Bibliografia

lunedì 14 aprile 2014

Il socialismo dell'Europa e della Svizzera ha reso gli immigrati un problema politico





di Frank Hollenbeck


Il partito populista svizzero, Unione Democratica di Centro, ha promosso e vinto un referendum per limitare il numero di immigrati nel paese. Il partito ha accusato gli immigrati di un abbassamento generale dei redditi e di "rubare" posti di lavoro che altrimenti sarebbero andati ai cittadini svizzeri. Ha anche incolpato gli immigrati per una miriade di altri problemi minori, come la scarsità di case e gli imbottigliamenti stradali. L'esito del referendum dispone che la Svizzera debba rinegoziare entro tre anni l'accordo bilaterale con l'UE sulla libera circolazione delle persone, o revocarlo del tutto.

La reazione dell'UE alla votazione svizzera è stata rapida. Ha sospeso i colloqui con la Svizzera sulla sua partecipazione alla ricerca Horizon e ai programmi di Erasmus. Ha anche fatto trapelare la possibilità di ulteriori sanzioni e ha dichiarato che l'attuale accordo bilaterale tra l'UE e la Svizzera non permette scelte selettive sulla circolazione dei lavoratori.

La risposta disattenta dell'UE alla votazione svizzera, dimostra che i politici europei sono ciechi alle implicazioni del voto svizzero il quale, in realtà, riflette la punta dell'iceberg politico.

La Svizzera è un paese con uno standard di vita elevato e un tasso di sisoccupazione molto basso (4.1%). Eppure la maggioranza ha votato per cacciare gli immigrati. Avremmo potuto aspettarci scelte simili in paesi che stanno messi molto peggio, come la Grecia e la Spagna, dove i tassi di disoccupazione sono a livelli record e la disoccupazione giovanile sfora il 50%. Il partito anti-immigrazione della Francia, il Fronte Nazionale, ha ottenuto buoni risultati alle elezioni locali e si è prenotato per svolgere un ruolo di primo piano nel prossimo futuro. Purtroppo, la piattaforma economica del partito è a favore di un controllo ancora più centralizzato, barriere commerciali e protezionismo clientelare.

E' un peccato che il socialismo europeo abbia portato a questi sentimenti anti-immigrati. Molte di queste posizioni, dopo tutto, sono basate su falsità radicate in idee popolari sbagliate.

La prima falsità è che abbiamo una quantità fissa di posti di lavoro disponibili. Se fosse davvero così, allora le più grandi popolazioni avrebbero i tassi di disoccupazione più elevati. Un esempio semplice chiarisce questo punto. Supponiamo di avere 100 persone che producono 100 cose. Che cosa accadrà alla disoccupazione se aggiungiamo 100 persone a questa comunità? I nuovi saranno disoccupati? Certo che no, i 100 nuovi individui producono e consumano. I nuovi arrivati permetteranno alla comunità di produrre e consumare molto più di 200 cose, grazie alla specializzazione del lavoro.

La crescita economica deriva da due fonti. La prima è un aumento della base di capitale, la quale aumenta la produttività marginale del lavoro. La seconda dagli utili derivanti dalla divisione del lavoro. L'aggiunta di 100 persone permette un aumento generale del livello di vita di tutti gli individui nella comunità. L'immigrazione in Svizzera ha aumentato, non diminuito, il tenore di vita del cittadino medio svizzero. Conduce ad un aumento dei salari reali, non ad una diminuzione. Gli immigrati hanno permesso al cittadino medio svizzero di specializzarsi meglio in altri campi, raccogliendo profitti lungo le linee del vantaggio comparato. Ciò che è vero per gli scambi tra le nazioni (entrambe guadagnano), vale anche per gli scambi tra gli individui. Che fine avrebbe fatto il rinomato settore farmaceutico svizzero senza il 45% di impiegati (la maggior parte dei quali è costituita da scienziati altamente qualificati) non svizzeri che lo compongono?

La seconda falsità vuole che gli immigrati siano i responsabili della mancaza di immobili. Fissando la sua moneta a 1.2 franchi svizzeri rispetto all'euro, la banca centrale svizzera ha ceduto il controllo della sua offerta di moneta. Dal 2007 l'offerta di moneta (M1) è aumentata oltre il 100%. Ciò ha gonfiato una bolla immobiliare e ha portato ad un aumento generale dei costi degli affitti. Inoltre, le leggi d'uso del suolo ed altri impedimenti edili hanno creato la stessa carenza di immobili come in Francia.

Che dire della congestione del traffico? Naturalmente è il settore pubblico, e non quello privato, che è responsabile per la costruzione delle strade e l'organizzazione del flusso del traffico. Gli elettori svizzeri sembrano dimenticare che anche gli immigrati pagano le tasse, le quali vengono utilizzate per costruire le infrastrutture stradali.

Il referendum avrà un maggiore impatto sull'economia svizzera rispetto a quello che pensano molti commentatori. La Svizzera è fortemente dipendente da una miriade di multinazionali. Raramente queste corporazioni esitano quando si tratta di cambiare la loro struttura per essere più competitive. Caterpillar ha stabilito la sua sede europea a Ginevra, principalmente perché ha negoziato con il governo svizzero un importante accordo sulle imposte sui redditi d'impresa. Questo accordo fiscale ha giustificato gli stipendi sensibilmente più elevati che Caterpillar paga ai suoi dipendenti svizzeri. Non ha molto senso che Caterpillar resti a Ginevra se è limitata, o incerta , sul numero di stranieri che può assumere. Caterpillar può spostare facilmente la sua sede in un paese dell'Unione Europea che consenta una libera circolazione di lavoratori e capitale, soprattutto se può negoziare un altro accordo sulle imposte sui redditi d'impresa in quei paesi (ad esempio, Spagna o Portogallo) alla disperata ricerca di investimenti esteri.

Il referendum svizzero ci mostra che si sta avvicinando una tempesta, e gli eurocrati sembrano ignorare la necessità di rivedere il loro modello socialista. Il governo greco, per esempio, ha dimostrato chiaramente di preferire che la sua popolazione sprofondi nella povertà (44%), che la sua nazione venga declassata da "sviluppata" a "in via di sviluppo" e che il suo tasso di suicidi raggiunga livelli record, piuttosto che attuare riforme strutturali seriamente orientate al mercato.

Benjamin Franklin disse una volta: "La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa avere per pranzo," e le implicazioni sono molto importanti poiché la maggior parte lavora per il governo o dipende dal governo per il proprio sostentamento. Naturalmente, niente di tutto ciò sarebbe stato possibile se i governi non potessero stampare denaro così liberamente. La tassazione diretta avrebbe reso chiaro alla popolazione che non esistono i pasti gratis.

Il socialismo svizzero ed il legame con l'euro hanno reclamato il loro pedaggio sull'economia svizzera, e molti immigrati ne pagheranno il prezzo. E' probabile che le cose peggiorino nel resto d'Europa, prima che possano migliorare.





[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. Non vedo proprio cosa c'entri il socialismo con il referendum in svizzera. Ma mettercelo dentro (come facevano i sinistri riguardo al termine fascismo) fa sempre effetto.

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    1. Ciao Gian Piero.

      Fa piacere rivederti da queste parti. :)

      Credo che Hollenbeck in questo suo scritto volesse sottolineare, al di là dell'esito del referendum svizzero, come le inefficienze degli stati moderni (votati alla glorificazione della proprietà pubblica) non siano altro che gli effetti nefasti di una società pingue di interventismo statale e pianificatore. Non è un mistero che gli eurocrati siano inebriati dal sognio di una "società europea superiore," ma questa ebbrezza si sta scontrando con la realtà dei fatti: il loro sogno è un incubo per il resto delle popolazioni.

      In questo contesto gli immigrati sono solo un capro espiatorio, il quale non rappresenta altro che lo spauracchio di quello che potrebbe accadere a quelle persone che un tempo erano benestanti: diventare dei mendicanti.

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    2. Ciao
      Credo anche io che socialismo vada inteso qui come costruttivismo e perciò il referendum sia solo un esempio di reazione ad un piano. Ma parche' ha vinto? E perché gli Svizzeri votanti hanno ritenuto corretta la questione? Evidentemente ci sono problemi ma le cause vere sono ignorate. Ed Hollenbeck le chiarisce: manipolazione del mezzo di scambio e distorsione del mercato. Il socialismo, la pianificazione centrale ha bisogno di denaro flessibile, fiatmoney. L'ha già detto tante volte anche gdb. Per programmare ha bisogno di un mezzo di pagamento sempre disponibile e chissenefrega le scotto della stampa lo pagheranno i più deboli come perdita di potere di acquisto. Lo stato sociale si propone come sostituto fornitore di beni e servizi. Ovviamente, non può funzionare e lo vediamo dovunque, ma tant'è e solo pochissimi l'hanno capito a fondo. Ma una parte di costoro ha capito soprattutto che il pianificatore centrale è abbastanza scalabile con il voto della democrazia o accessibile nella sua burocrazia o compiacente col produttore clientelare. In ogni caso, che conviene star vicino al gestore del denaro fresco di stampa. Finché dura.
      Ecco perché proeuro e noeuro sono uguali. Cambia solo la currency di riferimento, ma lo scopo resta solo quello di gestirla da una posizione di potere.

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    3. Comunque, una volta è il maltempo, una volta gli immigrati, sempre il mercato e la speculazione, una volta sono i Tedeschi, un'altra i talebani o gli Ebrei di turno, i Mussulmani o la Cina, la guerra in Siria o la Crimea, e così via... Mai una volta che il potere confessi che il casino l'ha combinato lui stesso e c'ha pure mangiato sopra alla faccia di tutto il gregge beota e plaudente. Ma chi glielo fa fare al potere di essere diverso da come lo vogliono gli imbecilli assoluti che lo beatificano in cambio di briciole, chiacchiere e distintivo?

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    4. Che c'entra il socialismo con il fascismo e il nazismo?
      Apparentemente nulla: ma giova ricordare che Mussolini proveniva dalle fila del partito socialista e, sebbene si pose al di fuori di esso, pur tuttavia ne condivise la mentalità impositiva; nazismo da parte sua è la contrazione di nazional-socialismo.
      Qui i distinguo a poco valgono in realtà, tant'è che l'impianto dittatoriale delle sinistre differisce crudamente da quello delle destre solo perché in queste ultime l'apparato industriale era "meno" direttamente controllato: quanto però ai corpi polizieschi, direi che con ben poca fatica si potrebbero intercambiare.
      Le destre a vocazione nazionale tendevano a sforare i propri "sacri confini": le sinistre internazionaliste facevano una più decisa guerra entro i propri "rivoluzionari confini"; l'autarchia si regge - formalmente - solo potendo depredare all'esterno nel primo caso e all'interno nel secondo.

      Per ricollegarmi alla domanda, direi che il partito "populista" svizzero non fa altro che contribuire in piccolo a quel lurido gioco per cui prima gli immigrati sono buoni e cari (internazionalismo del "finché i soldi cadono dal cielo") e poi sono "Brutti, Sporchi e Cattivi" (nazionalismo del "quando i soldi cessano di piovere").

      Nessuno che si ponga la domanda seria: perché tutti questi intelligentoni non sanno spiegare da dove arrivano i soldi?

      Riccardo Giuliani

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