Ormai è molto tempo che la Cina continua ad accatastare montagne di oro fisico, sottraendo qualsiasi lingotto in circolazione dalle mani occidentali. Ma considerando questa situazione da un punto di vista strettamente logico e coerente, bisognerebbe domandarsi: perché la Cina sta agendo così? Come mai le sue azioni non hanno fatto impennare i prezzi dell'oro? Se fossimo vissuti in un ambiente scevro da manipolazioni centrali avremmo trovato risposte nei mercati, ma così non è quindi dobbiamo scavare un po' prima di arrivare alle risposte. Per quanto riguarda la prima domanda, la Cina sta cercando di proteggersi da una gigantesca bolla del credito che si porta dietro circa $1 bilione di asset non performanti e prestiti ombra (in un prossimo articolo di Greg Canavan vedremo le situazioni che hanno spinto la PBoC a gonfiare una simile bolla, oltre a quella immobiliare). Per quanto riguarda la seconda domanda, la risposta è semplice: mercato cartaceo dell'oro. Il mercato dei futures sull'oro si muove principalmente su binari fiduciari, ovvero, la risoluzione dei contratti viene conclusa in denaro fiat e solo raramente i trader decidono di redimere il bene sottostante. C'è quindi la possibilità di creare dal nulla contratti che eccedono la quantità di oro disponibile. E indovinate quale paese è stato uno dei più grandi venditori di posizioni short sul mercato dell'oro cartaceo? La Cina. E non dimentichiamoci delle manipolazioni effettuate da banche centrali e commerciali, come JP Morgan ad esempio. In altre parole, il crollo del settore bancario ombra della Cina potrebbe essere il momento che tutti i gold bug stavano aspettando; e se ci aggiungiamo che l'occidente è carente di metalli preziosi ed è un malato cronico di debito, le cose si faranno davvero interessanti nel futuro prossimo.
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di Alasdair Macleod
L'intervista di Robert Peston, business editor della BBC, a Hank Paulson, Segretario del Tesoro degli Stati Uniti al tempo della crisi Lehman, è un pezzo davvero affascinante. Secondo Paulson i cinesi gli dissero di aver ricevuto un messaggio dai russi in cui suggerivano di fare squadra per ridurre i prezzi di Fannie e Freddie "in modo da massimizzare le turbolenze a Wall Street." I cinesi declinarono l'offerta, ma così facendo hanno fatto sì che il Tesoro USA fosse consapevole di come la Cina e la Russia avessero il potere di rompere i mercati dei capitali occidentali.
Questo rappresenta un problema per gli strateghi geopolitici della NATO, ormai esposti alla situazione in Crimea. Supponendo che le opzioni militari non siano praticabili, la condizione finanziaria dell'Occidente è troppo fragile per sopportare un'altra guerra finanziaria con il più grande esportatore mondiale di energia e l'ottava economia mondiale, figuriamoci un'alleanza tra Russia e Cina. L'America ha anche problemi a contenere le ambizioni territoriali della Cina nel Pacifico, tra cui il tentato possesso delle isole Senkaku del Giappone e le Scarborough Shoal delle Filippine. A meno che l'America non punisca adeguatamente la Russia per la sua acquisizione della Crimea, la Cina potrebbe essere incoraggiata a credere che gli Stati Uniti non siano più quelli di una volta. Almeno questa è la preoccupazione a Washington.
Questo è il motivo per cui gli Stati Uniti e anche il Regno Unito sarebbero andati ben oltre nell'imporre sanzioni contro russi e ucraini. Tra di loro si è frapposta un UE più cauta. La divisione degli interessi all'interno della NATO ha permesso a Putin di avere la meglio sull'occidente. Ora sta gettando acqua sul fuoco affermando di non avere ulteriori piani su altre regioni ucraine. Tuttavia, il governo ucraino e l'occidente non credono alle sue parole, né tanto meno il popolo russo a cui è stato trasmesso un messaggio più entusiasta.
In tutto ciò, non dovrebbe essere trascurata la posizione della Cina. Come co-fondattrice insieme alla Russia dello Shanghai Cooperation Organization (SCO), la Cina è destinata ad essere dalla parte della Russia o almeno a non opporvisi, tesi confermata dalla sua astensione alla risoluzione ONU (voluta dagli USA) sulle vicende inerenti la Russia e la Crimea. Solo questa mattina Putin ha espresso pubblicamente la sua gratitudine alla Cina.
Ciò significa che l'occidente non solo si sta confrontando con la Russia, ma potenzialmente anche con la Cina e con gli altri membri dello SCO. I rapporti della Russia con la SCO implicano la possibilità di utilizzare l'oro come arma contro l'occidente, perché la maggior parte dei governi coinvolti nello SCO hanno acquistato attivamente oro fornito dalle banche centrali occidentali. Finora i membri della SCO si sono accontentati di accumulare l'oro dell'occidente approfittando del calo dei prezzi, facendo attenzione a non perturbare il mercato.
Non possiamo dire che la crisi ucraina sia finita. E' probabile che Putin non sarà pienamente soddisfatto finché non ci sarà un governo filo-russo a Kiev. E se un politico russo deciderà di avere un'altra conversazione con la Cina per massimizzare le turbolenze a Wall Street, spingere al rialzo il prezzo dell'oro è l'ovvia arma finanziaria.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Gli USA hanno sbagliato a fondare la loro egemonia sul sistema fiatmoney e sulla potenza militare. Se viene giù, come prima o poi accadrà, il primo pilastro, allora gli rimarrà soltanto il secondo. E non sarà una bella situazione.
RispondiEliminaIl potere nella modernità è il sistema fiatmoney, arrogante, ingannevole, criminale, ed al contempo fragile ed insostenibile. Ovvio che gli avversari geopolitici possano approfittare anche di questo punto debole.
Ci sono, però è per fortuna, una marea di interessi fiatmoney intrecciati e comuni che limitano il rischio di un conflitto globale. Speriamo...
Rimanendo in tema, guardiamo cosa è successo oggi nel mercato dell'oro: Gold Surges: Putin Retaliation Fears?
RispondiEliminaGangsters e massoni esaltati
RispondiEliminacome si vede, anche i cinesi non sono i buoni: manipolano tutti. gli stati, l economia , il mondo, sono in mano alla mafia vincente. da sempre, è la natura umana. l economia austriaca, parte della visone liberale (per davvero) e libertaria, serve solo a capire, a conoscere. ed al massimo a migliorare un po' le cose, svelando i trucchi. il che non è poco. ma non di certo a "cambiarle". capire serve ad orientare le proprie vite nel modo che si desidera, che si sceglie. la conoscenza permette di capire chi siamo, dove siamo, dove vogliamo andare. serve alla nostra felicita. se invece fa venire il fegato amaro, vuol dire che la si sta usando male: manca il senso di realtà, la pietas e la compassione per l umanità. nonché la consapevolezza che male e bene sono indissolubilmente mescolati. e sono categorie descrittive, proprie della natura umana, ma non della natura. sovrastruttura? non direi… quanto sopra succede ovviamente anche a me: va sempre controllato il punto nave.
RispondiEliminaCondivido questa riflessione al 100%.
EliminaE credo che dovro' staccare per un po' proprio perche' ultimamente la pillola rossa non la digerisco tanto bene...
A presto!