Il tasso di interesse è uno dei segnali di mercato più fondamentali che ci siano. Esso è cruciale soprattutto nell'allocazione del capitale, ma questo concetto sfugge alle scuole d'economia mainstream come quella keynesiana e di Chicago. Solo la scuola austriaca propone ai suoi studenti una teoria del capitale che, diversamente dagli approcci delle suddette scuole che tendono a vedere il mondo attraverso aggergati, divide la struttura del capitale in diversi "ordini" di beni in base alla loro distanza dal consumo. Per chiarirvi le idee, vi consiglio di osservare il cosidetto "triangolo hayekiano." Un calo nei consumi ed un aumento dei risparmi, diminuisce la pendenza dell'ipotenusa (ovvero, il tasso di interesse). Ciò intensifica gli investimenti negli stadi iniziali della produzione, favorendo il consumo futuro rispetto a quello presente. Allo scoppio di una bolla, la pendenza dell'ipotenusa aumenta perché aumenta il tasso di interesse re-indirizzando le risorse scarse verso quegli stadi della produzione più vicini al consumo. In questo processo, pero', si è inserita la banca cetrale con la politica monetaria allentata e lo stato con la sua politica fiscale. Entrambi hanno deformato il triangolo hayekiano impedendo al meccanismo dei prezzi di allocare le risorse scarse in accordo con i desideri degli attori di mercato. Questo è il risultato. Gli investimenti improduttivi che scaturiranno da questa deformazione distruggeranno capitale e diminuiranno la ricchezza delle nazioni. E' una spirale autodistruttiva prché le popolazioni saranno sempre meno in grado di risparmiare, investire, produrre e consumare.
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di Douglas Carswell
Cinque anni fa, la Banca d'Inghilterra ha tagliato i tassi di interesse al minimo storico: 0.5%. E lì sono rimasti.
Se i tassi sono stati tenuti così per cinque anni, significa che i nostri banchieri centrali li hanno tagliati per molto tempo. È necessario tornare indietro di quasi nove anni per trovare un periodo in cui i tassi di interesse reali sono aumentati. Quasi un milione di titolari di mutui ipotecari non ha mai conosciuto un aumento dei tassi.
E tutto questo è una Cosa Buona, secondo l' ortodossia a SW1. Certo, i tassi bassi potrebbero danneggiare i risparmiatori (che non vedono premiati i loro sforzi con buoni rendiementi), ma per proprietari di immobili ed imprese è una benedizione.
Non basta confrontare i vincitori con i perdenti, dicono gli esperti. Pensate a tutta l'economia. I tassi sono stati abbassati poco dopo che le banche hanno cominciato a fallire. Secondo loro, ridurre il costo ufficiale dei finanziamenti le ha tolte dai guai.
Non sono d'accordo. Bassi tassi di interesse non hanno tolto dai guai finanziari l'economia britannica. Bassi tassi di interesse hanno contribuito a causare la crisi -- e continuare a mantenerli bassi significa ulteriori squilibri cronici.
Per capire perché, pensate al 1997 e alla decisione di Gordon Brown di consentire alla Banca d'Inghilterra di impostare i tassi di interesse senza una qualsiasi supervisione ministeriale.
Perché il Cancelliere Brown l'ha fatto? Per paura che i politici populisti non avessero avuto abbastanza disciplina. Nel disperato tentativo di ingraziarsi l'elettorato, i ministri avrebbero potuto dimostrarsi dei comuni mortali, tagliando i tassi come una tangente elettorale.
Le cose sono andate al contrario invece. Dopo l'indipendenza, i superuomini presso la banca centrale hanno abbassato i tassi molto di più di qualsiasi altro ministro del passato. E i risultati dell'aver voluto lasciare queste decisioni nelle mani di tecnocrati apparentemente benigni, sono stati abbastanza disastrosi.
Abbassare i tassi di interesse è semplicemente una forma di controllo dei prezzi. Cercate di abbassare artificialmente il prezzo di qualsiasi cosa – pane, caffè, affitti – e la prima cosa che vi ritroverete sarà un'eccedenza, poiché tutto ciò che è disponibile viene comprato.
Poi arriva la carenza. Con meno incentivi a produrre questa cosa, l'offerta si prosciuga. La stessa cosa vale per il credito.
Con tassi di interesse bassi, c'è meno incentivo a risparmiare. Dal momento che i risparmi di una persona significano l'indebitamento di un'altra, meno risparmi significano meno credito reale nel sistema. Senza credito reale, la festa per le banche commerciali finisce – e sappiamo cosa succede dopo. Pensate a Northern Rock...
Quando i politici lodano i bassi tassi di interesse, ma lamentano la mancanza di credito, dimostrano uno straordinario analfabetismo economico.
Troppi politici e banchieri centrali credono che il credito a basso costo sia una delle cause del successo economico, piuttosto che una conseguenza. Pagheremo un prezzo terribile per questa presunzione.
Bassi tassi di interesse potrebbero stimolare l'economia nel breve termine, ma non in un modo che è buono per la crescita a lungo termine. Come dimostro nel mio documento sulla politica monetaria, il credito a buon mercato incoraggia il consumo eccessivo, e spiego anche perché restiamo più che mai dipendenti da una crescita indotta dal consumo (e dal credito).
Il credito a buon mercato non può riequilibrare l'economia. Incoraggiare un consumo eccessivo, porta ad ulteriori squilibri.
Pensate al credito a buon mercato come al colesterolo: intasa le nostre arterie economiche, creando strati su strati di "investimenti improduttivi."
"Salvati" da tassi bassi. . . ora un'impresa britannica su 10 rappresenta uno zombie, in grado di ripagare potenzialmente i propri debiti, ma nell'effettivo non ce la farà.
Queste imprese zombie possono vendere alla loro base di clienti, impedendo l'entrata di nuovi concorrenti. Ma quello che non possono fare è spostarsi in nuovi mercati o ristrutturarsi e riorganizzarsi. Questo potrebbe aiutare a spiegare gli scarsi risultati delle esportazioni e della produttività della Gran Bretagna?
Quella che doveva essere una misura di emergenza per far superare all'UK la tempesta finanziaria, ha assunto un aspetto permanente. Siamo assuefatti al credito a buon mercato. Anche un modesto aumento dei tassi, diciamo dell'1%, avrebbe gravi conseguenze.
Prima o poi i tassi di interesse dovranno salire. I tassi di interesse bassi hanno solo ritardato il doloroso momento della resa dei conti, il che ci impedisce di vedere una ripresa reale.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
articolo perfetto in termini di teoria generale. tanto da postare su facebook. ma come comportarsi in mercati aperti e currency war? chi alza i tassi crepa, vedi euro del sud, a meno che non si superbravo (ma quello vale solo per la germania). perché abbassare i tassi, come dice l articolo, è una forma di controllo dei prezzi, e quindi anche un imposizione di dazi ai beni altrui, e se tutti lo fanno e tu no?
RispondiEliminaCatarsi. Distruzione creativa. Passo ineludibile.
EliminaQuesta tua domanda, gdb, sarà testata dalle azioni della Russia che di recente ha alzato i tassi di interesse di riferimento al 7.5% e sta praticamente entrando in recessione.
Eliminala russia alza i tassi di fronte alla fuga dei capitali per le sanzioni usa (ed un pò europa) per i fatti dell ucraina. perche una cosa è svalutare, altro è avere moneta che non vale piu nulla. deve percio difendere il rublo. mmmmm quanti casini tutti insieme.
EliminaL'azione fallimentare di Gordon Brown, tra l'altro più socialista di Blair, di rendere indipendente la BoE, dimostra in modo esemplare che il denaro è strumento del libero mercato (che è scambio diffuso, decentrato e volontario) e perciò non può essere controllato né dalla politica (lo stato) né dalla finanza. La banca centrale non deve esistere proprio.
RispondiEliminaIl denaro è strumento di chi lo usa.
Esercitiamo la capacità di discernere il vero dal falso, ciò che vale da ciò che no.
Le crisi dovrebbero insegnare proprio questo.
Perché proprio questo consente di uscirne.
Brown ha fatto di peggio quando ha pensato bene di svendere l'oro inglese per rimpinguare le casse esauste del Tesoro statale. Ha scambiato soundmoney con fiatmoney come fanno quelli costretti ad andare dai compro-oro.
RispondiEliminaI Cinesi, da questo punto di vista, almeno una cosa l'hanno compresa. E scommetto che hanno usato anche il fiatmoney incassato dalla vendita dei bond USA. E queste sono azioni strategiche pesantissime.
In realta' sai benissimo che il casino e' uno soltanto e questo e' un diversivo. Escalation o bluff?
RispondiEliminaqueste sono piccole battaglie, baruffe. intendo dire che la russia ha alzato i tassi, nell ambito della currency war. non per motivi economici, ma finanziari; anzi, ancoro di più, di guerra finanziaria: per il ritiro di capitali fiat e per le sanzioni. quindi un momento turbo della currency war. credo poco all escalation, ma non penso al bluff, piuttosto ad una sorta di riedizione della guerra fredda.
EliminaQuindi siamo d'accordo.
EliminaLa domanda a questo punto e' una sola e sempre la solita. Cui prodest la crisi in Ucraina?
Questa e' si' currency war, ma soprattutto ed ancora una guerra preventiva per sostenere il potere del dollaro contro Russi e Tedeschi. Stessa strategia di Obama verso la Cina. Infatti ai Giapponesi ha garantito l'appoggio sulla questione delle isole contese coi Cinesi.
Più che guerre, minacce. Voce grossa. Esibizione muscolare.
In genere, si dice che chi ha bisogno di mostrare i muscoli sia in difficoltà di altro tipo.
Cmq, tutto molto interessante. Che gran figli di p... tutti quanti!
Senza dimenticare che tutto questo serve a vendere armi e se va come le teste d'uovo di Washington sperano, anche gas liquido alla vecchia Europa. Insomma, l'Occidente ha un solo padrone, che non ammette defezioni vere e proprie. Ed i vassalli devono ricordarselo.
Eliminatra un po' si stampa… inizia a posizionarti… se la germania non si adegua al dettato usa antiucraina, gli americani inizieranno ad attaccare le sue banche (deutshe per derivati, casse di risparmio d popolari per bilanci e controllo politico… si inizierà a dire che non c è trasparenza etc. etc.), costringendola alla stampante difensiva, a valere per l intera eu. se invece la germania si adegua, cosa che dubito visti gli interessi economici forti con la russia, allora la germania avrà un tracollo nell economia reale. con diminuzione della forza di pressione all interno dell europa.
EliminaUn piccolo offtopic. A me non frega nulla della vita privata di adulti consenzienti. Che si scambino o meno denaro per fare i fatti loro. Chi scade in questa propaganda preelettorale... ha paura.
RispondiEliminaIl mainstream politico, l'elite che domina l'eurozona e pure oltreoceano ha un problema... italiano. Un purosangue discutibile, ma tosto, molto tosto.
Grillo manco lo vedono, oppure hanno già pronto il siluro mediatico.
Questo sistema malato di credito ha bisogno disperato di qualche invenzione nuova su cui far piombare la marea di carta straccia sospesa nel vuoto: curiosamente - ma neanche troppo - le novità arrivano per mano degli individui.
RispondiEliminaI manipolatori hanno bisogno dei manipolati, ma non vogliono dare a vederlo: e hanno gioco facile, in quanto i manipolati non ammetteranno mai di essere stati raggirati da gente così idiota e meschina, nello stile tipico dei provincialotti.
Per dirla diversamente, è un cane che si morde la coda che si morde il cane che si morde la coda...
Riccardo Giuliani
In questi giorni si sentono soltanto sviolinate a favore dell'Inghilterra e della sua "democrazia superiore". Si scopre invece che c'è qualcosa di davvero "strano" nelle ultime elezioni, dove, ad esempio, l'UKIP ha preso un solo seggio con circa 4 milioni di voti mentre il partito scozzese ne ha presi 56 con meno della metà dei voti. Lo stesso vale per il partito dei verdi quasi a parimerito con quello scozzese. "Stranezze democratiche" a parte, è interessante notare come in realtà nelle elezioni inglesi abbia vinto la mistificazione e il raggiro piuttosto che la "democrazia" e gli elettori ci sono cascati per l'ennesima volta.
RispondiEliminaGroundhog Day Comes Round Again