Bibliografia

martedì 18 febbraio 2014

Europa: La calma prima della tempesta





di Andrew Cullen


La teoria Austriaca del ciclo economico ci spiega che la fase di "bust" viene creata dall'estensione di credito abbondante ed a buon mercato attraverso un sistema bancario a riserva frazionaria (FRB). Un sistema FRB è intrinsecamente fragile, soprattutto durante la fase di bust poiché il suo leverage (prestito di una percentuale del capitale proprio) espone le banche allo tsunami di crediti inesigibili e garanzie compromesse che sono le manifestazioni del cattivo investimento.

Eppure nel settore bancario protetto e regolamentato di oggi, la fase di "bust" è stata ritardata e distorta dall'ampio interventismo di regolatori, banche centrali e governi. La crisi nel settore bancario europeo ne è la prova. I suoi problemi di insolvenza sono irrisolti. La BCE è al centro degli sforzi interventisti per smorzare ed attenuare un collasso del settore bancario europeo che sembra sempre più probabile entro i prossimi 18 mesi.[1]

All'inizio di questo mese, la BCE ha mantenuto i tassi di interesse invariati allo 0.25%. Il valore di cambio dell'euro è aumentato ed i media mainstream e gli esperti del settore finanziario si sono tutti lamentati dell'immobilismo di Draghi a fronte di un peggioramento della deflazione dei prezzi.[2] Come ho affermato nel mio articolo del novembre scorso, vi è una crescente pressione politica sulla BCE da parte dei governi del sud Europa affinché lanci un nuovo round di acquisti di obbligazioni sovrane dei membri dell'eurozona, anche perché i rapporti debito pubblico/PIL sono in aumento nei paesi della periferia.[3],[4]

Allora perché il presidente della BCE non ha sparato col bazooka, e la crisi bancaria europea è stata contenuta o è ancora pericolosamente a rischio?

Draghi si è diplomaticamente coperto le spalle nelle conferenze stampa, sostenendo che i dati disponibili non sono riusciti a dimostrare definitivamente una tendenza deflazionistica e che sebbene l'inflazione dei prezzi risulti ufficialmente allo 0.8% (inferiore all'obiettivo del 2% della Banca) non vi sono prove convincenti di una deflazione in stile Giappone nella zona euro.

Le parole di Draghi hanno lo scopo di guadagnare tempo, mentre davanti ai nostri occhi si dispiegano due processi connessi — uno politico, l'altro normativo.

Il processo politico è quello di determinare come i governi dell'Eurozona possano procedere a gestire le crisi gemelle: debiti sovrani crescenti e rischio di insolvenza sistemico del settore bancario. Il secondo processo è riassunto dalla sentenza della Corte Costituzionale tedesca della scorsa settimana, in cui afferma di non essere d'accordo che la BCE abbia agito nell'ambito del suo mandato quando ha condotto operazioni di monetizzazione del debito. Sebbene non abbia esplicitamente escluso che la BCE abbia infranto la Costituzione tedesca, ha preferito passare il testimone alla Corte di Giustizia Europea per una sentenza definitiva.

Queste sfide legali sono scaramucce che nascondono la vera guerra politica tra il blocco "teutonico" guidato dalla Germania e la periferia ("Club Med") che attualmente comprende anche la Francia.

Il Consiglio Direttivo della BCE è composto da una netta maggioranza della fazione "Club Med." Sapendo che questa maggioranza è pronta a votare per un nuovo round di acquisti di asset, Draghi sta allungando i tempi.

Con i tassi di riferimento della BCE già negativi in termini reali, è ben consapevole che un'ulteriore riduzione dei tassi nominali farà ben poco per favorire i prestiti bancari. Anche con un credito effettivamente "a costo zero," il prestito alle imprese è basso; come lo è quello interbancario. Questa mancanza di finanziamenti ha molteplici ragioni, ma quella fondamentale è proprio la continua lotta delle banche per rimanere solvibili. Qui è dove si inserisce il processo di regolamentazione più recente.

La BCE presto inaugurerà il cosiddetto controllo "macroprudenziale" del sistema bancario dell'Eurozona — un nuovo approccio interventista sostenuto dal G20, il FMI e la Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) per ridurre i rischi di fallimento del settore bancario imponendo coefficienti patrimoniali più elevati.

Insieme ai piani della Commissione Europea per istituire un'Unione Bancaria (compreso un Meccanismo di Risoluzione Speciale — SRM — per il "bail-in" delle banche fallite) ed al lavoro della BIS nel rivedere e rafforzare le norme di Basilea sul capitale delle banche, la BCE è in procinto di avviare una serie di pesanti stress test su tutte le banche europee.[5]

La sfida a cui queste iniziative di regolamentazione tentano di indirizzarsi è l'enorme indebitamento del sistema bancario nel suo complesso. Le banche della zona euro sono le più vulnerabili, ma il problema è globale. Da qui il ruolo centrale della BIS nella definizione di un approccio comune.

Ciò di cui si deve davvero tener conto qui non è semplicemente la tradizionale attività di prestito delle banche (sebbene sia importante per comprendere le perdite effettive e potenziali), ma le loro esposizioni al settore bancario ombra; le loro perdite fuori bilancio; e le perdite probabili sui contratti futures FX e sugli swap dei tassi di interesse causate dalle vendite dei mercati emergenti.

I derivati ​​nel mercato FX e gli swap sui tassi di interesse sono impressionanti, ed il mercato dei derivati ​​complessivo è stimato intorno ai $700 bilioni. Tra le grandi banche europee, si dice che la Deutsche Bank sia quella che possieda sul suo bilancio €55 bilioni di esposizione lorda ai derivati. Questa cifra è circa il 200+% maggiore del PIL annuo della Germania![6] Queste non sono perdite, solo esposizioni. Tuttavia, basta che solo una piccola parte di questi contratti vada a male affinché l'intero capitale di base della Deutsche Bank finisca per essere spazzato via.

Il rapporto di leva definito dalla BIS mira a limitare la dipendenza dal debito delle banche, introducendo uno standard minimo per quanto capitale debbano tenere in percentuale di tutti gli attivi. Tuttavia, la BIS ha rilevato che "se il limite di leva fosse stato approvato alla fine del 2012, il giugno scorso un quarto dei grandi istituti di credito a livello mondiale non sarebbe riuscito a soddisfarlo."[7]

C'è quindi una tempesta perfetta che si sta avvicinando al settore bancario europeo.

In primo luogo, vi è la crescente probabilità che la BCE scateni un nuovo round di acquisti di asset dalle banche per inondarle di liquidità affinché possano comprare obbligazioni sovrane dei rispettivi governi nazionali, così da tenere bassi i rendimenti obbligazionari.

In secondo luogo, vi sarà una spinta legislativa a livello europeo per ricapitalizzare le banche, probabilmente sulla scia dei risultati degli stress test della BCE. In terzo luogo, cresce la probabilità di una profonda correzione del mercato azionario (questa estate). Tutti e tre, presi insieme, potrebbero innescare una crisi di fiducia nel settore bancario. Anche una crisi di insolvenza non dovrebbe essere esclusa nel caso in cui alcune grandi banche non riescano a riprendersi dalle loro ​​esposizioni sui derivati, soprattutto in un ambiente in cui la valuta, il tasso di interesse ed il mercato azionario diventano sempre più volatili.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Usando l'analisi tecnica e la teoria economica Austriaca, è stato predetto che un “crack up boom” del mercato azionario possa arrivare ad un certo punto a Natale 2014, seguito da un collasso del denaro fiat. Prima di ciò, è prevista per questa estate una profonda correzione del mercato azionario. Vedi “The Globalisation Trap: full report.” Gordon T Long.com. 1 gennaio 2014.

[2] “Split ECB paralysed as deflation draws closer.” A. Evans Pritchard, DailyTelegraph.co.uk. 7 febbraio 2014.

[3] “Europeans Looking To Inflate Their Debts Away.” Mises Daily Article. Mises.org. 11 novembre 2013.

[4] Pochi giorni dopo che è stato pubblicato il mio articolo, il Wall Street Journal ha intervistato il membro del consiglio direttivo della BCE Peter Praet il quale ha fatto sapere ai mercati che le misure di stimolo erano sul menu. “ECB Bank Stress Tests: Catalyst Of The Final EU Crisis?” SeekingAlpha.com. 17 novembre 2013.

[5] Ibid.

[6] “On Death and Derivatives.” Golemxiv.co.uk. 29 gennaio 2014.

[7] “Basel Regulators Ease Leverage-Ratio for Banks.” Jim Brundsen. Bloomberg.com. 13 gennaio 2014.

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8 commenti:

  1. In primo luogo, vi è la crescente probabilità che la BCE scateni un nuovo round di acquisti di asset dalle banche per inondarle di liquidità affinché possano comprare obbligazioni sovrane dei rispettivi governi nazionali e così tenere bassi i rendimenti obbligazionari. -----------------> Scelta politica: non dimentichiamo le elezioni europee e lo scossone che daranno; sarà usato contro il blocco teutonico dal clubMed; la crisi sarà politica per la UE; ne vedremo delle belle e forse ci saranno anche sorprese.

    In secondo luogo, vi sarà una spinta legislativa a livello europeo per ricapitalizzare le banche, probabilmente sulla scia dei risultati degli stress test della BCE. ------------------> Come? prelievo forzoso dai depositi e c/c? blocco del contante? accorpamenti? vendita di asset patrimoniali (a chi?)? nazionalizzazioni? bad bank statali? ...?

    In terzo luogo, cresce la probabilità di una profonda correzione del mercato azionario (questa estate). --------------> Perchè in estate e non prima o non dopo? Ma se la Fed continua a creare denaro perchè WallStreet dovrebbe avere problemi? E se la Fed versa denaro nuovo nella BCE? Alla Cina conviene che l'Occidente traballi, ma non che crolli il primo mercato dei suoi prodotti.

    Credo che l'Autore del pezzo, peraltro molto chiaro, abbia dimenticato l'appuntamento elettorale di Aprile e le sue conseguenze. I Tedeschi non sono più i primi alleati degli Usa nel continente. Si sentono liberi di guardarsi attorno, anche ad Oriente (Russia e Cina). E sono sempre più consapevoli di essere forti ma isolati in Occidente.

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    1. Cmq sia, cazzarola, per tornare dal generale al "particulare", qua si vive proprio alla giornata o poco più!
      Non che vada cercando un leader che tracci il solco ed indichi la via, anzi, per quello ci sono già io che provo a tracciarmelo ogni giorno che passa... e magari non avessi mille interferenze dall'alto, ma solo contatti e relazioni alla pari! Magari!
      Già è difficile portarsi avanti col lavoro e la quotidianità, per lo meno faticoso, ma vivere con la sensazione palpabile che l'impero della truffa e del ladrocinio stia crollando su stesso ed in qualche modo ci travolgerà, volenti o nolenti, in un processo di cui ancora non si vede ancora il fondo, ma si sente chiaramente il fetore.... cazzarola doppia!!!
      Devo assolutamente ritrovare lo spirito avventuroso di qualche decennio fa! Ma dove cavolo l'avrò messo?
      Beh, per ora, mi accontento se riesco, ogni tanto, a trasmettere energia positiva a chi mi sta più vicino.

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    2. Ciao Dna.

      Punto secondo

      A questo punto c'è da chiedersi cosa non faranno, perché l'elenco comprende cose già in corso d'opera. (Tranne per le vendite.)

      E per chi se la fosse persa, ecco l'ultima della giornata: Fotovoltaico sul tetto? Per il Fisco vale come una stanza in più e va accatastato.


      Punto terzo

      Come scritto nella nota si riferisce ad un paper in cui c'è un'analisi tecnica che punta il dito verso quel periodo. anche se uan cosa del genere l'avevo anceh detta io nel commento numero 6 di questo articolo. Il periodo è plausibile se si pensa che in primavera tornerà di nuovo la patata bollente sul tetto del debito USA, ci saranno gli stress test sulle banche e la ricapitalizzazione di Monte dei Paschi. Quest'ultimo non è un evento da prendere sottogamba perché un fallimento dichiarato di tale banca getterebbe nel panico il resto dell'Europa. L'innesco, a mio avviso, sarà un contagio da una serie di margin call che andranno ad insidiare la solvibilità degli istituti di credito a cui verranno indirizzate. Margin call su cosa? Sui contratti futures, con richiesta del bene sottostante.

      Il fallimento di un solo istituto, data l'interconnessione globale che tali entità condividono, porta alla degradazione degli attivi di altri istituti facendo aumentare il lato dei passivi rispetto agli attivi. La caccia alla liquidità porterà al congelamento del credito che in precedenza fluiva nel mercato azionario drogato dalle illusioni delle banche centrali e dalla fame di rendimenti da parte delle banche commerciali. Parliamo di circa $800 bilioni tra swap e settore bancario ombra. Nel 2008 è successa più o meno la stessa cosa. Solo che stavolta sono stati accumulati errori che hanno aumentato la loro capacità splosiva di cento volte.

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  2. boom e bust sono superati, si è inventato la crisi immota perenne

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  3. tra un po' se i tedeschi cagano fuori dal vaso gli usa li fanno secchi un altra volta. la cina ha i problemi suoi, che emergono prima che si sia adeguatamente rinforzata. i brics stano per sbroccare. ed io speriamo che me la cavo

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    1. Ciao gdb.

      Esaustivo ed efficace. Quest'anno ricorre l'anniversario della Prima Guerra Mondiale. Chiunque premerà quel grilletto oggi, scatenerà un pandemonio più grande di quello che crede. Forse sarà la stessa idiozia dei pianificatori centrali a darci un sorriso... ma a che prezzo?

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  4. http://www.zerohedge.com/news/2014-02-18/china-sells-second-largest-amount-us-treasurys-december-and-guess-who-comes-rescue

    Ha fatto bene zerohedge a sottolineare questa notizia, Cinesi e Giapponesi vendono un po' di bond americani e un Paese eurozona li acquista. L'Occidente deve farcela da se'. E non c'è altra via nel sistema fiatmoney che sostiene la fede nello statalismo e l'azzardo morale delle banche di investimento.. Stampare e svalutare il fiatmoney ed il debito enorme ed irredimibile accumulato grazie alla fede nello stato sociale e socialista.

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  5. http://www.corriere.it/cultura/14_febbraio_19/ricchezza-bene-se-aiuta-altri-94ea74ee-9935-11e3-89bf-8cd8af0e5a04.shtml?fr=box_primopiano

    Questo Papa ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo guru dell'ideologia cattocomunista italiana, quel filone (volemose bene e annamo avanti, in fondo fino all'altro giorno eravamo tutti fascisti) nato con Peppone e Don Camillo e poi cresciuto con Dossetti e LaPira, passando per Moro, Berlinguer e Zaccagnini ed arrivando fino a RosyBindi.

    Nessuno che si chieda COME MAI, GRAZIE A CHE, i ricchissimi hanno sempre un piede nello stato, una leggina ad hoc, una banca complice, un passaporto diplomatico, un privilegio normativo, ...

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