boom/bust. Negli ultimi cinque anni gli Stati Uniti e la zona Euro hanno armeggiato con la ZIRP. La decisione della scorsa settimana da parte della BCE di oltrepassare il limite sconfinando in territorio negativo, segna un evento storico e mostra fino a che punto le banche centrali sono disposte ad andare nel distruggere l'economia globale.

Perché tassi di interesse negativi? In verità, questa domanda potevamo già porcela per i tassi a zero.

La risposta di Mario Draghi (e Janet Yellen): "[...] le misure contribuiranno ad un ritorno verso tassi di inflazione a livelli più vicini al 2%."

E' più corretto dire che le banche centrali sono terrorizzate dalla deflazione. Con deflazione intendono un calo generale dei prezzi aggregati. Puntano il dito contro la Grande Depressione ed il crollo finanziario del 2008 per portare esempi particolarmente brutti di deflazione che non vogliono rivivere. Ecco perché, al calare dei prezzi , sono intervenute con misure straordinarie e non convenzionali (TARP, ZIRP, salvataggi, QE, ecc.). Vogliono che i prezzi aumentino continuamente, tutti, dalle azioni alle obbligazioni agli stipendi ai beni di consumo. Vogliono che prenda piede l'effetto ricchezza keynesiano. A loro non importa se non potete più acquistare oggi quello che acquistavate cinquant'anni fa con la stessa quantità di denaro (o depositi elettronici).

Si sforzano di raggiungere questo obiettivo ampliando l'offerta totale del credito, mettendo sempre più euro (o dollari) nelle mani di più persone con la speranza che li spenderanno in qualcosa aumentandone quindi il prezzo. Mentre la ZIRP già adempie a questa prospettiva, in quanto riduce il costo complessivo dei prestiti, i tassi di interesse negativi vanno un passo oltre. Un tasso di deposito negativo significa che la BCE farà pagare lo 0.10% per mantenere il denaro al sicuro. I rapporti della BCE con le banche europee sono simili a quelli di alcuni genitori con i propri figli. Mentre la ZIRP equivale a regalare caramelle ad un ragazzino per cercare di convincerlo a fare ciò che si vuole, un tasso di deposito negativo equivarrebbe ad una sculacciata per non aver fatto quello che si voleva.

Naturalmente le banche commerciali non sono bambini e nemmeno titolari di aziende. Sono molto più intelligenti. Non rispondono sempre in modo uniforme nel modo in cui vorrebbero le banche centrali. Piuttosto, come in tutti i casi di pianificazione centrale, questa decisione avrà conseguenze non intenzionali e costose.

È possibile portare l'asino al ruscello, ma non è possibile costringerlo a bere. Il mercato del credito, come qualsiasi altro mercato, è una strada a doppio senso. Aumentare semplicemente l'offerta totale del credito rappresenta solo la metà dello scambio previsto. Rimarrà lì fino all'arrivo di una domanda adeguata. A questo punto è importante ricordare il nostro contesto. Sono cinque anni che siamo nel territorio ZIRP — il credito non è stato particolarmente difficile da trovare — e ne siamo saturi. In Europa (come negli Stati Uniti) le banche sono sedute su grandi mucchi di riserve, sculacciate da Draghi affinché le prestino. Ma questo non rende magicamente aziende o individui meritevoli di credito. Per molti, soprattutto tra i paesi marginali d'Europa, non ha senso indebitarsi quando stanno ancora cercando di venir fuori dalla prima (o seconda) ondata. Le aziende non sono fiorenti e la disoccupazione è ancora dilagante. Questi paesi sono davvero pronti a sprofondare ancora di più nei debiti? Le banche hanno davvero intenzione di prestare loro denaro?

Guardate la cosa dal punto di vista delle banche. Cosa scegliereste tra pagare lo 0.10% per tenere al sicuro il vostro capitale, o prestarlo ma solo a coloro che stanno lottando per pagare i debiti precedenti? Un'analisi semplice suggerirebbe: "Accidenti, non esiste una buona alternativa qui, ma la meno costosa potrebbe essere pagare lo 0.10% dato che potremmo perdere molto di più se estendessimo nuovo credito." Alla fine della giornata, imporre tassi di interesse negativi potrebbe non portare a quello che spera Draghi.

In alternativa, e preghiamo che non avvenga, punire le banche perché sono prudenti potrebbe costringerle a giocare più pericolosamente! Al fine di evitare la tassa, potrebbero iniziare a prestare denaro a chi pare loro, solvibile o insolvente. Gli speculatori scaltri intuiranno l'opportunità ed inizieranno a cortolarizzare debito spazzatura in pacchetti apparentemente interessanti e sicuri nella speranza che le banche commerciali non li esaminino a fondo. Con questa nuova decisione di Draghi, hanno per le mani una carta vincente. Per le banche diventerebbe sempre più costoso usare discrezione nei prestiti, perché dovranno pagare (lo 0.10%) per implementarla. Questo è il peggior scenario possibile poiché introduce l'incentivo perverso di generare un nuovo ciclo di debito tossico, con un potenziale ancora maggiore di default.

In secondo luogo, e questo fa sembrare Draghi uno sciocco, anche se le banche prestassero le loro riserve, molte torneranno indietro nel sistema bancario. Keith Weiner ha scritto un grande articolo su Forbes, dove dice:

Il denaro non lascia mai il sistema bancario. Si tratta di un circuito chiuso, con il denaro che va da una parte all'altra, ma resta sempre sotto la custodia di una banca. Il prestito non evita la necessità di depositare denaro presso la BCE, o negli Stati Uniti, presso la Federal Reserve.

Quando si prende in prestito denaro da una banca, quest'ultima dà la somma totale in pile di carta colorata? No, ciò che si riceve dalla banca è una notazione di aumento del credito sul proprio conto in banca. Niente va dentro o fuori della banca. Rimane lì. Ciò vale sia per il finanziamento su larga scala, sia per voi e per me. Il prestito non evita la necessità di depositare contanti presso una banca.

Però è più probabile che accada qualcos'altro e non è affatto di buon auspicio: apparentemente costrette in una morsa, le banche commerciali hanno ancora un modo per evitare la tassa della BCE ed effettuare prestiti con pochi rischi. In realtà possono prestare denaro, senza alcun rischio, acquistando titoli di stato. Ed in effetti è questo ciò che hanno fatto. Guardate i grafici dei rendimenti dei decennali spagnoli ed italiani.


Fonte: Bloomberg


Fonte: Bloomberg


Il tasso di interesse è inverso al prezzo di un'obbligazione. Se le banche stanno comprando titoli di stato, allora il loro prezzo salirà e la resa scenderà. Guardate i grafici. Dopo l'annuncio, il 5 giugno, entrambi i tassi sono scesi.



Conclusione

Il risultato della decisione di Draghi non porterà ad un aumento dei prezzi, a nuove imprese, o ad un aumento della spesa dei consumatori. Servirà a fornire un tasso di interesse ancora più basso sul debito pubblico, cosa che permetterà a governi già insolventi di prendere in prestito più soldi e quindi rinegoziare più facilmente le loro obbligazioni esistenti. Quando ci si ferma a pensarci, ci si deve chiedere: è questo il vero motivo per cui la BCE ha fatto quello che ha fatto? Forse il gergo accademico potrebbe essere un travestimento per il vero obiettivo: le banche centrali esistono per permettere a governi insolventi di prendere in prestito più soldi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. Ma guarda un po'!
    La bc che favorisce la politica, cioe' l'interventismo arbitrario di chi e' giunto al Potere, cioe' al vertice dell'apparato statale. Quindi non c'e' una bc in mano alla grande finanza brutta e cattiva che opera contro la sacralita' dello stato. Macche'! Il cartello delle banche commerciali che compongono la bc ha assolutamente bisogno della garanzia legale statale per... esistere!
    Senza il Potere dello stato la bc potrebbe rivelarsi... inutile, anzi dannosa per i piu'.

    La finanza avida e maldestra che sopravvive grazie alla politica interventista. Spendacciona. Fanno tutti i froci col culo nostro. Scusate il francesismo.

    Ma vi sembra piu' importante la politica francese o l'economia tedesca? Perche' il patto europeo e' questo.
    Sono due comari che vanno a braccetto. Non si pestano i piedi. Si garantiscono a vicenda nonostante certe apparenze. Sono un potere bipartito con due teste ed un solo corpo.
    Un asse.
    Le elezioni mostrano scontento ed insofferenza reciproca, ma il patto di Potere e', per ora, piu forte.
    Perche' il fiatmoney e' strumento di Potere molto piu' forte dell'illusione del voto socialista democratico.
    Devono solo stare attenti a non distruggere lo strumento del Potere al quale in tanti aspirano.
    Non credo che si daranno la zappa sui piedi da soli. Piuttosto ci prenderanno a palate nel nome di interessi generali astratti e superiori e controllandoci come un gregge con la paura del lupo cattivo di turno.

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    1. Ciao Dna.

      E' davvero esilarante notare come il circo europeo sia infarcito di così tanti fenomeni da baraccone, da potersi sbizzarrire con le risate. Ultima in ordine cronologico la raccomandazione della Germania alla BCE affinché rimanga su una linea "conservativa". Siamo alle solite, con la bocca la Merkel dice "no, no" ma con gli occhi "sì, sì". Lo zio Mario ha ripreso ad accendere le rotative.

      Po, ovviamente, ci sono le solite chiacchiere sconclusionate sulla deflazione. Ad esempio, la settimana scorso c'è stato l'ennesimo servizio canaglia da parte dei media mainstream sulla deflazione. Apprendiamo ancora una volta come questa parola abbia la facoltà di scatenare un certo misticismo negli spettatori, tanto da farli spaventare a morte. In questa puntata ci viene ricordato come questo baubau non faccia altro che far diminuire i costi, diminuire i consumi, diminuire i profitti, creare disoccupazione. Aspettate un momento. C'è qualcosa che non va: come fanno a diminuire i costi ed al contempo a diminuire i consumi? Ad un prezzo minore qualcosa verrà richiesto di più, e questo assunto è sempre vero. Come è possibile questa incongruenza?

      Innanzitutto verifichiamo se davvero i costi (ed i prezzi) stiano diminuendo, giocando al loro gioco semantico:

      http://www.corriere.it/economia/14_luglio_05/acqua-rifiuti-autostrade-trasporti-aumenti-record-ultimi-10-anni-f85bb32c-044b-11e4-80b4-bb0447b18f3b.shtml
      http://www.lanazione.it/prato/scuola-stangata-sui-libri-1.154952
      http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/10/prezzi-beni-alimentari-in-aumento-oxfam-a-rischio-milioni-di-persone/323062/
      http://www.quifinanza.it/8626/foto/ticket-sanita-fascia-max-se-sistema-ts-non-conosce-redditi.html?refresh_ce

      Ohibò! Alta disoccupazione, stagnazione ed aumento dei prezzi. La definizioe corretta qui è stagflazione. Vuoi vedere che è qualcos'altro che sta facendo precipitare nel baratro l'economia? Non sarà per caso il fisco?

      Infine uan curiosità, per così dire. Avete notato come da un po' di tempo a questa parte le banconote da €20 siano diventate le nuove €5?

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    2. Ed allora che fa chi si rende conto dell'andazzo?
      Tutto Agosto in vacanza. Spendendo con sapienza. In sciopero contro il Sistema.
      Mai fatta una cosa del genere prima del 2014. E non sono stato il solo.
      Certo, posso permettermelo. Ma se non avessi capito non l'avrei fatto e mi srei regalato a lorsignori...
      Che vadano affa...
      Sono sceso dalla ruota del criceto. Pedalo piano piano e resisto fin quando potro'!
      Ma il loro baraccone se lo finanzino da soli. Io la mia vita non la sperpero piu' per loro...

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    3. E' una mutazione antropologica ed un adattamento.
      La vittoria della qualita' soggettiva della vita come liberazione e liberta' sulla quantita' collettivista o aggregata dell'esistenza come schiavitu' inconsapevole.

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    4. http://fortune.com/2014/08/14/quantitative-easing-big-banks-federal-reserve/

      a proposito di faccia tosta...

      E le dichiarazioni del vecchio Rotschild sui rischi delle bolle da QE? Poverino! Come si preoccupa!!!!

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    5. Mettiamo che io ci creda a questa sparata di Fortune e che quanto avvenuto finora abbia danneggiato le banche, ci ammazzeremo dalle risate quando i GLAC verranno monetizzati dalle banche centrali. A quanto pare i junk bond non bastano più. :'D

      G20 edging towards deal on 'bail-in' bond cushion for banks.

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    6. Ciao Riccardo.

      >Aumenti di capitale attuati attraverso bond, al fine di evitare che a pagarne le conseguenze siano i pagatori di tasse?
      Ho capito bene?


      I cosiddetti GLAC saranno considerati alla stregua degli ABS di cui tanto si parla ora in Europa. Titoli tossici emessi da entità insolventi che per mantenersi in piedi necessitano di continue infusioni di denaro. Puoi star certo che verranno monetizzati dalle banche centrali, però c'è il rischio che gli speculatori facendo front-running alla banca centrale possano smettere di acquistare bond e catapultarsi invece su questo nuovo pattume obbligazionario (stesso discorso per gli ABS).

      Quindi torneremo di nuovo al solito dilemma: chi pagherà? Direttamente (nuove tasse) o indirettamente (inflazione) i contribuenti saranno tosati.

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