da Zero Hedge
Chi si può dimenticare di questo scambio dell'aprile 2013 in cui venne posta una domanda molto semplice? Così elementare che a quanto pare nessun altro organo d'informazione serio ha mai preso in considerazione.
Scott Solano, DPA: Ho un paio di domande dai lettori di Zero Hedge. La prima: diciamo che la situazione in Grecia o in Spagna si deteriori ancora di più, e che vogliano o siano costrette ad uscire dalla zona Euro, esiste un piano per questa evenienza in modo che i mercati non crollino? Esiste una sorta di sistema strutturale, di rete di sicurezza strutturale, soprattutto nel settore dei derivati? La seconda domanda: lei ha parlato in precedenza dell'Emergency Liquidity Assistance... Cosa sarebbe successo all'ELA, circa €10 miliardi, se Cipro avesse deciso di lasciare l'Eurozona?
Mario Draghi, BCE: Beh, in realtà sta ponendo domande talmente ipotetiche per le quali non ho una risposta precisa. Beh, ne ho una parziale. Queste domande sono formulate da persone che sottovalutano ampiamente quello che significa l'Euro per gli europei, per l'area Euro. Sottovalutano enormemente la quantità di capitale politico che è stata investita nell'Euro. E così continuano a porre domande del tipo: "E se l'Euro va in frantumi, e se un paese lascia l'Euro"... Non è come una porta girevole. E' una cosa molto importante. E' un progetto dell'Unione Europea. Ecco perché si casca male quando si chiede a persone come me "cosa succederebbe se". Nessun piano B.
In secondo luogo, penso che la BCE abbia dimostrato la sua determinazione nel combattere qualsiasi rischio di ridenominazione. E l'OMT con le sue regole precise, è lì per questo scopo. Ecco, questa è la risposta alla prima domanda.
La seconda domanda riguardava l'ELA, ma ancora una volta è correlate a "se Cipro lasciasse", e questo non è quello che abbiamo in mente, quindi.... Nessun piano B.
Lo scambio completo si è svolto al minuto 57 e 45 secondi del video qui sotto:
Mentre abbiamo apprezzato che i gentiluomini presso la BCE leggono regolarmente Zero Hedge, le risposte di Mario Draghi hanno lasciato a desiderare perché non sembravano razionali: dopo tutto, in quella stanza c'erano le cosiddette persone più intelligenti -- e non avere un piano di emergenza sarebbe davvero da idioti. Cosa che avrebbe dovuto spiegare perché fosse stato proprio Zero Hedge ad aver posto quelle domande a Draghi: a quanto pare le risposte erano così "chiare" a tutti gli altri, che nessuno dei "reporter"
Siamo lieti di annunciarvi che Zero Hedge è il primo media d'informazione ad affermare che Mario Draghi ha mentito pubblicamente e ufficialmente.
Perché, come abbiamo appreso da poco, l'Europa ha certamente un "piano affinché i mercati non crollino". Solo che non era il cosiddetto Piano B di Mario Draghi.
Era una lettera diversa dell'alfabeto.
Grazie a Peter Spiegel dell'FT ora sappiamo che poco più di un anno fa, al fine di preservare il mito della "fiducia" in un'Eurozona unita e lungi da una potenziale rottura, Draghi ha mentito spudoratamente.
Vi presentiamo, quindi, il Piano Z dell'Europa.
Cos'è il piano Z?
All'insaputa di quasi tutto l'establishment politico greco, un piccolo gruppo di funzionari dell'Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale ha lavorato in segreto per mesi alla preparazione di un crollo delle banche della Grecia. Il loro progetto segreto, noto come "Piano Z", descriveva nel dettaglio come ricostruire l'infrastruttura economica e finanziaria della Grecia se avesse dovuto lasciare l'euro.
Il piano è stato elaborato da circa due dozzine di funzionari raggruppati in piccole squadre presso la Commissione Europea a Bruxelles, la Banca Centrale Europea a Francoforte e il Fondo Monetario Internazionale a Washington. I funzionari che hanno lavorato a questo piano hanno insistito che non rappresentava una "road map" per buttare la Grecia fuori dall'euro -- piuttosto il contrario. Temevano che il "Grexit" avrebbe devastato i mercati finanziari europei, causando corse agli sportelli bancari in altre economie della zona euro e sollevando interrogativi su quale paese sarebbe stato il prossimo ad uscire.
All'inizio del 2012, molti di quegli stessi funzionari credevano che fosse irresponsabile non prepararsi ad una uscita della Grecia. "Abbiamo sempre detto: è nostro obiettivo tenerli dentro", ha detto uno dei partecipanti. "È zero la probabilità che se ne vadano? No. Se si è a capo di un'azienda e si ha solo una probabilità del 10% che accada un evento del genere, vi preparereste".
Ma... che dire di tutte quelle stronzate sul "capitale politico che è stato investito"? A quanto pare il "capitale politico" non era affatto sufficiente, e non nel 2013 addirittura un anno prima; l'Europa stava già preparando a staccare la spina.
Ecco i punti salienti della creazione del Piano Z:
Con la maggior parte della leadership economica del mondo che raggiungeva Los Cabos, in Messico, per il summit del G-20 (lo stesso fine settimana del voto greco), un piccolo gruppo di alti funzionari dell'UE rimaneva alle proprie scrivanie nel caso in cui fosse stato dato il via libera al Piano Z. Erano guidati da Olli Rehn, commissario economico dell'UE, che cancellò il suo volo per il Messico in modo da rimanere a Bruxelles. Mario Draghi, il capo della Banca Centrale Europea, rimase a Francoforte e Jean-Claude Juncker, primo ministro lussemburghese che ha guidato l'Eurogruppo dei ministri delle finanze, rimase disponibile.
Quando il Grexit fu presentato pubblicamente per la prima volta durante il vertice del G-20 del novembre 2011 a Cannes -- dove la Merkel e Nicolas Sarkozy spinsero per un referendum dentro/fuori della Grecia -- non esisteva uno scenario postumo all'abbandono dell'euro da parte della Grecia.
Diversi alti funzionari rimasero sorpresi che la Merkel e Sarkozy avessero potuto ventilare l'idea che qualcuno potesse lasciare volontariamente la zona euro, cosa che era stata negata vigorosamente in precedenza. Anche i funzionari che avevano lavorato a stretto contatto con i due, dichiararono di essere stati colti di sorpresa.
"Sono caduto dalla sedia", disse uno di quei funzionari che aveva partecipato alle discussioni a porte chiuse con entrambi i leader. "Per la prima volta, invece di omettere quella parola dalle conversazioni, la usarono. Mi ricordo di aver pensato: siamo nei guai".
Chi era stato incaricato di creare il piano? Quattro uomini, uno dei quali faceva direttamente riferimento .. (rullo di tamburi!)... a Mario Draghi.
I lavori sul Piano Z iniziarono nel gennaio 2012, supervisionati in gran parte da quattro uomini. Jörg Asmussen, un tedesco che si era unito al comitato esecutivo della BCE proprio in quel mese, fu assegnato dallo stesso Draghi per dirigere una task force sul Grexit. Thomas Wieser, a lungo funzionario del ministero delle finanze austriaco, venne nominato capo permanente del "gruppo di lavoro" e contribuì a coordinare i lavori a Bruxelles, insieme a Marco Buti. E Poul Thomsen, un danese che sin dall'inizio della crisi aveva guidato il team del FMI adibito al salvataggio della Grecia, fornì un contributo da Washington.
I lavori si svolsero in assoluta segretezza: si capisce, quindi, perché era fondamentale che Draghi mentisse.
Gli sforzi per impedire la fuoriuscita di informazioni dalle piccole squadre dei quattro uomini sono stati estremi, per lo stesso motivo per cui Jean-Claude Trichet aveva vietato un tale progetto: se il grande pubblico ne fosse venuto a conoscenza, sarebbe stato sufficiente a scatenare il tipo di panico che avrebbe forzato l'attuazione del loro piano.
Secondo un partecipante ai lavori, non è stato mai compilato alcun documento unico sul Piano Z e gli addetti ai lavori non si scambiavano nemmeno e-mail. "Era stato totalmente blindato, tanto che nemmeno le istituzioni ne erano a conoscenza", ha riferito suddetto partecipante. "Anche tra le squadre c'era un muro impenetrabile". Fu presa la decisione di non coinvolgere i funzionari greci per paura di una fuga di notizie.
Questi firewall hanno funzionato. Durante una cena tra José Manuel Barroso, il presidente della Commissione Europea, e la Merkel meno di due settimane prima del voto greco, la cancelliera tedesca chiese rassicurazioni al presidente Barroso sull'esistenza di un piano nel caso in cui la Grecia avesse respinto le condizioni di salvataggio e ne fosse seguita una sua uscita dall'euro.
I firewall hanno funzionato così bene che nemmeno il capo della BCE lo sapeva.
Sarcasmo a parte, ciò che è veramente patetico è che mentre Zero Hedge stava facendo il possibile per esporre la verità, una verità che sarebbe costata (e ancora costerà, perché in Europa non è stato aggiustato nulla e ciò diventerà chiaro quando verrà rilasciato uno tsunami di liquidità) ai tedeschi miliardi se non bilioni, anche la cancelliera tedesca Angela Merkel fece tutto quanto in suo potere per tenerla nascosta ai suoi stessi elettori.
Questi firewall hanno funzionato. Durante una cena tra José Manuel Barroso, il presidente della Commissione Europea, e la Merkel meno di due settimane prima del voto greco, la cancelliera tedesca chiese rassicurazioni al presidente Barroso sull'esistenza di un piano nel caso in cui la Grecia avesse respinto le condizioni di salvataggio e ne fosse seguita una sua uscita dall'euro.
Barroso confermò l'esistenza del piano e si offrì di mostrarlo alla Merkel, ma lei si fidava della sua parola, secondo i funzionari in quella stanza. In base al sistema tedesco, tali documenti possono essere richiesti dal Bundestag, e gli alti funzionari tedeschi erano preoccupati che sarebbero stati obbligati a divulgare un tale progetto se lo avessero avuto per iscritto.
E chissà che caos sarebbe potuto scoppiare se la gente nelle "democrazie" europee fosse venuta a conoscenza della verità. Per quanto riguarda la Merkel, la morale della storia è chiara: "Al diavolo quello che vogliono e pensano i tedeschi, l'unica cosa che conta è la mia eredità".
Il dibattito politico a Berlino sul Grexit era il più soggettivo. Molti leader europei che hanno avuto direttamente a che fare con la Merkel, dicono che lei ha meno attaccamento sentimentale al progetto europeo rispetto ai suoi predecessori democratici cristiani, come Helmut Kohl e Konrad Adenauer. I leader dell'UE attribuiscono questo atteggiamento alla sua vita pre-politica nella Germania est, dove vi si trasferì da bambina e ci visse fino all'età adulta.
Allo stesso tempo, diversi funzionari hanno detto che doveva cominciare a sentire il peso della storia sulle sue spalle. La cancelliera tedesca voleva essere ricordata come la persona che "avrebbe potenzialmente distrutto l'Europa, anche se non è chiaro che cosa sarebbe accaduto -- ma era una possibilità concreta?" ha detto un funzionario tedesco.
A metà luglio la Merkel si concesse sei settimane di pausa per riflettere sulla situazione. Anche se la cancelliera era indecisa, la cacofonia degli alti politici tedeschi chiedeva pubblicamente l'uscita della Grecia dall'euro. "Se la Grecia non soddisfa più i suoi doveri, non ci possono essere ulteriori pagamenti", disse Philipp Rösler, capo di un partito minoritario nella coalizione della Merkel, mentre quest'ultima si preparava per la sua vacanza estiva. "Secondo me, un'uscita della Grecia ha da tempo perso la sua accezione negativa".
E poi, al ritorno dalle vacanze, annunciò il suo verdetto:
Alla fin fine, l'ultima parola l'avrebbe avuta la Merkel stessa, e dopo sei settimane di contemplazione, la cancelliera tedesca tornò a Berlino con il suo verdetto. Prudente per natura, non poteva avallare il Grexit se nessuno dei suoi consiglieri era d'accordo sulle conseguenze.
"Voi tutti dite: “Mi dispiace, in definitiva, non lo sappiamo”; Se non lo sapete, allora non vorreste accollarvi un certo grado di rischio", queste furono le parole della Merkel secondo un consigliere. "Quello che stava dicendo in realtà era: tutte queste persone potrebbero essere degli idioti, ma non lo sanno".
Due cose sapeva la Merkel: lei è un politico di carriera e lei doveva preservare il suo lavoro altrimenti la gente avrebbe appreso quanto erano state grandi le sue bugie. In altre parole, sarebbe stato sufficiente calciare il barattolo in modo da venire rieletta l'anno successivo e poter quindi conservare la sua eredità. E per quanto riguarda la Grecia e l'Eurozona? Beh, non è stato risolto niente e Draghi è riuscito a bluffare i bond vigilantes per un anno o due, ma la realtà è che dal 2012 il debito in Europa è salito ancora di più sforando tutti i massimi storici. Ed è solo una questione di tempo prima che tutto crolli nuovamente. Solo che questa volta il costo del collasso dell'Eurozona sarà molto, molto più salato di quanto lo sarebbe stato nel 2012. Soprattutto per il popolo tedesco.
Il resto della storia è in gran parte noto: le quisquilie sulla Grecia hanno avuto un lieto fine, poiché la caccia globale a rendimenti decenti ha permesso anche alla Grecia di emettere debito nei mercati pubblici. Ciò ha portato Peter Spiegel ad affermare con piena fiducia che "La Grecia non minaccerà più l'esistenza dell'euro".
Oh, ma la minaccerà invece. Perché, come osservato in precedenza, assolutamente nulla di ciò che ha causato la crisi europea è stato risolto o aggiustato: non ci sono state riforme, non ci sono state decisioni difficili, non ci sono stati cambiamenti nei comportamenti sconsiderati -- in realtà tutti i banchieri centrali del mondo hanno calciato il barattolo lungo la strada, da Bernanke alla Yellen, fino a Draghi.
Lo stesso Draghi è stato colto a mentire, ed è tutto registrato grazie ad un blog che ha osato porre una domanda.
E mentre la Merkel e il suo seguito possono fare tutto quanto in loro potere per usurpare la democrazia e consegnare il potere nelle mani di un pugno di burocrati ubriachi di potere, noi (si spera non da soli, ma la prospettiva non è così buona) continueremo a sottolineare le ciarlatanerie dei pianificatori centrali, questi imperatori nudi, arroganti e bugiardi.
Infine, la prossima volta che la zona euro sarà sull'orlo del collasso e il Grexit (a cui seguirà la Spexit, l'exIt, e quant'altro) finirà di nuovo sul tavolo, la BCE non potrà più prendersi il lusso di mentire. Poiché il capitale politico dell'Europa, a differenza delle stronzate di Mario Draghi, è molto limitato.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Beh, che lo status quo politico-finanziario (fiat money system) si pari le chiappe non mi pare una gran sorpresa.
RispondiEliminaMa forse a frequentare questi blog "austriaci" (pillola rossa) ci si ritrova, dopo un po', più disillusi, cinici e scaltri come... lo status quo. ;D
Infatti, si diventa bravi detective quando si impara a ragionare come i criminali cui si da' la caccia.
Cmq, se, come la teoria austriaca del ciclo economico prevede, la crisi del debito pubblico dell'eurozona si riproporrà più insostenibile che mai (e non scoppierà alcuna guerra vera e propria per occultarla), allora, tra sommosse, patrimoniali, prelievi forzosi a due cifre percentuali e chi più ne ha più ne metta... sarà davvero un gran casino e soprattutto nell'Europa meridionale. Secessioni e svolte autoritarie comprese.
Per ora, continuo a constatare che il cadavere italiano sembra muoversi solo perché aggredito da parassiti di ogni tipo e dimensione.
Ed il parassita più grosso è certamente quello politico-finanziario-burocratico-clientelare.
Notato il sorrisetto dei "lecchini" seduti attorno a Scott Solano quando pronuncia Zerohedge?
EliminaCiao a tutti.
Elimina>«[...] Per ora, continuo a constatare che il cadavere italiano sembra muoversi solo perché aggredito da parassiti di ogni tipo e dimensione.»
L'utimo esempio su questa linea è il recente sciopero dei tassisti contro "Uber". Karl Popper fece l'esempio della lavatrice per far capire anche alle più minuscole forme di QI come il progresso tecnologico liberasse gli individui dalla schiavitù di lavori pesanti e faticosi. Questi tassisti ricordano né più né meno l'esempio dei Luddisti che andavano armati di spranghe a rompere le filatrici, solo e semplicemente per mantenere vivo il monopolio che avevano nei loro settori. La storia si ripete proprio per far capire ai testoni dove sbagliano.
front office e back office, nella politica come nelle aziende
RispondiEliminaRallegratevi gente, solo per voi questa settimana lo zio Mario a rotazione ogni volta che aprirete Freedonia. :)
RispondiEliminaMi sarei rallegrato di più se questa settimana solo per noi lo zio Mario a rotativa...
Elimina:D
beh, dipende. se ti tocca solo la parte del debito, non è un bell affare...
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