mercoledì 25 giugno 2014

Una parola di quattro lettere che potrebbe farvi diventare ricchi

Quando lo dice il Mogambo, potete star certi che non vi sta prendendo in giro e non sta affatto scherzando. Ricordate no? Oro, argento e... petrolio. Ed è proprio questo asset che pare vivere un periodo eccellente nell'offerta. A quanto pare gli Stati Uniti si sono riscoperti dei grandi petrolieri, e come Daniel Day Lewis nella pellicola cinematografica "Il Petroliere", camminano su pozze di oro nero. Non a caso ieri è stato pubblicato un articolo di Hayek in cui si precisava come la domanda per gli investimenti non fosse direzionata esclusivamente dai fattori monetari in un ambiente artificialmente manipolato. Cioè, non tutti gli investimenti intrapresi dagli imprenditori sono economicamente fasulli in un ambiente inondato da denaro a buon mercato. Ce ne possono essere alcuni in grado di sopravvivere alla catastrofe del bust ed essere redditizi anche in un ambiente con tassi di interesse in ascesa.
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di Matt Insley


Credo che voi ed io stiamo vivendo in un'epoca di ricchezza senza precedenti.

Negli ultimi 10 anni gli Stati Uniti hanno invertito la rotta, letteralmente.

Siamo passati dall'essere un paese che importava enormi quantità di petrolio e gas — ad essere un paese che sta seduto su grandi forniture di petrolio e gas, proprio sotto i nostri piedi. C'è ricchezza reale che scorre sotto terra.

Oggi voglio condividere quello che sembra essere il prossimo punto caldo di questa storia in continua evoluzione — e potenzialmente la nostra possibilità di profitto!

Ma prima cerchiamo di chiarire una cosa...

Alcune persone sono riluttanti a credere nella rimonta energetica degli Stati Uniti. Pensano che il boom petrolifero dell'America sia un fuoco di paglia. Ma questi oppositori perderanno una grande opportunità proprio sotto il loro naso.

Ogni giorno che passa, le principali fonti di notizie continuano a sfornare stime stupende sulle risorse.

In realtà, qui ci sono due statistiche che si dovrebbero prendere in considerazione...

  1. Nel 2015 gli Stati Uniti potrebbero diventare i principali produttori di greggio al mondo, superando la Russia e l'Arabia Saudita. N°1... nel mondo. Questa è una previsione che anche Byron King ha esposto nel suo articolo "Remade in America"... e si sta avverando prima di quanto avremmo potuto immaginare!

  2. Entro il 2019, secondo la Energy Information Administration, gli Stati Uniti supereranno il loro picco di produzione di petrolio greggio. Produrremo più petrolio che mai qui negli Stati Uniti.

I lettori di lunga data sanno che non potrei essere più che entusiasta.

Infatti la prossima volta che riempirete il serbatoio del carburante presso la stazione locale, non penserete all'Arabia Saudita, alla Nigeria e alla Russia. Invece penserete al Texas, al North Dakota, all'Oklahoma, alla Louisiana e persino al Colorado!

Questi sono i giochi che oggi stanno facendo la differenza... e continueranno a farla per decenni. Qui negli Stati Uniti rappresenta un'incredibile inversione di tendenza.

L'America potrebbe diventare il principale produttore di greggio al mondo.

Ho parlato con i grandi trivellatori, i piccoli trivellatori, le società di servizi, i proprietari di impianti di trivellazione... La risposta è la stessa.... Questo non è un fuoco di paglia. E' un'opportunità decennale per l'America... e per gli investitori!

E mentre il "secondo boom del petrolio" guadagna più trazione in America, c'è una parola di quattro lettere che vorrete sentir pronunciare poiché foriera di profitti.

Quella parola di quattro lettere è "rigs" (impianti petroliferi, ndt).

I lettori di lunga data sanno che abbiamo raccomandato di approfittare della piattaforma petrolifera della Nabors Industries (NBR:NYSE). E da come vanno le cose, ci sarà molto più movimento al rialzo per tali azioni.

Per dare avvio a questa macchina sputa soldi, date un'occhiata al grafico qui sotto:




Il grafico qui sopra riporta il conteggio delle perforazioni negli Stati Uniti. I calcoli sono stati fatti e inseriti da Baker Hughes, e includono il lavoro degli impianti di perforazione di petrolio e gas sulla terraferma.

Nel corso del 2012 e 2013 l'indice è rimasto relativamente abbattuto/stagnante, ma come si può vedere dal grafico qui sopra, c'è stato un piccolo aumento sostanziale nel 2014.

Il secondo boom petrolifero dell'America è qui! E noi ci apprestiamo a dimostrarlo.

Circa il 67% delle perforazioni sopra riportate, rappresentano una perforazione di pozzi orizzontali. Questi ultimi, come probabilmente sapete, vengono utilizzati principalmente per le formazioni di argillite petrolifera.

C'è molto di più in questa storia, quindi cerchiamo di sbucciare un paio di strati della cipolla...

Nel corso del 2012 e il 2013, i dati del grafico hanno toccato il fondo a 1,750 impianti. Uno sguardo esterno potrebbe concludere che un calo di 250 impianti o giù di lì (dopo un picco nel 2011) rappresenterebbe una perdita di vigore del boom del petrolio. Ma uno sguardo più attento noterebbe una tendenza opposta.

Cioè, con l'avvento di tecniche di perforazione più efficienti, tra cui la perforazione Multipad, un unico impianto specializzato potrebbe produrre MOLTO più petrolio di quanto si pensava. Questi impianti specializzati diventeranno molto più performanti. Quindi, anche a fronte di un calo del numero di impianti, la produzione di petrolio continuerebbe a decollare.

Pensate ad oggi e vedrete due tendenze positive da seguire:

  1. L'uso di impianti più specializzati e maggiore efficienza per impianto.
  2. Un aumento effettivo nella produzione complessiva (più di 103 impianti petroliferi a pieno regime entro la fine del 2014).

Sommare questi due elementi e non c'è da meravigliarsi se il nostro nome preferito nel settore degli impianti petroliferi, Nabors, è in crescita del 51% l'anno. Date un'occhiata:




Nabors è un fornitore di piattaforme specializzate, ricercato dai produttori di scisto.

Gli impianti sono in grado di perforare un pozzo di scisto e poi "spostarsi" a pochi metri per perforare un altro pozzo sullo stesso pad. E' uno spettacolo incredibile se non lo avete mai visto...




La perforazione mostrata qui sopra rappresenta una trivella nella formazione di bakken nel North Dakota. L'operatore dell'impianto (un dipendente di Nabors) controlla la perforazione dalla piccola scatola blu (con finestra) situata a circa 30 metri da terra sul lato sinistro della piattaforma. Nel frattempo, la trivella (la grande massa verticale nera al centro della piattaforma) è pronta a girare fino a migliaia di metri sottoterra.

Ecco una diversa angolazione, dalle scale che vanno fino alla cabina di comando:




OK, finora non avete visto qualcosa di veramente "speciale" su questo impianto di perforazione, oltre ad un sacco di funzionalità legate alla trivellazione high-tech e un equipaggio che sa come usarle.

La parte "specializzata" è illustrata di seguito:




Il "piede" gigante giallo nella foto qui sopra (ce ne sono quattro che circondano l'impianto) è in grado di sollevare l'intero impianto e di "spostarlo" un paio di metri più in là per perforare un nuovo pozzo.

Se i vostri occhi non stanno uscendo fuori dalle orbite per lo stupore, allora non amate queste cose come me!

Vedete, invece di dover attendere 10, 15 o 30 giorni per smontare un impianto di perforazione e impostare la nuova posizione, queste trivelle "mobili" possono perforare pozzi multipli dallo stesso pad ad una velocità allucinante. (Certo, certo, si muove pochi centimetri l'ora, ma avete capito il punto.)

Questo è una notizia bomba per il boom petrolifero dell'America. L'impianto di perforazione nella foto qui sopra rappresenta un vero punto di svolta. E la tecnologia utilizzata per realizzarlo è la vera responsabile dell'attuale boom nella produzione petrolifera americana.

Invece di trivellare 40 giorni a pozzo, stanno cercando di ridurli a 10 (o meno!). Questo tipo di innovazione tecnologica sta fornendo ai produttori di scisto un grande risparmio nei costi. In effetti questa storia non è "nuova," ma sta passando davanti ai nostri occhi proprio ora.

Aumento della domanda per impianti specializzati. E aumento della domanda per gli impianti in generale.

Questo significa grande redditività per Nabors. Tirate le somme e capirete che c'è un sacco di redditività in queste quattro lettere: RIGS (impianti petroliferi, ndt).

Tenete i vostri scarponi ben infangati,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. ambiente difficile. info contraddittorie ed incomplete. tutto farraginoso. e come sempre tutto su scala nazional-mercantilista. chi li fa gli investimenti?

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    1. Ciao gdb.

      L'articolo di oggi, in realtà, è la rampa di lancio per quelli che vedremo domani e venerdì. Il recente boom nel settore petrolifero USA può rivelarsi un'arma a doppio taglio per lo zio Sam. Per quanto riguarda il boom in sé, viene trainato principalmente da piccole realtà (ad esempio: EOG Resources, Marathon Oil, Pioneer Natural Resources, Oasis Petroleum) che hanno continuato a puntare sul suolo americano come generatore di oro nero. Le grandi aziende, come la Exxon, è un pezzo che sono andate all'estero.

      L'investimento nella tecnologia ha permesso lo sfruttamento di quelle risorse che prima erano irraggiungibili. Nonostante il periodo tenebroso e distorto in cui viviamo, c'è stata la possibilità di individuare quelle nicchie di mercato in cui è stato possibile espandere la produzione di un asset prezioso per il paese. Le piccole realtà elencate prima hanno puntato sui beni strumentali, e adesso possono percorrere la strada che ha portato i colossi petroliferi di oggi a diventare quello che sono. Ci sarà un ricambio generazionale? Probabilmente no, dato l'ambiente in cui si trovano ad operare. Ma il libero mercato punta in questa direzione.

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