Bibliografia

giovedì 13 marzo 2014

La migliore scommessa contro la FED

Chiunque vi dica che questa crisi non è figlia di politiche dettate dal Keynesismo vi sta ingannando. Nella General Theory, Keynes criticava l'approccio di Hayek (cura preventiva dei boom artificiali) sostenendo che quello di cui un'economia avesse bisogno in periodi di flessione non sono tassi di interesse più elevati, bensì più bassi (in modo da mantenere l'economia su un sentiero di "quasi-boom"). Cosa è stata altrimenti la ZIRP della maggior parte delle banche centrali del mondo? La Cina ha fatto molto di più, a quanto pare. La follia e l'irrazionalità Keynesiana sono più presenti che mai, vengono solo nascoste dalle continue grida contro una presunta deflazione presente solo nei numeri. La "ritenzione" del credito da parte delle banche commerciali ha fatto tutto il resto. Ma a cosa siamo arrivati? Stagnazione e pericolo di recessione dietro ogni angolo. Non sono le basi per una crescita sostenibile, la quale potrà solo arrivare attraverso l'emersione di un tasso di interesse in accordo con le volontà del mercato. Cosa preclude questo esito? L'enorme bolla obbligazionaria alimentata dalle banche centrali e dagli stati.
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di Dan Amoss


Se vi stavate chiedendo se la FED potrà mai distruggere le migliaia di miliardi di dollari che ha stampato sin dal 2008, non chiedetevelo più...

Dal 2007 la base monetaria degli Stati Uniti è salita da $800 miliardi a $3.7 bilioni. Tale inflazione senza precedenti è il prodotto di vari quantitative easing (QE):




Ogni volta che la FED ha lanciato un nuovo programma di QE, ha assicurato alla popolazione di possedere una "strategia di uscita" dalla politica non convenzionale. Gli investitori presumono che una strategia di uscita preveda l'inversione dal QE — vendere asset (titoli del Tesoro e titoli garantiti da ipoteca) e distruggere il denaro creato in precedenza. Ma se si presta attenzione ai dirigenti della FED, diventa chiaro che le probabilità di una contrazione della base monetaria sono vicine allo zero...

Parlare di contrazione del bilancio della FED è molto prematuro. In primo luogo, è necessario diminuire (il cosiddetto "taper") il tasso a cui viene stampato denaro ed ampliato il suo bilancio. Tutto quello che abbiamo ottenuto nell'ultimo meeting del FOMC è stata una riduzione da $10 miseri miliardi.

Poi dovrebbe smettere di stampare denaro; le ultime due volte che la FED l'ha fatto, nel 2010 e 2011, ci sono stati brutali vendite di azioni ed altri asset rischiosi. Infine, se la reazione all'abbandono del QE è una di panico, potrebbe provare ad invertire le sue precedenti operazioni di QE.

Auguriamo loro buona fortuna! Una contrazione del bilancio della FED potrebbe iniziare con una fuga precipitosa nella vendita di asset rischiosi. La FED probabilmente possiede modelli che prevedono come i mercati dovrebbero rispondere ad un'inversione del QE. Ma come abbiamo visto la scorsa primavera, dopo che Bernanke disse tranquillamente che il QE avrebbe avuto fine, il rapido raddoppio dei tassi di interesse a lungo termine colse di sorpresa la FED.

Gli investitori affermano che il tapering sia un cambiamento drastico nel comportamento della Federal Reserve, e si aspettano che questo schiaccerà ancora una volta il mercato dell'oro. Quindi ecco una prospettiva più ampia è rivelatrice.

Questo grafico ci mostra la crescita del bilancio della FED fino alla fine del 2014, senza il taper (in nero) e con un taper da $20 miliardi al mese (in rosso). Notate la differenza? Non ve n'è quasi alcuna. E ricordate, la FED ha rallentato solo dalla metà!




Con tutta l'attenzione dei media sul tapering (ed il suo impatto sui prezzi dell'oro), si potrebbe pensare che la FED sia sul punto di scaricare tutto il bilancio accumulato dopo il 2008. Ma questo sarebbe così distruttivo per il delicato "effetto ricchezza," che non accadrà. Le migliaia di miliardi che sono state create non stanno per essere ritirate.

Ecco come la FED restringerà il bilancio, semmai lo farà...

La FED manterrà tutti i bond che ha acquisito — almeno fino alla loro scadenza. Se la FED sentisse la necessità di adeguare i tassi a breve termine, potrebbe tentare di utilizzare i pronti contro termine, o contratti "repo." In parole povere, i pronti contro termine consistono nella FED che vende titoli dal suo bilancio e contemporaneamente accetta di ricomprarli in un momento e ad un prezzo prefissati (i pronti contro termine diventano più complicati da qui).

Secondo la vecchia scuola pre-2008, la FED avrebbe alzato il tasso dei Fed funds — il tasso al quale le banche prestano le riserve ad altre banche — riducendo l'offerta di riserve disponibili per i prestiti. A meno che (e fino a quando) la FED non restringerà il proprio bilancio (e l'offerta di riserve in eccesso) per migliaia di miliardi di dollari, non sarà in grado di aumentare il tasso dei fed funds oltre l'1%.

Semmai la FED volesse tornare ad alzare i tassi a breve termine, è molto probabile che userà i pronti contro termine per fissare i tassi di interesse nei mercati monetari. I contratti repo sono un modo "codardo" di vendere temporaneamente (non definitivamente) i titoli del Tesoro ed i mutui sul suo bilancio.

L'alternativa — vendite di asset permanenti — ridurrebbe il bilancio della FED e la base monetaria. Dal momento che i pronti contro termine sono una scelta favorevole al mercato, possiamo aspettarci che la FED proverà ad utilizzarli.

Il sistema della cartamoneta tende a bloccarsi non appena si comincia ad andare nel senso inverso. La liquidità, una volta iniettata, tende a rimanere nel sistema. Quindi le banche centrali possono alzare la voce, ma continueranno ad agire in modo sconsiderato.

Inoltre, dov'è questa mitica economia statunitense che è isolata dalla manipolazione della FED? Togliete lo stimolo della FED — che gonfia i prezzi degli asset e tira avanti il consumo futuro — e tutte le attività alimentate da questo stimolo si interromperebbero bruscamente. I finanziamenti ipotecari facili e quelli per le automobili hanno tirato avanti la domanda di auto e case. I tassi di interesse più elevati avrebbero messo pressione sui politici di Washington per tagliare i piani di spesa a lungo termine, che a loro volta avrebbero depresso le industrie e le famiglie che fanno affidamento sulla spesa pubblica.

In altre parole questa mitica espansione "autosufficiente" dell'economia statunitense — una che permetterà la normalizzazione della politica monetaria — esiste solo nella mente degli studiosi della FED. Il Giappone, per esempio, è ancora in una situazione di irrimediabile dipendenza dalli stimolo monetario, 20 anni dopo l'entrata in una politica "non convenzionale." La sua economia si vaporizzerebbe se i tassi di interesse dovessero salire solo di uno o due punti percentuali.

Gli investitori in oro che hanno scommesso sul presupposto che alla fine la FED invertirà il suo corso e che l'offerta di moneta finirà per ridursi, scopriranno la necessità di tornare al mercato. E nuovi investitori cercheranno riparo temendo che la carta che possiedono servirà solo a mantenere in piedi l'illusione di stabilità della piramide del debito globale.

I movimenti dell'oro dovrebbero riflettere l'incoscienza della politica della banca centrale degli ultimi due anni. Il mercato non l'ha considerata incosciente, così alcuni investitori hanno venduto oro convinti che le banche centrali sono onnipotenti e non si sono intrappolate in una politica permanentemente espansiva.

Quando diverrà ampiamente riconosciuta tale incoscienza delle banche centrali? Non lo so, ma sono fiducioso che l'oro arriverà molto più in alto in corrispondenza della precedente considerazione. L'oro viene commerciato come un'opzione in caso di disordine monetario. La FED ed altre banche centrali hanno messo le loro valute su un percorso di sola andata verso il disastro.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Come ho scritto nei commenti all'articolo di ieri, il movimento rialzista dell'oro è ancora in sviluppo e il prossimo step sarà quota $1,425. Oltre ai dettagli tecnici, ci sono anche quelli teorici. In aggiunta alle pressioni sul LBMA per la manipolazione dei prezzi dell'oro, ci sono anche quelle provenienti dalla crisi in Ucraina. A quanto pare Zerohedge ci suggerisce che il prezzo dell'intervento USA sia stato "pagato" con le riserve auree del paese. Forse un'eventualità non così invesrosimile, se pensiamo che il più grande ETF del mondo (SPDR Gold Shares) ha visto questo febbraio un influsso di oro dopo un intero anno. Se questa non è disperazione... e la disperazione induce a commettere errorri.

    Ricordo a chiunque fosse interessato ad acquistare oro, che c'è il sito della Confinvest che può soddisfare la vostra fame di metallo giallo.

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    1. ed intanto l oro ucraino è stato mandato, chissà perché, in usa. ed il dollaro subisce l attacco russo. mala tempora currunt

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