Bibliografia

giovedì 5 giugno 2014

Una barriera mentale per la libertà?





di James E. Miller


E' possibile convincere gli altri dei benefici della libertà? Può l'uomo-massa convincersi che lo stato impedisce la sua prosperità?

Ho i miei dubbi. Lo stato promette una fuga dalle fatiche della vita. Fornisce anche un mezzo affinché le persone si sentano parte di qualcosa di superiore rispetto a loro. E, naturalmente, c'è sempre l'incentivo monetario a sostenere un welfare state generoso.

Oltre a ciò, perché sembra così difficile convincere i nostri amici, vicini, colleghi e collaboratori della moralità insita nei diritti di proprietà? Walter Block sospetta che siamo biologicamente predisposti ad essere contrari alla libertà. Data la mia convinzione del diritto naturale di essere sub specie aeternitatis, non sono d'accordo col suo punto di vista. L'uomo è stato fatto per essere libero. Non tutti riescono a capirlo. I politici con un minuscolo QI lo dimostrano. Ma la verità è lì, affinché possiamo coglierla e seguirla.

Esiste quindi una spiegazione migliore sul perché il divario tra governanti e governati non mostra segni di diminuzione? In un recente post sul blog del New York Times, Ross Douthat esplora la dicotomia tra la visione laicista e creazionista. A parere di Douthat, la mente moderna, che è stata invasa da un eccesso di scientismo mescolato ad incredulità, non è costruita per gestire i miracoli. Cita l'esperienza del regista olandese Paul Verhoeven, che, dopo aver avuto un'esperienza mistica in una chiesa pentecostale, ha negato la percezione corporea di quello che aveva sentito. Verhoeven dice di "aver sentito fisicamente [...] la discesa dello Spirito Santo" e il suo cuore andare "a fuoco." Invece di abbracciare l'esperienza, l'ha evitata. Come direbbe Groucho Marx, ha optato per la sua nozione preconcetta di verità invece di credere ai suoi "occhi."

Prendendo spunto dal lavoro del filosofo britannico Charles Taylor, Douthat sostiene che l'esperienza di Verhoeven è stata respinta dalla sua stessa mentalità. Questa barriera auto-imposta agisce come una rete per catturare tutto ciò che potrebbe contraddire la propria visione del mondo. Anche se Verhoeven avesse subito un vero e proprio miracolo, non ci avrebbe creduto lo stesso. Non sarebbe stato disposto a viaggiare così in profondità lungo il percorso della considerazione. Nella sua mente, la laicità è troppo radicata. Tutta la sua percezione era governata da una forza troppo potente per essere superata. La fragilità di questo muro dipende da Verhoeven; e da tutti gli individui.

Nel suo libro A Secular Age, il sopra citato Taylor scrisse:

Affrontiamo grandi difficoltà quando le nostre menti si trovano a dover fronteggiare eventi simili, e ci sforziamo rapidamente di raggiungere spiegazioni intra-psichice, in termini di illusioni, proiezioni e simili. Ma una cosa che sembra chiara, è che l'io coinvolto nell'esperienza è sostanzialmente diverso in questi mondi e nel nostro.

L'antipatia, o anche la riluttanza, ad accettare ciò che è reale ha caratterizzato molte delle tragedie della storia. I dittatori che uccidono milioni di persone senza alcun pensiero; il burocrate statale che calpesta un imprenditore senza pensare al valore perduto; gli amoralisti che parlano eloquentemente di fare la cosa giusta; il soldato che sfonda la porta di una casa e rende orfani i bambini, mentre ripete a sé stesso che è tutto per la libertà – questi tipi di individui intraprendono una guerra nella loro testa contro la coscienza. L'erroneità delle loro azioni è evidente. Invece di farvi fronte, le razionalizzano con un senso perverso di giustizia ed erroneità.

I tipi di sinistra, in genere, hanno uno di questi due problemi: o perseguono sordidamente l'autorità o credono infantilmente nella bontà dei loro sforzi.

Per gli ingenui c'è ancora speranza di ravvedersi. Presumibilmente hanno solo le migliori intenzioni. Per loro lo stato è uno strumento per la prosperità, invece che un corpo contundente di oppressione. Da qui la loro approvazione per le iniziative statali. Ma se si dimostra loro che la regolamentazione statale ostacola la creazione di ricchezza reale, forse il fronte della libertà si ritroverebbe alcune nuove reclute.

Coloro che usano lo stato solo per il loro tornaconto, sono una causa persa. Sanno bene che quello che stanno facendo è sbagliato. Li preoccupa poco. Lo stato si muove sempre verso più potenza e più controllo. Coloro al comando raramente vogliono diminuire i loro poteri. Ogni incentivo dice loro "fai di più." Ogni volta che la moralità cerca di farsi strada nella loro coscienza, deve essere oscurata.

Rod Dreher scrive che se la mentalità secolare continua ad agire come baluardo contro ogni tipo di prova divina, presto potrebbe essere impossibile far rivivere una comprensione religiosa di massa. Come egli osserva: "Dopo aver perso la capacità di percepire la realtà spirituale, in circostanze normali non sarà più possibile riconquistarla [...]."

Quanto alla libertà le circostanze possono essere altrettanto terribili, almeno nei paesi occidentali, dove l'influenza dei liberali classici come John Locke e Thomas Jefferson è più forte. Oltre un secolo di indottrinamento progressivo ha trasformato le scuole da luoghi di apprendimento in fabbriche di robot. Lo stato fornisce più servizi rispetto al passato. Qualora uno qualsiasi di questi dovesse deficitare del controllo statale, molti non riuscirebbero ad immaginare come il settore privato potrebbe gestirli.

Se la libertà ha la possibilità di influenzare qualcuno, è quella persona che fa del suo meglio per evitare la politica. Le loro menti potrebbero non essere così sensibili alla propaganda filo-statale. Quel muro mentale può non essere così forte; potrebbe essere facile da sgretolare.

Il grande compito dei libertari, o dei fautori dell'economia sonante, non è necessariamente diffondere le idee. Questo è un passo necessario, naturalmente. Le teste dure sono il vero ostacolo da superare. Si può predicare il messaggio della legge, della proprietà e dei diritti per tutto il giorno e la notte; se qualcuno non è in grado di cogliere la sistematicità con cui le cose si incastrano per formare un insieme logico, allora stareste parlando al vento. Infrangere un pregiudizio epistemologico non è facile. Tuttavia, deve essere fatto. Se non ha successo, e l'intervento dello stato progressista rimane la norma, allora la libertà potrebbe benissimo estinguersi.

Questo è un pensiero terribile. Ma i pensieri terribili sono l'acqua fredda sulla calda compiacenza.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. la prima liberta è quella da sé stessi. taylor è canadese

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    1. Cuao gdb.

      Da sotto i baffi avresti strappato un sorriso a Nietzsche. :)

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  2. Negare liberta' significa negare responsabilita'.
    Ed e' questo l'incentivo numero uno.
    A quel punto una politica economica illiberale e' sempre irresponsabile e viceversa.
    Che brutto concetto la politica economica. Implica che qualcuno decida per altri. Che qualcuno orienti le azioni umane.
    I nostri conterranei sono in maggioranza dimentichi della loro responsabilita' individuale e percio' della loro liberta'. La considerano sublimata hegelianamente nello stato che gliela concede come diritti di cittadinanza. Bah!

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