Bibliografia

giovedì 25 settembre 2014

Perché il pompaggio monetario non sta aiutando l'economia?





di Frank Shostak


Nonostante il massiccio pompaggio monetario nel corso degli ultimi sei anni e l'abbassamento dei tassi di interesse quasi a zero, la maggior parte dei commentatori ha espresso un certo disappunto per il ritmo della crescita economica. Ad esempio, il tasso annuale di crescita del PIL reale nell'Unione Economica e Monetaria (UEM) è sceso allo 0.7% nel secondo trimestre, rispetto allo 0.9% del trimestre precedente. Nel primo trimestre 2007 il tasso annuo di crescita era pari al 3.7%. In Giappone il tasso annuo di crescita del PIL reale è sceso allo 0% nel secondo trimestre, rispetto al 2.7% del primo trimestre ed al 5.8% nel terzo trimestre 2010.




Negli Stati Uniti il tasso annuo di crescita del PIL reale era pari al 2.4% nel secondo trimestre, rispetto all'1.9% del trimestre precedente. Si noti che dal primo trimestre 2010 il tasso di crescita ha seguito un percorso sornione di circa il 2.2%. L'eccezione è il Regno Unito, dove la dinamica di crescita del PIL mostra un rafforzamento: il relativo tasso annuale di crescita ha chiuso al 3.1% nel secondo trimestre, rispetto al 3% del primo trimestre. Si osservi, tuttavia, che il tasso annuale di crescita nel terzo trimestre 2007 è stato del 4.3%.




Oltre ad un'attività economica ancora soggiogata, la maggior parte dei banchieri centrali è preoccupata circa la debolezza dei redditi dei lavoratori.

Alcuni di loro sono perplessi che nonostante l'iniezione di miliardi di dollari nel sistema finanziario, così pochi sono finiti nei redditi dei lavoratori.

Dopo tutto, sostengono, più sono alti i redditi, più i consumatori possono spendere e, di conseguenza, più forte sarà la crescita economica.

Il tasso annuo di crescita delle retribuzioni medie statunitensi era pari al 2% a luglio, rispetto al 3.9% di giugno 2007. Nell'UEM il tasso annuo di crescita delle retribuzioni settimanali è sceso all'1.3% nel primo trimestre, rispetto al 5.4% del secondo trimestre 2009. Nel Regno Unito il tasso annuo di crescita del reddito medio settimanale è sceso allo 0.7% a giugno di quest'anno, rispetto al 5% dell'agosto 2007.




Secondo il Vice Presidente della Federal Reserve, Stanley Fisher, le riprese economiche globali sono state finora "deludenti" e c'è il rischio concreto di sperimentare un calo permanente nel potenziale economico. Fisher ha suggerito che dietro tutto questo potrebbe esserci un rallentamento della produttività.

Rivolgere lo sguardo al calo della produttività dei lavoratori, rappresenta un buon punto di partenza per cercare di capire che cosa stia accadendo realmente. Tuttavia, si tratta solo di un sintomo — non è la causa dei nostri problemi.

Salari più alti sono possibili se il contributo dei lavoratori alla generazione di ricchezza reale è in espansione. Quanto più un particolare lavoratore produce, in relazione alla ricchezza reale, più lui/lei può chiedere un aumento del salario.

Un fattore importante che consente ad un lavoratore di far incrementare la produttività, è la quantità e la qualità delle infrastrutture che sono a sua disposizione. Con strumenti e macchinari migliori, può essere aumentata la produzione oraria e quindi possono essere pagati salari più alti.

Solo l'assegnazione di una porzione più grande del bacino della ricchezza reale all'accumulo ed al potenziamento delle infrastrutture, può far emergere più beni capitali per lavoratore (più strumenti e macchinari per lavoratore), gettando le basi per una maggiore produttività dei lavoratori e quindi un'espansione della ricchezza reale e quindi salari più alti. (Con infrastrutture migliori i lavoratori possono produrre più beni e servizi.)

I fattori chiave che indeboliscono l'espansione dei beni capitali per lavoratore, sono uno stato in continua espansione e le politiche monetarie allentate della banca centrale. Secondo l'opinione popolare, ciò che stimola l'economia è la domanda di beni e servizi.

Se, per un qualsiasi motivo, questa domanda risulta insufficiente è dovere dello stato e della banca centrale quello di rafforzarla. Tuttavia, l'indipendenza della domanda a guida dell'economia è una premessa falsa. Ogni unità della domanda deve essere finanziata da una produzione di ricchezza precedente. Con la produzione di qualcosa di utile per altri individui, si genera una domanda per altri beni utili.

Qualsiasi politica che aumenta artificialmente la domanda, porta ad un consumo che non è sostenuto da una produzione di ricchezza precedente. Ad esempio, il pompaggio monetario che si suppone abbia lo scopo di risollevare le sorti dell'economia, genera attività che non possono sostenersi da sole. Ciò significa che la loro esistenza è possibile solo deviando ricchezza reale da coloro che la generano.

La stampante monetaria mette in moto uno scambio di niente per qualcosa. Si noti che un pompaggio monetario pone le basi per varie attività non produttive (o bolle) — invece di usare la ricchezza per finanziare l'espansione delle infrastrutture, il pompaggio monetario la incanala verso attività che la sperperano.

Ciò significa che il pompaggio monetario conduce allo sperpero di ricchezza reale. Allo stesso modo, una politica prona ad abbassare artificialmente i tassi di interesse al fine di rilanciare la domanda, fornisce il supporto per diverse attività non produttive che in un contesto di libero mercato non sarebbero mai emerse.

Più le banche centrali di tutto il mondo persisteranno con le loro politiche monetarie allentate, maggiore sarà il rischio di danneggiare seriamente il processo di generazione di ricchezza. Questo a sua volta aumenterà la probabilità di una stagnazione prolungata.

Tutto questo può essere invertito, riducendo le dimensioni dello stato e smettendola con l'espansione monetaria. Ovviamente una politica fiscale e monetaria più restrittiva farà scoppiare le varie attività non produttive.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. E quale e', tra tutte, l'attivita' meno produttiva?
    Cioe', quale e' quella che spende di piu', e fino allo spreco, in cambio di irredimibile inefficienza?
    ;)

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  2. non male questa idea di dare i soldi alla gente per comprare le cose da chi lavora nell est del mondo... :)

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    1. :)
      Ma magari li dessero direttamente alla gente! Invece li regalano alle banche che poi chiedono il 5-8% a quei pochi che hanno ancora il coraggio di chiedere un prestito per una iniziativa che li vedra' massacrati dalle tasse...

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