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mercoledì 16 aprile 2014
L'oro cartaceo non è buono come quello fisico
di Doug French
Per la prima volta in assoluto, la maggioranza degli americani ha paura del proprio governo federale. Un sondaggio di Pew Research ha rilevato che il 53% degli americani pensa che il governo stia minacciando i loro diritti e le loro libertà personali.
Gli americani non sono magnanimi nemmeno per quanto riguarda la valuta statale. Invece di possedere dollari ed altri asset finanziari, gli investitori stanno immagazzinando ricchezza sotto forma di opere d'arte, vino e auto d'epoca. L'Economist ha riportato a novembre: "Questa frenesia d'acquisto [...] sta alimentando una certa diffidenza negli asset finanziari."
Ma mentre i grandi capitali stanno facendo segnare record su record nel mercato dell'arte e stanno facendo aumentare i prezzi immobiliari, la diffidenza nei confronti del governo non ha spinto le attenzioni sulla reliquia barbarica. L'umile dollaro è salito rispetto all'oro sin dal settembre 2011.
Ogni banchiere centrale sulla terra ha giurato fedeltà alla fede keynesiana, e il metallo giallo è ritornato sui suoi passi a quasi $700 l'oncia rispetto al suo picco di $1,895. Gli unici limiti alla creazione di moneta fiat sono la fantasia dei banchieri centrali e la volontà dei banchieri commerciali di concedere prestiti. Stando così le cose, il principale colpevole per le prestazioni poco brillanti dell'oro negli ultimi due anni è un altro, e John Hathaway di Tocqueville Asset Portfolio l'ha spiegato nella sua straordinaria relazione "Let's Get Physical."
Hathaway osserva che la produzione di oro è finita in una zona di bonaccia. Attualmente costa di più produrre un'oncia che venderla. Minare l'oro è costoso; sono ormai passati i giorni in cui si pescavano grandi pepite nei torrenti della California o dell'Alaska. Devono essere spostate e trattate milioni di tonnellate di minerale solo per ricavarne piccoli pezzi di metallo, e negli ultimi anni sono stati trovati solo pochi grandi depositi.
"La produzione post-2015 sembra destinata a declinare e forse anche bruscamente," spiega Hathaway.
Satoshi Nakamoto ha creato una sorta di oro digitale nel 2009, anch'esso limitato nell'offerta. Non più di 21 milioni di bitcoin saranno "minati," e attualmente ce ne sono meno di 12 milioni. Satoshi ha creato la versione informatica dell'oro, facile da miniera nei primi anni. Ma come l'attività di estrazione dell'oro, minare bitcoin diventa sempre più difficile. Oggi è necessario un supercomputer per risolvere le equazioni che verificano le transazioni in bitcoin — che in sostanza è il processo che crea la cripto-moneta.
Il valore di questa moneta alternativa è esploso rispetto alla valuta del governo, passando da meno di $25 a bitcoin nel maggio 2011 a quasi $1,000 di recente. Uno dei motivi è sicuramente la sua portabilità. Il business è un fenomeno globale oggi, in contrasto con il mondo antico dove la maggior parte viveva la propria vita all'interno di un raggio di 25 miglia. Così, portare bitcoin nel proprio telefono è preferibile a trasportare in giro Krugerrand.
Nessun Bitcoin cartaceo
Ma anche se la portabilità può far guadagnare popolarità a Bitcoin, non spiega perché è aumentato vertiginosamente mentre l'oro è sceso.
Hathaway punta il dito sulla differenza tra l'azione dei prezzi nei tempi antichi rispetto a quelli moderni. "L'incongruenza Bitcoin/oro si spiega con il fatto che gli ingegneri finanziari non hanno ancora scoperto un modo per collateralizzare i bitcoin nel trading a leva. Non c'è (ancora) un mercato dei futures basato su Bitcoin, niente derivati, nessun mercato repo."
Quindi chiunque voglia speculare con Bitcoin deve acquistarne alcuni, cosa che spinge verso l'alto il suo prezzo.
Invece l'oro ha un'infrastruttura finanziaria matura e vasta che ne gonfia l'offerta — su carta — esponenzialmente. Poi Hathaway cita l'esperto Jeff Christian del gruppo CPM che nel 2000 scrisse: "Un'oncia d'oro è ora coinvolta in una mezza dozzina di operazioni." E mentre "il volume fisico non è cambiato, i contratti cartacei si sono moltiplicati."
Il processo generale inizia quando un produttore d'oro estrae e raffina il minerale. Poi i raffinatori lo vendono alle bullion bank, soprattutto a Londra. Parte viene venduto a gioiellieri e zecche. "L'oro fisico che rimane a Londra sotto forma di barre non allocate è la base per i commerci a leva con l'oro cartaceo. Questa catena di eventi è perfettamente normale e in linea con i tempi," spiega Hathaway.
Egli stima che giornalmente vengono commerciati l'equivalente di 9,000 tonnellate di oro, mentre solo 2,800 tonnellate vengono estratte annualmente.
L'oro è prestato, dato in leasing, ipotecato e re-ipotecato più e più volte. Questa è la ragione, ad esempio, per cui ci vorrà tanto tempo affinché i tedeschi possano rimpatriare le loro 700 tonnellate di oro attualmente conservate a New York e Parigi. Mentre un paio di aerei potrebbero trasportare l'intero stock in Germania in poco tempo, solo 37 tonnellate sono state consegnate un anno dopo la richiesta. Le 700 tonnellate sono programmate per essere consegnate entro il 2020. Tuttavia, sembra che non ci sia abbastanza oro fisico libero e svincolato per soddisfare questo programma. Ai tedeschi è stato detto che possono solo guardare il loro oro, ma non toccarlo.
Sfruttare la leva a Londra
La City di Londra offre un contesto normativo favorevole alle mega-banche affinché possano sfruttare la leva finanziaria. Jon Corzine ha utilizzato le norme di Londra sulla rehypothecation per sfruttare i depositi dei clienti di MF Global e fare una scommessa da $6.2 miliardi nell'Eurozona. I contratti con i clienti di MF gli hanno consentito di fare una cosa del genere.
Dopo il crollo di MF, Christopher Elias ha scritto su Thomson Reuters: "La leva finanziaria è come una droga per Wall Street; aumenta i rendimenti ma amplifica anche i costi. Con MF Global che aveva raggiunto un rapporto di leva di 40 a 1 al momento del suo crollo, non c'era bisogno di un default dell'Eurozona per innescare la sua caduta — tutto quel che serviva era che questi enormi costi superassero la sua base patrimoniale."
Il lavoro di Hathaway propone una tesi piuttosto simile: il mercato dell'oro è altrettanto indebitato come MF Global, si tratta di una montagna di transazioni di carta in bilico su un po' di oro fisico. "A differenza del mercato dell'oro fisico," scrive Hathaway, "che non è suscettibile ad assorbire grandi flussi di capitale, il paper market, attraverso la rehypothecation quasi infinita, è l'ideale per l'attività di trading iperattivo; soprattutto in concomitanza con le scommesse sul FX, sugli indici azionari e sui tassi di interesse."
Questo iper-leveraging ricorda il boom del debito immobiliare americano degli ultimi dieci anni. La cartolarizzazione di Wall Street ha spianato la strada agli acquisti, alle vendite ed ai trasferimenti elettronici dei mutui. Fintanto che i prezzi delle case aumentavano ed i proprietari di case erano in regola coi pagamenti, tutto andava bene. Tuttavia, una volta che i compratori hanno smesso di pagare, la corsa per determinare quali istituti di credito possedevano quali abitazioni ha portato al caos del mercato. In molti stati, i processi di pignoramento non sono ancora finiti.
Il fallimento di una manciata di controparti nel mercato dell'oro cartaceo avrebbe un effetto mille volte peggiore. In molti casi, cinque su dieci (o più) istituti di credito reclameranno diritti di proprietà sullo stesso oro fisico. I mercati dell'oro si bloccherebbero per mesi, se non anni, durante la procedura fallimentare, rimuovendo milioni di once dal mercato. Ci vorrebbero decenni affinché l'industria mineraria ricostruisse l'offerta.
Inoltre, Hathaway ritiene che una maggiore regolamentazione "potrebbe portare, tra le altre cose, a norme più severe per le garanzie reali, regole sulla rehypothecation, ecc. Questo potrebbe portare ad una corsa per l'oro fisico." E se i regolatori non inaspriscono queste disposizioni, potrebbero farlo gli ETF, il LBMA ed il Comex per il bene della fiducia dei clienti.
Quello che Hathaway chiama il "bacino torbido" di Londra, ha sostenuto il trading dell'oro cartaceo al di là della quantità di oro fisico disponibile. Questo bacino si sta prosciugando e sta creando la madre di tutti gli short squeeze. In tale scenario, le persone con ETF ed altri crediti cartacei sull'oro saranno devastate, avverte Hathaway. Riceveranno "lettere educate e di scuse che offriranno loro una risoluzione dei contratti in contanti a prezzi ben al di sotto del mercato fisico." Non sarà l'inflazione che farà salire il prezzo dell'oro, ma lo smantellamento dell'enorme leverage.
Gli americani hanno ragione a temere il loro governo, ma dovrebbero anche temere il loro sistema finanziario. I governi hanno sempre trasformato le loro valute in carta straccia. Un pezzo di carta che vi dà diritto ad una quantità d'oro può fornirvi un comfort maggiore rispetto ai dollari fiat.
Tuttavia, in un momento di panico, l'oro cartaceo non avrà lo stesso effetto. In quei frangenti preferireste possedere qualcosa di reale.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Ciao Francesco
RispondiEliminaQuanti spunti in questo pezzo!
Ai Tedeschi glielo fanno vedere, ma non glielo fanno toccare. Intanto gli ricordano di non alzare troppo la cresta della responsabilità fiscale e li avvertono che a far incazzare Putin basta poco, gazprom o non gazprom...
Carta canta diceva un tale dalle nostre incivili parti. Invece no, carta stona, carta stecca, se c'è troppa leva. Meglio l'uovo oggi, ben saldo nel pugno della mano che una gallina eventuale domani. Del diman non v'è certezza, chi vuol esser lieto sia. Oggi mi han proposto uno strumento diagnostico (di ausilio al ragionamento) per appena 36000 euro... Ma finanziabili con un leasing a quattro anni, circa 5-600 euro al mese che manco te ne accorgi, basta che ne fai 8-10 al mese e cominci a guadagnarci... Mmmmh....
Fortuna che conosco il ciclo boom bust, che mi renda conto del numero crescente di richieste di sconti o di nero in questo periodo... Che abbia presente che la ripresa non c'è e non ci sarà a breve, che la macchina della propaganda sta girando a pieno regime, che non faccio parte della élite e che sono lontano dalla stampante dello zio Mario... Fortuna che abbia capito subito che avrei lavorato per il leasing dell'attrezzo e di questi tempi stare sul pezzo, resistere nel mercato significhi adattamento continuo e sensibile alla piazza... No, cari miei, tutti quegli euro potranno farmi comodo in altro modo, più pratico, più realistico, più libero. Il buon senso mi dice che il rivenditore lo paga 18 e lo mette a 36 quando nel piazzale dell'azienda potrei averlo a 10... Ma purtroppo l'azienda e molto lontana e non me lo spediranno mai dagli States...
Allora meglio una 595 Abarth originale o un 1300 junior Zagato?
questa cosa dei tedeschi ha a che fare con la geopolitica, l energia, l ucraina. la verità è che ora gli usa non servono più all europa, e come fai a fare l europa se non fai la prima cosa, e quindi una difesa comune? ed allora devi uscire dalla nato, se ci riesci. altrimenti tanto vale adottare direttamente il dollaro, non l euro. almeno ti danno un po' di ossigeno/qe supportato nonda oro ma da bombe.
RispondiEliminaucraina ed oro ai tedeschi sono frizioni germania usa. l europa non sarà mai, che la prima cosa è la difesa comune. ora ha interessi goestrategici diversi dal dopo guerra. allora l europa dovrebbe armarsi ed uscire dalla nato. stando così le cose, tanto vale adottare il dollaro al posto dell euro: hai l esercito migliore e ti danno un po' di elemosina col qe, sostenuto non dall oro ma dalle bombe.
RispondiEliminaCiao a tutti.
RispondiEliminaQuello che a me continua a sorprendere è come ci siano persone e pennivendoli che persistono a sostenere questo falso binomio: gold standard-euro. Con una massa monetaria che è aumentata del 180% e il credito di oltre il 200%, si ha ancora il coraggio di spacciare questa balla. Poi parlano di tassi di cambio fissi. Tra cosa? Ovviamente non lo specificano, perché altrimenti dovrebbero aggiungere che il tasso di cambio fisso sarebbe tra l'oro e la valuta, e non tra le varie valute il cui cambio invece fluttuerebbe (andando a beccare chi vorrebbe sbronzarsi col denaro facile). Questo tipo di persone venderebbe anche la propria madre pur di annientare il ruolo dell'oro come mezzo di scambio.
Dopo le europee lo zio Mario comincera' a stimolare la crescita con tale impegno che quelle minchiate finiranno nel dimenticatoio...
EliminaCmq per arrivare all'atlantic e' necessaria la svalutazione completa dell'euro. Un altro passo verso la distruzione del ceto medio e la sua schiavizzazione.
http://www.rivistaindipendenza.org/Teoria%20nazionalitaria/Unione%20Europea%20a%20stelle%20e%20strisce.htm
Eliminain tema del mio commento, un intéressante articolo del 2006 da una rivista geopolitica fasciocomunista. comunque vada, siamo rovinati
Interessante. Coincidenze o no, il nuovo intervento al parlamento europeo del buon Farage parla proprio di questo tema: Farage: The whole European project is based on a dangerous falsehood.
EliminaStati Uniti d'Europa... *brividi*
Non mi stupisce che questa linea di pensiero sia abbastanza diffusa in Europa. In fondo funziona come nella ricerca scientifica. Raramente uno solo intuisce una strada. Magari ci arriva per primo, ma in tanti contemporaneamente seguono percorsi molto simili.
EliminaSe, come probabilissimo, si tratta di assistere ad un ritorno USA in grande stile in Europa, per espansionismo economico finanziario geopolitico, per nwo, per necessità di predazione/vendita, allora dobbiamo aspettarci una escalation in Crimea prima delle europee, perché per unificare i riottosi non esiste nulla di meglio di una grande minaccia esterna collettiva, vera o apparente non importa. Così, i principali avversari degli US in Europa, cioè i Tedeschi, dovranno abbassare le penne e tutti gli altri potranno forse beneficiare di un nuovo piano marshall gestito dalla Fed e dalla BCE. Un QE colossale che vedrebbe il confluire della carta americana e di quella fresca europea. Una nuova pompata di droga fiatmoney per consolidare l'illusione di un futuro roseo se (stati) uniti.
Una segnalazione.
RispondiEliminahttp://www.movimentolibertario.com/tag/gerardo-coco/
Proposi un articolo di Coco qualche tempo fa se non sbaglio, deve esserci anche lui nei tag qui di Freedonia. Comunque, a proposito di euro e gold standard, vorrei che leggeste questo articolo di Semiserio. Diversamente da quello che sostiene, l'euro non ha nulla a che vedere con un gold standard. Non è affatto un proxy del gold standard. I dolori che patiscono gli europei oggi, sono stati causati dall'ebbrezza passata dell'estrema elasticità di una moneta fiat chiamata appunto euro. La liquidazione dolorosa degli investimenti improduttivi passa purtroppo dal dolore economico, la cui causa deriva proprio dall'esistenza di una "politica monetaria."
EliminaSiamo arrivati al punto di saturazione, dove ormai non esistono più scelte non dolorose. Gli errori sono troppi. L'unica soluzione sarebbe quella di un ritorno al gold standard (tanto per cominciare), ma data la dipendenza di stati e banche dal denaro facile è molto improbabile che una cosa del genere accada presto. L'establishment continuerà ad attaccare un ritorno alla parità aurea. Pero' resta inevitabile.
una moneta che ha consentito agli italiani, e non solo, di (continuare ad ) indebitarsi alla grande quando oramai erano fottuti con la lira… che ha portato la riserva bancaria dal 20% al "%, che ha abbassato artificialmente i tassi consentendo esplosione di debito pubblico e privato (con subito superbolla immobiliare), proxy dell oro… prima hanno indebitato tutti con denaro creato dal nulla, a vantaggio solo di pochi. ed ora chiedono l conto a tutti ma in beni reali, magari ipotecando le case (la grande idea di monorchio alla fondazione la malfa: vi rendete conto che siamo in mano a dei pazzi totali), levando l assistenza sanitaria, mentre il governo (greco) compra sommergibili tedeschi e riceve tangenti. beh, se rivogliono i loro "soldi", li stampano, li distribuiscono ai debitori e se li fanno ridare, come in parte si fa coi salvataggi, che poi non sono altro che questo appena detto unito alla cessazione del credito dall estero. il problema è che la collettivizzazione della responsabilità dei crediti va a beneficio di alcuni sulle spalle degli altri. si chiama liberismo selvaggio
Eliminadal 20 al 2 % (vedasi l articolo sulla finanziarizzazione americana dell economia europea postato sopra, la provenienza del capo della bce, l appartenenza a gruppi atlantisti, tipo trilateral, aspen e bilderberg dei livelli economici e di governo)
EliminaGomblottista!!! E addendo, che bodrebbero accusardi di derrorismo...
Elimina:)
Francesco
Eliminaleggo con interesse il parere contrario che hai sull'euro come possibile viatico ad un nuovo gold standard; da un po' di tempo leggo in giro questa idea sui vari blog di economia che ho scoperto contestualmente al tuo.
Penso che più che crederci davvero, sia questione del momento delicatissimo delle prossime (s)elezioni per le europee: meglio una moneta pericolosa come l'euro piuttosto che un sistema ancora più pericoloso di tante monete saldamente agganciate alle nuvole.
D'altronde, con campioni come quelli riportati da Seminerio, è gioco-forza scegliere il male minore.
Chiaro è che da qui a sostenere che l'euro sia un passaggio obbligato verso il benessere ce ne corre.
Riccardo Giuliani
Ciao Riccardo.
EliminaCapisco quello che intendi, ed è un ragionamento che fanno anche alcuni Austriaci (come De Soto, ovvero, meglio una banca centrale coscienziosa che ha come modello la Bundesbank piuttosto che tante banche centrali che vogliono stampare moneta come se non ci fosse un domani.. pensa alle parole pronunciate oggi da Berlusconi ad esempio). In tutta questa gazzarra, il povero lettore resta in balia di correnti di pensiero che lo sballottano da uno scoglio all'altro.
Diventano quindi pecore impazzite che proferiscono parole per partito preso (come gli sciroccati della Lega). Ad esempio, un'altra fallacia che adesso sta ricorrendo speso è quella di un "euro sopravvalutato rispetto alle altre divise." Che significa? Boh?!? In realtà non significa niente, perché sarebbe come dire che le mele sono sopravvalutate rispetto alle pere. Sono trucchi semantici per intorbidire il pensiero di lettori ignari (in mancanza di una chiara epistemologia ci becchiamo questo purtroppo). Il tasso di cambio, come qualsiasi altro prezzo, veicola informazioni in base alle quali gli attori economici poi prenderanno le proprie decisioni.
In questo momento lo zio Mario sta solamente stampando denaro ad un ritmo inferiore (non fatevi prendere per i fondelli, M1 e M2 ad esempio sono in costante crescita) rispetto ad USA, UK e Giappone, ma pare intenzionato a voler fare sul serio ora. Deflazione? Don't make me laugh!