di David Stockman
Le istituzioni economiche del mondo sono gestite da persone che credono nelle favole. Le 74 parole qui sotto sono state pronunciate dal capo del FMI Christine Lagarde. Afferma che una nuova parola, "lowflation," si stia facendo strada nel panorama economico moderno, e che rappresenti il principale ostacolo ad una crescita economica in Europa. Può essere curata dalla banca centrale con una maggiore stampa di denaro.
Il primo ostacolo è [...] il rischio emergente di quella che io chiamo "lowflation," in particolare nella zona euro. Un periodo potenzialmente prolungato di bassa inflazione può sopprimere la domanda, la produzione, la crescita e l'occupazione. Nell'area euro è necessario un maggior allentamento monetario, anche attraverso misure non convenzionali, per raggiungere l'obiettivo della stabilità dei prezzi della BCE. Anche la Banca del Giappone dovrebbe persistere con la sua politica di quantitative easing.
Non c'è uno straccio di prova credibile che una bassa inflazione prolungata porti i lavoratori a produrre di meno, le imprese ad investire di meno o gli imprenditori ad inventare meno. Dato che questi sono gli ingredienti fondamentali della crescita economica in un mercato libero, uno si chiede il motivo per cui keynesiani come la Lagarde (e lo staff di economisti del FMI) possano credere che erodere il valore dei risparmi dell'1% invece che del 2% l'anno possa "sopprimere la domanda e la produzione."
Ovviamente anche loro non riescono a credere che il solo calo dei prezzi sia la causa di una "domanda" abbattuta. Dopo tutto, i prezzi di TV a schermo piatto, iPad e iPhone sono scesi nel corso degli ultimi anni, ma la loro domanda è aumentata vertiginosamente. Nel corso degli ultimi 27 mesi, per esempio, i ricavi di Apple sono aumentati da $29 miliardi a $58 miliardi.
E non sono solo i gadget tecnologici. Ormai sono anni che l'azienda Wal-Mart abbassa il prezzo dei mobili, dei tostapane e delle vernici, ma non si è mai lamentata che la crescita dei propri ricavi — implacabile per decenni — fosse stata compromessa perché i suoi clienti richiedevano costantemente prezzi più bassi.
Infatti, a livello di prodotto e di materie prime il concetto di "lowinflation" è decisamente ridicolo. Le vendite di auto negli Stati Uniti sono calate dai 17 milioni del 2005 a circa 11 milioni nel 2009, ma questo è avvenuto a causa di un calo dei redditi e di una compromissione del credito tra gli acquirenti marginali di auto. Durante tale periodo i prezzi delle auto non sono calati, ma sono aumentati.
In generale, le vecchie regole non sono state abrogate: la domanda scaturisce dal reddito; il reddito segue la produzione; l'aumento dei prezzi (tranne tra i beni più anelastici) tende a scoraggiare la domanda; e il calo dei prezzi tende a stimolarla.
Tutto è alla rovescia solo nel mondo keynesiano degli aggregati. I panieri dei prezzi (ossia, gli indici dei prezzi come il CPI) stanno aumentando lentamente rispetto al trend classico, causando quel misterioso fenomeno chiamato "calo della domanda aggregata." Inutile dire che i professori non hanno mai identificato il meccanismo di trasmissione in base al quale il comportamento logico di un consumatore che acquista più beni a prezzi inferiori — si possa trasmettere a tutti i consumatori in modo che ritardino la spesa a fronte di un'inflazione più debole.
Non c'è bisogno di scervellarsi su questo enigma, perché l'anello mancante è facile da trovare. Il misterioso fenomeno che i keynesiani non riescono a carpire risponde al nome di espansione del credito. E' andata avanti per circa quattro decenni prima della crisi finanziaria, e ha dato gas alle cifre del PIL in cui le allegre statistiche del governo ci inserivano "le spese e le entrate."
Create dai keynesiani degli anni '30 e '40, queste statistiche hanno rappresentato la quintessenza dell'aggregazione, del sotterfugio e delle identità contabili. Ma, ahimè, soffrivano di un enorme difetto: i conti del PIL non contenevano bilanci; si basava tutto sui flussi, il che significa assenza di dati storici ed ogni trimestre contabile rappresenta un nuovo inizio.
Dopo gli anni '70, l'economia statunitense ha iniziato la salita della curva debito/entrate. Il rapporto debito/entrate nazionali nel mercato del credito aggregato si è mantenuto stabile a 1.5x per quasi un secolo, poi è salito quasi continuamente fino a 3.5x alla vigilia della crisi finanziaria del 2007. Come ho dimostrato altrove, questi altri due giri di debito ammontano a circa $30 bilioni di debito incrementale.
Nel settore delle famiglie, la situazione si è fatta altrettanto drammatica. Ad ogni nuovo ciclo economico, l'indebitamento delle famiglie è salito ad un nuovo livello: è passato dall'80% del salario nel 1970 ad un picco del 210% nel 2007, per poi scendere leggermente a circa 180% a causa della liquidazione (o il default) di mutui insostenibili e di debito delle carte di credito.
Per farla breve, abbiamo raggiunto il picco del debito ed è finito il periodo in cui si poteva spendere sulla base di indici di indebitamento in ascesa. I keynesiani non l'hanno mai visto arrivare, perché i loro modelli DSGE non hanno mai preso in considerazione un bilancio — per non parlare dell'LBO degli ultimi 40 anni.
E così si ostinano ad infilare una quantità di debito insostenibile in un mercato ormai saturo. Questa è l'essenza della folle stampa monetaria intrapresa da tutte le principali banche centrali del mondo.
I responsabili politici keynesiani presso le banche centrali lavorano per spronare ancora una volta la domanda, ma non riescono a capire che il canale di trasmissione della politica monetaria era solo un espediente una tantum. Dopo quasi cinque anni di tentativi, dunque, ora hanno disperatamente bisogno di una spiegazione per questo fallimento, e ne hanno semplicemente inventata una: "lowflation."
Va da sé che questa variante del catechismo keynesiano è particolarmente pericolosa. Concede alle banche centrali la licenza di definire e ridefinire un "optimum" per l'inflazione — una cifra che già sta strisciando dal 2% al 3%, e addirittura arriverà al 4% secondo alcune tra le colombe più aggressive. Dal momento che i numeri dell'inflazione pubblicati dal governo sono farlocchi (es. fitti imputati, medie geometriche, rettifiche edoniche, ecc.) — saranno sempre inferiori a questi obiettivi arbitrari. I banchieri centrali hanno sostanzialmente inventato un pretesto per un'espansione monetaria senza fine.
Ciò significa che, purtroppo, i canali di Wall Street saranno inondati con dosi maggiori di denaro per mantenere intatti i carry trade, fino a quando le bolle finanziarie non raggiungeranno il loro asintoto naturale e crolleranno nuovamente. La cosa spaventosa è che il mondo è gestito da banche centrali, FMI e burocrati che, come Christine Lagarde, sono all'oscuro del fatto che le dottrine momentanee (come la "lowflation") sono semplicemente aria fritta.
La formula keynesiana per l'elisir del debito non è sempre stata così pretestuosa. Una volta era quasi onesta, perché si diceva che la magia del debito operasse principalmente attraverso la politica fiscale. Secondo il grande pensatore, le masse avevano una spiacevole abitudine: risparmiavano troppo — quindi la soluzione per le autorità fiscali era quella di assorbire questi bacini fetidi e ri-immetterli nell'economia attraverso i deficit pubblici.
Queste politiche fiscali sotto forma di trasferimenti di denaro, lavori pubblici, attrezzature belliche e persino buche scavate e riempite, avrebbero generato moltiplicatori fiscali — vale a dire, il denaro preso in prestito da un bacino di risparmi stagnante e speso dai beneficiari della spesa pubblica, sarebbe diventato nuovo reddito per imprenditori e venditori, i quali avrebbero ri-speso i proventi ed avrebbero alimentato un circolo virtuoso di crescita.
Inoltre, questo tipo di prosperità mediante l'emissione di titoli di stato, doveva essere perseguita in modo aggressivo finché la macroeconomia non avrebbe assorbito ogni singolo lavoratore inattivo ed ogni risorsa di capitale, e quindi avrebbe generato un nirvana keynesiano chiamato "piena occupazione." Solo allora si sarebbe potuto arrestare l'indebitamento, permettendo al bilancio di oscillare in un surplus. A quel punto, la vasca macroeconomica sarebbe stata riempita fino all'orlo e l'elisir del debito avrebbe fatto il suo lavoro.
Non è andata così. Le politiche fiscali "guns and butter" di Johnson hanno fatto sversare la vasca macroeconomica, scatenando un decennio di Grande Inflazione. Il tasso di disoccupazione scese sotto al 4% alla fine degli anni '60, dando luogo a pressioni virulente sui salari che alimentarono una spirale inflazionistica dei costi.
Allo stesso modo, l'eccesso di domanda interna stimolata dai medici keynesiani di Kennedy-Johnson, si riverso' nel mercato internazionale inducendo un massiccio afflusso di importazioni e un deficit delle partite correnti. Ben presto ci fu una crisi monetaria. Nixon poi tolse la spina al sistema monetario che J.M. Keynes aveva progettato a Bretton Woods, permettendo ai seguaci di Milton Friedman di prendere il controllo della banca centrale.
Col passare del tempo, scomparve lo spauracchio del risparmio: la discesa del tasso di risparmio delle famiglie USA dall'11% a circa il 3%, non importo' a nessuno. Il testimone keynesiano era già stato passato ai banchieri centrali dell'era Greenspan. Quest'ultimo ha proceduto ad alimentare una massiccia espansione del credito, fino a stressare oltremodo i bilanci.
Alla fine della fiera, la grande idea keynesiana dell'elisir del debito è stata ridotta ad una stampa di denaro senza criterio e il mito del risparmio e del sottoconsumo sono stati ridotti a qualcosa di peggio — "lowflation."
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
L'elite che va a Davos e' autoreferenziale. Significa che davanti allo specchio della toilette vedono cio' che per noialtri e' il progetto NWO. Questo e' il loro segreto: OWN, possesso.
RispondiEliminaIntuizione illuminante. Quindi dovunque ci giriamo c'è qualcuno che vuole fotterci. :)
EliminaSoprattutto con le parole, perché ha senso questa corrispondenza se pensiamo a cosa voglia dire la parola "democrazia." Demou kraos non vuol dire quello che la maggior parte della persona pensa, ovvero sovranità del popolo, perché demou non corrisponde al populus latino. La cosiddetta democrazia fa riferimento al demos, cioè quei maschi nati da genitori (entrambi) ateniesi, con reddito alto e con diritti politici. Una minoranza all'interno della popolazione, a differenza della plebe (definita plethos).
Quella di oggi è un'oligarchia leggermente allargata, ma non significa sovranità del popolo. Invece i pecoroni amano osannare e riempirsi la bocca di questa parola. Per ulteriori delucidazioni: L. Canfora, La Democrazia. Storia di un'ideologia, Laterza.
a me se stampano va pure bene, purché diano a me lo stampato
RispondiEliminaBeh, su con la vita!!!
RispondiEliminahttp://www.zerohedge.com/news/2014-04-24/guest-post-demography-debt-doom
cazzo, dna, è illegibile se non con santa pazienza. mi viene mal di testa solo a guardarlo! già che ti sei sforzato tu, che dice?
EliminaDice di catastrofe in arrivo intorno al 2020 per il convergere in Occidente, soprattutto, di crisi del debito e di crisi demografica. Solite considerazioni sulle banche centrali. Infine, notazione sul fatto che solo lo 0,01% della popolazione mondiale si è davvero arricchita dippiu' negli ultimi anni. Insomma, anche buona parte dei ricchi sfondati... piange un pochino. Bah!
EliminaComunque, ci sono traduttori automatici online discreti per farsi una idea del testo. Tipo google traduttore importabile anche nella barra strumenti di google.
grazie. non è tanto la lingua ma sonotutti quei grafici che mi fanno venire le vertigini.
EliminaMi stai invecchiando gdb! ;)
Elimina"Ovviamente anche loro non riescono a credere che il solo calo dei prezzi sia la causa di una "domanda" abbattuta."
RispondiEliminaQuando la BCE diceva di voler stabilizzare i prezzi mantenendo l'inflazione al 2% mica ha affermato che i prezzi dovessero crollare né che fossero da considerare stabili solo se bassi: è sempre stata coerente.
Piuttosto mi sembra che non abbia mai fornito una spiegazione convincente del perché di certi numeri: è sempre stata coerente. :D
gdb
posso spedirti un "Real RG" su un pezzo di carta da me firmata, se può farti piacere: chissà che un giorno io non diventi il vostro benevolo dittatore.
Riccardo Giuliani
:) come no, va bene tutto, tra un po' ci si accontenterà di qualsiasi cosa. in fondo è tutta una grande cambiale
EliminaSono completamente d'accordo !!
RispondiEliminaPer essere più precisi, sono completamente d'accordo al testo di David Stockman !!
RispondiEliminahttp://www.caseyresearch.com/cdd/the-dollar-under-siege
RispondiEliminaMolto semplice ed interessante. Anche inquietante, però. Ci sono concetti già sviscerati pure qua, ma vi consiglio di dargli una occhiata.
Casey dice sempre di ragionare in termini economici e non politici per capire come stanno le cose e cosa conviene fare.
L'altro giorno parlavamo del voto europeo. Costretti a ragionare in termini politici mi siamo sembrati un po' in difficoltà. Le scelte politiche sono scelte collettive centralizzate, qua ragioniamo in termini di scelte economiche individuali, di azioni umane. La conseguenza coerente sarebbe quella di fregarsene del tutto del voto, anche considerando la desolante offerta di cui disponiamo in questo territorio. Ma è indubbio che la realtà è questa e qualche ragionamento pratico terra terra va fatto considerato che gli effetti del voto ci interesseranno in ogni caso. Questo voto europeo avrà una importanza particolare, al di là delle conseguenze dirette sulla nostra politica interna.
Cercherò di esprimere una preferenza la più coerente possibile con quanto compreso qui. Cercherò, senza velleitarismo, di votare contro l'nwo. Illudendomi, certamente, consapevolmente, ma io ci provo. Con quel pochissimo che ho a disposizione.
Gli USA stanno affrontando il loro lento declino. Lo stesso vale per il dollaro, è capitato a qualsiasi altra valuta che ha ricoperto il ruolo di riserva mondiale. Dato il boom di giacimenti petroliferi e di gas che stanno spuntando sul suolo americano, per il momento lo zio Sam può ancora permettersi di applicare sanzioni a destra e a manca e fare il poliziotto del mondo. Ma come ci ricorda l'articolo su Casey Research, ci sono voti contrari all'azione degli USA. Voti sfavorevoli soprattutto da un punto di vista economico: vendita di titoli di stato.
EliminaNon è un caso che la Russia e la Cina stiano diminuendo il loro stock di debito USA, mentre nazioni come Belgio e Giappone corrano a raccogliere il pattume gettato dalla finestra. La situazione è ancora ferma, e lo rimarrà finché non ci sarà un calo significativo di titoli USA in quei paesi che si sono alleati per spodestare il dollaro come valuta di riserva mondiale (ricordiamo che i BRICS hanno già fondato una loro banca personale).
Ebbene sì, la pianificazione centrale imploderà ma prima che accada cercherà di portare con sé quante più persone possibili. Il mio consiglio è uno: non perdere la bussola. Sappiamo come agire. Abbiamo le conoscenze adatte per impostare la nostra strategia d'uscita. La prasseologia ci fornisce un'arma in più rispetto all'individuo comune che pende dalle labbra dell'informazione "ufficiale." Potrei azzardare a dire che sfruttare una tale asimettria sia quasi un obbligo. Quindi, Dna, se davvero hai intenzione di partecipare al ballo elettorale scruta il carnet e scegli quella voce che può essere utile a mandare un "messaggio." Non si tratta di cambiare le cose o chissà quale altra utopia di demoanalfabeti si prefiggono di raggiungere col voto, si tratta di giocare allo stesso gioco dei pianificatori centrali: lanciare messaggi. Credo, ad esempio, che la Francia l'abbia mandato, e sia stato forte e chiaro.
Sara' molto difficile. Perche tutto il 900 italiano ha estromesso i liberali dalla scena culturale e politica. Siamo, con le regole del gioco democratico, extraparlamentari.
EliminaCmq un voto "contro" si trova. Ci si puo' "schierare" con chi e' stato snobbato, a torto o a ragione, da chi non se lo puo' proprio permettere, perche' "con decenza parlando, qua quello piu' pulito c'ha rogna".
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